La diagnosi
Il virus dell'HIV viene diagnosticato tramite esame del sangue: test Elisa. L'indagine più utile che attualmente accerta la presenza del virus nell'organismo e soprattutto definisce l'entità della replicazione virale, cioè stabilisce se il virus è attivo, se si sta moltiplicando e quale è la velocità con cui si riproduce è la carica virale. Per definire la carica virale si utilizzano però delle metodiche molto costose e sofisticate: pertanto, a tutt'oggi , non viene utilizzata come esame di massa, ma per stabilire l'inizio della terapia antiretrovirale, e per valutare la risposta alla terapia. L'antigene p24 (Ag p24) è una proteina del virus HIV che può essere ritrovata libera nel sangue o nei tessuti infettati dal virus. La proteina può essere presente in tutti gli stadi dell’infezione, ma prevalentemente si riscontra durante il periodo iniziale della sieroconversione (cioè quando ci si infetta) e nelle fasi avanzate della malattia. Attualmente esiste un test capace di evidenziare non il virus nel sangue, ma solo la presenza degli anticorpi specifici. Gli anticorpi, prodotti dal nostro organismo per difendersi dagli agenti estranei pericolosi alla salute, non sono sempre in grado di avere il sopravvento su questi e si arriva alla malattia conclamata: l’AIDS. Altre volte possono invece contenere questo virus, ma non distruggerlo; ci troviamo di fronte a persone che, pur non ammalate, sono portatrici sane del virus e rischiano di trasmetterlo a terzi.