00 02/11/2021 18:23
[SM=x1727484] Ci sono frasi che mi ritornano spesso nella testa...di questi tempi mi martellano le parole di un uomo anziano che incontrai in una barberia a pochi giorni dal Natale...un Natale di tanti anni fa!

Rispetto ad oggi ero giovane e spensierato, le feste di Natale le vivevo alla grande: ricordo che io e mia moglie eravamo indaffaratissimi ad organizzare le grandi adunate di famiglia, i regali, le spese esagerate di pesce, di frutti di mare, di dolci...e poi c'erano le recite dei miei figli, l'abbigliamento da aggiornare, gli auguri da fare, l'auto da lavare...il parrucchiere...il barbiere.
Praticamente stavo sulle montagne russe, la sedia del barbiere mi bruciava sotto il culo, avevo mille cose da portare a termine...non vi so dire se quella fosse felicità o se facevo tutto semplicemente perché mi sembrava un dovere!

Si sa che dal barbiere si chiacchiera e a un certo punto Sasà (il barbiere) chiese al cliente anziano: "Don Genna' e voi che fate a Natale?".
Il signore anziano distolse lo sguardo dalla Gazzetta dello Sport e pacatamente rispose: "Sto da solo, mme mangio nu' vermicello olive e capperi e mme ne vado a durmì".

Capite?
Una puttanesca mangiata da solo e poi a letto...quale abisso separava le mie giornate dalle sue?
Cosa possedevo?
Cosa non apprezzavo abbastanza?
Si, perché mi sembrava tutto così scontato, normale, banale, ovvio...magari addirittura noioso!
Se una giornata è metafora della vita, diciamo che al mattino non sapevo quel che avevo, nel pomeriggio neppure...sto cominciando a capirlo adesso che si sta facendo notte!