sole281
00venerdì 15 agosto 2008 18:35
Mohandas Karamchand Gandhi nasce a Porbandar, in India, il 2 ottobre 1869.

• Dal 1927, dopo aver guidato le lotte per l’indipendenza del Paese, sarà acclamato dagli indiani come il Mahatma, la grande anima.

• Laureato in Giurisprudenza a Londra, viene chiamato in Sudafrica alla fine dell’800 per difendere una ditta indiana. Sarà un esperienza decisiva: scopre l’apartheid e la discriminazione razziale dei lavoratori indiani.

• Sempre in Sudafrica fonda “Indian Opinion”, un quotidiano, consapevole della potenza della comunicazione e della necessità di utilizzare i mezzi più moderni.

• Nel 1914 torna in Inghilterra. Allo scoppio della guerra, la sua vocazione pacifista lo porta a lavorare come barelliere. L’anno successivo torna in India, dove nel porto di Bombay viene acclamato come eroe nazionale.

• Fin da subito, risveglia l’identità indiana e sarà promotore della "satyagraha", la disobbedienza civile e pacifica, come arma per l’indipendenza.

• Le violente repressioni britanniche fanno scatenare vendette sanguinose. Gandhi, per fermare le violenze, userà il digiuno come forma di protesta, e ogni volta bollerà la violenza come malefica e ingiustificabile.

• Gandhi era contro l’esclusione dei fuori casta, i poveri considerati nella cultura hindu dei predestinati a ruoli umili e ritenuti infetti di natura. Nei rapporti con le altre religioni fu sempre aperto, in particolare con i musulmani che in India rappresentavano una porzione importante della popolazione.

• Nel 1921 si ritira dalla vita politica e concentra i suoi sforzi più per una riforma spirituale dell'India che per ottenerne l'indipendenza.

• Nel 1942 invita gli indiani a una ribellione non violenta contro i britannici che hanno cercato di spaccare il paese tra hindu e musulmani. La dichiarazione è nota come “quit India” lasciate l’India.

• Gandhi viene assassinato nel 1947. Le ultime sue parole sono state “Oh Dio”.
sole281
00venerdì 15 agosto 2008 18:35
• La vita di Gandhi attraversa un mondo in trasformazione.
La prima guerra mondiale è considerata, da gran parte degli storici, come una competizione tra potenze coloniali. La Germania per esempio puntava a sottrarre a Belgio e Francia gran parte delle colonie africane e asiatiche. L’impero ottomano, ormai in crisi, faceva gola a molti.

• Contemporaneamente - in Europa la rivoluzione russa e in America quella messicana - segnarono l’emergere di rivendicazioni sociali contro le potenze straniere e il dominio indiscriminato dei feudatari e dei grandi latifondisti.
Al primo conflitto parteciparono direttamente cittadini delle colonie. Al termine della guerra tornati in patria portarono un’eredità di conoscenze di altri mondi e un senso d’identità molto forte.

• Negli anni tra le due guerre si diffusero quelli che allora erano modernissimi mezzi di comunicazione: la radio prima di tutto, ma anche il grammofono, che permetteva di avere musica a comando, una vera rivoluzione.
Iniziano intanto a svilupparsi i movimenti anticoloniali. Nel 1919 si tenne a Parigi il primo congresso panafricano. Ed è proprio tra il 1919 e il 1920 che il Mahatma Gandhi si afferma in patria e nel mondo come una figura di riferimento. La lotta indiana per l’indipendenza e la giustizia è presa come simbolo da molti paesi colonizzati.

• Con la seconda guerra mondiale il colonialismo dovrà fare i conti con l’impossibilità di mantenere un controllo ferreo sulle colonie. Molti i movimenti nazionalisti, che nella rivendicazione dell’identità culturale, ormai non più considerata inferiore a quella dei paesi colonizzatori, trovano un cardine per dare il via a rivendicazioni indipendentiste.

• Quando Gandhi pronuncia nel 1947 il suo discorso “One World”, il mondo sta assistendo alla spaccatura tra i due blocchi, sovietico e statunitense e al sorgere di movimenti indipendentisti armati.

• Tra chi seguì le sue orme, ricordiamo Martin Luther King, leader nero pacifista, che guidò la lotta per l’emancipazione degli afro-americani.
sole281
00venerdì 15 agosto 2008 18:35
L’ONU ha dichiarato il 2 ottobre, data di nascita di Mahatma Gandhi, la Giornata Internazionale della Non-violenza. Oggi Mahatma Gandhi appartiene a tutto il mondo. Siamo nel contesto della celebrazione mondiale di Satyagraha – la verità e la non-violenza – come praticata, sperimentata e vissuta da Mohandas Karamchand Gandhi. Mi chiedo se durante la storia, i concetti filosofici e morali della verità siano stati oggetto di una celebrazione così collettiva e cosciente nel mondo. Satyagraha – non-violenza e verità – sono inseparabili dal coraggio di Mahatma Gandhi. Il coraggio di Gandhi ha ispirato l’amore e la fiducia negli altri. La verità, l’audacia e la compassione saranno sempre rilevanti, e oggi ne abbiamo disperatamente bisogno.
sole281
00venerdì 15 agosto 2008 18:41
"Se volete dare di nuovo un messaggio all’Occidente, deve essere un messaggio di “Amore”, un messaggio di “Verità”.
Ci deve essere una conquista (applausi) per favore, per favore, per favore. Questo interferisce con il mio discorso, e interferisce anche con la vostra comprensione. Voglio catturare i vostri cuori, e non voglio ricevere i vostri applausi. Fate battere i vostri cuori all’unisono con le mie parole, e io credo che il mio lavoro sarà compiuto."
sole281
00venerdì 15 agosto 2008 18:42
"Ho forte fiducia che se unite i vostri cuori, non solo le vostre menti, e capite il segreto dei messaggi che i saggi uomini d’Oriente ci hanno lasciato, e che se veramente diventiamo, meritiamo e siamo degni di questo grande messaggio, allora capirete facilmente che la conquista dell’Occidente sarà stata completata e che questa conquista sarà amata anche dall’Occidente stesso.
L’Occidente di oggi desidera la saggezza. L’Occidente di oggi è disperato per la proliferazione della bomba atomica, perché significa una completa distruzione, non solo dell’Occidente, ma la distruzione del mondo, come se la profezia della Bibbia si avverasse e ci fosse un vero e proprio diluvio universale. Voglia il cielo che non ci sia quel diluvio, e non a causa degli errori degli umani contro se stessi. Sta a voi consegnare il messaggio al mondo, non solo all’Asia, e liberare il mondo dalla malvagità, da quel peccato.
Questa è la preziosa eredità che i vostri maestri, i miei maestri, ci hanno lasciato."

M. K. Gandhi
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