00 17/04/2019 18:07
Re:
ilpoeta59, 17/04/2019 14.51:

È probabile che le dichiarazioni rese dal parroco siano state travisate e gonfiate dai giornalisti, grandi professionisti del "taglia e cuci".
Purtroppo questa categoria che gioca un ruolo fondamentale nell'informazione spesso svende la propria dignità per rendere più succulenti gli articoli o magari per motivi politici.

Comunque il sacerdote ci ha messo del suo, ha esagerato come se stesse parlando con un amico, sicuramente non ha riflettuto su quello che stava scrivendo pubblicamente.
Anche in questo caso (come per i giornalisti) è venuto meno quel senso di responsabilità che deve avere chi è diventato una guida gli altri!







Sono in totale accordo con te, egregio ilpoeta59!
… e come noti, ho trovato pure il post facebook del “don” in questione, affinché, noi forumisti, e quant’altri lettori interessati, possiamo farci la nostra opinione, senza l’ipocrita mediazione degli pseudo – giornalisti/ste. Costoro, infatti, dovrebbero solo limitarsi a sfornare la semplice notizia e non, con la scusante di questa, sparare sentenze a vanvera, quindi, di vergognarsi d’essere cinici servitori di quell’audience che altera la realtà dei fatti e degli editori – direttori – redattori che li assoldano per tale lucro o per scopi ideologici e politici diffamatori e ben più micidiali.

Tra l’altro, rileggendo bene il post del sacerdote e dando per scontato i suoi madornali errori di “consigli” e alternative per chi è così sessualmente disturbato – tutti compresi … non soltanto la minoranza rispetto alla stragrande maggioranza di “pedofili” tra genitori, zii, nonni e parenti vari, nonché insegnanti, educatori, comunque di sporcaccioni e depravati d’ogni provenienza sociale etc etc - da praticare la pedofilia con l’irreparabile danno verso bambini innocenti, credo che il chiasso sollevato dal “popolo del web” non provenga tanto dall’aver chiamato in causa, gli “animali” con il conseguente orrore della zooerastia e le proteste degli animalisti (sembra che il prete sia stato denunciato). Né probabilmente, è l’aver citato la donna, vista più come merce di sfogo e di prostituzione.

A suscitare tanto scalpore parrebbe, piuttosto, questa sfuggevole parentesi aperta e chiusa, seguente: “ … (o un uomo) … consenziente e maggiorenne”. In pratica, questo benedetto “don Marco” ha toccato involontariamente o volontariamente il tasto dell’omosessualità, dal fatto che soltanto a essa si riferisce il rapporto sessuale tra uomo e uomo o tra donna e donna. Perciò, la gravante più insolita su quanto il “parroco cattolico” ha già espresso con troppa insipienza, si aggiunge quella di considerare l’omosessualità, un “peccato” quasi marginale, magari proprio a soddisfazione delle lobby omosessuali che oggigiorno sempre più vantano diritti pubblici e legali incoraggiate dall’attuale laicismo e dai partiti della Sinistra. Mentre il Magistero della Chiesa Cattolica enuncia le pratiche dell’omosessualità come deviazioni e contro natura. Cioè, che l’Omosessualità è uno tra i peggiori peccati mortali, sempre e quando fatti in totale libertà di scelta e in piena consapevolezza, come specificato nella Sacra Scrittura e nei numerosi documenti magisteriali e conciliari della Chiesa, tra cui il Catechismo ufficiale all’insegnamento dei fedeli (CCC n. 2357/58/59).



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