00 10/01/2018 12:21
La politica si è sempre basata sulle promesse e sulle minacce, il voto di scambio è sempre stato il vero motore delle elezioni.
Il rastrellamento di voti, ieri come oggi, viene effettuato con una ramificazione capillare del passaparola secondo una precisa gerarchia.

Esempio: il titolare di una fabbrica contattato dalla mafia chiede ai suoi operai di votare per una certa persona o per un determinato partito, i singoli operai per preservare il posto di lavoro chiedono ad amici e parenti di votare secondo le disposizioni ricevute dal capo.

I seggi vengono sorvegliati e i voti, per quanto segreti, vengono controllati.
Un candidato sa quanti voti gli spettano nei diversi seggi secondo gli accordi presi con i vari boss, capofamiglia e galoppini, se i conti non tornano significa che qualcuno ha tradito o non ha fatto bene il suo lavoro e solitamente i "colpevoli" vengono individuati!

Da pochi mesi è stato introdotto il tagliando anti-frode sulle schede ma negli anni addietro le schede ballerine davano alla mafia la garanzia che gli elettori avevano votato secondo le direttive ricevute.

Per chi non conosce il trucco della scheda bianca (o ballerina) ecco una breve spiegazione:

1) Con la complicità di un addetto ai lavori viene tirata fuori dal seggio una scheda vidimata pronta per essere consegnata ad un elettore.
2) Fuori dal seggio i disonesti addetti alla compravendita dei voti esprimono la preferenza su tale scheda e la consegnano al primo votante corrotto.
3) Il votante corrotto entra nel seggio, intasca la scheda bianca che gli viene regolarmente consegnata e inserisce nell'urna la scheda già scritta che gli è stata data dai malviventi.
4) Il votante in questione esce dal seggio, consegna la scheda bianca ai corruttori, intasca la mancia e il gioco è fatto.
5) La sua scheda viene usata per far ripartire il giochino con un secondo elettore corrotto.

L'operazione si ripete infinite volte!


(continua)