Oggi mi affaccio alla finestra e vedo che nelle intenzioni di voto degli italiani la Lega sta al 30%, il PD al 20%, il M5S al 16% e Fratelli d'Italia al 10%.
Seguono altri partiti quali Forza Italia che sta al 7% e Italia Viva al 4%, tutti gli altri partiti messi insieme valgono il restante 13%.
Come si evince da questi numeri, l'opposizione di destra viaggia intorno al 47% e il governo giallo-rosso in carica intorno al 53% di preferenze in quanto viene sostenuto oltre che dai tre principali partiti (M5S, PD e Italia Viva) anche dai partiti minori che nel caso di elezioni anticipate non supererebbero la soglia di sbarramento.
Badate bene che queste percentuali rilevate dai sondaggi si riferiscono agli italiani aventi diritto al voto e intenzionati a votare, non alla totalità della popolazione, gli svogliati e gli indecisi costituiscono sempre una grossa fetta di elettorato che potrebbe far saltare i pronostici!
Nessuno sa se il governo andrà avanti per altri 3 anni ma è sicuro che nel 2020 molti italiani si recheranno alle urne per le votazioni in otto regioni italiane.
Il 26 gennaio prossimo si voterà in Calabria e in Emilia Romagna, in primavera invece si voterà nelle rimanenti 6 regioni: Marche, Liguria, Campania, Puglia, Veneto e Toscana.
La destra conta molto su queste regionali per far saltare anche il governo centrale, la prima sfida, quella più importante, la madre insomma di tutte le battaglie è quella che si svolgerà in Emilia Romagna, regione da sempre "rossa".
I sondaggi vedono il candidato di sinistra in leggero vantaggio sul candidato di destra (circa 2 punti percentuali).
Il Movimento Cinque Stelle sembra essere tagliato fuori dai giochi in tutte le regioni, in Italia si è riacceso il bipolarismo (destra-sinistra) e il partito di Grillo nato per abbattere il sistema pare che si sia fatto fagocitare da esso.