00 17/10/2017 07:42
È giunto il momento di fare qualche considerazione seria su questo caso mediatico.

Ormai si vive sul web e il rovescio della medaglia di tanta comunicazione è la diffusione virale indesiderata di certi cazzi che dovrebbero restare privati o destinati ad una ristretta cerchia di persone.
In passato ci sono stati casi molto più drammatici di questo, c'è gente che si è tolta la vita per un video finito in rete contro la propria volontà.

Come ben sapete io sono un fossile, un uomo nato negli anni cinquanta che oggi si ritrova in un mondo digitale di cui sa ben cogliere le meraviglie e gli orrori.
Ricordo i tempi in cui non esistevano videocamere per spiare ogni nostro passo, non esistevano questi benedetti cellulari con cui possiamo essere ripresi, registrati, rintracciati in ogni istante, non c'erano questi social network su cui una persona comune può essere sputtanata a livello mondiale.

Ma la domanda è questa: chi di noi sarebbe disposto a rinunciare a tutto quello che ci ha dato il progresso tecnologico?
Penso nessuno, quindi si va avanti così e se ogni tanto ci scappa una vittima bisogna farsene una ragione, altrimenti sarebbe come voler eliminare le automobili perché succedono gli incidenti.

Questo vivere sotto i riflettori anche se non siamo nessuno ci deve far meditare sulla necessità di non esporci troppo.
Fossi stato io il direttore della filiale Banca Intesa di Castiglione delle Stiviere, la canzoncina sicuramente non l'avrei cantata! [SM=x611915]