Capodimonte: un quartiere di Napoli famoso nel mondo!

ilpoeta59
00sabato 30 giugno 2007 14:52
La porcellana di Capodimonte è un tipo di porcellana ottenuta con una antica tecnica scultorea di forgiatura e decorazione a mano!

Il nome di tale tecnica scultorea risale alle sue origini. Quest'arte infatti è nata a Napoli, nella zona collinare di Capodimonte a metà del Settecento quando il re spagnolo Carlo di Borbone e sua moglie la regina Maria Amalia di Sassonia fondarono la Real Fabbrica di Capodimonte. Le opere create dai vari artisti sono oggi conservate nel famosissimo Museo di Capodimonte!
ariel.46
00mercoledì 4 luglio 2007 15:08

Napoli: Reggia di Capodimonte.


La Reggia di Capodimonte si trova in via Miano 1 a Napoli all'interno dell'omonimo parco, in un edificio disegnato dall'architetto romano Antonio Canevari per Carlo di Borbone, re di Napoli.

Le Gallerie custodiscono opere di: Giovanni Bellini, Sandro Botticelli, Caravaggio, Annibale Carracci, Artemisia Gentileschi, Francisco Goya, Simone Martini, Masaccio, Tiziano, ecc.

La storia

La Reggia diCapodimonte in una foto del 1834.Nel 1738 Carlo di Borbone re di Napoli, affidò ad Angelo Carasale, a Giovanni Antonio Medrano ed Antonio Canevari i lavori per la costruzione della Reggia di Capodimonte. In principio il re ebbe l'idea di costruire un “casino di caccia” sulla collina di Capodimonte.

Solo in un secondo momento, il re decise di costruire un palazzo che potesse ospitare le pregiate collezioni Farnese ereditate dalla madre Elisabetta. I lavori, iniziati il 9 settembre del 1738, proseguirono a rilento per circa un secolo a causa dell'enorme difficoltà derivata dal trasporto del piperno scavato nelle cave di Pianura.

Nel 1758 una parte della Reggia fu aperta e la collezione fu sistemata. Nel 1760, Ferdinando IV affidò all'architetto Ferdinando Fuga l'ampliamento della Reggia e la cura del parco. Nel 1780 fu ospite di Capodimonte lo scultore Antonio Canova.

Nel 1787 su consiglio di Philipp Hackert fu istituito nel Museo un laboratorio di restauro dei dipinti, affidato ad Ignazio Anders. Durante la rivoluzione del 1799, dopo che il re Ferdinando IV scappò a Palermo portando con sé nella fuga i pezzi più pregiati delle collezioni, il Palazzo fu occupato dalle truppe del generale Championnet e le raccolte d’arte furono saccheggiate.

Durante il Decennio francese (1806-1815) la Reggia fu privata della sua funzione museale per acquisire un’esclusiva destinazione residenziale: divenne, infatti, residenza di Giuseppe Bonaparte e poi di Gioacchino Murat.

Gli ambienti del Palazzo vennero arredati e allestiti per ospitare i nuovi sovrani e tutti gli oggetti d'arte furono trasferiti nel Palazzo degli Studi, sede del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Dopo che nel 1815 Ferdinando IV tornò dall'esilio siciliano, la reggia riprese la sua funzione residenziale e si intrapresero nuovi lavori nel palazzo e nel parco. Una schiera di pittori, scultori e artigiani furono chiamati a decorare le sale della Reggia, in particolare il Salone delle Feste.

Nel 1825 con l'ascesa al trono di Francesco I vengono affidati i lavori ad Antonio Niccolini, architetto di Casa Reale. Tra il 1826 e il 1836 si realizza l'intervento urbanistico dello scalone monumentale che dal Tondo sale a Capodimonte e nel 1828, prospiciente la facciata occidentale della Reggia, viene edificata la Palazzina dei Principi destinata ad abitazione dei membri della famiglia reale, circondata da un giardino botanico modellato all'inglese.In quegli stessi anni Niccolini progetta l’assetto e l’apparato decorativo del Salone da ballo e del Salottino pompeiano.

Dopo la morte di Francesco I nel 1830, il nuovo sovrano Ferdinando II nel 1832, conferisce al Niccolini e a Tommaso Giordano l'incarico di portare a termine alcuni importanti interventi architettonici, vale a dire il compimento dell'edificio nel lato settentrionale, il rivestimento delle facciate e dei cortili, gli apparati decorativi del palazzo, il completamento della scala esagonale con gradini di marmo, ringhiere di ferro e riquadrature di stucco alle pareti.

Su progetto di Niccolini vengono eseguiti dagli scultori Giuseppe Calì, Francesco Saverio Citarelli, Angelo Solari e Gennaro Aveta camini marmorei ispirati a diversi stili, finemente intagliati e arricchiti di statue, mentre sono realizzati candelabri bronzei su disegno di Tito Angelini.

Edificato il terzo cortile, si progetta lo scalone monumentale per consentire l'accesso al piano nobile. Per il nuovo scalone realizzato su progetto di Tommaso Giordano, vengono utilizzati marmi di Carrara per gli ampi gradini e marmi di Mondragone per le colonne fortemente rastremate che s’ispirano ai templi di Paestum.

Completata finalmente la Reggia, a partire dal 1840, nei suoi ambienti, su proposta del ministro Nicola Santangelo, viene ospitata una pinacoteca d’arte contemporanea caratterizzata dalla presenza di ritratti della famiglia reale, dipinti di artisti italiani di formazione neoclassica e opere di pittori accademici napoletani.

Con l'Unità d'Italia, avvenuta nel 1861, la Reggia passò ai Savoia, che la utilizzarono come residenza. Nel 1864 i Savoia attuarono, grazie ad Annibale Sacco, Domenico Morelli e Federico Maldarelli, l'arricchimento delle raccolte d'arte. Sacco opera scelte collezionistiche ad ampio respiro e arrichisce le raccolte di Capodimonte. Dalla Reggia di Napoli, inoltre, giunge l’Armeria sistemata in sette stanze sul lato opposto del Salone da ballo, costituita da numerose e pregevoli armature e armi bianche o da fuoco di provenienza farnesiana.

Nel 1866 venne trasferito il celebre boudoir di Maria Amalia di Sassonia, proveniente dalla Reggia di Portici, e nel 1877 un pavimento marmoreo d'età romana proveniente dalla Favorita di Resina e ritrovato nel 1788 in un’antica villa romana di Capri.

Il Salottino di porcellana, iniziato nel 1757 e terminato completamente due anni dopo, fu realizzato con oltre 3000 pezzi di porcellana e fu sicuramente il lavoro più importante che abbiano mai realizzato le fabbriche europee di porcellana, e massima espressione dell'arte della porcellana di Capodimonte.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Ariel.


[Modificato da ariel.46 04/07/2007 15.09]

~=€MM@=~
00sabato 7 luglio 2007 17:49
mia nonna è fissata con le porcellane di capodimonte [SM=x611832]
ilpoeta59
00lunedì 16 luglio 2007 23:18

mia nonna è fissata con le porcellane di capodimonte



Come darle torto, Emma?

Pensa che su questi fiori di porcellana, su ogni singolo petalo lavorato a mano, ci sono le impronte digitali dell'artista...ciascun pezzo è unico al mondo!
~=€MM@=~
00martedì 17 luglio 2007 19:50
xò costano pure un patrimonio [SM=g27828]
(Sbirulin)
00martedì 17 luglio 2007 22:59
mia mamma ne ha un sacco...solo ke le teniamo in cantina xkè con Orazio ke ancora è un bimbo e distrugge casa meglio toglierle d mezzo

anke se la cantina l hanno scassata e ancora nn so quel ke han rubato...
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