00 08/04/2021 09:27
LA RECENSIONE



Sto giocando a "Oddworld: Soulstorm" su Play Station 5 e pensate un po...l'ultima volta che ho impersonato Abe è stato su PSX, la mitica scatoletta grigia con il coperchio rotondo sopra.



Vi confesso di non aver provato i vari "Oddworld: Munch's Oddysee", "Oddworld: Stranger's Wrath" e "Oddworld: New 'n' Tasty!" ma poco male, "Oddworld: Soulstorm" è la rivisitazione totale di "Oddworld: Abe's Exoddus" (1998) e pur essendo il sequel di "Oddworld: New 'n' Tasty!" (remake del primo capitolo della saga) non ci fa certamente rimpiangere di non averlo giocato!
Rispetto a "New 'n' Tasty!" (2014) ovviamente "Soulstorm" sta su un altro pianeta anche se non possiamo ancora parlare di next-gen.



La trama ci vede ancora una volta in fuga con la missione di strappare i Mudokon dalle grinfie dei malvagi Glukkon.
Gli amici da salvare sono 300 e la percentuale di quelli che riusciremo a portare in salvo darà luogo a uno dei quattro finali previsti dagli sviluppatori.



C'è grande varietà in questo gioco sviluppato dalla Oddworld Inhabitants!
"Oddworld: Soulstorm" è un platform ma è anche gioco di ruolo, è molto action ma è anche stealth, richiede abilità nei salti ma anche doti di strategia e di intuito per sconfiggere i nemici e per risolvere gli enigmi ambientali.
Ci ritroviamo ad affrontare tante situazioni diverse e concatenate tra loro, stiamo lì nascosti a studiare il nuovo quadro che ci troviamo di fronte e poi dopo la pianificazione dobbiamo agire con prontezza di riflessi e con una perfetta manualità sul controller.
Il mondo ostile in cui si svolge la nostra avventura si presta a diverse chiavi di lettura ma non ammette errori, i vari scenari possono essere superati usando metodi diversi ma la costante rimane sempre il ragionamento, ogni schermata è un enigma da risolvere!



Come ben sapete, Abe non dispone di armi da fuoco e non può prendere a pugni uno Slig però il nostro alter ego possiede grandi abilità che vanno ben oltre rispetto alla pericolosità di una pistola o di un fucile a pompa.
L'abilità principale di Abe risiede nel canto, potere con cui può aprire varchi e impossessarsi del corpo dei nemici.
Quando il nostro alter ego si impossessa di uno slig, questi passa sotto il nostro diretto controllo e lo possiamo usare per uccidere i suoi simili o per azionare meccanismi oppure lo possiamo indurre al suicidio...o più semplicemente lo possiamo far esplodere!





L'impatto visivo di "Oddworld: Soulstorm" non è malvagio ma neppure ci fa gridare al miracolo, si tratta di una grafica tridimensionale applicata a un platform bidimensionale.
Le inquadrature dinamiche spostano la visuale offrendoci prospettive che vanno da quella isometrica a quella frontale classica raccordate da zoomate in stile cinematografico.
E a proposito di cinema devo dire che la cosa che più mi ha deluso sono le sequenze cinematiche, cut-scene alquanto scarne, pallose e non skippabili!




"E poi coi secchi di vernice coloriamo tutti i muri,
case, vicoli e palazzi, perché lei ama i colori"


Margherita non sarebbe per niente contenta della dominante ruggine/seppia/verde acido che porta a schermo questo titolo ma si tratta di un sito industriale post-apocalittica e le tinte sono azzeccate!



In definitiva "Oddworld: Soulstorm" è un ottimo platform, lo considero un degno erede di quei titoli old school che ci hanno tenuti incollati alle nostre vecchie TV con il tubo catodico.


[Modificato da ilpoeta59 16/04/2021 11:37]