Coronavirus

… bene! - caro ilpoeta59 - quanto hai ricordato mi dà l’occasione per commentare, dal mio punto di vista, com’eravamo noi ragazzi/e degli anni ’70, tanto convinti e risoluti! - io ero uno studentello e, per un po’ di tempo, simpatizzai per i “figli dei fiori”, ero socievole ma piuttosto timido; vestivo i soliti jeans, e a volte – forse li ricordi pure tu - quei buffi calzoni scampanati e le sgargianti magliette da hippy, gli stivaletti alla beatles e capelli lunghi raccolti a coda di cavallo, poi, barbetta e baffi curati, e gli immancabili occhiali rayban! - il tutto era per sentirmi apprezzato dalle ragazze che, con le loro minigonne, erano ancor più attraenti! - d’inverno indossavo l’“elegante” cappotto loden verde-scuro; nel luglio del ‘69 seguii la diretta tv su armstrong che, a quanto pare – i dubbi rimangono! - fu il primo uomo a salterellare sulla superficie della luna; nell’agosto dello stesso anno ci fu quell’evento di rockstar (di cui poi vidi il documentario della diretta) seguito da circa mezzo milione di giovani stipati come sardine in scatola, con tanta pioggia e fango, amore e spinelli nella follia collettiva del festival per antonomasia: woodstock! … comunque, con i miei abituali amici ero già un attivista nelle contestazioni studentesche del ’68; eravamo gli antesignani dell’anti-tutto e meno plateali, salvo le eccezioni, della greta thunberg, ma assai più grintosi di lei! … tuttavia, sebbene tardi, i più di noi si accorse quanto i depositari della “favola marxista”, ci abbindolavano e ci usavano!

- difatti, quei leaders della serie martin luther king (“i have a dream”), ci lusingavano con l’allettante sogno di un imminente riscatto sociale, che però, con nostra sorpresa, quando pareva concretarsi, lo procrastinavano fino a demorderlo del tutto! … invero, vivevamo una farsa come la recitano oggi i miracolati del “circo grillo”, quei pentastellati che da oltre un decennio, con i loro “vaffanculo” urlati contro la casta e con le tante promesse di cambiamento cui, l’assistenzialismo - barattare il “reddito di cittadinanza” con i voti, anzitutto quelli del sud! - hanno solo scassato le palle a gente esasperata e ai giovani disoccupati fintantochè, con il partito democratico, loro peggiore nemico col quale si sputtanano tuttora a vicenda, s’incollarono il culo sulle careghe di comando; pertanto, pure i grillini, configurandosi con la logica di potere, sono diventati la “casta”! - vale a dire, ometti banali (sulle “quote rosa”, tra l’altro, anche nella congrega 5s le donne sono marginali, non contano una beata mazza, anche lì regna incontrastato il maschilismo!) e in prevalenza di nullafacenti, che oggi, però, con le loro cravattine blu, calzini e scarpette nere, braghette e giacchettine grigio-scuro, tutti tirati a lucido in perfetto stile “di maio”, perfino con le mascherine anti cinavirus firmate per intonarle con le cerimonie o eventi clou e col saluto gomito-gomito, ora – dicevo – possono finalmente improvvisarsi politicanti d’alto livello, cioè, quello tipico dei carrieristi: rintanarsi nelle stanze dei bottoni e occuparsi degli intrighi di palazzo; in sintesi: sono passati dal vendere bibite allo stadio o fare i dj in discoteca fin le tre di notte e vivacchiare alla giornata, a quella di essere ancora degli instancabili sfaccendati, ma stavolta mantenuti dallo stato (noi!), col salario e l’extra di note spese, per non meno di 15mila €uro netti mensili, per cui possono continuare ancor meglio a raggirare gli italiani e i giovani i quali ora, alla beffa di risentirsi presi in giro, devono per giunta pagare pure i loro beffatori!

- ad ogni modo, nonostante il beppe grillo sia diventato prepotente e, come le crisalidi, sia mutato da gradito comico a buffone di corte, almeno su di una cosa ha ragione, anche se l’ha scopiazzata: questo “popolo sovrano” è bene governarlo, non con la democrazia, ma con il bastone e la carota, proprio dalla ciurmaglia degli attuali fascistoidi politicanti rosso-gialli, dal monti al giuseppi-bis, che, giustamente, continuano a buggerare gli italioti masochisti, sia del nord sia del sud, ma purtroppo anche quella larga fascia d’italiani, sia del sud sia del nord, sinceri e perbene! – tale asserto ha poi la sua fondatezza con le recenti elezioni regionali, specie nei due storici feudi rossi riconfermati dal voto dei romagnoli emiliani e toscani, anche se in misura contenuta, visti i risultati inaspettati di lega e fdi proprio in quelle “inespugnabili” zone! – nelle altre due regioni di sinistra, ha stravinto il solito clientelismo da cui, per la rielezione della presidenza in puglia, sono stati decisivi i voti di quegli elettori che, dopo molti anni di precariato e tre giorni prima della chiamata alle urne, si sono visti assunti con contratto indeterminato dall’uscente emiliano michele e, quindi, rimettere quel tal ex magistrato sulla carega presidenziale! - in campania, invece, hanno rifatto breccia le pizze e le fritture di pesce offerte dall’altro uscente presidente ai suoi votanti, quel tal ex docente di filosofia, il de luca vincenzo, il “politico populista” – così definito dal cacciari –, con i suoi numerosi, importanti ex incarichi e i suoi parecchi ex procedimenti giudiziari, prescritti o tuttora in corso!

… tornando a noi - ai nostri tempi i bottegai del marxismo ci assecondavano e, a scopo politichese, plagiavano la nostra genuina cultura, quella spontanea, anticonformista mai bisognosa di mediatori e motivata da quell’inventiva che distingue sempre le giovani generazioni; e il tanto per allinearci nel loro sistema, ossia, nella cosiddetta “cultura di sinistra”; essi abusavano della nostra ingenuità per ribaltare quell’innato principio secondo il quale non può esistere, se non per malafede, qualche ideologia capace di sostituire la persona che, invece, è l’unica vera creatrice d’idee e di strutture in sintonia e funzionali all’identità umana, per l’emancipazione del singolo e della collettività.
… ovvio che tale demagogia per arrivare al suo fine era rivolta agli intellettuali, ai letterati (**) e agli autori dell’arte visiva, pittorica e cinematografica, mentre per noi giovani era giocoforza far leva sul gradimento che avevamo per la musica, in particolare la novità del rock - anche di protesta contro la guerra in vietnam o conto altri guerrafondai -, con i nostri intramontabili idoli, cui i due bob, dylan e marley, poi i vari hendrix, crosby, santana e i cantautori di casa nostra, quali de gregori, guccini, vecchioni, jannacci, de andrè, bennato, oltre agli album delle band: i rolling stones, i pink floyd, gli zeppelin, i queen, le orme, il banco del mutuo soccorso, eccetera.

*) la 1° postilla mi ricorda alcuni eventi sociali e culturali rilevanti, quali le esposizioni nelle biennali veneziane o le eccezionali mostre in varie città d’italia col meglio dell’arte mondiale, specialmente italiana; da quella medioevale a quella rinascimentale, dal manierismo fiorentino al neoclassicismo, dal vedutismo veneziano con i vari bellotto, canaletto, guardi, all’impressionismo francese e alle correnti artistiche d’avanguardia, fino ai promettenti giovani artisti e loro opere finanziate e raccolte nella collezione peggy guggenheim (quell’eccentrica simpatica mecenate americana, della quale rammento, ed era già anziana, il suo naso a patata e gli occhi vispi, una signora innamorata della signora venezia, dove si stabilì e che ebbi occasione d’incontrare più volte quando girava nei canali con la sua gondola e gondoliere); il materiale era tantissimo, di cui la pop art con le litografie della marilyn monroe, icona della sensualità, o di picasso “blu rosa” e post-cubista, le gigantografie e i modelli architettonici dei palazzi cubisti della capitale ceca, o gli enigmatici dipinti metafisici del de chirico e quelli surrealisti di salvador dalì, e quant’altro di originale e innovativo … di quegli anni, poi, come non menzionare tra simpatizzanti e militanti nel pci e nei gruppetti extraparlamentari di sinistra, il “giullare” dario fo, nobel nel ’97, e il noto e replicato successo col suo monologo satirico-grottesco del “mistero buffo”; e nei primi anni ’70, il piccoletto benigni inizia la sua carriera d’attore, da cui il suo meritato oscar col suo indimenticabile esibirsi in gesti e guizzi nel ritirarlo, una foga esuberante che ormai lo caratterizza ogni qualvolta si presenta in pubblico!

… tra i fatti straordinari avvenuti in italia, da un lato ci fu, purtroppo, l’acuirsi degli anni di piombo, la strategia della tensione, i depistamenti su massoneria, p2, gelli, sindona, calvi e crack ambrosiano etc; era il tempo degli stragisti, della lotta armata con i gambizzati, i morti ammazzati, le stragi del terrorismo nero e delle brigate rosse, il sequestro moro col suo spietato epilogo! - la cronaca del ’73, ebbe notevole ribalta con la ndrangheta calabrese a causa del rapimento di paul getty, nipote del capostipite miliardario che fu restio al pagamento del riscatto poi risolto quando gli recapitarono l’orecchio del ragazzo; in friuli, avvenne un disastroso terremoto con mille morti, migliaia di feriti e la distruzione d’interi paesi; nel ‘74, il referendum sul divorzio riconfermò la legge “fortuna-baslini”; e nel ‘78 la ddl “194” depenalizzò l’aborto e favorì il suo accesso volontario e gratuito.

… sull’altro versante nel ’78, ci furono nella chiesa cattolica due fatti imprevisti: la morte improvvisa di papa luciani, dopo 33gg di pontificato (col solito anticlericalismo a insinuare sospetti e complotti d’assassinio) e l’inaspettata elezione al soglio petrino, dopo 455 anni d’ininterrotti pontificati italiani, di un papa “venuto da lontano”, il futuro san giovanni paolo secondo, al secolo karol jozef wojtyla, arcivescovo di cracovia e già insignito nel ’67, da papa montini, della porpora cardinalizia e che, assieme al cardinale wyszyński primate di polonia, divenne riferimento di speranza e di liberazione del suo paese dalla dittatura comunista – eh sì! quel “giovane” pontefice, uomo di tempra dura, carismatico e mostratosi da subito un trascinatore di folle, in piena sintonia con i giovani e la gente comune, un umanista di vasta cultura e in stima a larga parte dell’intellettualismo laico, stava diventando un problema piuttosto serio per la nomenclatura sovietica in uno dei suoi più importanti satelliti, già martoriato dalle occupazioni hitleriana e staliniana, ma il cui regime marxista iniziava la sua irreversibile fine con gli scioperi e le manifestazioni operaie organizzate da solidarnosc-walesa e culminate con la totale mobilitazione del popolo polacco!

*) la 2° glossa, invece, palesa i raggiri operati dai marxisti-doc e dai politicanti radical-chic che, col loro farisaico ciarlare, in stile matteo renzi (la bella retorica è di chi possiede un minimo di onestà intellettuale!), snaturano il senso di ciò che poi, all’insegna del politically incorrect e per quel tornaconto ideologico che chiamano “progresso”, spacciano per verità; una di queste loro puttanate fu di manipolare la figura di pier paolo pasolini: quell’intellettuale eclettico che, iscrittosi nel pci a 25anni, ma già inviso dalla dirigenza e dallo stesso togliatti a causa della sua discutibile moralità e, nonostante fosse stato poi espulso dal partito per una denuncia di atti osceni pubblici con minori, continuò a professarsi sempre un convinto comunista marxista; un’accattivante che, comunque, gli valse il plauso dell’egemone cultura di sinistra!
… tuttavia, il panegirico affibbiato da quegli opportunisti al pasolini, non fu tanto per elogiare la sua versatile opera letteraria, artistica e cinematografica, già stimate dalle testate giornalistiche, dai vip e dalle firme autorevoli di allora: quelle della fallaci, di montanelli, di umberto eco, di altri critici e di noti attori, quanto piuttosto sfruttare la notorietà di questo personaggio “censurabile” e, soprattutto, lucrare sulla sua morte violenta per rendere pragmatica l’etica sessuale e riadattarla a quel vigente contesto storico che stava rivedendo la questione ”omosessualità”; su di essa, infatti, persisteva da sempre il tacitato tabù dei benpensanti i quali, pur appartenendo a fazioni ideologiche e partitiche differenti, concordavano tutti sul soprassedere a quella tanto ancora “scomoda” faccenda.

… era però tempo di sdemonizzare, di discolpare e di sostenere la libera scelta all’omosessualità e motivarla con più concause: in primis, farla diventare istanza dei movimenti per i diritti e le libertà civili in cui, appunto, s’inserì l’incalzante domanda delle lobby omosessuali; poi avvalersi degli esiti positivi dei referendum divorzio e aborto e non ultimo servirsi del “coming out” dello stesso pasolini, e di lui farne il soggetto ideale per il superamento della morale tradizionalista, ormai retrograda, reazionaria e omofoba, in specie, pregiudizievole verso quegli orientamenti sessuali dissimili dalle pratiche etero: la bisessualità, l’omosessualità, la transessualità eccetera.
… fattuale, fu poi l’acceso dibattito fra comunisti, presunti araldi della laicità dello stato (fintanto non sono al potere!) e cattolici con le forti reprimende contro pasolini e suoi sostenitori, da altri rinomati big della cultura, cui italo calvino – anch’egli militante della prima ora nel partito comunista italiano, ma dissociatosi con la visione del “rapporto kruscev” sui crimini di stalin! – o dal filosofo liberale e nobel in letteratura, eugenio montale, e anche da famosi cineasti.
… tale confronto-scontro ebbe ampio rilievo da fine ’75, quando pasolini, abituale frequentatore di ambienti omosessuali (i “ragazzi di vita” del sottoproletariato), subì il proprio cruento assassinio! – un fatto di cronaca nera, capitato in una borgata romana durante una notte invernale, e visto però dal moravia, col suo accorato elogio funebre, come “incidente di percorso” abbattutosi d’improvviso sull’amico e oramai “perduto poeta” al quale l’italia, le istituzioni, e la società tutta, gli dovevano la venerazione per il suo sacrificio prima che di onorificenza culturale; questo merito fu deciso da “loro” affinché il pasolini, nonostante tutto, fosse ricordato come il “sommo” a imperitura memoria!

… ebbene, prima si giustificava e poi si edificava: queste erano le false premesse e mezzi utilizzati dagli intellettuali neoilluministi e dai politicanti progressisti! – perciò, il mischiare per unire, quanto invece deve rimanere separato, è l’espediente che provoca dubbio e confusione tanto più micidiali quando rivolti all’etica-morale; essa non è legata né validata o svalutata da requisiti fisici, ideologici e culturali o anche spirituali, né da quant’altro di connaturale e valente a dar fama e prestigio al tizio o al caio; oh quanto tale doppiezza dice che, “un baratro è l'uomo e il suo cuore, un abisso”!!!

… d’altronde, questo è ciò che sempre si ripete; basta guardare attentamente un’altra situazione consimile, quantunque sia su un piano diverso, ovverossia, notare l’alterazione d’immagine creata a puntino dai mass-media sull’arcinota “principessa”, cui soddisfare quanto voluto dalla modaiola opinione pubblica! … difatti di lei, della “lady d”, si continua a mescolare la bontà con il buonismo, l’umiltà con la modestia artefatta, l’amore con la libido vogliosa, la grazia delle fattezze con le virtù della morale etc; in pratica, della suddetta nobildonna, persistono a celebrarne una inesistente “santità” e, come hanno fatto col pasolini, la elevano a martire per via della sua tragica morte! … riguardo, però, all’altro suo veritiero aspetto in carattere e condotta, gli stessi suoi ideatori tacciono e ammutoliscono, ed evitano di mostrare che pure la candida spencer pativa rabbia e rancore, e si differenziava dalle escort o da altre donnette libertine, non perché lei da molto tempo e con più amanti cornificava ripetutamente il marito e neanche perché alla fine trombava furtivamente negli alberghi a cinque stelle con uno tra i pochi ricchi miliardari del pianeta e non in squallidi motel di quart’ordine con uno squattrinato cassintegrato dell’ilva ma piuttosto perché lei, pur meritevole delle sue indiscutibili doti fisiche e forse culturali, divenne un’adultera d’alto borgo a burla dell’altrettanto suo nobile consorte fedifrago, uno alla pari di lei, poichè puttaniere già dapprima del concubinato con la sua amica di vecchia data, la camilla, con la quale poi si è maritato!
- “oh romeo, romeo, perché sei tu romeo?”… disse quel "bardo dell’avon"!

… con quest’ambiguità d’impilare moralità e cultura, l’intellighenzia comunista, che fonda la propria natura e ragione d’esistenza proprio sulla negazione di Dio (*), facilitava quel progressivo evolversi di male sociale, pure sul piano legale giuridico, subitamente individuato e confutato dal cardinale e l’allora prefetto della congregazione per la dottrina della fede, il teologo ed emerito papa ratzinger! - cioè, il relativismo etico-morale, da cui eccepire per poi abiurare quegli assodati valori intrinseci e “non negoziabili” dell’umana identità, oltre al porre le premesse per le rivendicazioni dei movimenti lgbt e la futura “teoria del gender” … perciò, dall’ossimoro dignità<>indecenza, ne conseguiva che l’omosessualità e la bisessualità, apparivano condotte etiche normali, se non additate a valori aggiunti! … per giusta cronaca, comunque, a contraddire quest’aspetto fu proprio lo stesso pasolini a confidare nei suoi epistolari che sottostava all’uso abuso della propria pederastia con sofferenza, non perché si sentisse giudicato dai moralisti, ma perchè lui stesso era incapace di sopportare tale devianza sessuale che annichiliva gradualmente il proprio vivere quotidiano!
*) “Dio è morto”! – questa famosa iperbole nicciana, ieri era ostentata dal partito comunista italiano, almeno fino alla gestione berlinguer e al cambio d’immagine da occhetto in poi; oggi è una latente ma più infida insidia perpetrata dal partito democratico, dagli extraparlamentari di sinistra e dalle camuffate consorterie cattocomuniste (quanto è attuale la metafora guareschiana del “don camillo-peppone”!) che sotto le mentite spoglie, vede questo sistema marxista arrabattarsi sull’impossibilità d’esser seguace dell’ateismo e, contemporaneamente, il fedele praticante del cattolicesimo!
– non Dio dunque è morto! ma l’uomo marxista, nato già morto perché partorito dalla bugia!

… per il marxismo, la plausibilità del relativismo etico-morale dipende da culture e usanze di tempi luoghi, clima etc delle diverse società e non dalle scelte di chi compone e regola le stesse, da cui l’infondatezza di teorie pseudoscientifiche e pressappochiste, giacchè, dedotte da presupposti errati; difatti, congetturare che già alcune antiche società praticavano l’omosessualità a normale regola di vita sessuale fra persone di stesso sesso, è un fatto indimostrato! – se non vero, perchè causato dalla rilassatezza dei costumi, dalla progressiva decadenza della società quando si abitua al deterioramento sociale con la corruzione, ruberia nonchè all’edonismo e agli sviamenti sessuali, cui la sodomia, la pedofilia e le varie bestialità; in verità, tutte le attività omosessuali o bisessuali, maschili e femminili, da cui le varie anomalie di pederastia, pedofilia, stupro di bambini innocenti, e quant’altre porcherie sessuali, sono sempre un disordine etico-morale se fatto con libera volontà, non soggetta a coercizioni; un esempio, raccapricciante e schifoso, è il recente caso “bibbiano” – tuttora in giudizio - nel quale sono coinvolti a vario titolo, il sindaco pd e la giunta di sinistra, oltre a giudici, medici e un’associazione per la tutela di minori la cui dirigenza era gestita da una pervertita recchiona che mercificava sui bimbi sequestrati alle famiglie indigenti e dati poi in affido, con tanto di finanziamento statale, a coppie di lesbiche stupratici, alla feccia, a donnacce malvagie!

… praticare per libera scelta l’omosessualità, o la bisessualità, equivale ad atto contro-natura: e ciò è nocivo per l’umanità, prima che dannoso per chi compie tale devianza! – pertanto, nelle relazioni fra persone, come non può essere il “diverso” (che non vuol dire “inferiore”) a regolare il corretto equilibrio della natura ma lo sia sempre il “normale” (che non significa “superiore”), e come il fine ultimo della sessualità non è la ricerca del piacere, ma la procreazione, così, per tale fine e con stessa equivalenza, la natura ha stabilito che un rapporto sessuale avvenga tra due persone di sesso opposto, ossia, tra maschio e femmina, confermando che, il ruolo del piacere è d’essere un mezzo e non fine a se stesso; ne deriva pure che, come per natura sia normale nascere sano e non malato, così, è “difetto” della stessa nascere persona omosessuale, transessuale, o altro di mutato da non poter essere normale persona etero, allo stesso modo di chi, senza responsabilità propria, nasca cieco, sordomuto o malformato, oppure, dopo la nascita, lo divenga a causa di disturbi psicofisici, da fattori non dipendenti dalle proprie scelte, comunque, da circostanze fortuite, da coercizioni esterne, da violenza e vessazione, da solitudine e miseria forzate, eccetera!

… detto e denunciato questo, va anche puntualizzato con altrettanta forza che, se fra le questioni d’etica-morale tuttora aperte (aborto, fecondazione artificiale, eutanasia, assassinio assistito, etc) esiste anche quella dell’“omosessualità”, sia essa di scelta consapevole, vale a dire, contro natura, o sia per difetto della stessa, in ambo i casi per superarla o guarirla, va affrontata con i dovuti modi dei quali sono sempre da aborrire tutti quelli negativi che fanno riferimento alle varie forme di violenza, cui la discriminazione, l’emarginazione, l’omofobia, etc; ogni persona, donna o uomo, di là dei propri pregi e mancanze o che subisca o che eserciti volontariamente l’omosessualità, possiede il diritto inalienabile alla personale libera scelta di come vivere la propria vita oppure darsi la morte, salvo che non sia essa la prima a presentarsi, quindi, o suicidarsi anzitempo (e le forme sono disparate e solitamente inaccorte!) o continuare il proprio cammino con rinnovata speranza; la misura e la qualità dei modi positivi per affrontare seriamente l’omosessualità, allora, sono presenti e ancora una volta offerti dalla natura (oggi si parla tanto di ecologia, vale a dire, del nostro abusare la natura e le sue leggi che, logicamente, ci si rivoltano contro) la quale è ancora da scrutare, da capire, è ancora da rispettare e soprattutto, da riamare con lo stesso metro con cui essa ci vuole bene e tuttora ci ama!

… ricapitolando, la cultura di sinistra era (e lo è) egemone ed egemonizzante (sub conditione), sovrastava ogni branchia dello scibile e qualsiasi gnoseologia, sopravalutando la superiorità della propria dialettica alla kantiana “critica della ragion pura”, al nichilismo di schopenhauer o alle teorie sul “superuomo” di nietzsche, all’anarchismo dei proudhon, bakunin, schmidt, o all’esistenzialismo dei kierkegaard, camus, beckett, o superiore al neomaterialismo di sartre etc! … per cui, dire “cultura”, significava ri-dire “marxista-comunista”! - cosa esiziale e a difetto del “cogito” cartesiano per il quale l’uomo pensa, specula, si auto-definisce e si auto-migliora tanto da differenziarsi su qualsiasi altra specie vivente! … i futuri marxisti, quindi, giudicavano degna “cultura” soltanto quella hegeliana, in continuità col pensiero illuminista degli enciclopedisti europei dell’’800: d'alembert, holbach, rousseau, voltaire etc, e in linea col positivismo materialista che vedeva soltanto nella scienza empirica lo strumento per l’emancipazione e il progresso della società, industrializzata e tecnologica! … perciò, tra la seconda metà del XIX secolo e nel corso del XX, il postulato hegeliano divenne il fondamento del comunismo, quel sistema elaborato poi dai fondatori marx, engels, e sviluppato dai successivi filosofi quali feuerbach, trockij, luxemburg, bordiga, gramsci fino agli attuali pensatori, cui umberto eco, emanuele severino, massimo cacciari, eccetera.

… tra l’altro - tornando allo spicciolo - noi speranzosi e tanto inconsapevoli illusi, ci siamo lasciati irretire proprio dalle cose semplici: vuoi con le manifestazioni nelle quali alternavamo la marcia bolscevica dell’”internazionale” e quella nostrana dell’”avanti popolo”! - oggi è la stessa cosa con gli “apolitici” capoccia delle sardine, quell’appendice del partito democratico e figli di prodi che, oltre a rendere ancora più tediosa la già triste cantilena “bella-ciao”, chiamano i compagni passatisti a mobilitarsi nelle piazzette per incitarli all’odio e alla violenza contro di chiunque non la pensa come loro! - o vuoi con gli slogan antiamerika, sinonimo del capitalismo, per esaltare i rivoluzionari di turno: il lenin e lo stalin, il mao tse-tung col suo “libretto rosso”, il líder máximo fidel o al ritmo de “el pueblo unido” con le musiche andine degli inti illimani, di acclamare al che-guevara e ai guerriglieri dell’america latina …
… insomma, a dirla tutta, a noi giovani d’allora, ci hanno fatto ammirare e in maniera pure sacrale, dei personaggi marxisti altolocati dei quali, però, non sapevamo assolutamente nulla se non nei decenni successivi! – cioè, di saperne veramente qualcosa con la distanza di tempo cui i nostri genitori, molto dopo la liberazione, dovettero attendere prima di conoscere le atrocità commesse dalla germania nazista, anzitutto, verso gli ebrei, poi verso i contestatori e i dissidenti o di quant’altri mettevano in discussione la superiorità della razza ariana o di chi denunciava, quanto erano coglioni hitler e i suoi pazzi gerarchi!

… allora, per il buon corso della democrazia e per la storicità dei fatti del dopoguerra, è buona cosa rammentare che il non aver conosciuto gli eventi tragici e il non aver saputo chi fosse e come operasse per davvero il comunismo a casa nostra, fu per la reticenza dei sinistroidi; in primis, del partito comunista italiano con i suoi capi, segretari, dirigenti e dei tuttora vegeti politicanti! – essi quantunque fossero informati dei crimini perpetrati dai loro compagni italiani, europei, oltreoceano, cucirono le loro bocche rimaste ermetiche alla denuncia, refrattarie alla pubblica condanna! - salvo poi dover “confessare” quelle infamie quando troppo evidenti, quando non più celabili all’opinione pubblica per cui, come sono criminosi i golpe fascisti contro gli “allende” di sempre, così, sono altrettanto delittuosi i dispotismi del comunismo perpetrati nelle varie fasi storiche, con le primavere di praga o con i tienanmen o con le foibe carsiche di sempre!

… difatti, tra le vergogne storiche, hanno particolare rilievo gli odierni negazionisti di sinistra che ancora persistono col dubbio o tacciano sulle nefandezze compiute dalle dittature comuniste, per esempio, il genocidio di italiani triestini e dalmati, consumato nelle foibe carsiche dalle milizie partigiane e comuniste di tito! … e a proposito di tale viltà, come non deplorare quella dell’emerito napolitano giorgio con il suo no dixit e il suo scandaloso silenzio tenuto per decenni, pure durante il suo lungo mandato a presidente della repubblica!? … costui è uno dei senatori a vita, sì certo ma nella forma e in €uro, per interesse proprio e di partito, piuttosto che di sostanza e per meriti acquisiti! … il napolitano giorgio resta ormai una pagina sporca dell’Italia repubblicana, è quell’individuo che prima d’essere il brutto esempio di chi sia davvero il “proletario comunista”, cioè, giustappunto un soggetto falso e ipocrita come lui, è pure la migliore personificazione del male e del fallimento totale del comunismo, fosse marxista o fosse partito democratico revisionista! … di fatto, il “nostro” emerito e illustrissimo “proletario” novantacinquenne, è un altro pezzo di muro che crolla – pur sapendo che la strada iniziata a berlino, e non soltanto lì, il 9 novembre 1989, è ancora lunga da terminare! - quantunque, i suoi compagni di merenda, non dissimili d’intenti e di prassi abominevoli operate dai camerati e dai gerarchi fascisti del suo tempo, tentino tuttora di riedificare il muro invisibile della divisione e dell’omertà.

… “ahi serva Italia, di dolore ostello”, mia amata, mia amatissima Italia!

… noi giovani d’allora, ignari di tanta maligna falsità, dunque, il nostro da fare nelle manifestazioni era arricchito dalle variegate coreografie di vistosi manifesti e lo sventolio festoso di bandiere rosse fregiate dal giallo lucente della stella sopra la falce e il martello; eravamo ricchi di simboli meravigliosi, affascinanti e, soprattutto, promettenti, anzi, noi giovani di quegli anni indimenticabili, diventammo “il simbolo” per eccellenza del rinnovamento, della “svolta” … ahimè che delusione! … il tutto si riduceva solo ad apparenza, era inefficace e ingannevole di un futuro sognato che mai si realizzava per i bisogni reali del popolo;
… in contrapposto, chi non aveva problemi seri, era invece la quasi totalità degli onorevoli che, non tanto sul fatto che parecchi di loro risultassero poi ladri incalliti (tangentopoli), ma quantomeno sul contegno non erano così squallidi, quanto lo sono i parlamentari di adesso che magari, svegliati di soprassalto dal loro sonnellino sugli scranni dell’aula (roba che facciano addirittura l’infarto!) o che sono bruscamente interrotti mentre giocherellano con tablet e cellulari, finalmente “lavorano”, cioè, fanno il desolante teatrino di furibonda bagarre tra le file di opposizione e maggioranza!
… “e io pago” … buffoni!

… un altro squallido esempio di tizio a essere un benestante mentre persiste la crisi che maciulla anzitutto le fasce medio-basse del paese, è quel professore, il monti mario! … quest’individuo, chiamato abusivamente dall’emerito presidente per salvare l’Italia dal baratro, fu dapprima graduato a senatore vitae e, terminato il suo mandato che rese le banche ancora più ricche e gli italiani ancora più poveri, restituì a letta il campanellino, però, continuando a intascare la cospicua paga da senatore, per cui, chi beneficiò sovrabbondantemente nonostante la grave crisi al danno degli italiani se non il monti mario? … l’esodato, invece, magari pure lui esimio professore sebbene sconosciuto, ormai andava d’abitudine alla caritas parrocchiale, o dopo la chiusura dei mercati rionali, raccoglieva in sordina dai bidoni d’immondizia qualcosa di ancora commestibile per nutrire se stesso e la propria famiglia! … e non è una barzelletta!

… oh, intendiamoci: proprio perchè le nostre attività erano spontanee e genuine, offrivano però anche l’occasione facile che esse fossero manipolate e soggette alle grinfie degli scaltri burattinai, specie quelle del partito comunista italiano, organizzato a comando verticale e, comunque, un partito già vecchio il quale, era pure subordinato agli oscuri segreti della sua “patria” leninista staliniana, oltre che essere impantanato nei tortuosi meandri della guerra fredda tra urss-usa …
… ad ogni modo, tra i politici e gruppi emergenti in quel periodo e militanti alla sinistra del pci, è probabile che pure tu, mister ilpoeta59, ricordi il pdup nato e propagandato dai cofondatori del giornale “il manifesto”, un movimento nel quale c’era la scrittrice rossana rossanda e, il segretario lucio magri, quel leader che poi in una clinica svizzera, a 79anni, si tolse la vita col suicidio assistito …
… ciò detto prescindendo, si sa che di solito le cose vere e valide nascono sempre dal basso, allora, questi non tanto piccoli movimenti di base, almeno dalla nascita e fino a un certo periodo, erano autonomi e indipendenti da qualsiasi autorità, e quantunque vigesse pure in loro la naturale necessità della gerarchia, essa mai prevaricava sulla gestione democratica del gruppo, per cui i vertici erano subordinati alle decisioni della collettività! … quanto entusiasmo e quante sane speranze suscitavano allora le nostre iniziative e dalle quali molto ci aspettavamo e poichè, il contributo di ogni singolo era importante e decisivo, l’entusiasmo era trainante e quanto ardore e assidua passione mettevamo durante le assemblee, i dibattiti e le decisioni nei nostri improvvisati circoli …

… il nostro impegno socio-politico era svolto per sensibilizzare la gente comune con incontri, manifestazioni, eccetera, sia preparando mercatini per finanziare il movimento e sia organizzare nelle periferie le feste-sagre, seppure in grande difficoltà di mezzi e possibilità economiche, con la differenza che quelle dell’unità erano sovvenzionate dal monolitico pci con la sua cassa foraggiata puntualmente anche dalla mamma sovietica, per cui, come i patrizi dell'establishment nella roma imperiale asservivano la “plebe” mediante il “panem et circenses” onde mantenere salda e continuativa la propria egemonia politico-economica, così, allo stesso modo i dirigenti comunisti, dal capostipite togliatti, ai natta, berlinguer, occhetto eccetera, con le loro pilotate feste, chiacchiere e palliativi vari inculcavano nella gente la bontà e necessità dell’ideologia comunista, cioè, quel modo di fare valido anche oggi e aggiornato periodicamente coi diversi trasformismi del pci – in pratica, pseudo rinnovamento d’immagine col cambio di logo!-, quindi, un metodico sistema continuato nel cinquantennio successivo, fino ad arrivare agli attuali paradossi: un ciarlatano renzi, un patetico zingaretti, un giuseppi conte bis-tris e avvocato delle cause perse, eccetera, eccetera …
… ovverosia, anche allora come oggi, quei tizi attuavano prassi e politiche demagogiche provocate dal solito congenito e atavico difetto dell’uomo decaduto e corrotto, finalizzato esclusivamente alla conquista e al mantenimento del potere … perciò, di là dei puntuali camaleontismi escogitati dalla egemonia marxista-comunista, essa altro non produce che disfacimento, rovina e morte, inimicizia progressiva al posto del vero bene della società, verso gli interessi primari della collettività e della singola persona!

… le nostre feste “caserecce”, invece, erano a carico e spese di noi promotori e volontari, giacchè, ai gruppuscoli emergenti non erano previste né le quote del tanto x-1000% né i finanziamenti per i noti partiti di sinistra e destra; tuttavia, per noi impegnati, il vero compenso era il socializzare con e nel popolo, tra i lavoratori con cui si condividevano i vari problemi sulla famiglia, la stabilità del lavoro, la comune convivenza e tolleranza dei valori … e una particolare attenzione poi, avevamo per il recuperare sia a livello materiale e sia sociale della dignità di coloro che la sinistra definiva il “sottoproletariato” che invero, prima di essere additato tale con lessico chic e astruso, si chiamano sempre e semplicemente i Poveri in tutto, cioè, emarginati, analfabeti, ignoranti, sporchi, puzzolenti bisognosi di tutto … di certo, le sagre erano anche occasioni per accaparrare consensi ma giusto portati a termine per attuare gli impegni promessi presi sul debellare l’emarginazione, promuovere l’emancipazione sociale, le libertà civili e le migliorie economiche, eccetera …




… continua