00 27/08/2019 07:40
Si sa che l'estate è la stagione delle riviste di gossip e dei romanzetti ma quest'anno la crisi politica ha preso il sopravvento e tutti seguono le intricate vicende politiche del belpaese.

Gli ingredienti per far appassionare la gente (anche quelle persone che solitamente sono refrattarie alla politica) non mancano.

Circa un anno fa la Lega di Matteo Salvini e il M5S di Luigi Di Maio hanno stipulato un contratto di governo che ha ricevuto la benedizione dei rispettivi iscritti, il contratto conteneva due programmi differenti da portare avanti parallelamente.

Tutto sembrava filare liscio, il buon Salvini spadroneggiava sul fronte del respingimento dei migranti e nel frattempo portava a casa quota 100, il nostro Di Maio riusciva finalmente a mettere dei soldi nelle tasche delle persone in difficoltà con il reddito di cittadinanza.

Le due forze politiche avevano in cantiere molti altri progetti ma pochi giorni prima di Ferragosto Matteo Salvini ha staccato la spina al cosiddetto governo giallo-verde.

Perché lo ha fatto?

Basta fare un piccolo passo indietro per guardare ai risultati delle votazioni amministrative e di quelle europee, ha vinto in entrambi i casi la destra, destra che anche nei sondaggi per eventuali elezioni politiche la faceva da padrona.

Salvini ha pensato di poter fare asso pigliatutto tornando subito alle urne e con il plauso di Berlusconi e della Meloni ha sfiduciato il Presidente Conte ponendo fine all'alleanza con il Movimento Cinque Stelle.

Adesso apro una parentesi per farvi capire cos'è il M5S: il Movimento fino a pochi anni fa non esisteva, è nato dalla joint venture tra un esperto di informatica (Gianroberto Casaleggio) e un comico (Beppe Grillo) per intercettare un malcontento molto variegato, i pentastellati prima di essere tali votavano la sinistra, il centrodestra o non votavano affatto perché troppo delusi dalla politica.

Il M5S si è proposto come Movimento di rottura con la vecchia politica ma quando è arrivato nei palazzi del potere ha dovuto per forza di cose darsi una regolata.
Gridare "vaffanculo" in piazza è una cosa, governare è un'altra cosa: bisogna fare i conti con gli altri partiti, con il debito pubblico, con i mercati, con l'Europa e con il resto del mondo.
Tutto questo si traduce nell'accettare qualche compromesso e tra i vari compromessi ci sono pure le alleanze politiche.

A parer mio il M5S fisiologicamente non potrà mai superare quel 33% preso nel 2018 e non potrà mai governare da solo.

A questo punto diciamo che un "nemico" vale l'altro!

Torniamo dove eravamo rimasti: il giorno 8 agosto Salvini ha mandato a puttane il governo giallo-verde e ha chiesto "pieni poteri" agli italiani pensando che si potesse andare alle urne dopo un paio di mesi.
Mojito-Man non immaginava che tutti i partiti (escluso quelli di destra) si sarebbero coalizzati per portare avanti la legislatura e per scongiurare una deriva sovranista, il buon Salvini pensava che l'odio viscerale tra il PD e il M5S non avrebbe consentito alcuna alleanza e che il giorno del voto sarebbe arrivato viaggiando sul velluto.

Dopo pochi giorni il "cazzaro verde" (come viene affettuosamente chiamato sui social Matteo Salvini) ha realizzato di aver fatto una grandissima cazzata ed è tornato sui suoi passi cospargendosi il capo di cenere ma Luigi di Maio gli ha risposto: "La frittata è fatta" !!!

Salvini ha provato a rigirare la frittata accusando il M5S di star tramando già da tempo (insieme alla sinistra) quello che lui chiama "ribaltone" e dice in giro che i poltronari siamo noi.

Noi i poltronari?

Ma non è lui quello che ha sfasciato il governo giallo-verde perché voleva tutte le poltrone per la Lega?

La costituzione parla chiaro, finché c'è una maggioranza parlamentare il Presidente della Repubblica non può anticipare la fine di una legislatura e pare che il governo giallo-rosso sia in dirittura d'arrivo.
Se tutto va bene a Salvini e soci non resterà che mangiarsi le mani facendo opposizione fino al 2023.

Seguo i talk show di politica oltre che i telegiornali e sto notando un atteggiamento benevolo nei confronti del Movimento Cinque Stelle da parte di tutti quei giornalisti ed opinionisti che ci hanno sempre fatto a pezzi.
Il futuro, probabile governo giallo-rosso piace a tutti, piace a Mattarella, piace all'Europa, piace ai mercati...a me piace un po' meno ma me lo faccio piacere perché è il male minore!

Tra le tante sfaccettature di questa crisi di governo ce ne sono alcune veramente sfiziose, partiamo da questa destra che ritiene di essere stata spodestata a dispetto della volontà popolare.

La destra non è poi tanto "unita" quanto si vorrebbe far credere!

Berlusconi si barcamena perché Forza Italia rappresenta una destra moderata più vicina al PD renziano che alla Lega, la Meloni è inviperita ed evoca manifestazioni di piazza contro il governo giallo-rosso, Salvini dice di voler continuare l'esperienza con il M5S...ditemi voi se questa si può chiamare unità.

Ma se Atene piange sparta non ride!

Anche nel PD ci sono fratture interne e devo riconoscere che i malumori non mancano neppure nel M5S perché ci sono i puristi che contestano questo "nuovo" Movimento che si sta integrando nel sistema.
Sui social imperversano le discussioni in merito all'alleanza con l'odiato PD, la base si è letteralmente spaccata in due e un'eventuale votazione su Rousseau non so dirvi come potrebbe andare a finire.

Informaticamente parlando so che un virus per impadronirsi di un PC deve entrare nel sistema, non può operare dall'esterno.
Il Movimento Cinque Stelle è nato per cambiare il sistema e lo dobbiamo fare restando nelle stanze dei bottoni, tornare a gridare "vaffanculo" nelle piazze non è più pensabile, lasciamo che lo facciano Salvini e la Meloni!

[Modificato da ilpoeta59 27/08/2019 08:37]