Canada, Anonymous smaschera
lo stalker che fece suicidare una 15enne
Due cyber-attivisti che si dicono affiliati al gruppo diffondono l'identità di un 32enne, ora minacciato in rete
Una teenager si suicida a causa del cyber-bullismo subito, e denunciato in un video. E Anonymous scopre e denuncia lo stalker che ha spinto la giovane al gesto.
IL SUICIDIO E LA DENUNCIA - Mercoledì scorso Amanda T., 15 anni, è stata trovata morta nella sua casa di Port Coquitlam, nella Columbia Britannica. Il mese scorso aveva diffuso un video-denuncia in bianco e nero, con dei messaggi scritti di denuncia, e anche di solitudine, intitolandolo «La mia storia: lotta, bullismo, suicidio, autolesionismo». Lunedì sera dei cyber attivisti di
FawkesSecurity, che fa parte del gruppo di Anonymous, hanno scoperto e divulgato, l'identità del presunto persecutore della giovane: si tratterebbe di un uomo di 32 anni, assiduo frequentatore di siti pedopornografici. I denuncianti nel loro messaggio video in rete forniscono il nome e cognome e anche l'indirizzo esatto del presunto stalker, tanto che la polizia canadese nutre timori per la sua sicurezza.
«QUELL'UOMO È UN ABOMINIO» - «Al peggio questa è la persona che ha fatto del male ad Amanda T., e come minimo è un altro pedofilo che ama sfruttare i bambini», recita il comunicato-denuncia di Anonymous,
come riporta il Toronto Sun. L'uomo è definito un «abominio» e una vergogna per la società. La ragazza aveva denunciato che uno stalker anonimo l'aveva convinta, quando aveva 12 anni, a mostrarsi a seno nudo a quello che credeva un coetaneo, via webcam. Poi, però, il contatto aveva spedito quelle immagini a tutti quelli che conoscevano Amanda. Anonymous ha rintracciato un uomo di New Westminster, a 15 km da casa di Amanda, che avrebbe utilizzato diversi
nickname, cioè soprannomi nel mondo di internet, su siti per ragazze, su un forum dedicato alla sessualità giovanile e che avrebbe creato una gallery con le immagini di diverse ragazze, alcune decisamente molto giovani, a seno nudo . Il presunto stalker, adesso, è stato minacciato su internet da diversi utenti, denuncia il suo difensore Eric Gottardi.
L'ALTRA PISTA - La famiglia, e la procura, però, ritengono che possa trattarsi della persona sbagliata, dato che gli investigatori avrebbero seguito tracce differenti
che portano a un contatto negli Stati Uniti.
Fonte Corriere Della Sera
Questo invece è il sito degli
Anonymous