Ovviamente lo Stato dovrà proporre ai cittadini che percepiscono il RDC dei lavori veri e propri, con tanto di contratto, versamento di contributi e via dicendo...
Di Maio non potrà mica mandare la gente a lavorare in nero!
Ed è qui che casca l'asino:
dove li trovi 5.000.000 di posti di lavoro in Italia?
Che fine faranno tutte quelle piccole imprese che stanno in piedi soltanto grazie al lavoro in nero e all'evasione fiscale?
Va da se che
un povero Cristo che lavora 12 ore al giorno in nero per 700/800 euro al mese manderà affanculo il datore di lavoro e si beccherà i 780 euro del RDC restandosene a casa ad aspettare quelle famose
"3 chiamate" che non arriveranno mai!
Allo stesso modo
un disoccupato non accetterà mai un'offerta di lavoro regolare (magari anche part-time) con uno stipendio uguale o di poco superiore ai 780 euro.
Per assurdo anche un'offerta di
1.000 euro mensili per un part-time potrebbe essere rifiutata valutando il sacrificio, le spese di viaggio e tutto il resto.
Ma è così tanto per parlare...chi te li potrebbe mai dare 1.000 euro al mese con tanto di contratto (quindi ferie, malattia, contributi etc.) per coprire un posto di lavoro per il quale fino ad oggi ha speso soltanto
400 euro in nero avvalendosi di uno schiavo che va a lavorare pure con 40 di febbre?
L'Italia è un Paese che affonda le sue radici nell'illegalità e che si mantiene in piedi grazie al sommerso, è un sistema che rischia il collasso se arriva
"L'ora legale" (come nel film di Ficarra e Picone).
Il "Belpaese" si regge su "Una mano lava l'altra", "Chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato", "L'onorevole mi ha promesso il posto per mio figlio" e via discorrendo.
L'Europa sa bene tutte queste cose e combatte la manovra giallo-verde soltanto perché contiene
il reddito di cittadinanza, un deficit di pochi milioni è roba da ridere se pensiamo al nostro
debito pubblico che ammonta a 2.300 miliardi!