Questo articolo è tratto dalla Rivista online della Agenzia Sedes ( Agenzia per la promozione e l'educazione alla salute, la documentazione, l'informazione e la promozione culturale in ambito socio-sanitario. Perugia )
Incidenti stradali: non solo patente a punti di Marcello Catanelli .
C’è un legittimo allarme, sollevato anche dai media, intorno al problema degli incidenti stradali in Italia, alla luce anche dei recenti dati rilevati nello scorso mese di agosto da parte di Polizia Stradale e Carabinieri. Ben venga l’allarme, a condizione che esso lasci subito spazio ad analisi puntuali e valutazioni attente, perché il tributo che si paga sulle strade in termini di vita e di salute è altissimo, ma non da ora.
C’è però una cosa che non mi convince: incentrare la riflessione sull’efficacia della patente a punti. Non si può pretendere che un problema complesso come quello degli incidenti trovi soluzione con un solo e limitato provvedimento, per quanto giusto ed opportuno esso possa essere (e la patente a punti lo è).
Il cosiddetto ridimensionamento degli effetti di questo provvedimento in termini di incidenti e mortalità stradale non può essere l’unica preoccupazione, anche perché deve essere valutata nel tempo e soprattutto deve essere enfatizzato (e valutato) anche su altri terreni, quale ad esempio quello della cultura della legalità. Altre dovrebbero essere le preoccupazioni. Esiste un piano concreto e fattibile di ammodernamento e relativa messa in sicurezza della rete viaria nazionale, autostradale e non? Si sta lavorando per dirottare su “ferro” e su “acqua” quote significative del trasporto merci, per separare il più possibile il traffico veicolare leggero da quello pesante? Quali sono le iniziative (efficaci) per innalzare il livello della cultura della legalità da una parte e della cultura della sicurezza dall’altra, a fronte di una situazione in cui pesano anche i comportamenti individuali?
Dico questo non per polemizzare (anche se non sono assolutamente d’accordo con chi sottovaluta la eccessiva velocità in auto) ma per aprire anche una riflessione al nostro interno, perché gli incidenti stradali non sono solo un problema di sicurezza, ma riguardano nello specifico il capitolo delle morti evitabili e delle disabilità evitabili, una delle sfide del nuovo millennio per la sanità pubblica.
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