LA TRAMA
Il nostro carissimo Goku non è un terrestre bensì un Saiyan del pianeta
Vegeta ed era stato inviato sulla Terra per sterminare la razza umana.
È questa la grande rivelazione che avviene ad opera del fratello
Radish, un guerriero saiyan che sbarca sul nostro pianeta per controllare l'operato di Goku (detto Kakarot su Vegeta) che nel frattempo ha anche messo su famiglia.
Per convincerlo a portare a termine la sua missione, Radish rapisce il figlioletto di Goku
(Gohan) , comincia così "Dragon Ball Z: Kakarot".
LA GRAFICA
È bene chiarire subito una cosa: siamo al cospetto di una
grafica da cartone animato giapponese, cioè una realizzazione che non ha alcuna pretesa di fotorealismo.
Dobbiamo valutare
l'impatto visivo di "Dragon Ball Z: Kakarot" tenendo presente questa premessa e quindi giudicarlo secondo i parametri del suo genere.
Gli sviluppatori della CyberConnect2 hanno posto
una cura maniacale nella realizzazione dei
personaggi e degli
effetti speciali, si sono prodigati un po' meno invece per quanto riguarda
le ambientazioni che risultano leggermente spoglie anche se in fondo fedeli alle loro controparti anime.
Per farvi capire cosa intendo dire vi posto questo video del cartone animato.
Gli ambienti sono abbastanza vivi e interattivi, le piante e i fili d'erba ondeggiano con il vento, alcuni elementi dello scenario vanno in mille pezzi durante gli scontri e l'acqua reagisce alle sollecitazioni.
Mi piace molto il movimento della camera che può ruotare di
360° intorno al nostro alter ego e che propone inquadrature cinematografiche durante i combattimenti che sono mirabilmente amalgamati con le cut scene.
IL GAMEPLAY
Al gameplay sta bene
lo stesso cappello che ho utilizzato per la grafica: azione e ruolistica hanno come target i ragazzini o anche i giocatori meno giovani nostalgici dei bei vecchi tempi, non si possono paragonare le missioni e le varie meccaniche di "Dragon Ball Z: Kakarot" con quelle di altri Action/RPG destinati ai videogamers adulti.
Ad esempio
caccia e pesca sono alquanto semplificate e assolutamente non cruente, stilizzate direi!
Procacciarsi
cibo , allenarsi e collezionare
sfere è indispensabile per il potenziamento dei nostri personaggi giocabili nonché per accrescerne le abilità.
Cominciamo a parlare della componente
action, essa si divide sostanzialmente in 2 fasi: l'esplorazione e i combattimenti.
Nel
finto open world di "Dragon Ball Z: Kakarot" le locations sono comunque
abbastanza vaste da consentirci una certa libertà di movimento, i personaggi giocabili possono correre, volare, andare sott'acqua, utilizzare
insoliti mezzi di locomozione, insomma c'è una notevole varietà a garantirci il divertimento.
Le missioni spaziano dalla ricerca di luoghi, cibo, sfere e oggetti vari alla necessità di sconfiggere i vari
boss che ci propone la trama.
Pur non essendo un vero e proprio
picchiaduro, questo gioco ci propone
combattimenti spettacolari e anche discretamente tecnici quando si tratta di affrontare nemici molto ostici.
La spettacolarità è il vero filo conduttore di tutta la narrazione e si avvale di
splendide sequenze cinematiche oltre che di
coloratissime schermate in cui ci vengono preannunciati gli eventi così come ci vengono presentate le nostre statistiche di gioco.
I dialoghi talvolta sono interattivi e ci vengono poste alcune domande a cui dobbiamo rispondere.
Le prime domande del gioco ci vengono poste da Re Enma,
un leghista che si crede superiore a Dio!
Un'ultima cosa: penso che sia indispensabile munirsi di un buon
gamepad, io come al solito sto usando quello della XBox 360.
LE CONSIDERAZIONI FINALI
"Dragon Ball Z: Kakarot" è un gioco per tutta la famiglia ed è stato concepito in modo tale da risultare adatto sia ai fans della serie che ai videogiocatori ignari della pubblicazione di migliaia di anime e manga.
Siamo di fronte a un titolo che riesce ad essere contemporaneamente
fan-service e
stand-alone nel senso che è il paradiso degli appassionati ma riesce a stare in piedi anche agli occhi di chi non conosce la saga.
Lo consiglio a tutti senza riserve ed in particolare a quei papà che si vogliono divertire insieme ai figli.
Dissento dalle critiche troppo severe mosse da alcuni recensori che aspettano un "Messia dei videogiochi", cioè quel
gioco perfetto che non arriverà mai!
[Modificato da ilpoeta59 30/01/2020 06:44]