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[SM=x1727482] Oggi parliamo del capitone!

C'è una cosa che non deve mai mancare sulla tavola dei napoletani durante le festività natalizie, è la femmina dell'anguilla, è più grosso rispetto agli esemplari maschi e si chiama capitone...una buona padrona di casa può essersi dimenticata di comprare il pane ma non questo incredibile pesce!
Il capitone è famoso per la sua capacità di viaggiare e di adattarsi sia alle acque dolci che a quelle salmastre, questo pesce non ha paura dell'inquinamento, può sopravvivere a lungo fuori dall'acqua e strisciare come un serpente, la sua vitalità lo fa muovere ancora dopo essere stato tagliato, pulito, infarinato e messo in padella!

È proprio questa somiglianza con il serpente che ha fatto entrare il capitone nella tradizione gastronomica natalizia partenopea.
Il serpente rappresenta il male, Adamo ed Eva ne furono vittime, la Madonna lo tiene schiacciato sotto a un piede...mangiare il serpente, un po' per religione e un po' per superstizione, significa sconfiggere il maligno.

Il capitone ha persino un suo numero nella cabala, è il 32...ma adesso parliamo della cucina.
A Napoli o' capitòn si uccide al momento e si mangia fritto, gli avanzi vengono conservati sottaceto per consumarli nei giorni successivi.