60 09/12/2017 08:19
[SM=x1727484] Siamo tutti concentrati sul Natale, si pensa ai regali, si stilano le note della spesa per far quadrare i conti, si interpellano i parenti per organizzare pranzi e cenoni senza scontentare nessuno, si tirano fuori dall'armadio i vestiti buoni per vedere se andranno bene anche quest'anno o se bisognerà mettere mano al portafogli, si studiano i turni di lavoro per capire quanto tempo si potrà dedicare agli amici e alla famiglia.

Ma quante persone sentono dentro la religiosità del Natale?
Quante persone sono veramente credenti e quante invece amano soltanto il fattore estetico e gastronomico dell'avvento...gli addobbi, i dolci fatti in casa e le grandi abbuffate?
Quante persone odiano queste festività e si augurano soltanto che passino in fretta?

Siamo vittime dell'euforia collettiva, siamo tessere del domino che cadono l'una sull'altra, qualcuno dice che in fondo "Natale è un giorno come tutti gli altri"...o c'è dell'altro?

Gli spot in TV non mostrano mai il festeggiato, c'è di tutto, c'è il panettone, ci sono i giocattoli, ci sono le offerte per trascorrere tutte le festività fissando lo schermo di questi stramaledetti smartphone ma nessuno mai parla di Gesù.
E lo stesso avviene per strada, nei bar, sui posti di lavoro...si parla soltanto del casino, del traffico, delle liti in famiglia, dei soldi che non bastano mai...e qualcuno a cui gli gira bene parla di favolose vacanze all'estero.

La verità è che tantissima gente non crede a niente e va dove la porta il vento come una carta sporca che rotola per strada, senza porsi domande, senza cercare risposte.

Io sto ancora qui a cercare qualcosa dentro di me e sono sempre più confuso sul mio credere in Dio...la vita eterna è una benedizione o è una condanna?
L'eternità mi fa paura, mi fa venire la claustrofobia e gli attacchi di panico...e se nell'aldilà mi attendesse una vita peggiore di questa?
Certe volte parlo con i miei defunti genitori e spesso concludo dicendo: "Spero che non mi abbiate sentito, voglio credere che riposiate veramente in pace".

Mancano pochi giorni e io sono qui, sempre sospeso tra il bene e il male, tra la fiducia e la diffidenza, tra la fede e il vuoto più assoluto...però mi commuovo davanti al presepio e come sempre mi scapperanno le lacrime quando in chiesa canteranno "Venite a Betlemme" (Adeste fideles)...le lacrime, si...proprio a me che sono un miscredente che va a messa soltanto a Natale!