Re:
Se fossi una città sarei Roma nel suo essere intrinsa di storia, di culture, di avvenimenti; Roma centro del mondo e ora periferia d'Europa, ma sempre e comunque essendo l'unica città a poter vantare il primato di aver dominato sul mondo conosciuto in una tal epoca. Roma per il fascino ma anche per le contraddizioni che la perseguono e ora nell'era del consumismo, sono certamente più visibili. Certamente preferirei la Roma di Augusto.
Se fossi un'ora del giorno sarei Le 21, perché è buio o fa buio ma non è ancora notte; un'ora che deve ancora determinare con precisione il da farsi, anche se conosce bene la sua strada.
Se fossi un materiale sarei Legno, flessibile ma non troppo, duro ma non marmoreo. Un materiale che non ha epoca, ma certamente ha fatto la storia e continua ad essere determinante nel presente. Un materiale che viene valorizzato in ogni secolo, in ogni epoca. Versatile ma nobile al tempo stesso; di lusso ma anche bene primario e di sussistenza. Il legno brucia e scalda.
Se fossi una poesia sarei Probabilmente una delle mie "poesie" se così si possono chiamare. "Nessuna rivoluzione generazionale", "Or sol tuo", "Ti giuro, sono quello che sono", "Pace, libertà ed onestà"
Se fossi una canzone sarei. Non saprei, probabilmente un'italiana, sul classico di Morandi, oppure De Anré o ancora un misto di musica e politica con G.G. o un insieme di tutto questo. Ma forse italiana con un discreto significato intrinseco.
Se fossi un film sarei. Potrei dire il nome di un film che mi ha colpito, come Il Gladiatore. Però manca sicuramente qualcosa di me, quella è la versione sovrapponibile al mio impegno politico, ovviamente è una metafora. L'ideale non è quello di perseguire la dottrina di Roma, la luce di Roma, ma sicuramente parla sempre di patriottismo (non sfrenato, realistico, per quanto possa esserlo).
Se fossi una montagna sarei Una cima non troppo alta tra le Alpi del Trentino Alto Adige. Una cima difficile da scalare per la forte pendenza, ma sicura e decisa per la sicurezza e la fermezza del materiale di cui è composta; da li i picchetti conficcati nella roccia (indistruttibile) non si muovono nemmeno nella storia.
Se fossi un romanzo sarei. Complicato anche questo, certamente un romanzo non troppo lungo, fluido nella lettura ma non facilissimo nella comprensione. Impetuoso ma chiaro, con tanta azione ma altrettanta riflessione e magari anche dell'introspezione. Non saprei determinarlo meglio, forse non l'ho ancora letto o forse potrei dare un esempio vago unendo elementi del "codice da vinci" di brovn e "una bambina contro stalin" di Nissim.
Se fossi un periodo storico sarei. Difficilissimo da decidere ma buttandomi alla rinfusa e pescando nel mazzo direi, nell'epoca della Roma di Augusto. La Roma ancora repubblicana che non sapeva di essere già un impero. Di fatto le istituzioni democratiche lavoravano ma erano tutte volte a consentire ad Augusto di operare i suoi "metodi e fini". Probabilmente non era un pessimo imperatore e la popolazione non lo vedeva come una minaccia, anzi come un faro luminoso, come la luce di Roma che a sua volta si vedeva come luce del Mondo.
Se fossi una materia sarei: un insieme di materie probabilmente ma visto che devo scegliere e questa volta penso di averne una leggermente preferita e adatta, direi storia. Perché non abbiamo inventato niente nel ventesimo secolo e oltre, tutto viene da passato e credo sia l'unico modo (insieme a quello di conoscere il presente) per modificare il contesto attuale e mirare ad un futuro migliore. Purtroppo, spesso, la storia non ha insegnato niente, ma non è mai troppo tardi (o si?).
Se fossi un personaggio storico. Mi sento di fare almeno tre nomi, di cui due restando in Italia ed in politica. Antonio Gramsci perché aveva capito che prima veniva l'uomo e poi l'ideologia (nel caso quella comunista, ma non mi riguarda) e Giovanni Giolitti che pur essendo probabilmente un po' corrotto e "impelagato" con la mafia, seppe destreggiarsi, soprattutto in politica estera, come nessuno seppe fare in Italia.
Se fossi un fiume sarei, un fiume di "mezza valle". Superficialmente calmo e ponderatore, con qualche colpo determinato e determinante per chi vi si trova in canoa. Sotto la superficie un turbinio di movimenti, idee, propositi e intendimenti che prima di affiorare percorreranno un travaglio lungo e meditativo.
Se fossi un rapper sarei. Urca questa la devo proprio boicottare, non ho idea.
Se fossi un cibo sarei una pizza
visto che probabilmente alcune mie cellule sono già fatte di pizza, tanta ne mangio.
Se fossi un minerale sarei. Anche qui mi si coglie in fallo. Da piccino avevo un discreto interesse per le pietre e i minerali, poi lentamente l'ho perso e ho perso anche quel poco di conoscenza che non ho più esercitato, quindi dimenticato. Mi attribuirono il quarzo rosa però.
Se fossi una bandiera sarei bianco azzurro, visto che è la bandiera del mio stato e penso di avere anche il sangue di quel colore. Leggero patriottismo.
S
e fossi un quadro sarei il disegno presente nella sala del Consiglio Grande e Generale. Inoltre il quadro appeso in tavernetta fatto da un ragazzino di 11 anni, negli atti '70, in cui c'è disegnato mio nonno mentre svolgeva il suo mestiere di falegname.
Se fossi un colore sarei un azzurro tendente al blu. Il bianco e l'azzurro, ricorrono spesso nella mia vita, nei miei pensieri.
Se fossi una stagione sarei l'autunno, mi ha sempre affascinato e dato una sensazione di mistero, quiete e tranquillità. Ma una tranquillità da scavare e scoprire. Ovviamente se devo associare tutto a ciò che mi piace fare invece direi l'estate per il divertimento con gli amici al mare e l'inverno per divertimento, amici e la mia amata neve con sci e seggiovia.
Se fossi un capo d'abbigliamento sarei. Altro argomento in cui sono molto poco preparato, ovvero non mi interesso troppo di vestiti, ergo probabilmente non so nemmeno associarmi. Diciamo che ho qualcuno che pensa al mio guardaroba.