Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!


Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Poesie, rime e sonetti...

Ultimo Aggiornamento: 10/12/2005 17:02
02/06/2005 13:45
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

[SM=x611815] cecco angiolieri..
Amor, poi che 'n sì greve passo venni
che, chi vedìemi, ciascun dicìe:, - Fiù! -
e di me beffe facìen maggior, più
ch'i' dir non so, schernendomi per cenni,
era sì fuor di tutti e cinque senni,
ch'a' maginar quanto 'n tutt'era giù
d'ogn'intelletto, ch'om di' aver chiù,
sarìa lament', e a pensar du' m'attenni
ch'i' non perìo; ma al tu' gentil soccorso
che mi donasti quand'i' venìe meno,
ciascun membro gridò: - No' sbigottiamo! -
Di guiderdon ma' non potre' aver ramo
ch'i' renderti potesse; ma tal freno
m'hai messo 'n bocca, che mai non lo smorso
02/06/2005 13:49
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

che bella Death [SM=g27821]


:Sm9b:
OFFLINE
Post: 5.863
Post: 0
Registrato il: 12/03/2004
Registrato il:
Sesso: Femminile
02/06/2005 16:18
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Sono una stella

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nel proprio ardore.

Io sono il mare di notte in tempesta
il mare urlante che accumula nuovi
peccati e agli antichi rende mercede.

Sono dal vostro mondo
esiliato di superbia educato, dalla superbia frodato,
io sono il re senza corona.

Son la passione senza parole
senza pietre del focolare, senz'arma nella guerra,
è la mia stessa forza che mi ammala.

Hesse
ONLINE
Post: 56.723
Post: 41.427
Registrato il: 04/02/2004
Registrato il: 13/11/2004
Sesso: Maschile
Admin Unico
CONTENT CREATOR
02/06/2005 18:27
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Abbiamo perso...

Abbiamo perso anche questo crepuscolo.
Nessuno ci ha visto stasera mano nella mano
mentre la notte azzurra cadeva sul mondo.

Ho visto dalla mia finestra
la festa del tramonto sui monti lontani.

A volte, come una moneta
mi si accendeva un pezzo di sole tra le mani.

Io ti ricordavo con l'anima oppressa
da quella tristezza che tu mi conosci.

Dove eri allora?
Tra quali genti?
Dicendo quali parole?
Perchè mi investirà tutto l'amore di colpo
quando mi sento triste e ti sento lontana?

E' caduto il libro che sempre si prende al crepuscolo
e come cane ferito il mantello mi si è accucciato tra i piedi.

Sempre, sempre ti allontani la sera
e vai dove il crepuscolo corre cancellando statue.

Il Maestro Neftalì Ricardo Reyes (Pablo Neruda)







ONLINE
Post: 56.723
Post: 41.427
Registrato il: 04/02/2004
Registrato il: 13/11/2004
Sesso: Maschile
Admin Unico
CONTENT CREATOR
02/06/2005 18:52
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Chino sulle sere...

Chino sulle sere tiro le mie tristi reti
ai tuoi occhi oceanici.

Lì si distende e arde nel più alto fuoco
la mia solitudine che fa girare le braccia come un naufrago.

Faccio rossi segnali ai tuoi occhi assenti
che ondeggiano come il mare sulla riva di una faro.

Conservi solo tenebre, donna distante e mia,
dal tuo sguardo emerge a volte la costa del terrore.

Chino sulle sere getto le mie tristi reti
in quel mare che scuote i tuoi occhi oceanici.

Gli uccelli notturni beccano le prime stelle
che scintillano come la mia anima quando ti amo.

Galoppa la notte sulla sua cavalla cupa
spargendo spighe azzurre sul prato.

(Pablo Neruda)









OFFLINE
Post: 5.863
Post: 0
Registrato il: 12/03/2004
Registrato il:
Sesso: Femminile
02/06/2005 19:17
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

SE PROPRIO DEVI ODIARMI

Se proprio devi odiarmi
fallo ora,
ora che il mondo è intento
a contrastare ciò che faccio,
unisciti all'ostilità della fortuna,
piegami
non essere l'ultimo colpo
che arriva all'improvviso
Ah quando il mio cuore
avrà superato questa tristezza.
Non essere la retroguardia di un dolore ormai vinto
non far seguire ad una notte ventosa
un piovoso mattino
non far indugiare un rigetto già deciso.
Se vuoi lasciarmi
non lasciarmi per ultimo
quando altri dolori meschini
avran fatto il loro danno
ma vieni per primo
così che io assaggi fin dall'inizio
il peggio della forza del destino
e le altri dolenti note
che ora sembrano dolenti
smetteranno di esserlo
di fronte la tua perdita

Shakespeare
OFFLINE
Post: 2.048
Post: 85
Registrato il: 20/01/2005
Registrato il: 13/03/2005
Sesso: Femminile
03/06/2005 00:45
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

NERUDA

Il tuo sorriso



Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d' improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d' aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amor mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte,
del giorno, delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.




Una volta, un maestro fece una macchiolina nera nel centro di un bel foglio di carta bianco e poi lo mostrò agli allievi. "Che cosa vedete?", chiese. "Una macchia nera!", risposero in coro. "Avete visto tutti la macchia nera che è piccola piccola", ribatté il maestro, "e nessuno ha visto il grande foglio bianco". La vita è una serie di momenti: il vero successo sta nel viverli tutti. Non rischiare di perdere il grande foglio bianco per inseguire una macchiolina nera...
ONLINE
Post: 56.723
Post: 41.427
Registrato il: 04/02/2004
Registrato il: 13/11/2004
Sesso: Maschile
Admin Unico
CONTENT CREATOR
03/06/2005 01:03
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Accendete gli speakers...
non perdetevi il MIDI che fa da sottofondo a questa bellissima pagina!





03/06/2005 09:12
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Da po' t'è 'n grado, Becchina, ch'i' muoia;
non piacci a Dio ch'i' viva nïente!
Anima mia, morir ben m'è a puoia,
per allegrezza di quel tu' parente
c'ha nome Benci che pela le coia;
però ti dico ch'i' moio dolente;
ma non però ch'i' ne cur'una luoia,
anzi ne prego Crist'onnipotente
ch'e' ne contenti 'l mie bocì'al bosco;
ché so che m'odian di si crudel guisa,
che di vedermi morto menan tòsco!
Mit'e Turella ne farà gran risa,
Nell'e Pogges'e tutti que' del cosco,
accetto que' che fuor nati di Pisa.

[SM=x611827]
03/06/2005 14:19
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Io sent'o sentirò ma' quel, d'Amore,
che sente que' che non fu anche nato;
cert'i non so s'i' me ne so ‘ngannato,
ché me ne par aver tratto 'l migliore;
ch'assa' val me' libertà, che segnore,
e riposar, che viver tribulato:
ché tutto 'l tempo ch'i' fu' 'nnamorato,
non seppi che foss'altro che dolore.
Or viv'e cant'en allegrezza e riso
e non so che si sia malinconia,
tanto m'allegra da lu' star diviso.
E qual om vol tener la dritta via
d'aver en questo mondo 'l paradiso,
mortal nemico d'Amor sempre sia.
03/06/2005 15:33
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota



William ShakespeareSonetto 10






È infamia il tuo negare amore verso gli altri
tu che per te stesso sei così inaccorto.
Si può ammettere, se vuoi, che sei da molti amato
ma è molto più evidente che tu non ami alcuno:
sei tanto posseduto da odio distruttore
che neppur contro te stesso esiti a tramare,
portando alla rovina una splendida dimora
che per tuo desiderio dovresti rinsaldare.
Muta il tuo pensiero affinché io muti il mio sentire!
Dev'essere meglio accolto l'odio dell'amore?
Sii piacente e generoso come la tua persona
o prova a te stesso almeno il tuo nobil cuore:
fa', per amor mio, che un altro te abbia vita
affinché la tua bellezza continui a rifiorire.
OFFLINE
Post: 5.863
Post: 0
Registrato il: 12/03/2004
Registrato il:
Sesso: Femminile
03/06/2005 15:35
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Sonetto 23
Come un pessimo attore in scena
colto da paura dimentica il suo ruolo,
oppur come una furia stracarica di rabbia
strema il proprio cuore per impeto eccessivo,
anch'io, sentendomi insicuro, non trovo le parole
per la giusta apoteosi del ritual d'amore,
e nel colmo del mio amor mi par mancare
schiacciato sotto il peso della sua potenza.
Sian dunque i versi miei, unica eloquenza
e muti messaggeri della voce del mio cuore,
a supplicare amore e attender ricompensa
ben più di quella lingua che più e piu' parlò.
Ti prego, impara a leggere il silenzio del mio cuore
è intelletto sottil d'amore intendere con gli occhi.


Shakespeare
OFFLINE
Post: 5.863
Post: 0
Registrato il: 12/03/2004
Registrato il:
Sesso: Femminile
04/06/2005 22:50
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Questo amore

Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
Cattivo come il tempo
Quando il tempo e cattivo
Questo amore così vero
Questo amore così bello
Così felice
Così gioioso
Così irrisorio
Tremante di paura come un bambino quando e buio
Così sicuro dì sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che faceva paura
Agli altri
E li faceva parlare e impallidire
Questo amore tenuto d'occhio
Perché noi lo tenevamo d'occhio
Braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Perché noi l'abbiamo braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Questo amore tutt'intero
Così vivo ancora
E baciato dal sole
E' il tuo amore
E' il mio amore
E' quel che e stato
Questa cosa sempre nuova
Che non e mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda viva come l'estate
Sia tu che io possiamo
Andare e tornare possiamo
Dimenticare
E poi riaddormentarci
Svegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognarci della morte
Ringiovanire
E svegli sorridere ridere Il nostro amore non si muove
Testardo come un mulo
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Stupido come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
Ci parla senza dire
E io l'ascolto tremando
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti quelli che si amano
E che si sono amati
Oh sì gli grido
Per te per me per tutti gli altri
Che non conosco
Resta dove sei
Non andartene via
Resta dov'eri un tempo
Resta dove sei
Non muoverti
Non te ne andare
Noi che siamo amati noi t'abbiamo
Dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci morire assiderati
Lontano sempre più lontano
Dove tu vuoi
Dacci un segno di vita
Più tardi, più tardi, di notte
Nella foresta del ricordo
Sorgi improvviso
Tendici la mano
Portaci in salvo.


Prévert
OFFLINE
Post: 5.863
Post: 0
Registrato il: 12/03/2004
Registrato il:
Sesso: Femminile
12/07/2005 12:32
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Sonetto XVII

Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.

T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.

T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti

che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

~ Pablo Neruda ~


(Presente anche nel film Patch Adams)

OFFLINE
Post: 595
Post: 94
Registrato il: 01/08/2004
Registrato il: 18/11/2004
Sesso: Femminile
14/09/2005 11:14
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Posso scrivere i versi più tristi stanotte (lei non è con me)
Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
Scrivere, ad esempio : La notte è stellata,
e tremolano, azzurri, gli astri in lontananza.
Il vento della notte gira nel cielo e canta.
Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
Io l'amai , e a volte anche lei mi amò .
Nelle notti come questa la tenni tra le mie braccia.
La baciai tante volte sotto il cielo infinito.

Lei mi amò, a volte anch'io l'amavo.
Come non amare i suoi grandi occhi fissi.
Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
Pensare che non l'ho. Sentire che l'ho perduta.
Udire la notte immensa, più immensa senza lei.

E il verso cade sull'anima come sull'erba in rugiada.
Che importa che il mio amore non potesse conservarla.
La notte è stellata e lei non è con me.

E' tutto. In lontananza qualcuno canta. In lontananza.
La mia anima non si rassegna ad averla perduta.
Come per avvicinarla il mio sguardo la cerca. Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.
La stessa notte che fa biancheggiare gli stessi alberi.
Noi quelli di allora, più non siamo gli stessi.
Più non l'amo, è certo, ma quanto l'amai.
La mia voce cercava il vento per toccare il suo udito.
D'altro. Sarà d'altro. Come prima dei suoi baci.
La sua voce, il suo corpo chiaro . I suoi occhi infiniti.
Più non l'amo, è certo, ma forse l'amo .
E' così breve l'amore, ed è sì lungo l'oblio.
Perché in notti come questa la tenni tra le mie braccia,
la mia anima non si rassegna ad averla perduta.

Benché questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa
e questi siano gli ultimi versi che io le scrivo.


Pablo Neruda



30/09/2005 16:21
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

... Silenzio ... sogno ...
incanto ... preghiera
GRAZIE col cyuore a Chi questo cielo ha dipinto
a Chi questa valle ha inventato
a chi questo angolo
ha voluto donare
anche a me ....

Albero solitario
ed orante ... anche lui
al centro di questa
basilica immensa ...
con tetto il cielo
e mura l'orizzonte...
di luce soffusa...
nel mattino del mondo ...
nel mio mattino

GRAZIE
Quanto sei grande o Signore
quanto è bello il tuo mondo se io ...
lo guardo con Te
per riempirmi di te
Artista Infinito ...

GRAZIE
per la roccia
brulla lassù
per il villagio piccolo
davanti a me
per i suoi tettti di ardesia
per la sua chiesetta
piccola e .... chiusa

GRAZIE ...
è aperta ... la Tua
Grande ... la Valle ...
L'orizzonte lontano
il verde cangiante...
i colori incantati ...
il rosso delle bacche ...
il tuo "rosa" ...
il rusxcelle che mormora
l'uccello che pigola
la marmotta che fischia
il silenzio ...

GRAZIE
per ... la tua voce che sussurra
che prega ... che incanta ...
che dice e ... non dice...
il silenzio ...la gioia...
il perdono ...
ai piedi del Grande Pino Solitario
e i tuoi occhi ...
i perdono nell'Infinito
ed è bello:
perchè Lui, il Grande Artista
per me ... per noi ...
tutto questo ...
regalo del Suo Bene.....
GRAZIE


scritta da sasalvatore...un carissimo amico[SM=x611821]
10/12/2005 14:35
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

CHI MUORE
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,

ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,

chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti.

Lentamente muore chi fa della televisione il suo guru.

Muore lentamente chi evita una passione,

chi preferisce il nero su bianco

e i puntini sulle "i"

piuttosto che un insieme di emozioni,

proprio quelle che fanno brillare gli occhi,

quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,

quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,

chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,

chi non si permette almeno una volta nella vita

di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica,

chi non trova grazia in sé stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare.

Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna

o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,

chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,

chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,

ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo

di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza

porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Pablo Neruda


10/12/2005 14:40
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

S'io fossi foco

Ad un'analisi superficiale, che non tenesse conto che l'arte si misura sull'espressività e non sul contenuto o sulla tecnica, questa breve poesia di Cecco Angioleri potrebbe apparire violenta o per niente gentile. Essa va vista come una rappresentazione scenica non dissimile ai videogiochi dell'epoca attuale. La fantasia dell'autore prova a volare nelle immagini della mente e a descrivere come si comporterebbe in situazioni diverse. La composizione è raffinatissima per l'accostamento musicale delle sillabe all'interno delle singole parole e non è casuale che, nonostante la molteplicità di elisioni e troncamenti, si impara rapidamente ed ai giovani piace molto. L'espressività, di cui si diceva all'inizio, è massima in ogni verso ed in ogni visione suggerita. Finisce come il saluto di un comico chiude una rappresentazione teatrale.
S'io fossi foco
S' i' fosse foco, arderei 'l mondo;
s' i' fosse vento, lo tempesterei;
s' i' fosse acqua, i' l'annegherei,
s' i' fosse Dio, mandereil' en profondo;
s' i' fosse papa, sare' allor giocondo,
ché tutt' i cristiani imbrigherei;
s' i' fosse 'mperator, sa' che farei?
a tutti mozzerei lo capo a tondo.
S' i' fosse morte, andarei da mio padre;
s' i' fosse vita, fuggirei da lui:
similmente farìa da mi' madre.
S' i' fosse Cecco, com' i' sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre,
e vecchie e laide lasserei altrui.

(Cecco Angiolieri 13°-14° secolo
10/12/2005 17:02
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

La pioggia nel pineto
La pioggia nel pineto




Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove sui mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
sui ginestri folti
di coccole aulenti,
piove sui nostri volti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
l'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione
Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitio che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come un foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.
Ascolta, ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancora trema, si spegne,
risorge, treme, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta; ma la figlia
del limo lontane,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.
Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le palpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alveoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i malleoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri volti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione

(Gabriele D'Annunzio 19°-20° secolo)

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi



Feed | Forum | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:53. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com