LA GRAFICA
La grafica di "We Happy Few" è straordinaria nelle intenzioni ma non nella realizzazione!
È importante chiarire che siamo al cospetto di una produzione "indie", cioè di un gioco sviluppato da una software house indipendente.
I ragazzi di
"Compulsion Games" nel 2015 hanno avviato un finanziamento collettivo tramite
"Kickstarter" e hanno raccolto circa 260.000 dollari per lo sviluppo del loro progetto.
Detto questo, andiamo ad analizzare i difetti di "We Happy Few" con una certa clemenza, non stiamo parlando di un titolo costato milioni di dollari!
La grafica di "We Happy Few" è estremamente
fumettosa con qualche timida concessione agli standard attuali per quanto concerne gli effetti.
Nulla di eclatante,
nulla che ci possa lasciare stupiti, il minimo sindacale insomma: le piante che si muovono quasi impercettibilmente con il vento, una leggera increspatura dell'acqua, qualche particella di polvere sospesa nell'aria, dei riflessi, un po' di nebbia...il tutto senza lode e senza infamia.
Scadente anche l'animazione dei personaggi che, per quanto simpatici, sono brutti a vedersi sia da vivi che da morti.
Gli NPC (o PNG, cioè personaggi non giocabili) si muovono, reagiscono e crepano tutti alla stessa maniera!
In generale questo gioco ci da la sensazione di
un prodotto molto datato...senza troppi giri di parole diciamo che la grafica è grezza!
IL GAMEPLAY
Questo è il classico titolo che va giocato con
mouse e tastiera (anche se è possibile usare il gamepad), il nostro alter ego si controlla bene e la configurazione di default è quella classica.
Io sto giocando con una combinazione tastiera + mouse + tappetino prodotta dalla
Logitech apposta per il gaming.
Il nostro Arthur si muove in uno scenario open world, nel corso del gioco è possibile controllare anche altri due personaggi.
Gli approcci con gli NPC ostili possono anche essere aggressivi ma il gioco ci suggerisce che la modalità
stealth è il miglior modo per proseguire lungo la narrazione.
Sono d'obbligo riflessione, tattica, crafting, crescita del personaggio...
"We Happy Few" non è un gioco d'azione, è un survival che richiede pazienza, ragionamento e immedesimazione nella trama.
La trama è l'unico punto a favore di "We Happy Few", è l'unica cosa che ci invoglia a cliccare sul tasto "continua".
Questo titolo mi fa pensare alle avventure
"punta e clicca", la ripetitività delle situazioni, della routine comportamentale dei PNG e delle azioni del nostro personaggio alla lunga diventa stancante.
Sono invece di buon livello le musiche e i dialoghi, mi piace
la sottile vena umoristica che fa da contrappunto alle situazioni difficili.
Ma veniamo alle dolenti note!
Le approssimazioni sono devastanti, quando intraprendiamo una qualsiasi azione tipo scavare, scassinare, salire lungo una scala, dormire e via dicendo, le animazioni sono patetiche o addirittura assenti!
Anche le scene d'intermezzo sono improntate al
risparmio e la situazione non migliora quando apriamo la mappa, l'inventario e i vari menù di gioco.
I combattimenti sono banali,
il nostro alter ego ha a sua disposizione soltanto 3 mosse: parata, spintone e attacco.
Gli attachi con armi da taglio non sortiscono effetti quali lo smembramento o la decapitazione, dopo un determinato numero di colpi subiti l'avversario muore e amen!
In definitiva "We Happy Few" ci offre uno scenario spartano fatto di ingredienti poveri e slegati, come una pasta e patate venuta male!
LE CONSIDERAZIONI FINALI
Questo gioco mi lascia l'amaro in bocca.
Grande storia, grande stile, grande atmosfera...ma
tutto questo ben di Dio è stato gettato nel cesso con una realizzazione indegna di poter girare sulle console di ultima generazione.
La capacità di calcolo dei mostri di cui disponiamo non viene assolutamente sfruttata!
In definitiva consiglio l'acquisto di "We Happy Few" soltanto agli amanti del genere "avventura", cioè a quei giocatori che si appassionano alle storie e che non badano troppo al realismo dell'azione e della grafica.
