00 22/05/2022 08:19
Duncan-Gonzalez: il 2-0 alla Juve
manda la Fiorentina in Europa.
Allegri, ottavo ko



Battendo i bianconeri i viola chiudono al settimo posto in
classifica che vale la qualificazione alla Conference League.
La Signora saluta l’ultima partita di Chiellini, Dybala e Bernardeschi


Luca Bianchin

I tifosi della Fiorentina dalle 22.30 hanno un desiderio per una vacanza a giugno 2023: tre giorni a Praga per la finale di Conference League. L’ultima di campionato doveva dare un verdetto in zona Europa ed eccolo, è il più atteso: la Fiorentina batte 2-0 la Juventus con gol di Duncan e rigore di Nico Gonzalez, chiude davanti all’Atalanta e si qualifica per la coppa più piccola, che in questi giorni di euforia romanista piace a tutti. La partita è stata emozionante per i tifosi viola ma no, non bella: Fiorentina buona, Juve spenta e francamente bizzarra, con De Ligt terzino destro per mancanza di alternative – avrebbe forse potuto giocare Aké? -, Chiellini agli ultimi 45 minuti di calcio italiano e Miretti nella peggiore serata della sua carriera tra gli adulti.

I DUE GOL — I gol alla fine dei due tempi, giusto in tempo. Minuto 45: Bonaventura, in area tra Miretti e Bonucci, fa uno degli assist più originali della sua vita – da terra, quasi sdraiato – e Duncan, che non ha i piedi di Dybala, calcia all’incrocio col sinistro. Minuto 90: fallo di Bonucci su Torreira, entrato da poco, e rigore di Gonzalez. Per la Juve, è desolante il conto dei tiri in porta: zero in porta, zero fuori. Sembra il video che va di moda sui social, con Morata che fa zero tiri in porta ai videogiochi e scherza: “Il mister sarebbe fiero di noi”.

FIRENZE SI ESALTA — Che partita è stata? Un po’ da vecchio calcio d’agosto: ritmo basso, tanti errori, giocate di qualità pochine, sicuramente più per la Fiorentina. Nel deserto di emozioni, qua e là, sono spuntate occasioni da gol. Bonaventura ne ha messe insieme due tra il 20’ e il 27’ e il risultato è stato una fotocopia. Prima ha deviato in angolo De Ligt, poi Chiellini ha fatto lo stesso. Nel secondo tempo, appena meglio: un tiro alto di Nico Gonzalez e un cross ancora suo, dell’argentino col 22, su cui Rugani ha salvato la Juve. La Fiorentina però ha tenuto la partita in mano sempre, ha lottato come doveva, è piaciuta. Il pubblico, esaltato dal gol di Stulac a Bergamo, infatti si è divertito, ha cantato e fischiato Vlahovic quanto basta. Per Chiellini, purtroppo, un coro volgare su mamma e papà. Applausi per l’ultima in Serie A, nessuno.

MORATA SALUTA — La partita per la Juve contava il giusto – diciamo pure nulla – ma la chiusura è stata triste come l’annata. Squadra spenta, in grande difficoltà a palleggiare, che riparte da lontano e mai arriva vicino all’area avversaria. Una piccola sintesi della stagione. Le scusanti di Allegri si chiamano motivazioni e assenze: niente Danilo, Vlahovic fuori per 75 minuti per evitare l’ammonizione da diffidato, Cuadrado e Morata con problemi fisici. I primi cambi sono stati Pinsoglio – classico omaggio allegriano al terzo portiere – e Rugani, il terzo Aké. Chiaro, no? Più malinconico di questo, solo il saluto di Morata, che alla fine è andato da solo ad applaudire la curva ospiti. Un segnale molto chiaro su dove dovrebbe portarlo l’estate.

Fonte: Gazzetta dello Sport