00 20/12/2017 09:31
Con un balzo degno di un felino o di un campione di salto in lungo vengo ai giorni nostri.

Le banconote e i titoli, in quanto beni immateriali, fanno parte di un contesto fiduciario, in pratica una banconota da 10 euro vale ad esempio 10 litri di latte in quanto è l'Europa a garantirlo ai propri cittadini e i governi obbligano i commercianti ad accettare il pagamento ma il valore intrinseco della banconota è pari a zero!

Lo stesso discorso vale anche per i titoli e molti di voi ricordano sicuramente la grande fregatura dei bond (titoli di Stato) argentini e dei risparmi della gente che sono rimasti bloccati per 16 anni.

Con l'avvento dell'informatica e delle telecomunicazioni anche le banconote sono divenute obsolete e oggi come oggi la maggior parte delle transazioni avviene tramite carte di credito e operazioni on-line.

Nei tempi andati uno Stato per emettere valuta e titoli doveva possedere il controvalore in oro ma da parecchi anni a questa parte non è più così, tutto è regolato dalle leggi dell'economia e viene gestito dalle banche e dalla politica, il denaro è sempre più virtuale, cioè circola senza coperture, lo attesta il nostro debito pubblico che è prossimo ai 2.300 miliardi di euro (circa 40.000 euro a testa).
Se ipoteticamente i nostri creditori dovessero esigere il pagamento di questa cifra dovremmo far fronte con i nostri beni personali (case, terreni, automobili e quant'altro).

(continua)