Non si può parlare di Napoli senza parlare della pizza e non si può parlare di pizza senza citare la Pizzeria Trianon!
La pizza è Napoli è ottima quasi ovunque (attenzione a quel quasi), quindi la preferenza ad una piuttosto che ad un’altra pizzeria può dipendere esclusivamente da motivazioni personali e perciò opinabili. La Pizzeria Trianon sorge sul limitare di Forcella, a poche centinaia di metri dalla Facoltà di Giurisprudenza. Nata nel 1923, è stata sempre proprietà della stessa famiglia, che se l’è tramandata di padre in figlio come un bene prezioso; prende il nome dal Teatro Trianon, che è proprio di fronte, nel quale si esibivano Totò e Nino Taranto agli inizi della loro carriera.
Ciò nonostante, non aspettatevi un luogo affascinante. Il locale si sviluppa su tre piani totalizzando un numero spropositato di coperti; i tavoli sono di freddo marmo e vi spetta solo una tovaglietta di carta, bicchieri di plastica e posate che vi vengono affastellati davanti alla velocità della luce (la denominazione di fast food alla napoletana non è campata in aria). Quando c’è molta folla, fenomeno molto frequente, è facile che, dopo una fila di alcune decine di minuti, vi si chieda di sedere a tavolate comuni, prendere o lasciare. Una certa indescrivibile untuosità impregna di sé tutto il locale, pur non potendosi propriamente parlare di mancanza di igiene.
Il compenso a questa dose tutto sommato sopportabile di scomodità è una delle migliori pizze della città, e quindi del mondo. Tutta la tradizione di 400 anni di manifatture pizzaiole è davanti a voi, condensata in un enorme disco fumante realizzato con tutti crismi: la giusta densità della pasta, la giusta cottura preventiva del pomodoro, la giusta qualità del fiordilatte, tagliato come si deve, la giusta freschezza del basilico, la giusta quantità di olio, la giusta spruzzata di formaggio, la cottura perfetta in forni perfettamente adeguati alle regole della perfetta pizza napoletana. I gesti del pizzaiolo, che al piano terra è a vista degli avventori, sono antichi come Forcella: la lavorazione della pasta, la stesura degli ingredienti, il caricamento sulla pala per l’infornatura, il giro nel forno per far dorare la pizza da tutte le parti, l’ultimo giro d’olio e l’ultima spuzzata di formaggio prima dello scodellamento sul piatto: tutto codificato da secoli.
Ho parlato della margherita, che è sempre a mio parere la regina delle pizze, ma il menù prevede decine di tipi di pizze diverse, con tutte le combinazioni di materie prime immaginabili. Se avete proprio molta fame vi consigliamo di provare la pizza salsicce e friarielli, stagionale, perché i friarielli sono una varietà di broccolo solo napoletana, amarostica e fibrosa, tipica dell’inverno.
Se i camerieri e il pizzaiolo hanno trovato il giusto ritmo, è possibile che fra l’ordinazione e l’arrivo della pizza passino meno di 10 minuti; qualche volta mi è capitato di andare in bagno a lavarmi le mani, dopo aver ordinato, e trovare la pizza già sul tavolo al mio ritorno.
Il conto medio è molto basso (in media non superiore ai 10 euro) se tenete conto del fatto che una pizza di quelle dimensioni è un pasto completo; non a caso la pizzeria è più affollata a mezzogiorno che non ad ora di cena, perché meta prediletta della pausa pranzo di impiegati, operai, studenti universitari, commesse e negozianti della zona. Il dessert potete prenderlo di fronte, alla Pasticceria Gelateria Polo Nord, che fa degli ottimi gelati, mono porzioni di profiteroles e babà.
Ultimo avvertimento: se la pizza vi piace poco o niente, non entrate neppure. Da Ciro Trianon non si serve altro!!!