Dimissioni Renzi

ilpoeta59
20lunedì 5 dicembre 2016 10:26
Questo topic è il continuo di "C'è aria di votazioni", per chi volesse leggere gli antefatti questo è il link.

http://www.freeforumzone.com/x/d/11258494/C-%C3%A8-aria-di-votazioni-/discussione.aspx/1







Le foto che vedete qui sopra le ho sognate, le ho fortemente desiderate, le ho volute...e stanotte le ho scattate!
Sono andato a letto verso le tre di stamattina, mi sono goduto ogni immagine e ogni parola di questa vittoria del NO e delle dimissioni di Renzi.
Ho i capelli (quasi) bianchi e non mi faccio troppe illusioni sulla data delle elezioni, bisogna considerare il fatto che parecchi parlamentari sono di prima nomina e che devono completare la legislatura per aver diritto al vitalizio!
Il fronte del NO è stato compatto nel dare la spallata a Renzi ma adesso ciascun partito persegue i propri interessi: Forza Italia e la Lega strizzano l'occhio al governo che adesso più che mai ha bisogno di alleati e ha bisogno di cambiare l'Italicum...noi del M5S invece vorremmo andare subito al voto proprio con l'Italicum e con il famoso ballottaggio che a questo punto ci vedrebbe sicuramente vincitori!

Staremo a vedere...intanto oggi Renzi andrà a parlare con Mattarella, il Presidente che si è scelto come una giacca su misura...e anche questo non mi dice niente di buono!!!


ilpoeta59
20lunedì 5 dicembre 2016 13:49
A San Gregorio Armeno (Napoli) è già in vendita la statuina di Renzi con la valigia! [SM=x611856]

ilpoeta59
20martedì 6 dicembre 2016 08:47


Continuano a menarsela con questo 40% che non significa niente!
Un 40% racimolato con il CLIENTELISMO delle FRITTURE DI PESCE di De Luca e con l'occupazione dei MEZZI D'INFORMAZIONE attuata da Renzi, un 40% frutto di una pubblicità a tappeto (fatta con i SOLDI PUBBLICI) e dell'ignoranza degli italiani che vivono all'estero, italiani che non sanno cosa succede realmente nel NOSTRO Paese!
Il PD non riparte dal 40% ma riparte dall'inciucio con i partiti "stampella", riparte dalle modifiche all'Italicum.
Il PD vuole cambiare le regole del gioco perché sa che il M5S oggi è la più grande forza politica in Italia e allora, dopo il mattarellum, il porcellum etc. adesso c'è bisogno di un ANTIGRILLUM...abolizione del ballottaggio, premio alla coalizione e CULO INCOLLATO alle poltrone...viva l'Italia!!! [SM=g8890]
ilpoeta59
20martedì 6 dicembre 2016 10:41


Per la serie "bulli e pupe" eccoli qui il guappo e la "bella de' casa": De Luca e la Boschi.
La ministra per le riforme (o per meglio dire per le SCHIFORME) è stata vittima di una crisi di nervi ed ha pianto lacrime amare durante la notte del NO.
De Luca invece ha mantenuto la calma e ha detto che la prossima volta ci riproveranno con le bistecche alla fiorentina invece delle fritture di pesce! [SM=x3421071]
ilpoeta59
20mercoledì 7 dicembre 2016 14:09
L'inglese di Renzi...





ilpoeta59
20giovedì 8 dicembre 2016 13:03
Ieri Renzi ha ufficializzato le sue dimissioni, adesso bisogna aspettare il pronunciamento della Consulta sull'Italicum (24 gennaio 2017) e poi bisogna andare subito al voto utilizzando questa legge elettorale (riveduta e corretta per quanto concerne la sua costituzionalità) sia per la Camera che per il Senato!

Questo è il nostro punto di vista, nessun governo tecnico o di scopo, niente "Renzi bis" e inciuci vari per garantire il vitalizio ai parlamentari uscenti, dopo il golpe di Napolitano & soci l'Italia ha bisogno di un governo eletto dal popolo!


ilpoeta59
20sabato 10 dicembre 2016 07:42
Il glossario della crisi (fonte ANSA).

Le dimissioni di Renzi aprono la crisi mille e 27 giorni dopo quella del governo Letta. Un tempo infinito per quanto veloce ha corso la stagione politica degli ultimi 3 anni. Colpisce la liturgia delle consultazioni al Quirinale, con la sfilata delle delegazioni dei 23 gruppi parlamentari. Procedure dettate dalla Costituzione e legittimate dalla prassi dei quasi 80 anni della Repubblica, ma spesso incomprensibili fuori dal palazzo. Ostico è anche il linguaggio che definisce i passaggi della crisi. Tanto da meritare un glossario.

Anzitutto, il No al referendum, seguito dalle dimissioni di Renzi, ha aperto una crisi al buio. Vuol dire senza soluzioni preordinate, non guidata da una chiara indicazione elettorale. Per questo diventa determinante, in base alla Costituzione, il compito del presidente della Repubblica. E’ la prima volta nel settennato di Sergio Mattarella, quasi due anni dopo la sua elezione del 3 febbraio 2015.

Al termine delle consultazioni, il capo dello Stato deciderà tra diverse soluzioni possibili per sciogliere in un modo o nell’altro la riserva con la quale ha accettato le dimissioni.
Può rinviare alle Camere il governo: cioè chiedere al premier uscente di ripresentarsi in Parlamento per un nuovo voto di fiducia (stessi ministri, stessa maggioranza); se dovesse ottenerlo, le sue dimissioni sarebbero respinte e il governo andrebbe avanti come se nulla fosse successo. Può assegnare un reincarico affinché lo stesso premier tenti di formare un governo bis (cioè nuovo, con ministri e maggioranza anche diversi). Può invece dare un incarico pieno ad un altro esponente politico perché tenti di formare un nuovo governo. Se giudica la situazione particolarmente complicata, può affidare anche un preincarico o dare un mandato esplorativo ad una personalità (di solito istituzionale) perché verifichi se ci sono le condizioni per formare un governo.

A sua volta, il presidente incaricato consulterà i gruppi parlamentari. Lo sbocco della crisi potrà essere un governo politico, cioè guidato da un leader politico con una
maggioranza parlamentare omogenea; un governo tecnico, guidato da un non parlamentare e composto in prevalenza da personalità della società civile; un governo del presidente, cioè affidato ad una personalità scelta dal capo dello Stato al di sopra delle indicazioni dei gruppi parlamentari; un governo istituzionale, dove il premier è una personalità già alla guida di una delle istituzioni (il presidente del Senato o della Camera, il governatore della Banca d’Italia, il presidente della Corte Costituzionale).

I possibili governi si distinguono anche per gli obiettivi di tempo o di programma. Il governo di scopo è quello di cui si sa in anticipo che deve realizzare uno o al massimo due punti di programma prima di rassegnare le dimissioni (ad esempio, la nuova legge elettorale); al governo elettorale si chiede solo di portare il Paese al voto sulla base della legge che c’è, gestendo l’ordinaria amministrazione durante la campagna elettorale; chi propone la formazione di un governo costituente pensa invece ad un programma di ampio respiro, che preveda la riforma di alcune parti della Costituzione.

Ai tempi della Prima Repubblica, quando una crisi si protraeva senza che si profilasse una soluzione, ci sono stati anche casi di governo balneare, definito così perché necessario a gestire gli affari correnti e approvare la legge di bilancio durante l’estate, per lasciare il passo dopo pochi mesi ad un governo politico: è il caso del primo governo Leone (22 giugno-5 novembre 1963).

Se la crisi si avvita, nella storia dei governi della Repubblica si fa ricorso a robuste dosi di fantasia istituzionale. E’ il caso dei governi di minoranza nati magari, quando era impossibile trovare una maggioranza parlamentare, con la formula della non sfiducia: un voto del Parlamento in cui i favorevoli non raggiungevano il quorum della fiducia, ma i contrari non arrivavano a quello della sfiducia. Oppure dell’appoggio esterno, quello di gruppi parlamentari che non fanno parte del governo ma, da fuori, gli consentono di sopravvivere, concedendo magari una fiducia a tempo.

Un vocabolario ricco di espressioni di altri tempi e di soluzioni estreme, al quale il presidente della Repubblica si augura certamente di non dover fare ricorso.

ilpoeta59
20domenica 11 dicembre 2016 13:44
Dopo Monti, Letta, e Renzi, teniamo il quarto Presidente del Consiglio non eletto...allegria!!! [SM=x4983510]

Stanno usando l'Attak per rimanere incollati alle poltrone...che pastetta ragazzi!



Il nuovo Presidente del Consiglio è il conte Paolo Gentiloni!
Mattarella ha detto che l'Italia ha bisogno di stabilità, ha detto che abbiamo gli impegni internazionali, che bisogna pensare ai terremotati e poi bla bla bla...la verità è che questi vogliono restare fino al 2018 per maturare i vitalizi, per salvare le banche e per studiare una legge elettorale contro il Movimento Cinque Stelle!

Venti milioni di italiani che hanno votato NO sono stati tranquillamente pigliati per il culo...viva l'Italia!!!

[SM=x5117534]
ilpoeta59
20mercoledì 14 dicembre 2016 07:31
Il capellone ha detto che il suo è un governo "di responsabilità" che durerà "fin quando avrà la fiducia del Parlamento"...praticamente resta tutto com'era prima del referendum.
Questi bastardi hanno scoperto le carte: in Italia, così come in Grecia (vedi referendum per uscire dal'Euro del 2015), il voto dei cittadini non conta più un cazzo!!!



La vergognosa farsa del giuramento.




ilpoeta59
20mercoledì 14 dicembre 2016 07:46
La ministra delle riforme bocciate dai cittadini, la signorina Maria Elena Boschi, adesso è sottosegretario di Stato!
Promosso anche quel simpaticone di Alfano...l'ex ministro degli interni che non ha mai difeso l'Italia né dall'immigrazione né dalla delinquenza , adesso è ministro degli esteri!

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