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Campionato di Calcio Serie A 2019 - 2020. Tutte le partite - Calendario - Commenti.

Ultimo Aggiornamento: 02/08/2020 23:36
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Rebic e Calhanoglu stendono la Roma: adesso il Milan vede l'Europa

I giallorossi di Fonseca più pericolosi nel primo tempo,
i rossoneri alzano il ritmo nella ripresa sfondano con il croato e un rigore del loro numero 10


Marco Pasotto


Il Milan supera per la prima volta in stagione una big e affonda due a zero la Roma. Il match, dunque, emette un verdetto piuttosto chiaro: i rossoneri hanno tutte le carte in regola per conquistare un posto al sole in Europa League mentre per i giallorossi la Champions è qualcosa di sempre più lontano. Se non aritmeticamente, quanto meno per ciò che si è visto a San Siro, con un secondo tempo consegnato quasi interamente agli avversari.

30 GRADI A SAN SIRO — Il Milan ha vinto meritatamente, in virtù di una ripresa giocata con lucidità, aggressività e – fattore determinante di questi tempi – una tenuta atletica che gli ha addirittura permesso di chiudere la sfida a pochi minuti dal novantesimo. E’ però doveroso sottolineare che il Diavolo aveva giocato il turno precedente lunedì e la Roma mercoledì: due giorni di differenza, con gli oltre 30 gradi milanesi zeppi di afa delle ultime ore, sono parecchi. Pioli ha recuperato Kjaer in difesa e quindi ha potuto schierare lo stesso undici che ha sbancato Lecce in scioltezza. Ovvero quello con il tridente Castillejo-Bonaventura-Calhanoglu dietro Rebic. Fonseca è ricorso invece a un ampio turnover, cambiandone sei (fuori Bruno Peres, Ibanez, Kolarov, Diawara, Carles Perez e Pastore, dentro Zappacosta, Mancini, Spinazzola, Cristante, Kluivert e Pellegrini) rispetto all’uscita con la Samp.

SQUADRE A SPECCHIO — Sistemi di gioco a specchio, con fase offensiva giallorossa affidata a Kluivert, Pellegrini e Mkhitaryan alle spalle di Dzeko. Il primo tempo è filato via senza grandi emozioni. Sensazione? Più per la paura di scoprirsi che dell’afa. In realtà nessuno ha voluto prendersi più responsabilità del lecito, restando in comfort-zone e confidando magari nell’errore dell’avversario. La Roma è riuscita a disarmare le fasce rossonere, tenendo basso Hernandez con Mkhitaryan e asciugando i rifornimenti a Castillejo, ma non è riuscita a sviluppare una pressione costante. In termini di organizzazione di gioco la Roma ha trasmesso sensazioni migliori, ma parliamo di differenze minime, che hanno portato i giallorossi a comandare davvero soltanto nella parte centrale, quando per circa un quarto d’ora il Milan si è ritrovato schiacciato davanti alla propria area. Donnarumma però ha corso un solo, reale pericolo, quando un cross di Kluivert sporcato da Kessie è terminato sulla testa di Dzeko, che ha girato a lato di pochissimo. Sul versante opposto la grande occasione è capitata invece sulla testa di Calhanoglu, imbeccato da Hernandez, ma il 10 rossonero, tutto solo, si è divorato il gol senza riuscire ad abbassare il pallone.

ROSSONERI MEGLIO NELLA RIPRESA — Nella ripresa meglio il Milan. Decisamente meglio, praticamente per tutti i 45. Più incisivo, con un giro palla più veloce anche grazie ai cambi effettuati quasi subito (9’) da Pioli: dentro Paquetà e Saelemaekers al posto di Bonaventura e Castillejo (mentre Fonseca ha inserito prima Carles Perez per Kluivert, poi Perotti per Mkhitaryan e Kalinic per Dzeko). I pericoli sono stati praticamente tutti per la Roma. Nell’arco di un paio di minuti – tra il 20’ e il 22’ – prima è stato Calhanoglu a impegnare molto seriamente Mirante, poi ci ha provato Paquetà con un destro insidioso. L’inerzia del match è rimasta la stessa fino al 31’, minuto del gol: erroraccio di Zappacosta che ha innescato Rebic, il croato ha atteso che i compagni salissero e il Milan è andato in buca spaziando da un versante all’altro. Paquetà ha crossato dalla parte opposta per Saelemaekers, che ha servito Kessie: acrobazia parata da Mirante e pallone sui piedi di Rebic (privo di marcatura), che prima è stato murato dal portiere giallorosso e poi è andato in buca.


CALHA LA CHIUDE — La Roma ha tentato una reazione, più che altro di pancia, senza riuscire a portare pericoli a Donnarumma, e a pochi minuti dallo scadere il match si è chiuso definitivamente: entrata scomposta di Smalling su Hernandez in area e rigore trasformato da Calhanoglu. Chiudere la sfida all’attacco e a pochi giri di orologio dal fischio finale è forse la notizia più bella della giornata in casa rossonera.

Fonte: Gazzetta dello Sport
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