Amo la poesia di Percy Shelley. E' un vero grande Poeta!
Dirò di lui, ma intanto posto una sua poesia, e avrei intenzione di postarne altre.
Questa poesia non è consolante. Non indulge a facili romanticismi, è cupa ma vigorosa, realistica.
STANZE - Aprile 1814
Via! Sotto la luna la brughiera è fosca,
rapide nubi hanno bevuto l'ultimo
pallido raggio della sera: via!
i venti che si adunano richiameranno il buio,
e la notte più fonda con il suo sudario
ammanterà le luci serene del cielo.
Non ti fermare! Passato è il tempo! Ogni voce
grida: Su via! Più non tentare
con un'ultima lacrima la ritrosia della tua compagna:
l'occhio della tua amante, così vitreo e gelido,
non osa chiederti di rimanere; dovere e abbandono
ti riconducono indietro nella solitudine.
Via, via! Alla tua casa triste e silenziosa;
versa lacrime amare sul suo desolato
focolare ed osserva le ombre
che vanno e vengono incerte come spettri,
le strane reti complesse che si intessono
in una malinconica allegria.
Le foglie dei boschi d'autunno già spogli
volteggeranno attorno alla tua testa,
e i bocci della primavera rugiadosa
risplenderanno ai tuoi piedi, ma l'anima
o questo mondo un giorno svaniranno
nel gelo che avvince anche i morti,
prima che l'occhio severo della mezzanotte
possa incontrare il sorriso del mattino,
prima che tu e la pace possiate incontrarvi.
L'ombre rannuvolate della mezzanotte
qui finalmente trovano riposo,
sia perché i venti ormai deboli tacciono,
sia perché anche la luna è ormai precipitata
nel proprio abisso; e perfino l'oceano conosce
una tregua al suo moto irrequieto, e qualunque
cosa si muova o s'affatichi o si lamenti,
ora anch'essa si concede il sonno.
Tu solo nella tomba avrai riposo - e tuttavia
finché i fantasmi non fuggano, che un tempo
ti resero caro il giardino, la casa e la brughiera,
i tuoi ricordi e il tuo pentimento, e le tue
meditazioni profonde non saranno liberi
dalla musica di due voci, dalla luce di un dolce sorriso.
Percy Bysshe Shelley