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Campionato di Calcio Serie A 2019 - 2020. Tutte le partite - Calendario - Commenti.

Ultimo Aggiornamento: 02/08/2020 23:36
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Lautaro fa impazzire San Siro:
2-1 alla Spal e sorpasso in vetta alla Juve



Le due reti dell'argentino nel primo tempo bastano alla squadra
di Conte per superare i bianconeri e centrare un nuovo record.
Nella ripresa arriva il gol di Valoti, ma i tre punti restano a Milano


Carlo Angioni

Quasi due mesi a inseguire e ora ecco il sorpasso: l’Inter batte la Spal 2-1, si riprende il primo posto - perso nello scontro diretto del 6 ottobre - e guarda la Juve dall’alto del punticino in più in classifica (37 a 36 per i nerazzurri). Nella domenica della S, come scudetto ma anche come Spal e Sassuolo - avversarie delle due sfidanti al trono della A –, Conte non finisce nella trappola come Sarri e dà un nuovo segnale di forza al campionato. Grazie a Lautaro Martinez, che nel primo tempo segna una doppietta (il Toro sale a 13 gol stagionali), Antonio entra nel libro dei record nerazzurri: nessun allenatore era mai riuscito a vincere 12 volte nelle prime 14 giornate di Serie A. Lui, al primo tentativo, ce la fa, staccando l’Inter di Aldo Olivieri che nel 1950-1951 si fermò a 11 successi. Non male insomma. Per un allenatore arrivato con il marchio bianconero che oggi è nel cuore dei tifosi interisti. Tanto da meritarsi prima dell’intervallo il coro della Curva Nord “salta con noi Antonio Conte”: lui si gira e risponde battendo le mani. Meglio di così, insomma, non si può.

DOMINIO — Anche se l’Inter, per la verità, meglio poteva fare. I nerazzurri, che fanno il pieno di entusiasmo in vista la doppietta Roma e Barcellona al Meazza (il 6 e il 10 dicembre), dominano il primo tempo ma si prendono qualche rischio di troppo nella ripresa, quando la Spal si sveglia dal letargo. I ferraresi, penultimi, arrivano a San Siro con il primato negativo dello zero nella casella dei gol in trasferta. E infatti per 45’ non fanno niente in zona Handanovic. L’unico a farsi vedere è Petagna, prima con un tiraccio e poi per uno zigomo sanguinante causa gomitata fortuita di De Vrij.

TORO STRARIPANTE — L’Inter, che fa riposare Godin e mette Lazaro titolare a sinistra, va con il pilota automatico senza però uccidere il match. Con Lautaro terminale sempre più efficace: il numero 10 è già a quota 13 gol stagionali. Nessuno l’avrebbe immaginato un anno fa, oppure la scorsa estate quando si parlava di Lukaku-Dzeko come nuova coppia d’attacco per Conte. Il Toro fa le prove generali al 15’ di testa (pallone alto) su cross di D’Ambrosio. Un minuto dopo ecco l’1-0: Brozovic vince un contrasto con Valdifiori a centrocampo e da terra serve Lautaro, che punta l’area e prima di entrare incrocia il destro e la mette nell’angolino. Il raddoppio, di testa, arriva al 41’: il cross di Candreva è troppo invitante, il Toro schiaccia in mezzo all’area. Pillola statistica: l’interista ha segnato 10 gol su 13 nei primi 30 minuti; gli altri 3 sono arrivati quando ha firmato la doppietta (con Sassuolo, Slavia Praga e Spal).

FIAMMATA SPAL — Sembra tutto troppo facile. Eppure la Spal improvvisamente dà segni di vita. E con Valoti, bravissimo nello slalom in mezzo alla difesa nerazzurra, segna al 51’ (con il primo tiro in porta). Lo schiaffo fa arrabbiare Conte e sorprende l’Inter, che per qualche minuto balla: al 55’ altro brividone per gli oltre 61mila di San Siro, ma Murgia arriva in ritardo e Handa risolve. Poi riecco i nerazzurri: al 56’ Lautaro schiaccia su cross di Lukaku ma stavolta Berisha respinge con le gambe, al 60’ è ancora il portiere della Spal a stoppare Candreva. Ora sì che è partita vera. Al 68’ spreca tutto Lautaro: Lukaku lo mette solo davanti a Berisha ma l’argentino perde tempo e viene murato. Al 70’ ci prova Floccari, appena entrato, ma va centrale. Ancora Spal al 74’: Tomovic, liberissimo davanti alla porta, all’altezza del dischetto, svirgola. Conte capisce che va cambiato qualcosa e riassesta i suoi: dentro Godin-Biraghi-Borja Valero, fuori Lazaro-Candreva-Gagliardini. C’è da soffrire e da resistere, con Kurtic che nel recupero mette a lato di poco. Ma alla fine si può fare festa: l’Inter è di nuovo prima, il Meazza canta "salutate la capolista".

Fonte: Gazzetta delo Sport
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