Ciao ragazzi,
eccomi qui a raccontare le emozioni che sabato 24 Novembre i Queen Mania ci hanno regalato ancora una volta, ricordando nel migliore dei modi l’uomo che ha segnato il destino della musica e di tutti noi.
L’organizzazione della serata per me è iniziata molto presto, infatti con alcune ragazze, tutte fan dei Queen Mania, abbiamo deciso di trovarci prima dell’apertura dell’Alcatraz per accordarci sul posizionamento del nostro neonato gruppo di supporto, le FatBottomedGirls, che ha visto la sua ufficializzazione proprio sabato sera, con grande sorpresa della stessa band, la quale non si aspettava minimamente di trovarci così numerose in prima fila ad agitare striscioni e a cantare con loro.
Ma la vera sorpresa l’abbiamo avuta noi!
Ancora a distanza di 4 giorni risento la voce di Sonny che intona Flash dando così inizio al più bel concerto dei Queen Mania a cui io abbia mai assistito.
Intanto devo dire che l’esibirsi sul palco grande dell’Alcatraz con due maxi-schermo sullo sfondo che trasmettevano filmati di Freddie ha reso il tutto molto spettacolare, senza dimenticare il perfetto funzionamento dell’impianto luci e audio che ha permesso alle 3000 persone presenti nel locale di potersi godere un magnifico evento.
Ma entriamo in merito allo spettacolo vero e proprio, come già detto, la serata è iniziata sulle note di Flash con Sonny che faceva il suo ingresso sul palco su una piattaforma sopraelevata alle spalle di Andrea.
Si è passati poi a due famosissimi pezzi della tradizione queeniana Tie your Mother Down e I want it all, eseguiti con la grande partecipazione di Luigi Schiavone, che è entrato in scena a sorpresa facendoci scatenare al ritmo della sua chitarra, sposatasi magnificamente con quella di Sandro.
Si è poi arrivati al momento del cavallo di battaglia di Sonny, la bellissima Somebody to love, che ha visto la presenza sul palco del grande Roberto Tiranti (definito da Fabrizio il 5 Queen Mania) che ha sostituito Palermo al basso mentre lo stesso era impegnato alle tastiere!
Ovviamente la magnifica voce di Sonny ha provocato un lungo e caloroso applauso che è andato a chiudere la prima parte del concerto.
Dopo il consueto cambio d’abito di Sonny, si è ripreso con due canzoni tributo a Wembley ’86, One Vision e Who Wants to Live Forever (emozionante come sempre), fino ad arrivare alla prima chicca della serata, un bellissimo e super-scatenante medley anni ’70 che comprendeva: Killer Queen, Bicycle Race (su cui il nostro striscione non ha smesso un attimo di agitarsi), The March of the Black Queen (che da tempo le più appassionate richiedevano ai ragazzi) e Stone Cold Crazy, veramente da brividi!!!
E’ stato poi il momento degli ospiti, sul palco ha preso posto alla tastiera Andrea Mirò, la quale, accompagnata da tutti noi, ha intonato una dolcissima Love of my Life, e mentre la sua performance alla tastiera continuava è entrato in scena Enrico Ruggeri, il quale si è cimentato con 2 pezzi del ’74, Dear Friend e Lily of the Valley, che hanno preparato l’atmosfera per la bella ‘39 cantata insieme a Sonny con l’apporto chitarristico di Schiavone e Mirò.
Si è proseguito ricordando il protagonista della serata, i Queen Mania e i loro ospiti si sono esibiti insieme sulle note di The Great Pretender.
L’atmosfera si è fatta più allegra e scherzosa con l’immancabile I Want To Break Free, mentre l’assolo di Sandro su Last Horizont è stato impreziosito dalla presenza di Schiavone, una versione a 2 chitarre molto bella e suggestiva.
Il pubblico è stato poi chiamato a fare la sua parte, le mani di tutto l’Alcatraz si sono alzate al cielo con Radio Ga Ga, noi in prima fila non abbiamo smesso un attimo di cantare (seguendo il consiglio di Freddie) una Don’t Stop Me Now che ha rivisto sul palco la presenza di Roberto Tiranti e poi via coi giri di basso per Another One Bites the Dust che ci ha fatto impazzire.
All’incipit di pianoforte l’intero pubblico si è messo a cantare con Sonny la canzone simbolo dei Queen, Bohemian Rhapsody, a cui si è aggiunta la voce di Ruggeri…
Fra le girls è scesa qualche lacrima, il momento è stato veramente emozionante.
Ultimo pezzo in scaletta (prima del consueto bis) è stata Crazy Little Thing Called love, che come al solito ha scatenato fra il pubblico la gara per acchiappare le banane che Sonny lancia alla fine del brano (ovviamente la sottoscritta è stata omaggiata del frutto, sono a quota 36).
L’uscita di scena della band ha fatto scatenare il pubblico che gridando “Freddie Freddie” ha accompagnato nuovamente l’ingresso di Fabrizio, Sandro e Andrea, i quali hanno ringraziato il grande cantante scomparso troppo presto dalle nostre vite ma immortale nel cuore di tutti noi.
Sonny è poi riapparso sulla pedana alle spalle di Andrea, tutti abbiamo cantato the Show Must Go On, l’emozione ha raggiunto il culmine…
Andrea ci ha fatto tornare al presente col ritmo martellante di We Will Rock You, le nostre mani sono tornate ad elevarsi verso il cielo, verso Freddie.
We Are the Champions ha concluso il concerto, tutti abbiamo ondeggiato abbracciati sul suo ritornello, sul palco hanno fatto ritorno tutti gli ospiti e un lungo applauso ha accompagnato l’ingresso di Sonny con corona e mantello, tutti abbiamo sentito altissima l’emozione, mi mancano le parole per descrivere il momento.
Noi, per un attimo, finito il concerto, siamo rimasti a guardarci come un sogno, tutte eravamo commosse, nei nostri cuori ricorderemo sempre le bellissime sensazioni provate grazie ai Queen Mania che hanno onorato in modo così toccante la più bella voce del rock, il vero ultimo immortale.
Grazie Ragazzi, per tenere vivo il ricordo di questo grande uomo, che ha saputo unire milioni di persone col suo amore per la musica.
Freddie resterà vivo nei nostri cuori per sempre.
Sasà.
