LA RECENSIONE
Al primo impatto ho avuto la netta sensazione che già prima della rivolta dei robot "Atomic Heart" presentasse
un modello di società distopico (e quindi certamente non filorusso), trovo quindi profondamente pretestuosa e sterile la levata di scudi ucraina contro questo gioco.
LA TRAMA
"Atomic Heart" è ambientato nel
dopoguerra e immagina una Unione Sovietica che si è imposta come
prima superpotenza mondiale grazie alla tecnologia.
Quest'opera retrofuturistica fa convivere l'informatica e i robot con oggetti e situazioni tipici degli anni 50 in una
contaminazione molto ispirata e ben riuscita.
Come in tutti i film e i giochi di questo genere, a un certo punto
la vita apparentemente felice dei russi viene sconvolta dalla ribellione delle macchine contro l'uomo.
Impersoniamo
l'Agente P-3 e il nostro compito è quello di salvare la Russia sia materialmente che ideologicamente.
LA GRAFICA
Per quanto concerne
l'estetica del gioco devo ammettere che gli esordienti sviluppatori hanno fatto un buon lavoro.
Le ambientazioni ricalcano fedelmente
gli anni 50 e contemporaneamente danno spazio alle f
antasie fantascientifiche più sfrenate creando un ottimo mix retrofuturista.
"Atomic Heart" muove sui nostri monitor
una quantità notevole di poligoni e lo fa senza intoppi anche su PC di fascia media, ovviamente in quel caso bisogna accontentarsi di una risoluzione 1920x1080 con un settaggio dei dettagli impostato su valori medi.
I personaggi sono ben caratterizzati anche per quanto concerne l'abbigliamento, si vede che c'è uno studio alla base dell'opera.
IL GAMEPLAY
L'Agente P-3 è dotato di un
guanto senziente multifunzionale che gli consente di interagire con gli automi per accedere ai menù di gioco, per salvare la partita, per raccogliere oggetti, per ripristinare la salute, per risolvere puzzle e quant'altro.
Tale guanto si rivela utile
anche in combattimento in quanto può causare un temporaneo
freezing dei velocissimi nemici.
Sebbene alcune aree siano
abbastanza vaste ed esplorabili anche in macchina, questo gioco non è un vero e proprio open world!
Il problema più grosso che ho riscontrato riguarda
la legnosità del nostro alter ego contrapposta alla notevole agilità della maggior parte degli avversari.
Questo fattore, unitamente alla visuale in prima persona e a un level design zeppo di
ambienti angusti e barriere varie genera una notevole frustrazione durante i combattimenti.
In parole povere ci ritroviamo spesso con
i nemici attaccati addosso e dobbiamo indietreggiare alla cieca.
Del resto questo è un po' il problema tipico dei
FPS, genere che come ben sapete io non amo tantissimo!
Paradossalmente
le armi bianche si rivelano molto più
efficaci e gratificanti rispetto alle armi da fuoco.
In entrambi i casi le nostre armi causano spesso mutilazioni e decapitazioni spettacolari!
Tanto per creare un po' di varietà, durante le cutscene spesso il gameplay ci propone i
quick time event, cioè la pressione di determinati tasti al momento giusto.
"Atomic Heart" non è basato soltanto sui combattimenti, ci sono divertenti (e talvolta impegnativi)
enigmi da risolvere.
Come in tutti i giochi di questo genere non mancano
abilità da sbloccare, armi da potenziare e quant'altro, i menù in generale sono user friendly.
Menzione d'onore per le musiche e per le canzoni veramente azzeccate!
LE CONSIDERAZIONI FINALI
"Atomic Heart" è un titolo pretenzioso che
non riesce a mettere in pratica tutte le sue potenzialità.
La storia, la narrazione e le ambientazioni sono senz'altro
suggestive ma lo è certamente meno il
gameplay che in più punti si rivela alquanto raffazzonato.
L'opera prima dei Mundfish si becca tranquillamente un
sette pieno ma secondo me non va oltre!
[Modificato da ilpoeta59 04/03/2023 21:37]