Carnevale di Venezia; il via da domani...

Keko01
00sabato 14 febbraio 2009 15:34
Dario Fo e il "Volo dell'Angelo" Margherita Missoni daranno il via al Carnevale di Venezia, Sensation 2009. Per inaugurare il piu' importante carnevale italiano ci sara' un Premio Nobel, Dario Fo che domani sera alle 21 proporra' in Piazza San Marco una versione, riadattata appositamente per l'occasione, di "Mistero Buffo", il capolavoro che debutto' proprio 40 anni fa. Una Piazza San Marco vestita di nuovo per il Carnevale con un inedito giardino rinascimentale ispirato alla miglior tradizione storica, artistica e cinematografica.

Domenica poi, altro atteso appuntamento con il tradizionale "volo dell'Angelo": a calarsi dalla Torre del Campanile di San Marco, alle ore 12, sara' Margherita Maccapani Missoni che cadra' tra le braccia di un doge e di una dogaressa sotto gli occhi dei nonni Ottavio e Rosita Missoni che le hanno trasferito da sempre un grande amore per la citta' veneziana. Margherita indossera' una speciale creazione Missoni ideata appositamente per l'occasione.

Prodotto per il secondo anno consecutivo dalla societa' Venezia Marketing Eventi presieduta da Mauro Pizzigati e di cui e' direttore artistico Marco Balich, Sensation 2009 offrira' tutti i giorni, fino al 24 febbraio, appuntamenti straordinari tra feste, appuntamenti, concorsi, sorprese e tradizioni tra cui la festa del tatto "Carnevale al buio", la Festa delle Marie, il volo dell'Asino, il Draq Queen Beauty Pageant e il Gran Ballo della Cavalchina.

(Adnkronos)
Keko01
00sabato 14 febbraio 2009 15:34
Il Carnevale di Venezia, se non il più grandioso, è sicuramente il più conosciuto per il fascino che esercita e il mistero che continua a possedere anche adesso che sono trascorsi 900 anni dal primo documento che fa riferimento a questa famosissima festa.

Chi non ne ha mai sentirto parlare? Si hanno ricordi delle festività del Carnevale fin dal 1094, sotto il dogato di Vitale Falier, in un documento che parla dei divertimenti pubblici nei giorni che precedevano la Quaresima. Il documento ufficiale che dichiara il Carnevale una festa pubblica è del 1296 quando il Senato della Repubblica dichiarò festivo l’ultimo giorno della Quaresima.

Tuttavia il Carnevale ha tradizioni molto più antiche che rimandano ai culti ancestrali di passaggio dall’inverno alla primavera, culti presenti in quasi tutte le società, basti pensare ai Saturnalia latini o ai culti dionisiaci nei quali il motto era “Semel in anno licet insanire” (“Una volta all’anno è lecito non avere freni”) ed è simile lo spirito che anima le oligarchie veneziane e le classi dirigenti latine con la concessione e l’illusione ai ceti più umili di diventare, per un breve periodo dell’anno, simili ai potenti, concedendo loro di poter burlare pubblicamente i ricchi indossando una maschera sul volto. Una utile valvola di sfogo per tenere sotto controllo le tensioni sociali sull’esempio del “Panem et Circenses” latino.

Se un tempo il Carnevale era molto più lungo e cominciava addirittura la prima domenica di ottobre per intensificarsi il giorno dopo l’Epifania e culminare nei giorni che precedevano la Quaresima, oggi il Carnevale ha la durata di circa dieci giorni in coincidenza del periodo pre-pasquale ma la febbre del Carnevale comincia molto tempo prima anzi, forse non è scorretto dire che, a Venezia, la febbre del Carnevale non cessa mai durante l’anno. Una sottile euforia si insinua tra le calli della città più bella del mondo e cresce impercettibilmente, sale con la stessa naturalezza dell’acqua, sfuma i contorni della cose, suggerisce misteri e atmosfere di tempi andati.

La città di Venezia, grande città commerciale, ha sempre avuto un legame privilegiato con i Paesi lontani, con l’Oriente in particolare cui non manca, in ogni edizione del Carnevale, un riferimento, un Filo Rosso che continua a legare la festa più nota della Serenissima al leggendario Viaggio del veneziano Marco Polo verso la Cina alla corte di Qubilai Khan dove visse per circa venticinque anni. Un Filo Rosso che si snoda lungo l’antica e famigerata via della Seta.

Alcuni Carnevali sono passati alla storia: quello del 1571, in occasione della grande battaglia delle forze cristiane a Lepanto quando, la domenica di Carnevale venne allestita una sfilata di carri allegorici: la Fede troneggiava col piede sopra un drago incatenato ed era seguita dalle Virtù teologali, la Vittoria sovrastava i vinti ed infine la Morte con la falce in mano per significare che in quella vittoria anche lei aveva trionfato.

Nel 1664 in occasione delle nozze in casa Cornaro a San Polo, si organizzò una grandiosa e divertente mascherata a cui parteciparono molti giovani patrizi. Una sfarzosa sfilata attraversò Venezia e fece tappa in due dei più famosi monasteri della città: quello di San Lorenzo e quello di San Zaccaria, dove risiedevano le monache di nobile stirpe.

Il 27 febbraio 1679 il Duca di Mantova sfilò con un seguito di indiani, neri, turchi e tartari che, lungo il percorso sfidarono e combatterono sei mostri, dopo averli uccisi si cominciò a danzare.

Per il Carnevale del 1706: giovani patrizi si mascherarono da Persiani e attraversarono la città per poi esibirsi nelle corti e nei parlatoi dei principali monasteri di monache (San Zaccaria e San Lorenzo).

Venezia divenne l’alta scuola europea del piacere e del gioco, della maschera e dell’irresponsabilità. Venezia si fece grande virtuosa delle metamorfosi e il carnevale fu (ed è ancora) il suo exploit.

(dal web)

ilpoeta59
00sabato 14 febbraio 2009 15:59


Venezia, che città straordinaria!

maldini
00domenica 15 febbraio 2009 13:08
vi travestite voi?
noi abbiamo pensato di si ma ancora le idee sono confusionarie
(richard)
00lunedì 23 febbraio 2009 13:58
Gia' sono mascherato al naturale,risparmio no?
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