Ultimatum alla Terra

misterx78
00domenica 14 dicembre 2008 23:47



La prima impressione, appena usciti dal cinema, è riassumibile dalla frase: 'non grandi effetti, non incredibile, ma...'.
Già. E' quel ma che colpisce. Che ti prende pian piano. C'è poco da dire. Le cose stanno così. Il saggio non risponde, direbbe Lao-Tse.
Nel nostro caso, il saggio è alieno al nostro mondo. Ci somiglia. E' in mezzo a noi. Eppure nessuno lo capisce. E lui non spreca fiato. Sa che non verrebbe capito. E' alieno perché cerca di fare la cosa giusta. E' alieno perché non genera dolore, ma si difende. Esattamente come il suo enorme robot che non attacca, ma si attiva solo in caso di violenza diretta.

Scott Derrickson, il regista, ci mostra parecchie ingenuità. Soldati troppo reattivi, che sbagliano. Prevenire meglio che curare. Uccidiamoli per sicurezza. Sa tanto di critica all'America e al presidente Bush. E alla guerra in Iraq.
Ma possiamo cambiare. Sì che possiamo.
Mi ricorda qualcuno...



Rispetto all'originale del 1951 la differenza più evidente nella trama è che l'avvento e le profezie dell'alieno Klaato non sono rivolte all'umanità col fine di scongiurare un'imminente guerra nucleare. Questa volta è il rischio ambientale il tema principale.
Ed ecco che abbiamo un robot di una tecnologia limitata al minimo ma di estrema efficacia che se ne sta sempre in stand by(la lucetta rossa spreca...) ma si accende solo ed esclusivamente al momento giusto.

Keanu è un alieno azzeccatissimo ma mi ricorda troppo Neo e Jhonny Menemonic. Ad esempio, nel momento della sua (ri)nascita dove tutto gli sembra irreale...

O, ancora, quando si scopre che le sue capacità aliene hanno a che fare con i sistemi elettrici ed elettronici. E su questo c'è una capatina, tra i protagonisti, di un ragazzino di colore che ci ricorda tanto tanto quello della serie Heroes e che, guarda caso, aveva delle capacità che riguardavano proprio l'influenzare i sistemi elettrici ed elettronici...

Tornando a Matrix troviamo una rivincita di Neo che sembra un agente e, per certi versi, Morpheus quando viene torturato per estorcergli informazioni. Insomma, spesso si ha l'impressione di osservare un'accozaglia di punti vincenti presi da varie ambientazioni e legati all'interpretazione dell'attore. Lecito, tanto di cappello, ma su questo punto a volte si esagera.

Altra nota negativa, anche se leggittima. Appaiono alcuni grandi sponsor chiaramente e spesso sottolineati più volte anche nel corso della storia. Non stonano, ma forse si esagera un poco anche su questo punto.

Ma andiamo avanti.

Vari attori ricordano altrettanti agenti della Matrice... Le inquadrature, la corsa del pensiero alieno nel sistema di cablaggio delle telecamere a circuito chiuso, la freddezza e lo sguardo di Neo, pardon, Klaato mentre dice: 'Seguimi', sono forti riproposizioni di cavalli vincenti che forse avrebbero fatto una figura più lineare se meno chiaramente ostentati.

Dopo il primo acchitto e le prime critiche di ragione politica, arrivano gli interrogativi, anche stimolati dal senso di 'strano' che rievoca la nostra paura ancestrale di essere invasi da qualcosa di alieno. Qualcosa o qualcuno. Incomprensibile. Più ignoto dell'ignoto e, per questo, pauroso.

Eppure questo Klaato è diverso da quello del 1951. E' un alieno progressista. Fate vobis ci dice. Io non posso farci nulla. Scegliete.
Un comunista risponderebbe: io ho il diritto anche di autodistruggermi. E l'alieno di Derrickson gli dice: fate vobis.

Ma c'è qualcosa nel film; forse il tentativo di raccontare la stessa storia dell'originale, che mi colpisce. Sarà il robot che con il suo aspetto retrò, semplicistico ma ottimale e funzionale al suo scopo, insieme alla forma apparentemente umana del suo protetto Klaato, mi fa riflettere sul fatto che molta coerenza c'è in questi emissari alieni. Che si presentano non con strane forme, ma bensì con un sistema più semplice, diretto e consono al nostro status.
La forma umana.
Con le sue debolezze, le sue paure, e, soprattutto, i propri dubbi.

Che spesso si trasformano in salvezza.

Salvezza?

Ho detto: salvezza?

E quì ripassimao per Matrix e ai suoi riferimenti al 'The One', all'eletto.
La derivazione cristiana si risente. Il sacrificio, ma anche semplicemente la scelta: tra tanti individui di una certa razza, viene scelto proprio Klaato per parlare agli stolti terrestri.

Perchè?

Analizzando il corpo dell'alieno in stato di incoscenza, si scopre che il cervello, quello soprattutto, non è umano.

E' uomo e non lo è.

Il passo è breve: è Dio ma è uomo...

Il riferimento è disarmante.
La provocazione ideologica è prepotente. E la parola Neo ormai cicatrizzata nel DNA di Keanu ha fatto il resto...

E i riferimenti biblici non finiscono quì. Si trovano riproposizioni molto vicine, se non identiche, dell'Apocalisse di Luca.

Vedere per credere.

Insomma non grandi effetti, non tante storielle, ma fatti e interrogativi.

Da vedere.


P.S.: ma ricordatevi di fare la differenziata prima! Altrimenti...



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Regia: Scott Derrickson
Sceneggiatura: David Scarpa
Attori: Keanu Reeves, Jennifer Connelly, Jaden Smith, Kathy Bates, Jon Hamm
Produzione: Twentieth Century Fox
Distribuzione: 20th Century Fox
Paese: USA 2008
Uscita Cinema: 12/12/2008
Genere: Fantascienza
Durata: 103 Min
Formato: Colore 35MM


Trama del film Ultimatum alla Terra:
In questo remake contemporaneo dell'omonimo classico di fantascienza del 1951, la celebre scienziata Helen Benson (Jennifer Connelly) si ritrova faccia a faccia con un alieno chiamato Klaatu (Keanu Reeves), che ha viaggiato nell'universo per avvertire l'umanità di un'imminente crisi globale. Quando delle forze che sfuggono al controllo di Helen ritengono ostile l'extraterrestre e gli negano la possibilità di parlare ai leader del mondo come aveva richiesto, lei e il figliastro Jacob (Jaden Smith), con cui è in cattivi rapporti, scoprono rapidamente le conseguenze mortali della frase di Klaatu, che si reputa "un amico della Terra". Ora Helen deve trovare un modo di convincere questa entità che è stata inviata per distruggerci che l'umanità in realtà merita di essere salvata. Ma potrebbe essere troppo tardi. Il processo ha avuto inizio.











(richard)
00lunedì 15 dicembre 2008 13:57
Questo genere di film mi ha sempre attirato,al piu' presto lo andro' a vedere. [SM=x611920]
ilpoeta59
00mercoledì 17 dicembre 2008 18:21
Tra tanta monnezza e cinepanettoni avariati, questo è sicuramente un film da vedere! Non punta sulla spettacolarità ma sul messaggio...è un film che fa pensare!!! [SM=x1583472]

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