LA RECENSIONE
LA TRAMA
Impersoniamo il corriere spaziale Jacob Lee, la nostra astronave viene attaccata da un gruppo di
terroristi capeggiati da una ragazza di nome
Dani Nakamura e si schianta sul pianeta Callisto.
Manco a farlo apposta gli unici sopravvissuti siamo noi e la donna,
la security locale ci arresta e ci traduce nel carcere di Black Iron.
Le proteste e le spiegazioni di Jacob non convincono le autorità,
dopo l'impianto di un microchip veniamo rinchiusi in una cella...comincia qui la nostra avventura nella prigione degli orrori!
LA GRAFICA
Sto giocando su
Play Station 5 nella modalità che privilegia la grafica in
4K rispetto ai 60 fps.
L'impatto visivo è di stampo
cinematografico sia nelle cutscene che nel gameplay, il motore grafico si comporta in modo eccellente e il gioco sfila via che è un piacere senza rinunciare a una buona effettistica.
"The Callisto Protocol"
non è un open world, anzi a dire il vero le ambientazioni sono alquanto claustrofobiche ma il level design fa parte dell'atmosfera che gli sviluppatori hanno pensato per questo erede di "DeadSpace".
I personaggi sono ben definiti e animati, una leggera legnosità del nostro alter ego è puramente voluta in quanto accresce il pathos delle situazioni.
Sulla lunga distanza
la perenne oscurità e la scarsa varietà di ambientazioni finiscono per stancare e trovo che questo sia il vero limite di "The Callisto Protocol".
IL GAMEPLAY
"The Callisto Protocol" è uno sci-fi/survival horror
in terza persona basato sull'accumulo di tensione, sullo stealth e su feroci combattimenti in un ambiente che genera
paura giocando anche sulle voci, sui rumori e sulle ombre.
Di fronte alle opzioni "Esperienza" ovviamente io ho scelto la modalità
"Smembramento".
Svincolandosi dalla strada intrapresa da altri survival horror, questo titolo ci propone fin dalle prime battute
lo scontro corpo a corpo con gli avversari.
Praticamente nelle prime battute di gioco ci ritroviamo a combattere prevalentemente
all'arma bianca e devo dire con grandissima soddisfazione in quanto il
controller aptico della PS5 ci regala la sensazione esatta della violenza dei colpi inferti o subiti.
Successivamente ci ritroviamo armati di
manganello elettrico,
pistola e
guanto speciale delle guardie.
Come se non bastassero i detenuti trasformati in mostri il nostro Jacob ha a che fare anche con
i temibili robot della security!
Fortunatamente alcuni di essi sono fuori uso.
Purtroppo negli ambienti angusti e poco illuminati
l'attacco in contemporanea da parte di svariati nemici genera situazioni un po'
caotiche nelle quali finiamo per menare mazzate alla cieca!
Nella prigione ti devi orientare "fotografando" nella mente i dettagli delle sale e dei corridoi, i ragazzi della
Striking Distance Studios non hanno reso disponibile una
mappa probabilmente per aumentare le difficoltà del gameplay.
Ho sempre odiato i dungeon e vi confesso che questo non è il mio gioco ideale!
Girovagando per Black Iron troviamo tutti gli
items che ci occorrono e disponiamo di un bellissimo
menù in game (attivabile con la croce direzionale) e in stile digitale per gestirli.
È apprezzabile la presenza di una
modalità fotografica anche se in verità si rivela alquanto spartana e affetta da qualche glitch.
Mi hanno convinto la
colonna sonora e il
doppiaggio in italiano che meritano sicuramente una menzione d'onore ma la vera chicca del comparto audio sono
le comunicazioni radio che ci arrivano
via gamepad (il controller della PS5 è dotato di altoparlante).
LE CONSIDERAZIONI FINALI
Confesso di non aver giocato a "Dead Space" e di non essere in grado di poter contestare le opinioni di chi afferma che questo titolo non è all'altezza del suo predecessore.
Posso però garantirvi che siamo in presenza di
un validissimo survival horror che vale la pena provare...a patto che non soffriate di claustrofobia!