Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Shelley, Percy Bysshe

Ultimo Aggiornamento: 01/09/2013 16:59
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 1.397
Registrato il: 02/08/2007
Registrato il: 10/01/2009
Sesso: Femminile
28/08/2013 11:27
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota


Amo la poesia di Percy Shelley. E' un vero grande Poeta!
Dirò di lui, ma intanto posto una sua poesia, e avrei intenzione di postarne altre.
Questa poesia non è consolante. Non indulge a facili romanticismi, è cupa ma vigorosa, realistica.



STANZE - Aprile 1814


Via! Sotto la luna la brughiera è fosca,
rapide nubi hanno bevuto l'ultimo
pallido raggio della sera: via!
i venti che si adunano richiameranno il buio,
e la notte più fonda con il suo sudario
ammanterà le luci serene del cielo.

Non ti fermare! Passato è il tempo! Ogni voce
grida: Su via! Più non tentare
con un'ultima lacrima la ritrosia della tua compagna:
l'occhio della tua amante, così vitreo e gelido,
non osa chiederti di rimanere; dovere e abbandono
ti riconducono indietro nella solitudine.

Via, via! Alla tua casa triste e silenziosa;
versa lacrime amare sul suo desolato
focolare ed osserva le ombre
che vanno e vengono incerte come spettri,
le strane reti complesse che si intessono
in una malinconica allegria.

Le foglie dei boschi d'autunno già spogli
volteggeranno attorno alla tua testa,
e i bocci della primavera rugiadosa
risplenderanno ai tuoi piedi, ma l'anima
o questo mondo un giorno svaniranno
nel gelo che avvince anche i morti,
prima che l'occhio severo della mezzanotte
possa incontrare il sorriso del mattino,
prima che tu e la pace possiate incontrarvi.

L'ombre rannuvolate della mezzanotte
qui finalmente trovano riposo,
sia perché i venti ormai deboli tacciono,
sia perché anche la luna è ormai precipitata
nel proprio abisso; e perfino l'oceano conosce
una tregua al suo moto irrequieto, e qualunque
cosa si muova o s'affatichi o si lamenti,
ora anch'essa si concede il sonno.

Tu solo nella tomba avrai riposo - e tuttavia
finché i fantasmi non fuggano, che un tempo
ti resero caro il giardino, la casa e la brughiera,
i tuoi ricordi e il tuo pentimento, e le tue
meditazioni profonde non saranno liberi
dalla musica di due voci, dalla luce di un dolce sorriso.



Percy Bysshe Shelley








_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 1.397
Registrato il: 02/08/2007
Registrato il: 10/01/2009
Sesso: Femminile
29/08/2013 11:26
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota





_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 1.397
Registrato il: 02/08/2007
Registrato il: 10/01/2009
Sesso: Femminile
29/08/2013 11:29
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota


Ecco un'altra sua poesia dove l'estro poetico di Shelley diventa arioso, descrittivo da immagine a immagine.



La nuvola - di Percy Shelley


Da mari e fiumi porto fresche piogge
per i fiori assetati; e alle foglie
porto un'ombra leggera quando stanno
a riposare nei sogni meridiani
Dalle mie ali stillano rugiade
che svegliano uno ad uno i dolci bocci
quando sono cullati sul seno della madre
che danza attorno al sole. Uso il flagello
della sferzante grandine, e imbianco le verdi
pianure sottostanti,
e poi di nuovo la dissolvo in pioggia,
e mentre passo rintronando rido

Setaccio le nevi sui monti
e i grandi pini gemono spauriti,
tutta la notte è questo il mio cuscino bianco
mentre dormo abbracciata con i turbini.
Sublime sulle torri delle mie
dimore celestiali siede il lampo
che mi fa da pilota; e in una grotta
è incatenato il tuono, che lotta strenuamente
e si dibatte in gemiti terribili;
con lieve moto sulla terra e il mare
il pilota mi guida, e lo sospinge
l'amore di quei geni che si muovono
nelle profondità del mare violetto;
sui torrenti e le rocce, sui colli,
sui laghi e le pianure, ovunque sogni,
sotto montagne o fiumi lo Spirito che lui
ama rimane; ed io per tutto il tempo mi riscaldo
all'azzurro sorriso dei Cieli
mentre lui si dissolve nella pioggia.

L'Aurora colore di sangue, con occhi di meteora
con le sue piume ardenti dispiegate,
balza sopra il mio nembo veleggiante
quando la stella del mattino splende
quasi svanita; in questo modo, al culmine
di una vetta montana che si scuote e oscilla
a un terremoto, un'aquila discende
e si posa alla luce delle sue ali d'oro
E quando il sole alita al tramonto
dal mare illuminato i suoi ardori
di riposo e d'amore, ed il mantello cremisi
della sera ricade dal profondo abisso
dei Cieli, io mi soffermo con le ali chiuse
sopra il nido aereo, serena
come colomba intenta alla covata.

Quella fanciulla sferica ricolma
di fuoco bianco che i mortali chiamano
Luna scivola splendida sul mio
corpo simile a un velo che sia stato steso
a mezzanotte dai venti; e ovunque il passo
di quei piedi invisibili che gli angeli soltanto
possono udire, alla mia tenda abbia sfondato il fragile
traliccio che la copre, dietro di lei occhieggiano
e spiano le stelle. Io nel vederle rido
quando fuggono in turbini e assomigliano
a uno sciame di api dorate, e allora allargo
lo strappo nella tenda che mi eresse il vento
finché i fiumi sereni e i laghi e i mari
come lembi di cielo quaggiù precipitati
sopra di me dall'alto
di luna e stelle siano lastricati.

Cingo il trono del Sole con una fascia ardente
e quello della luna con un cinto di perle;
ogni vulcano è spento, le stelle vacillano e ondeggiano
quando il turbine spiega il mio stendardo.
Da un promontorio all'altro, con la forma
dell'arcata di un ponte su un mare torrentizio
che resiste a ogni raggio di sole,
resto appesa in alto come un tetto -
e le colonne sono le montagne.
L'arco trionfale che oltrepasso in marcia
con l'uragano e il fuoco e con la neve
e le Potenze dell'aria incatenate al carro
non è che l'arcobaleno dai mille colori;
su cui la sfera di fuoco intrecciava le tinte
lievi e la fresca terra sorrideva in basso.

Sono la figlia dell'Acqua e della Terra,
sono l'allieva del Cielo;
passo attraverso i pori del mare e delle spiagge;
mi trasformo, ma mai potrò morire.
Perché dopo la pioggia,
quando la volta del Cielo è immacolata e nitida
e i venti e il sole coi convessi raggi
levano azzurra la cupola dell'aria,
io silenziosamente rido a quel mio cenotafio,
e come un neonato dal grembo,
come uno spettro dalla tomba sorgo
dalle caverne della pioggia e lo distruggo ancora.



Percy. B. Shelley







_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 1.397
Registrato il: 02/08/2007
Registrato il: 10/01/2009
Sesso: Femminile
01/09/2013 16:59
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Ecco una breve biografia di Shelley.

Percy Bysshe Shelley, poeta inglese, nacque il 4 agosto 1792 da una famiglia facoltosa. Scrisse la sua prima poesia all'età di dieci anni; studiò alla Sion House Academy di Brentford passando la maggior parte del tempo a leggere in solitudine romanzi neo-gotici, la scuola era per lui "un perfetto inferno".
Venne educato a Eton dove tra latino e greco si appassionò anche alla sperimentazione scientifica.
Scrive romanzi, raccolte poetiche, libelli.
Shelley incontra John Keats.
Si sposa, si ammala e in seguito rompe tutti i rapporti con la famiglia.
Continua a scrivere. Si stabilisce a Pisa e la sua produzione letteraria continua.
Nel febbraio del 1821 muore John Keats, in sua memoria in breve tempo Shelley scrive Adonais.
1822 - Scrive alcune delle sue più belle liriche per Jane Williams, dalla quale è molto attratto.
Decide di farsi costruire una barca e intanto si trasferisce a San Terenzo (Lerici) dove affitta una casa, Casa Magni.
Il piccolo yacht fatto costruire a Genova è pronto e Shelley, sempre più in cattiva
salute, il 1° luglio salpa con l'Ariel. Con lui navigano Hunt e Byron e si trattengono fra Livorno
e Pisa per cinque giorni. Il giorno 8, insieme a Edward Williams e a un marinaio di nome Vivian,
il poeta riprende il mare in direzione di Lerici. In prossimità di Viareggio l'Ariel è travolto da
una tempesta, e solo dieci giorni dopo i corpi quasi irriconoscibili dei tre uomini furono restituiti
dal mare, (il corpo di Shelley fu riconosciuto per la presenza di una copia delle poesie di Keats
nella tasca della giacca).
Secondo la legge sulla quarantena, le autorità disposero che i corpi fossero arsi. In un primo tempo
le ceneri di Shelley furono sepolte nel Cimitero protestante di Roma. Il cuore fu dato a Hunt, che
dopo un litigio lo diede a Mary. Molto tempo dopo fu sepolto a Bournemouth accanto al figlio Percy.







_________Aurora Ageno___________
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi



Feed | Forum | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:30. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com