Serie A Campionato 2017-2018: cronache, classifiche e... tanti commenti

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binariomorto
00domenica 25 febbraio 2018 19:03
Crotone-Spal 2-3: Antenucci, Simic e Paloschi in gol, Budimir non basta

Tris biancazzurro allo Scida, gli emiliani conquistano una vittoria importantissima
che consente loro di portarsi a -1 da Zenga, al momento salvo al quartultimo posto


La domenica perfetta della Spal, la domenica bestiale del Crotone. Con una straordinaria prestazione la squadra di Semplici si aggiudica lo scontro diretto allo Scida contro il Crotone. E’ stato netta la supremazia sul piano tattico degli ospiti, che con il 3-2 inflitto ai rossoblù, riducono a uno solo punto il distacco da Cordaz e compagni, affossati dalla seconda sconfitta consecutiva. La rete di Antenucci nel primo tempo, in avvio di ripresa botta e risposta di Budimir (1-1) e Simic (1-2), poi fa centro Paloschi (in gol anche nella gara d’andata) per l’allungo degli estensi, che nel finale subiscono il 2-3, ancora realizzato da Budimir.


LE SCELTE — Rispetto alla formazione iniziale nella partita persa a Benevento, dove ha interrotto una striscia positiva di 4 turni, il Crotone deve osare certamente di più. Zenga, infatti, sceglie un centravanti più , Budimir, con Ricci e Nalini a supporto come esterni offensivi; e soprattutto torna al centrocampo più votato alla costruzione, con Barberis rilanciato al posto di Ajeti, che al Vigorito aveva svolto la funzione di play basso, da puro interditore. In difesa, al posto di Faraoni, torna Sampirisi (con mascherina protettiva, dopo la frattura dello zigomo). Senza successo nelle ultime giornate (3 pareggi e 5 sconfitte: ultima vittoria a Benevento, per 2-1, il 17 dicembre), la Spal prova a svoltare nel match più atteso, che può valere tanto nella corsa-salvezza. Dopo l’atteggiamento tattico, abbastanza prudente, un 5-3-1-1, al San Paolo contro il Napoli, Semplici, che in difesa recupera Cionek e sostituisce lo squalificato Felipe con Simic, ripropone lo schieramento con due punte, affiancando a sorpresa Paloschi (e non Floccari) ad Antenucci, riporta Kurtic a metà campo, dove preferisce Grassi a Viviani, con il rientrante Mattiello e Lazzari destinati al compito di sulle corsie esterne, in modo da allungare e accorciare nel passaggio dal 5-3-2 al 3-5-2.

PUNTURE SPAL — Sotto la pioggia, la Spal parte decisa a fare la partita. Lazzari domina subito sulla corsia destra, accelerando su Nalini e arrivando a far ballare anche Martella. Schiattarella è un play scolastico, bravo nel giro palla e poi nell’improvviso cambio di fronte-gioco, mentre Grassi tenta più di Kurtic l’incursione in zona-tiro. Lì davanti è più vivace Antenucci rispetto a Paloschi. Eppure, è il Crotone a creare il primo vero pericolo, al 23’, ma il piattone di Ricci è debole; poco dopo tocca a Nalini, con un destro a giro, impegnare il portiere Meret, reattivo nel tuffo per la respinta. Antenucci e compagni prendono coraggio. Al 30’, splendido lancio di Mattiello, che pesca in area Grassi, lesto a tentare la voleè di destro, ribattuta dal portiere Cordaz. La Spal è padrona del campo e al 37’ va meritatamente in vantaggio: ennesima avanzata di Lazzari, che dalla destra detta un cross rasoterra per Antenucci, pronto allo stop e all’esecuzione perfetta, sempre col destro, che non dà scampo a Cordaz. Movimento e rapidità tipici del grande opportunista.


ILLUSIONE CROTONE — In avvio di ripresa, l’illusione del Crotone, che al 4’ pareggia: Benali per Budimir, tocco per la botta di Barberis, che centra il palo e sulla ribattuta ancora Budimir in scivolata fa centro di destro. Neppure il tempo di godersi la rete e i calabresi vanno di nuovo sotto. Al 6’, infatti, su punizione di Schiattarella, Simic salta più in alto di Ceccherini e il suo colpo di testa diventa una palombella mortifera per Cordaz, che non riesce a intervenire. La formazione di Semplici è micidiale, sfrutta al meglio ogni occasione creata; e al 15’ è anche fortunata, perché trova il 3-1 approfittando di un involontario tocco, all’altezza della propria area di rigore, di Barberis all’indietro, che finisce per servire proprio per Paloschi (sarebbe stato in fuorigioco sul lancio di Grassi), cinico nell’infilare Cordaz. Lo stesso portiere evita il quarto gol, deviando in uscita a terra una conclusione di Antenucci. Poi il Crotone, passato al 4-2-4 con Trotta e Simy nella mischia, va all’assalto, generoso e disordinato, che produce in ogni caso la seconda rete, al 41’, ancora con Budimir, che su cross di Faraoni, di testa batte Meret. Sul 2-3 si riaccende la speranza per i rossoblù ma il muro della Spal regge anche nel recupero di quattro minuti.

Giuseppe Calvi

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00domenica 25 febbraio 2018 19:06
Fiorentina-Chievo 1-0: Biraghi regala i tre punti a Pioli

L'esterno sinistro è decisivo con un tiro dalla lunga distanza.
I viola tornano alla vittoria davanti ai suoi tifosi dopo quasi tre mesi.
I veronesi hanno solo 5 punti di vantaggio sulla terzultima in classifica


Torna alla vittoria in casa la Fiorentina a quasi tre mesi di distanza dall'ultimo successo. Basta un gran sinistro di Biraghi dopo pochi minuti a decidere un incontro pesantemente condizionato dal forte vento. Clima gelido e pochi spettatori al Franchi. Come previsto Pioli propone i due attaccanti centrali, Simeone e Falcinelli, spostando Chiesa a destra. Nel Chievo Bastien fa il trequartista dietro Inglese e Pucciarelli. Il clima condiziona la sfida e nel primo tempo la Fiorentina gioca con il vento, molto forte, a favore. I viola lo sfruttano subito provando a calciare due volte in cinque minuti con Biraghi. Prima Sorrentino salva, poi il sinistro del terzino si insacca sotto l'incrocio per il vantaggio della squadra di Pioli. Al 9' è Falcinelli a mangiarsi il raddoppio su servizio di Simeone. Il Chievo fatica ad uscire, la Fiorentina non insiste e il gioco fila via senza ulteriori emozioni. I ritmi restano bassi fino al 40' quando Astori, sugli sviluppi di un corner di Veretout, si mangia il raddoppio davanti alla porta di Sorrentino.


RIPRESA — Maran inserisce Meggiorini al posto di Bastien, spostando Pucciarelli dietro le punte. Il Chievo, a favore di vento, comincia a giocare. Ci prova Radovanovic dai 25 metri, Sportiello si distende e devia in corner. Poi è Castro a mangiarsi il pareggio di testa su cross preciso di Hetemaj. Pioli cambia, fuori Cristoforo e dentro Dabo. Al 27' prima azione viola del secondo tempo con Chiesa che libera Simeone davanti a Sorrentino. Il portiere è bravo a respingere il colpo di testa del Cholito. Il Chievo attacca, la Fiorentina prova a colpire in contropiede con Veretout servito da Falcinelli. Splendido Sorrentino a respingere in tuffo. Maran si gioca la carta Pellissier (fuori Hetemaj), quarta punta in campo. Al 38' durissimo fallo di Meggiorini su Chiesa. Ammonito l'attaccante, costretto alla sostituzione il talento viola. In campo Gil Dias. Infortunio anche per Falcinelli (sostituito da Thereau). Proprio Gil Dias sfiora il secondo gol viola al termine di un'azione personale. I cinque minuti di recupero non servono agli ospiti per pareggiare. Vince la Fiorentina, che in classifica scavalca Bologna ed Udinese. Il Chievo resta invischiato nella parti basse della graduatoria.

Giovanni Sardelli

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00domenica 25 febbraio 2018 19:08
Verona-Torino 2-1: Valoti affonda Mazzarri

I granata volevano ripartire dopo il tonfo nel derby, ma un gol di Niang non basta e cadono anche in casa dell'Hellas


Dopo tre sconfitte consecutive, il Verona si rialza e torna al successo accorciando la classifica in fondo. Complice anche lo stop del Crotone con la Spal, la linea della salvezza per Pecchia passa da cinque a due punti. Il Torino recupera dopo un primo tempo molto brutto, pareggia con Niang ma anziché sferrare il colpo del k.o. si fa superare al 32’ s.t., perché l’Hellas ha più carattere e voglia di vincere. Decide sempre Mattia Valoti, alla prima doppietta in Serie A.


IL PRIMO COLPO — La squadra di Pecchia, che arrivava da tre partite senza segnare, sorprende il Toro al 12’, nell’unica palla gol del primo tempo. Dopo una bella azione di Kean, fermato in angolo, Verde indirizza il corner sulla testa di Vukovic che fa da sponda per Valoti. La difesa granata sta a guardare e chiama un fuorigioco che non c’è, il centrocampista così infila l’1-0 di testa. L’Hellas, senza Cerci, Buchel e Heurtaux, lancia Calvano a centrocampo accanto a Valoti, mentre sulla fascia Verde viene preferito a Matos (entrerà nella ripresa) e alterna la posizione tra punta alta e centrocampista
risposta e sorpasso — Il Torino, privo di Molinaro e Edera, riporta Niang titolare nel 4-3-3 per affiancare con Iago Falque il centravanti Belotti. L’attaccante azzurro fa ammonire due avversari (Ferrari e Romulo) e a inizio ripresa dà il via all’azione del pareggio, quando parte da centrocampo, serve Iago Falque che recapita l’assist a Niang: perfetta la conclusione per il quarto gol del suo torneo. Entra anche Ljajic, il Toro potrebbe insistere perché il Verona sembra in difficoltà, invece viene infilzato: Obi perde palla, Petkovic chiama al tuffo Sirigu ma sulla respinta il più veloce è Valoti. L’Hellas fa festa, per il Toro l’Europa è sempre più lontana.

Pierfrancesco Archetti

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00domenica 25 febbraio 2018 19:11
Sampdoria-Udinese 2-1: Zapata segna un gol pazzesco

La squadra di Giampaolo sale a 44 punti: magnifica la rete del colombiano



Scatto verso l’Europa per una Sampdoria che vince 2-1 contro l'Udinese grazie alle reti di Silvestre e Zapata, che segna un gol meraviglioso. La squadra di Giampaolo ha il merito di capitalizzare al massimo la sua forza sulle situazioni da palla inattiva e la compattezza della sua difesa. Per Oddo si tratta della terza sconfitta consecutiva.

SILVESTRE, PRIMA GIOIA — La sfida è subito avvincente, anche perché entrambe le squadre pensano più ad attaccare che a difendersi. Il 3-5-2 senza centravanti vero di Oddo, in particolare, viene esaltato soprattutto dagli inserimenti in avanti di Barak. La Sampdoria fatica a contrastare i movimenti dei friulani. Jankto, così, impegna Viviano al 7’. Danilo, di testa su angolo di Adnan, manda il pallone a centrare il palo al 13’. I blucerchiati rispondono con un Caprari vivace e un Quagliarella abile nei movimenti, entrambi innescati da Ramirez, libero di agire tra le linee. Quagliarella al 21’ stuzzica Bizzarri, Ramirez e Caprari sono meno precisi al 26’ e 30’. Al 35’ arriva la rete dell’1-0 su azione conseguente a calcio d’angolo: Torreira innesca Ramirez, cross perfetto dell’uruguagio e, sulla respinta corta di un difensore, Silvestre realizza il suo primo gol in blucerchiato.

ZAPATA ALLA WEAH — La reazione immediata dell’Udinese porta De Paul a sinistra, cross perfetto per Widmer che, solo, fallisce il bersaglio. È la sfortuna, invece, a stoppare l’esultanza di Fofana all’11’ del secondo tempo, quando il destro potente del centrocampista bianconero si infrange contro la traversa. Balic manca il bersaglio di poco al 24’, con un destro al volo su respinta corta della difesa. Lì sembra esaurirsi la spinta degli ospiti e l'ingresso di Zapata chiude il conto. L’attaccante colombiano regala ai tifosi blucerchiati un gol fantastico, al 38’, con un’azione di 70 metri e una conclusione perfetta in diagonale. La rete di Adnan, con deviazione di Silvestre, al 5’ dei sette minuti di recupero, diventa inutile.

Alessio Da Ronch

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00domenica 25 febbraio 2018 19:14
Sassuolo-Lazio 0-3, doppietta Milinkovic e rigore Immobile

Doppietta del serbo, gol su rigore di Immobile, espulsi Berardi e Marusic.
La squadra di Inzaghi supera l'Inter ed è temporaneamente terza



Terza vittoria consecutiva e terzo posto (in attesa della partita della Roma con il Milan di stasera) per una Lazio che, adesso sì, è definitivamente uscita dalla crisi di inizio febbraio. Vittoria facile facile per gli uomini di Inzaghi contro un Sassuolo mai in partita e sempre più in difficoltà (l'ultima vittoria è ormai vecchia di due mesi, è stata ottenuta contro l'Inter il 23 dicembre). I biancocelesti hanno così ripreso senza problemi la loro corsa verso la Champions, obiettivo assolutamente possibile quando hai in squadra uomini come I'ispiratissimo Milinkovic visto all'opera al Mapei.

SUBITO IN DISCESA — Il serbo, oggetto del desiderio dei maggiori club europei, la sblocca subito, dopo appena sette minuti con un lob da fuori area che mette fuori causa Consigli, rendendo il pomeriggio del Mapei una sorta di passeggiata per i suoi. E lo stesso Milinkovic chiude la gara subito dopo l'intervallo con il gol del definitivo 3-0, questa volta di testa. In entrambi i casi l'assist è di Felipe Anderson, altro grande protagonista della vittoria emiliana della squadra biancoceleste. Tra le due reti del centrocampista serbo c'è anche il gol del solito, immancabile Immobile, che sale così a quota 23 reti in campionato e 32 stagionali. Il gol di Ciro arriva dagli 11 metri per un rigore concesso da Manganiello tramite Var (il tocco di mano di Peluso è lieve, ma il rigore pare giusto). Poi la Var scende in campo pure nei primi minuti della ripresa, dopo il 3-0 di Milinkovic. Berardi commette un fallaccio su Radu che inizialmente il direttore di gara sancisce con il solo calcio di punizione per la Lazio, ma poi - dopo aver rivisto le immagini - estrae il rosso per l'attaccante del Sassuolo. Non ha bisogno del Var, invece, l'arbitro per comminare il secondo rosso della gara, che va (giustamente) a Marusic per la reazione (sbracciata) ai danni di Rogerio.

QUADRATURA DEL CERCHIO — L'espulsione di Marusic, in effetti, è l'unica nota stonata della gara laziale. Più che altro perché Inzaghi rischia ora di perdere il giocatore per un paio di gare. Per il resto il tecnico fa bingo ruotando quasi completamente la rosa (solo 4 i giocatori confermati rispetto alla partita con la Steaua di giovedì, e uno di loro è il portiere Strakosha). Il che vuol dire che si presenterà mercoledì alla semifinale di Coppa Italia col Milan con molti uomini riposati. Tutto procede per il meglio, quindi, per l'allenatore della squadra biancoceleste. Situazione opposta per Iachini. Il suo Sassuolo pare aver perso quella "fame" che ne aveva contraddistinto la risalita fino a Natale. Va ritrovata al più presto, prima che la zona rossa si avvicini ulteriormente.

Stefano Cieri

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00domenica 25 febbraio 2018 19:18
Juventus-Atalanta che si doveva giocare alle 18:00 all'Allianz Stadium, noto anche come Juventus Stadium, è stata rinviata a data da destinarsi a causa delle abbondanti nevicate cadute su Torino.
La partita potrebbe essere recuperata verosimilmente il 14 marzo prossimo ma una data certa ancora non è stata comunicata.
binariomorto
00domenica 25 febbraio 2018 23:25
Roma-Milan 0-2: Cutrone e Calabria in gol,
Gattuso risale a -6 dai giallorossi

Grande prova dei rossoneri, che stendono la squadra di Di Francesco nella ripresa.
Giallorossi quinti, Ringhio "vede" la Champions, e domenica prossima c'è il derby



Gattuso non si ferma davvero più. A Roma il suo Milan prima controlla la partita, poi affonda il colpo quando capisce che le timidezze avversarie stanno per venire a galla ed infine si gode una vittoria bellissima, che gli permette di accorciare ancora verso il sogno della Champions. Così con i gol dei due baby Cutrone e Calabria i rossoneri centrano il loro dodicesimo risultato utile consecutivo e preparano al meglio la settimana che porta al derby. Per la Roma, invece, un altro capitombolo pesante (dopo quello di Champions in Ucraina) e l'impressione che appena si alza un po' l'asticella la squadra di Di Francesco fa una fatica assurda a tenere il campo.

NOIA LATENTE — Di Francesco sceglie Schick come centravanti e concede un turno di riposo a Dzeko, dall'altra parte Gattuso opta invece per Cutrone al centro dell'attacco, lasciando in panchina Kalinic. Chi si aspetta una partita scoppiettante resta presto deluso, perché le emozioni si misurano con il contagocce. Sarà perché c'è forse più paura di perdere che non voglia di vincere o sarà perché la pressione alta di entrambe le squadre comporta poco il recupero palla e molto il non gioco avversario. Sta di fatto che il primo tempo scorre via senza grandi sussulti e con una partita fatta più di duelli che non di sistemi. In uno di questi Nainggolan ci rimette un paio di denti in uno scontro con Kessie (gomito alto), graziato nell'occasione da Mazzoleni. Per il resto, tranne un tiro al 5' di Under messo in angolo da Donnarumma, altre conclusioni degne di nota non ce ne sono state. La Roma ha provato con gli inserimenti dei centrocampisti a trovare maggiore densità sulla trequarti, il Milan ha mostrato una padronanza oramai acquisita in fase di palleggio, senza però trovare mai verticalità. Le uniche due occasioni dei rossoneri sono arrivate da errori avversari, con Bonaventura (22') che non trova l'assist giusto per Cutrone e Canhaloglu (30') che sull'uno contro uno a campo aperto salta Manolas, ma si allarga troppo il pallone. Dall'altra parte, invece, qualche preziosismo di Schick (compreso un piattone al volo al 24' messo in angolo d'istinto da Donnarumma, ma il ceco era in fuorigioco) e una protesta di Pellegrini per un contatto in area con Bonaventura (ma è il giallorosso che nel calciare prende il piede del rossonero che l'aveva anticipato).

COLPO BABY — La scintilla per accendere il match arriva subito, in apertura di ripresa, con il gol del vantaggio del Milan al 3': solita giocata di Suso con finta a rientrare ed assist centrale per Cutrone, che anticipa Manolas e brucia Alisson a ridosso dell'area piccola. Il gol è un misto di scaltrezza rossonera e di pasticci giallorossi, con Manolas che sbaglia prima la marcatura su Kessie (che dà il via all'azione) e poi quella sullo stesso Cutrone. La rete del baby rossonero (quattordicesimo gol stagionale per lui) sblocca la partita, soprattutto dal punto di vista tattico. Perotti prova subito a pareggiare i conti invano da fuori, Calhanoglu si rende pericoloso un paio di volte da lontano. Così Di Francesco decide di aumentare il suo potenziale offensivo mettendo dentro Dzeko (per Nainggolan) e passando di fatto al 4-2-4. Ad avere la palla del 2-0 però è il Milan al 27', con una ripartenza quattro contro due ben impostata da Calhanoglu e chiusa da Kalinic che però trova super Alisson a dirgli di no è solo il preludio, perché il gol arriva due minuti dopo con una bella giocata tra Kalinic e Calabria (tenuto in gioco da Bruno Peres), che va dentro come il burro nella difesa giallorossa e supera Alisson in uscita con un bel tocco sotto. La Roma è in ginocchio e un minuto dopo il Milan sfiora addirittura il 3-0, con Calhanoglu che non arriva a chiudere sul secondo palo una bella giocata di Suso. La reazione giallorossa è invece sterile e si racchiude tutta in un tiraccio da fuori di Defrel al 40' e niente più. Anzi, a sprecare ancora una volta è il Milan, con la ripartenza finale ben gestita da Calhanoglu e sprecata clamorosamente alta da Borini. Finisce così, con la Roma fischiata dall'Olimpico e il Milan a festeggiare sotto lo spicchio dei suoi tifosi.

Andrea Pugliese

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00martedì 27 febbraio 2018 12:16
Cagliari-Napoli 0-5: in gol Callejon,
Mertens, Hamsik, Insigne e Mario Rui

La squadra di Sarri non si ferma più: decima vittoria di fila e + 4 sulla Juve...


Non c'erano dubbi: il Napoli formato campionato per ora ha un'altra marcia e non perde un colpo (0-5 a Cagliari). E' bello andare a dormire a +4 sulla Juve con il marchio dei fantastici 4 (+1): in ordine di apparizione sul tabellini Callejon, Mertens, Hamsik, lo scatenato Insigne - che non segnava in campionato al 23 dicembre - e Mario Rui. La pratica Cagliari (nel doppio confronto tra andata e ritorno 8 gol del Napoli contro 0) si chiude dopo 45 minuti, poi la fiesta continua nella ripresa, e per la squadra di Maurizio Sarri quella in terra sarda è la decima vittoria di fila. Gli ultimi punti sono stati persi il 10 dicembre scorso in casa contro la Fiorentina. Fu un pareggio. Da allora il Napoli ha sempre vinto, in casa e fuori, con pioggia e vento, sole e nuvole. E stavolta ha rimesso in moto la premiata ditta del gol: Mertens-Callejon. Il belga sale a quota 16, lo spagnolo a 8. Il Cagliari ha lottato e combattuto con la grinta impressa dal tecnico Diego Lopez è un buon sviluppo sulla catena di destra dove Faragò è partito a razzo, ma soprattutto il nordcoreano Han, promosso titolare per la prima volta. Se la Juventus voleva avere notizie precise sul ventenne riportato in Sardegna da Perugia con sette gol in B nello zaino oggi le ha avute: Han ha qualità, fisicità e personalità, come amano dire gli allenatori. E fa ammattire pure quel carrarmato di Koulibaly che al premio Aic è stato scelto dai colleghi come miglior difensore.


PRIMO TEMPO — La partita nella prima parte è vivace, ben giocata dal Cagliari che due volte si affaccia da Reina, in una l'ex non rimpianto,Pavoletti, non arriva benissimo sulla pennellata di Faragò. Stessa cosa fa Mertens su spiovente di Hysaj, ma sembra che calciando venga trattenuto da Lykogiannis (il rigore ci può stare) che, invece, sulla sinistra non produce nulla. Lopez tiene Joao Pedro incollato a Jorginho. Ma il brasiliano del Cagliari, che non sembra gradire particolarmente la collocazione, finisce per essere anonimo e poco propositivo. La partita resta inchiodata sullo 0-0 fin quando al 29' Padoin non perde una palla sciagurata che il ruba palloni per eccellenza Allan (straordinario per intensità) gli soffia servendo Callejon che, con un movimento stupendo, non perdona Cragno. La reazione rossoblù non c'è, Koulibaly e il solito Barella finiscono nel taccuino di Giacomelli, ma al minuto 42 è ancora Hysaj a rubare il tempo a Lykogiannis crossando e Mertens a Ceppitelli anticipandolo. E' 0-2 col Napoli, autoritario e deciso, che va al riposo convinto delle sue certezze e il Cagliari bastonato e depresso. Stordito pure da un numero straordinario di Insigne che beffa Romagna ma trova l'uomo Cragno che evita lo 0-3.


SECONDO TEMPO — Terzo gol azzurro che arriva dopo 16 minuti della ripresa ad opera di Hamsik, servito da Insigne. Il Cagliari non c'è più, a poco servono i cambi Ionita e Cossu scelti per Padoin e Han. Ma sull'uscita del nordcoreano la Sardegna Arena ricopre di fischi Diego Lopez ed è la prima volta. Il Cagliari è molle, non gli riesce nulla (cinque gol quest'anno non li aveva mai presi, ma anche nello scorso torneo in casa col Napoli finì così) e da domani alla ripresa ci sarà bisogno di rivedere parecchie cose perché non è tanto la sconfitta col Napoli che preoccupa quanto l'inconsistenza mostrata anche con Sassuolo e Chievo. Così la salvezza non può essere in cassaforte. Non può essere solo l'infortunio di Cigarini, per quanto importante, a influire su una situazione diventata pesante. Nel frattempo il Napoli segna anche il quarto gol, su rigore "parata" di Castan. Premio meritato per Lorenzo Insigne che trasforma dal dischetto. E nel finale, per fortuna senza recupero, anche il quinto con una magistrale punizione di Mario Rui. Gloria anche per lui.

Francesco Velluzzi

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00martedì 27 febbraio 2018 12:19
gazSERIE A 2017/2018 26ª Giornata (7ª di Ritorno)

24/02/2018
Bologna - Genoa 2-0
Inter - Benevento 2-0
25/02/2018
Crotone - Spal 2-3
Fiorentina - Chievo 1-0
Hellas Verona - Torino 2-1
Sampdoria - Udinese 2-1
Sassuolo - Lazio 0-3
Juventus - Atalanta (rinv.)
Roma - Milan 0-2
26/02/2018
Cagliari - Napoli 0-5

Classifica
1) Napoli punti 69;
2) Juventus(*) punti 65;
3) Lazio punti 52;
4) Inter punti 51;
5) Roma punti 50;
6) Sampdoria e Milan punti 44;
8) Atalanta(*) punti 38;
9) Torino punti 36;
10) Fiorentina punti 35;
11) Udinese e Bologna punti 33;
13) Genoa punti 30;
14) Cagliari e Chievo punti 25;
16) Sassuolo punti 23;
17) Crotone punti 21;
18) Spal punti 20;
19) Hellas Verona punti 19;
20) Benevento punti 10.

(*) Atalanta e Juventus una partita in meno (da recuperare a data da destinarsi).


(gazzetta.it)
ilpoeta59
00mercoledì 28 febbraio 2018 07:43
Oggi il Napoli è la squadra che noi tifosi abbiamo sempre desiderato, fa un gioco corale in cui tutti segnano, ha un rendimento costante e ci regala tante soddisfazioni.

Non so se riusciremo a vincere il campionato ma intanto ci godiamo questa serie interminabile di vittorie! [SM=x611903]
binariomorto
00domenica 4 marzo 2018 00:04
Spal-Bologna 1-0: Grassi segna, Destro spreca

Un gol dell'ex centrocampista di Atalanta e Napoli decide il match. Rossoblù in 10 per oltre 80'.
Mattia Destro ha la palla del pareggio nel recupero.
Occasione clamorosamente fallita.


Una prodezza di Alberto Grassi decide un derby combattuto e vivace, giocato sotto l'acqua e in un freddo polare. La Spal non vinceva in casa dal 29 ottobre e ci è riuscita nell’occasione forse più importante perché se avesse lasciato altri punti per strada le speranze di salvezza si sarebbero ridotte pesantemente. E invece non solo è arrivato il tanto atteso successo casalingo, ma perfino il primo bis di questa stagione: dopo il 3-2 di Crotone ecco l'1-0 contro il Bologna di Donadoni. Adesso Semplici può sedersi davanti alla tv e vedere cosa faranno Benevento e Verona nello scontro diretto ma soprattutto il Crotone a Torino e il Sassuolo al Bentegodi contro il Chievo.


PRIMO TEMPO — È stato un derby vero, pieno di corse, botte, adrenalina. La Spal è entrata subito in partita mettendo una grande pressione su tutte le palle. Al 3' il primo tiro di Antenucci, che ha concluso alto dopo un passaggio di Lazzari. All'8' Poli si fa male e viene sostituito da Donsah, ma i guai per Donadoni non finiscono qui. Dopo altri due minuti Helander perde palla a centrocampo, Lazzari lancia Antenucci che viene steso da Gonzalez al limite dell'area: inevitabile l'espulsione per il difensore rossoblù. Viviani calcia la punizione rasoterra sotto la barriera, ma la palla finisce fuori di pochissimo. Il Bologna si organizza con un 4-4-1 molto accorto, in cui Donsah fa il terzino destro e sulle fasce Di Francesco e Verdi provano a ripartire, per la verità con scarsi risultati. La Spal insiste, ma sfrutta poco la superiorità numerica perché fa quasi sempre la stessa giocata sulla destra e Viviani non trova mai il tempo e l'ispirazione per un'imbucata diversa. Prima dell'intervallo Mirante non deve fare nessuna parata: la squadra di Semplici tira sei volte, ma sempre fuori anche se in un paio di casi (Grassi al 16' e Antenucci al 26') la palla va molto vicina al palo. La più grande occasione capita al 34' a Lazzari che da pochi metri calcia altissimo.


SECONDO TEMPO — A inizio ripresa ecco l'azione decisiva: corner per la Spal, respinta di Helander e gran conclusione di controbalzo di Grassi nell'angolino. Il primo tiro nello specchio decide la gara e resterà anche l'unico perché da quel momento la squadra di Semplici rallenta la pressione pur senza subire troppo e il Bologna prova a pungere ma non ci riesce quasi mai. Donadoni inserisce Avenatti per avere un uomo su cui lanciare da lontano e poi Orsolini. È l'ingresso del giovane di proprietà della Juve che vivacizza il finale. Orsolini va spesso al dribbling e al cross e al 94' (pochi secondi dopo l'espulsione di Mattiello per doppia ammonizione) costruisce una clamorosa occasione da gol servendo da sinistra una comoda palla che Destro, da un metro e a porta vuota, spedisce in curva. Un errore incredibile che sancisce l'importantissima vittoria della Spal.

G.B. Olivero

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00domenica 4 marzo 2018 00:08
Lazio-Juventus 0-1: Dybala gol al 93'

I bianconeri creano poco per tutta la gara, ma un lampo del numero 10 vale i tre punti per la squadra di Allegri


Arriva al terzo minuto del recupero finale il tocco di magia di Paulo Dybala che consegna la vittoria 1-0 alla Juventus contro una Lazio che si sente beffata dall’amaro epilogo. La squadra di Inzaghi era riuscita a fronteggiare bene i bianconeri, inseguendo la terza vittoria stagionale contro la formazione di Allegri dopo quelle in Supercoppa e nella gara d’andata. Partita senza grandi slanci anche se erano di fronte gli attacchi migliori della campionato. Per entrambe le squadre si sono fatte sentire le fatiche infrasettimanali di Coppa Italia. Grazie a questo successo la Juve si porta a -1 dal Napoli sconfitto al San Paolo dalla Roma, ma con una gara contro l'Atalanta ancora da recuperare.

EQUILIBRIO — Inzaghi deve ritoccare le fasce. In difesa, per rilevare l’infortunato Caceres, spazio a Luiz Felipe sulla corsia destra. Più avanti sullo stesso versante, viene spostato Lulic: Marusic squalificato e Basta k.o. Mentre a sinistra viene inserito Lukaku. Allegri opta per il 3-5-2. In attacco: recuperato Mandzukic, c’è Dybala titolare dopo lo stop del 6 gennaio. La Juventus si impadronisce subito della manovra. Proteste bianconere al 6’ per un intervento in area di Leiva ai danni di Dybala: Banti lascia correre. Incursione di Milinkovic sventata dala retroguardia di Allegri. Insidioso Mandzukic: colpo di testa sopra la traversa. Al 20’ Lazio vicina al gol: su cross di Luis Alberto dalla destra, stacco di testa di Milinkovic parato a terra da Buffon. Che tre minuti dopo devia in angolo una rasoiata di Immobile. La squadra di Inzaghi diventa più continua in fase offensiva. Al 29’ Banti ferma il gioco per un fallo di Rugani su Radu prima che il colpo di testa di Lukaku finisca nella porta della Lazio. Partita a ritmi contenuti: Lazio guardinga, Juventus rivisitata con la difesa a quattro ma pronta a verticalizzare. Al 38’ assalto bianconero: un diagonale di Khedira viene deviato in angolo. Il primo tempo si chiude con un fallaccio di Lichsteiner su Radu: ammonizione per lo juventino.

COLPO FINALE — Ritmi più elevati in avvio di ripresa. Accelera la Lazio. La Juventus ribalta però subito il fronte. Allegri innesta Douglas Costa al posto di Lichsteiner: mossa che consolida il 4-3-3. Al 14’ Buffon anticipa Immobile. Al 17’ la Lazio reclama un rigore per un intervento di Benatia su Leiva. Al 21’ bella incursione di Dybala: fa scudo Luiz Felipe. Staffetta nella trequarti della Lazio: Felipe Anderson rileva Luis Alberto. Allegri replica con Alex Sandro al posto di Mandzukic. La Juventus avanza il baricentro del gioco. La Lazio si chiude in difesa. Caicedo avvicenda uno stanco Immobile. Felipe Anderson accende la manovra d’attacco. Murgia rileva Lulic. Al 48’ arriva il colpo di Dybala che si fa largo in area fra Luis Felipe e Parolo e firma la vittoria della Juventus. Che conclude con Chiellini al posto di Dybala, eroe della giornata bianconera.

Nicola Berardino

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00domenica 4 marzo 2018 00:11
Napoli-Roma 2-4: Dzeko doppietta, Under e Perotti in gol.
Sarri, crollo clamoroso

Apre Insigne, poi dilagano i giallorossi, Mertens segna nel recupero.
Azzurri ancora in testa, ma con un solo punto sulla Juve che deve recuperare la gara con l'Atalanta.
Di Francesco sale al 3° posto


Impresa della Roma al San Paolo che rivitalizza morale e classifica della squadra di Di Francesco e mette il Napoli a portata di sorpasso da parte della Juve, che deve recuperare una partita. Gli ospiti vincono anche grazie a centravanti e portiere. Straordinario Dzeko, e non solo per la doppietta, eccezionale Alisson nel mortificare ogni tentativo degli azzurri di rimettere in piedi il risultato. Il Napoli, dunque, è entrato in campo sapendo della vittoria al fotofinish della Juve a Roma con la Lazio e con tanta rabbia in corpo, ma il colpo lo ha accusato con il passare dei minuti. Dal canto suo, la squadra capitolina ha giocato a viso aperto sin dall'inizio e pi nella ripresa ha mostrato, stavolta, una condizione atletica tale da chiudere il match.

FUOCHI D'ARTIFICIO — Nonostante il campo pesante per via della pioggia, le emozioni non sono mancate sin dall'avvio: Perotti ed Insigne hanno però colpevolmente evitato di "indirizzare" la partita fallendo due grosse occasioni nei primi tre minuti. L'attaccante della Nazionale però si è rifatto immediatamente portando avanti gli azzurri al sesto minuto: cross basso e preciso di Mario Rui, dimenticato da Florenzi, e piattone vincente con deviazione dell'attaccante del Napoli (sette conclusioni a rete nel primo tempo). Nemmeno il tempo di mettere il pallone a centrocampo che Under ha pareggiato per i giallorossi, complice anche stavolta una deviazione (di Mario Rui) dopo una bella verticalizzazione di Nainggolan. Insomma, inizio di gara con i fuochi di artificio. I ritmi si sono poi normalizzati con la Roma che ha abbassato il baricentro e rischiato grosso sulla volée del solito - ispiratissimo - Insigne, miracolo di Alisson. Roma però chirurgica ed in vantaggio al 26' con il terzo tiro in porta: cross di Florenzi e prodezza aerea di Dzeko che salta più in alto di Albiol ed indirizza all'angolino. Risultato ribaltato un po' a sorpresa. Inerzia della partita che comunque è cambiata ripetutamente, Napoli che ha sfiorato il pari con Mertens (straordinario Alisson) e giallorossi che hanno usato proprio Dzeko per tenere botta e congelare il pallone. Il bosniaco ha giocato una grande prima frazione, "rischiando" anche di mandare in porta Under nel finale.

DZEKO E CHIUDO — Ripresa al via con il San Paolo che ha alzato i decibel e con un contatto dubbio Hysaj-Perotti dopo due minuti. Il Napoli ha provato come consuetudine con Insigne (vicinissimo al bersaglio grosso al 66') ma ha cercato spazi anche sulla fascia destra con Callejon, che addirittura ha colpito un palo direttamente da calcio d'angolo. Comunque, a destra pure la Roma ha sfondato con Florenzi e Cenzig Under, facendo venire talvolta i brividi alla difesa di casa (Hysaj e Koulibaly hanno risolto un paio di situazioni scabrose). Insomma, tema tattico delineato con Napoli d'assalto e Roma compatta ma anche squadre stanche e lunghe. I giallorossi sono stati bravi ad approfittare degli spazi concessi dagli azzurri ed hanno colpito nuovamente con Dzeko al 28': prodezza balistica dell'ex City che di sinistro l'ha messa a giro da fuori area nell'angolino basso. Sarri, che già aveva mandato in campo Hamsik per Zielinski, a quel punto si è giocato la carta Milik, tornato 161 giorni dopo l'infortunio con la Spal, mentre Alisson ha continuato il suo show alzando un muro davanti a Insigne. Il 4-2-3-1 ha spaccato in due il Napoli e Perotti su errore di Mario Rui ha fatto poker chiudendo in anticipo la contesa, che neppure la rete di Mertens nel recupero (bel destro all'angolino basso) ha potuto riaprire.

Gianluca Monti

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00domenica 4 marzo 2018 00:28
Re:
ilpoeta59, 28/02/2018 07.43:

Oggi il Napoli è la squadra che noi tifosi abbiamo sempre desiderato, fa un gioco corale in cui tutti segnano, ha un rendimento costante e ci regala tante soddisfazioni.

Non so se riusciremo a vincere il campionato ma intanto ci godiamo questa serie interminabile di vittorie! [SM=x611903]




Sfortunatamente per i tifosi napoletani, la serie delle vittorie si è interrotta con la caduta casalinga di stasera ad opera della Roma. In ogni caso il Napoli conserva ancora un punto di vantaggio sulla Juventus e nonostante la partita da recuperare con l'Atalanta non è assolutamente scontato il sorpasso (così non dovrebbe essere scontato che un rigore non dato si trasformi in un gol virtuale...).

Se fosse per me entrambe, Napoli e Juventus, meriterebbero lo scudetto ex aequo; purtroppo soltanto una lo potrà vincere e considerando anche la sconfitta interna di stasera, il Napoli resta in corsa e sarà una storia ancora tutta da scrivere.

Ma, indipendentemente da come andranno le cose, è giusto riconoscere e sottolineare che in questo momento a Napoli i miracoli non li sta facendo S. Gennaro ma Sarri e la sua risicata rosa di giocatori. I tifosi napoletani si devono soltanto augurare che il loro presidente voglia spendere (perché penso che lo possa fare) qualche soldino in più per il suo giocottolo pallonaro.
binariomorto
00domenica 4 marzo 2018 14:51
Fiorentina, è morto Davide Astori

Il capitano Viola, 31 anni, è stato trovato senza vita nella camera d'albergo.
Rinviata la 27esima giornata di A



Una tragedia immane si è abbattuta senza preavviso sulla Fiorentina. Il capitano Davide Astori, 31 anni, 14 presenze anche in azzurro, è stato trovato morto nella camera dell'albergo "La' di Moret" a Udine dove si trovava con la squadra per giocare alla Dacia Arena.
Il difensore probabilmente è deceduto nel sonno, forse per un arresto cardiocircolatorio. Stamattina non si era presentato a colazione e alle 9.30 il massaggiatore è salito nella sua camera. Lo staff medico non ha nemmeno tentato di rianimarlo. Ora, il suo corpo è stato trasportato all'obitorio di Udine Santa Maria della misericordia. Nel pomeriggio è previsto un esame preliminare della salma, in base al quale verrà presa poi una decisione sull'autopsia, che in ogni caso dovrebbe essere eseguita nella giornata di domani.
La squadra è rimasta chiusa nell'albergo e alle 14 è partita per l'aeroporto di Ronchi dei Legionari, da dove rientrerà a Firenze con un charter. A Udine è rimasto Giancarlo Antognoni, club manager della Fiorentina. L'ultima persona che lo ha visto ieri è stato Sportiello, alle 23.30 circa. I dirigenti viola hanno chiamato i genitori a Bergamo per dar loro la terribile notizia, quelli rimasti a Firenze invece sono andati a casa della compagna. Sia i genitori di Astori che la compagna, appena avvertiti, sono subito partiti per Udine.

CARRIERA — Astori lascia la compagna Francesca Fioretti e una figlia, Vittoria, 2 anni. È cresciuto nel vivaio del Milan, nella sua carriera ha vestito anche le maglie del Cagliari (2008-14), Roma (2014-15). Leggi QUI la sua carriera nel dettaglio

Gasport

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00domenica 4 marzo 2018 14:58
Morte Astori, rinviata la 27/a giornata di serie A e la 29/a di B

Il Commissario Straordinario della Lega Serie A vista la tragedia che ha colpito
il mondo del calcio con l’improvvisa scomparsa del capitano della Fiorentina Davide Astori,
ha deciso di rinviare a data da destinarsi le partite in programma oggi.
Saltano anche le tre gare di B in programma oggi



La 27/a giornata di serie A in programma oggi non si giocherà in segno di lutto per la morte del capitano dei viola Davide Astori. Il rinvio è stato deciso dal commissario della Lega di serie A, Giovanni Malagò. in un primo momento era stata annullata la gara della Dacia Arena Udinese-Fiorentina, dopo qualche minuto si era deciso di non giocare anche la partita delle 12.30 Genoa-Cagliari, visto che Astori in passato aveva indossato a lungo la maglia della squadra sarda. Pochi minuti fa la notizia che oggi la A non scenderà in campo. Inoltre, anche le tre gare di serie B in programma oggi per la 29/a giornata non verranno disputate.

LA NOTA DELLA FIGC — "Dopo l'improvvisa scomparsa del calciatore della Fiorentina e della Nazionale Davide Astori, trovato senza vita questa mattina nel ritiro dei viola in vista della gara di oggi contro l'Udinese - si legge in una nota della federcalcio - il Commissario Straordinario della Figc, Roberto Fabbricini, d'intesa con il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha disposto un minuto di raccoglimento in memoria di Davide tra oggi e domani su tutti i campi di calcio dove sono in programma le gare delle rispettive giornate di campionato. La Federcalcio, rappresentando il sentimento dei dirigenti, dei tecnici e del personale che in tanti anni hanno conosciuto e apprezzato Davide nel suo percorso con le Nazionali, esprime il proprio cordoglio alla famiglia Astori".

Gasport

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00domenica 4 marzo 2018 15:00
gazSERIE A 2017/2018 27ª Giornata (8ª di Ritorno)

03/03/2018
Spal - Bologna 1-0
Lazio - Juventus 0-1
Napoli - Roma 2-4
25/04/2018
Genoa - Cagliari (rinv.)
Atalanta - Sampdoria (rinv.)
Benevento - Hellas Verona (rinv.)
Chievo - Sassuolo (rinv.)
Torino - Crotone (rinv.)
Udinese - Fiorentina (rinv.)
Milan - Inter (rinv.)

Classifica
1) Napoli punti 69;
2) Juventus(*) punti 65;
3) Roma punti 53;
4) Lazio punti 52;
5) Inter(*) punti 51;
6) Sampdoria(*) e Milan(*) punti 44;
8) Atalanta(**) punti 38;
9) Torino(*) punti 36;
10) Fiorentina(*) punti 35;
11) Udinese(*) e Bologna punti 33;
13) Genoa(*) punti 30;
14) Cagliari(*) e Chievo(*) punti 25;
16) Sassuolo(*) e Spal punti 23;
18) Crotone(*) punti 21;
19) Hellas Verona(*) punti 19;
20) Benevento(*) punti 10.

(rinv.) Serie A ferma per lutto dopo la notizia della morte improvvisa del capitano della Fiorentina Davide Astori.
(*) Benevento, Cagliari, Chievo, Crotone, Hellas Verona, Inter, Fiorentina, Genoa, e Juventus, Milan, Sampdoria, Sassuolo, Torino e Udinese una partita in meno.
(**) Atalanta due partite in meno.

(gazzetta.it)
ilpoeta59
00lunedì 5 marzo 2018 19:29
Re:
binariomorto, 04/03/2018 14.58:

Morte Astori, rinviata la 27/a giornata di serie A e la 29/a di B

Il Commissario Straordinario della Lega Serie A vista la tragedia che ha colpito
il mondo del calcio con l’improvvisa scomparsa del capitano della Fiorentina Davide Astori,
ha deciso di rinviare a data da destinarsi le partite in programma oggi.
Saltano anche le tre gare di B in programma oggi



La 27/a giornata di serie A in programma oggi non si giocherà in segno di lutto per la morte del capitano dei viola Davide Astori. Il rinvio è stato deciso dal commissario della Lega di serie A, Giovanni Malagò. in un primo momento era stata annullata la gara della Dacia Arena Udinese-Fiorentina, dopo qualche minuto si era deciso di non giocare anche la partita delle 12.30 Genoa-Cagliari, visto che Astori in passato aveva indossato a lungo la maglia della squadra sarda. Pochi minuti fa la notizia che oggi la A non scenderà in campo. Inoltre, anche le tre gare di serie B in programma oggi per la 29/a giornata non verranno disputate.

LA NOTA DELLA FIGC — "Dopo l'improvvisa scomparsa del calciatore della Fiorentina e della Nazionale Davide Astori, trovato senza vita questa mattina nel ritiro dei viola in vista della gara di oggi contro l'Udinese - si legge in una nota della federcalcio - il Commissario Straordinario della Figc, Roberto Fabbricini, d'intesa con il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha disposto un minuto di raccoglimento in memoria di Davide tra oggi e domani su tutti i campi di calcio dove sono in programma le gare delle rispettive giornate di campionato. La Federcalcio, rappresentando il sentimento dei dirigenti, dei tecnici e del personale che in tanti anni hanno conosciuto e apprezzato Davide nel suo percorso con le Nazionali, esprime il proprio cordoglio alla famiglia Astori".

Gasport

Fonte: Gazzetta dello Sport



Sono stramaledettamente dispiaciuto, ho due figli pressappoco della sua stessa età...non aggiungo altro!
binariomorto
00sabato 10 marzo 2018 23:33
Roma-Torino 3-0, gol di Manolas, De Rossi e Pellegrini

I giallorossi tornano a vincere in casa dopo 5 k.o. E martedì c'è lo Shakhtar.
Terza sconfitta consecutiva per la squadra di Mazzarri


Con il cuore ancora rotto dall'emozione per la morte di Astori la Roma porta a casa una vittoria importantissima in chiave Champions League. Sia per quella attuale (la sfida di martedì prossimo con lo Shakthar per la quale questo successo è fondamentale per morale e fiducia), sia per quella futura (e cioè per la sfida con Inter e Lazio per accaparrarsi terzo e quarto posto). A decidere la sfida sono stati Manolas e De Rossi. Il primo ha dedicato il gol ad Astori con un gesto simbolico in campo (dita rivolte al cielo), il secondo era la cosa che aspettava: un gol per un amico fedele, da ricordare per sempre. A chiudere, poi, il gol finale di Pellegrini.


PIÙ TORO — Si inizia con il ricordo struggente di Davide Astori, a cui la Roma dedica un bel video proiettato sui maxischermi dell'Olimpico con le immagini più significative della sua stagione in giallorosso. Poi si gioca, con Di Francesco che conferma De Rossi in regia e dà fiducia ad El Shaarawy in attacco, mentre Mazzarri davanti preferisce Berenguer a Niang. Nei primi dieci minuti la Roma sembra avere l'atteggiamento giusto, poi pian piano viene fuori il Torino in fiducia e personalità. I granata provano per tre volte a sorprendere i giallorossi con la palla in verticale tra i due centrali, con Alisson due volte bravo ad accorciare il campo. Ansaldi poi ci prova da fuori invano, quindi sono Manolas (su Belotti) e Moretti (su Under) a sbrogliare situazioni complicate in area di rigore. Poi le fiammate finali del Torino, con Alisson che si deve superare prima (34') su Iago Falque a giro e poi (43') su Acquah da fuori (rimediando ad un suo errore, una palla velenosa in uscita pressing a De Rossi). Complessivamente nel primo tempo sono tutte del Torino le occasioni più pericolose (compreso un gol divorato di piatto da Belotti su cui l'assistente Vivenzi fischia un fuorigioco inesistente), con Iago Falque sugli scudi e Rincon a lavorare palloni. Nella Roma, invece, tanta confusione in fase d'impostazione, pochi sbocchi offensivi ed uno Schick assai lontano dalle aspettative giallorosse.

CAMBIO DI MARCIA — La ripresa si apre con una Roma molto più convinta e padrona del campo dal punto di vista della supremazia territoriale. Under trova subito una bella palla per Schick, che di testa colpisce centralmente. Ma il gol è nell'aria e arriva al 10' quando Manolas di testa insacca un bel traversone di Florenzi. A partita sbloccata gli spazi aumentano e la Roma trova modo di rendersi pericolosa più volte: prima (18') con una combinazione veloce tra Schick e Kolarov, con Sirigu bravo a mettere in angolo il sinistro del serbo; poi (24') con un assist di Nainggolan per il rimorchio di Florenzi che in corsa calcia però alto da ottima posizione; infine al 27' con Daniele De Rossi, che dopo una serie di carambole insacca il pallone del 2-0 con un destro al volo in scivolata. Poi fino al recupero c'è poco altro da segnalare, se non la classica girandola di cambi. Fino al 48', quando Pellegrini inizia e finalizza (3-0) una ripartenza a tutto campo condotta in mezzo da Nainggolan. Per la Roma una vittoria fondamentale, per il Toro la terza sconfitta consecutiva che suona come un campanello d'allarme.

Andrea Pugliese

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00sabato 10 marzo 2018 23:38
Hellas Verona-Chievo 1-0: Caracciolo decide il derby

Primo tempo con una sola palla gol, capitata sul piede di Castro.
Ottimo intervento di Nicolas.
Ripresa che si apre con la rete del difensore. Sarà il gol vittoria



Hellas, la vittoria del cuore strappata con i denti. Il derby esalta il tentativo di rimonta di Pecchia (terzo successo nel ritorno) e precipita Maran nella più seria preoccupazione (4 punti nel ritorno). Basta un tiro in porta, per giunta di un difensore, per regalare tre punti di grande speranza al cospetto di ventimila scatenati tifosi. Mai il Verona era riuscito a infilare due vittorie di seguito (col Toro la precedente), e adesso è terzultimo, in attesa del Crotone, naturalmente. L'avvio di serata è toccante. Le squadre entrano in campo con la stessa maglia col numero 13 e la scritta Astori. Il minuto di silenzio, scandito da una canzone di Lucio Dalla, vede i giocatori abbracciati e il pubblico molto composto e partecipe. I sostenitori dell'Hellas nella Sud sono il triplo di quelli del Chievo assiepati nella Nord e quando prendono a sventolare migliaia di bandierine, come promesso, il colpo d'occhio è fantastico.

LA SPINTA — Sotto l'impetuosa spinta della propria curva gli uomini di Pecchia giocano una prima parte all'insegna del coraggio e della spinta. Le assenze di Romulo, Valoti e Kean (che non è nemmeno in panchina) nei 20' iniziali vengono sopperite dal dinamismo dell'esordiente Felicioli (primo utilizzo dall'avvio, scuola Milan) e del solito Verde, che gioca a destra. Proprio questa costante presenza in attacco fa sì che il modulo scelto dal tecnico di casa sia nella pratica un ardito 4-2-4.

REAZIONE — Esaurita la forza di inerzia, l'Hellas comincia a incontrare difficoltà quando si tratta di penetrare centralmente e di fatto non si rende mai pericoloso al contrario dei cugini che, sornioni, si presentano per due volte in area con un giocatore in grado di far male. La prima occasione nasce dal corner di Birsa (29'), il pallone plana con la giusta traiettoria giusto sulla testa dell'incursore Bani il quale lo gira prontamente verso la porta di Nicolas fallendo però la mira. Era certamente una conclusione a rete nelle sue intenzioni, stava per trasformarsi in assist per Meggiorini, che giunge in lieve ritardo sul palo lungo. L'altra palla gol (40') è meno casuale perché Meggiorini manda di proposito in verticale trovando Castro in ottima posizione. L'esterno vince il duello di forza con Caracciolo e calcia di esterno destro verso la rete, ma Nicolas con puntuale uscita a valanga intercetta di corpo e sventa lo 0-1.

LA SVOLTA — Al primo tiro in porta il Verona imprime la svolta. Verde esegue male un corner ma il pallone gli ritorna sul mancino e stavolta la rasoiata a pelo d'erba è perfetta per Antonio Caracciolo, inseritosi a sorpresa sul limite dell'area piccola. Il difensore impatta di prima intenzione, sempre col mancino, di interno, riuscendo a cavarne una traiettoria a giro che s'infila sul palo opposto, quasi all'incrocio. Assolutamente niente da fare per Sorrentino.

FURIA CHIEVO — Il Chievo reagisce con furia ma anche con poca lucidità. E intanto i due tecnici cambiano volto alle rispettive squadre. Maran inserendo Giaccherini era passato al 4-3-2-1. Preso il gol manda dentro la punta Pellissier per il centrocampista Hetemaj, arretra Giaccherini e torna al sistema di partenza. Pecchia si copre con un pratico e sbrigativo 4-5-1, portando Zuculini come forza fresca nel mezzo e mettendo Matos sulla fascia destra al posto di Verde. Il derby si fa ruvido, in rapida successione quattro del Chievo meritano il giallo. Gl uomini di Maran spingono gli avversari nella loro metà campo e poi nella loro area. Ma quando un errore in uscita di Nicolas permette a Castro una conclusione da posizione invitante il tiro è inoffensivo. E' l'ultima chance di una gara avara di occasioni ma ricca di pathos.

Nicola Cecere

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00domenica 11 marzo 2018 22:39
Fiorentina-Benevento 1-0:
decide Vitor Hugo che dedica il gol ad Astori

In un clima surreale con lo stadio in lacrime per il suo capitano scomparso,
la Viola riesce ad avere la meglio sui campani


Ci pensa Vitor Hugo a unire passato e futuro nella domenica delle emozioni. Lui, chiamato a sostituire in campo Davide Astori, stacca verso il cielo al minuto numero 25 azzerando le distanze con il capitano che guarda dall'alto: portando in vantaggio la Fiorentina. La partita finirà 1-0 ma il risultato per la Fiorentina oggi conta il giusto e verrà presto dimenticato. I ricordi dei 35mila presenti al Franchi, invece, compresi i due fratelli di Astori Bruno e Marco, resteranno per sempre.


BRIVIDI — Lo stadio è sostanzialmente pieno e accoglie con tanti applausi i giocatori di entrambe le squadre. I giocatori viola entrano in campo tutti con la maglia numero 13 di Astori. In mezzo al campo un enorme ringraziamento per il capitano che non c'è più. Tanti gli striscioni. "Ci sono uomini che non muoiono mai... ci sono storie che verranno tramandate in eterno... Buon viaggio capitano", "Le lacrime di un'intera città, legati da qui all'eternità. Buon viaggio capitano". "Capitano vero, uomo d'altri tempi, fiorentino per sempre. Ciao Davide". Anche i tifosi ospiti ricordano Astori. "Nessuno muore finchè vive nel tuo cuore. Ciao Davide" e "Tempo non cancellar dai tuoi minuti questo ricordo immenso: Davide vive fino all'estremo di ogni senso". Il silenzio del Franchi è irreale e dura molti minuti. Palloncini bianchi e viola volano verso il cielo. Alla fine si gioca.

LA PARTITA — In campo massimo impegno, anche se i sentimenti non si veicolano. Simeone spreca un paio di occasioni, al minuto numero 13 (maglia di Astori) tutti fermi. Applausi e lacrime con la coreografia della Curva Fiesole che omaggia il proprio capitano. Al 25' il gol decisivo di Vitor Hugo, su assist di Saponara. Ovvero il giocatore che in settimana ha scritto il post più toccante per il proprio capitano. Nel secondo tempo la Fiorentina fatica, il Benevento attacca e sfiora molte volte il pareggio. Coda nel finale colpisce il palo, ma la palla non entra. Del resto oggi la difesa viola ha un giocatore in più.

Giovanni Sardelli

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00lunedì 12 marzo 2018 00:06
Bologna-Atalanta 0-1: De Roon riporta
i bergamaschi in zona Europa League

Primo tempo ricco di emozioni.
Nella ripresa è l'olandese a sbloccare la partita
quando mancano 7 minuti alla fine della partita



L'Atalanta domina a Bologna e vince meritatamente anche se segna il gol decisivo solo a pochi minuti dalla fine. Non c'è stata partita, i nerazzurri hanno gestito la gara dall'inizio e solo per un clamoroso errore di Gomez non sono andati in vantaggio nel primo tempo. Il successo consente a Gasperini di tenere vivo il sogno europeo, mentre Donadoni è uscito dal campo tra i fischi dei suoi tifosi.

PRIMO TEMPO — La partenza della gara è piuttosto lenta, il Bologna cerca invano spazi nei quali scatenare la velocità di Verdi e Di Francesco mentre l'Atalanta prova ad aggirare gli avversari ma il giropalla è prevedibile. Le occasioni non solo per segnare ma anche per tirare sono poche anche perché manca la precisione negli ultimi trenta metri. Al 25' Verdi lancia Donsah in contropiede ma il cross è completamente sbagliato. Dzemaili si scontra con De Roon ed è costretto a uscire sostituito da Nagy mentre l'olandese torna in campo con una vistosa benda sulla testa. Al 33' un tiro di Donsah viene ribattuto e dalla respinta nasce la più grande azione da gol del primo tempo: Gomez parte dalla propria trequarti con la palla al piede ma arrivato davanti a Mirante, invece di tirare o dribblare il portiere, sceglie in modo incomprensibile di appoggiare a Castagne che però viene anticipato dallo stesso Donsah. Al 40' ancora Gomez manca la porta dopo un contropiede generato da Freuler e ben gestito da Cristante: il Papu dal limite calcia fuori di poco. In pieno recupero l'Atalanta assedia il Bologna che passa gli ultimi due minuti nella propria area. Il tiro di Masiello, che chiude il primo tempo, viene respinto da Pulgar.

SECONDO TEMPO — Anche nella ripresa il copione non cambia: l'Atalanta gioca, il Bologna prova solo a ripartire. Ma l'imprecisione impedisce ai nerazzurri di concretizzare. Tirano fuori Spinazzola, Cristante e Freuler. Gasperini cambia l'attacco inserendo Cornelius (per Petagna, bravo), Ilicic (per Gomez, deludente) e Barrow (per Cristante, alterno). Il gol arriva al 38' quando Ilicic da destra trova De Roon al limite dell'area: l'olandese batte Mirante con un preciso interno destro. Negli ultimi minuti l'Atalanta potrebbe dilagare: Mirante è bravissimo su Ilicic, Cornelius e Toloi. Per i rossoblù a nulla serve l'inserimento di Destro al posto di Avenatti. Applausi per l'Atalanta, fischi per il Bologna.

G.B.Olivero

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00lunedì 12 marzo 2018 00:09
Serie A, Cagliari-Lazio 2-2.
Immobile di tacco risponde a Pavoletti e Barella

La squadra di Inzaghi si salva allo scadere con una magia
di tacco di Immobile, pareggiando una partita che sembrava compromessa.
Per il Cagliari gol di Pavoletti e Barella



Una perla di Immobile a una manciata di secondi dal termine salva la Lazio e fa sfumare per il Cagliari una vittoria che sarebbe stata preziosissima in chiave salvezza. Un 2-2 rocambolesco, al termine di una partita non bella (ma da emozioni forti all'inizio per il tributo che il pubblico dedica a Davide Astori). Risultato tutto sommato giusto per quello che si è visto in campo, anche se per i padroni di casa resta l'amaro in bocca per successo che avevano costruito con pazienza e abnegazione e che è svanito proprio sul filo di lana quando ormai sembrava fatta.

LAZIO PIGRA — Immobile (34° gol stagionale, record di Chinaglia eguagliato, questo forse il più bello di tutti, con un colpo di tacco su cross di Anderson) salva la sua squadra, ma non la assolve da una prestazione molto al di sotto dello standard abituale. La squadra di Inzaghi è comprensibilmente stanca (da due mesi è impegnata ogni tre giorni), ma non fa nulla per destarsi dal suo torpore. Tanto nella prima mezzora quanto in quella iniziale della ripresa i biancocelesti fanno uno sterile possesso palla senza quasi mai farsi vivi dalle parti di Cragno. A svegliarli, tanto nella prima quanto nella seconda frazione, sono i gol che subisce dal Cagliari. Quello di Pavoletti al 26' del primo tempo (bravo nel tap-in dopo il colpo di testa di Han deviato sulla traversa da Strakosha) funge da chiamata alle armi. Il pari arriva dieci minuti dopo grazie all'autogol di Ceppitelli che beffa Cragno nel tentativo di anticipare Leiva sul traversone di Luis Alberto (in precedenza Immobile aveva protestato tanto per un intervento in area di Barella nei suoi confronti giudicato regolare dall'arbitro Guida).

CAGLIARI SFORTUNATO — Ma poi, dopo l'intervallo, gli uomini di Inzaghi tornano a ruminare calcio. Merito, va sottolineato, anche di un Cagliari concentratissimo e capace di spegnere sul nascere le trame offensive dei biancocelesti. E bravo anche a capitalizzare al massimo le occasioni che arrivano. Su una di queste Pavoletti è abile a infilarsi tra Luiz Felipe e Strakosha costringendo il primo a un intervento che Guida giudica da rigore. Ma solo dopo aver consultato la Var (l'arbitro aveva fatto proseguire il gioco). La trasformazione di Barella mette altra benzina nelle gambe dei padroni di casa, ma - come nel primo tempo - risveglia la Lazio. Che si rianima anche grazie ai cambi di Inzaghi, che getta dentro prima Milinkovic e Anderson (tenuti inizialmente a riposo per esigenze di turn over) e poi nel finale pure Nani. È proprio il portoghese, in pieno recupero, a sfiorare il 2-2, che poi realizza Immobile a un fiato dal gong con un colpo di tacco incredibile.

Stefano Cieri

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00lunedì 12 marzo 2018 00:13
Crotone-Sampdoria 4-1: Trotta doppietta,
gol di Stoian, Zapata e autogol di Viviano

Zenga torna a vincere dopo 5 gare di astinenza:
fondamentale la prima doppietta in A del centravanti,
ma i calabresi sono stati quasi perfetti.
Giampaolo continua a faticare in trasferta:
quarta sconfitta nelle ultime 5 uscite


Più aggressivo, più cinico, più tutto. Il Crotone viaggia spedito sul trenino della salvezza, lasciando tutti i rimpianti alla Samp. Che esce dalla "battaglia" dello Scida piena di graffi e gol al passivo: ne prende ben quattro dai rossoblù, in fondo ad un match mai in discussione. I blucerchiati confermano il loro trend negativo in casa delle piccole (pari a Verona e k.o. a Benevento) e sono costretti a frenare bruscamente lungo il sentiero minato dell’Europa. Onore salvo grazie al gol di Zapata nella ripresa, ma il 4-1 incassato in Calabria deve far riflettere a lungo i liguri.


TRAVOLGENTI — Crotone d’acciaio, si diceva. Calabresi in vantaggio al 6’ con Trotta, già vicino al gol 1’ prima (deviazione decisiva di Viviano): l’attaccante scarica un sinistro potente e preciso a fil di palo, sugli sviluppi di un angolo da sinistra battuto da Ricci (pallone leggermente sfiorato da Ceccherini). La Samp accusa e fatica a riprendersi: il colpo del k.o. è nell’aria e si materializza al 21’ su calcio di rigore (confermato dalla Var), decretato da Mazzoleni per una spinta di Sala a Nalini in area. Dal dischetto Trotta si fa respingere il tiro da Viviano, ma Stoian non sbaglia sulla ribattuta e insacca il 2-0. I blucerchiati escono di scena troppo presto e nemmeno l’ingresso in campo di Zapata li rivitalizza. Arriva così anche il tris di Trotta (tap in vincente su un’altra respinta di Viviano su siluro di Benali, gol convalidato dopo 2’ minuti di consulto col Var Abisso e l’iniziale annullamento per presunto fuorigioco dello stesso Trotta), dopo il quale il presidente della Samp Ferrero lascia momentaneamente la tribuna dello Scida visibilmente amareggiato per il peggior primo tempo blucerchiato degli ultimi anni.

CONTROPIEDE — Crotone controvento e in contropiede nella ripresa. E all’8’ Nalini, peccando d’egoismo, fallisce l’occasione per il 4-0 ignorando Benali e Ricci soli dall’altro lato e pronti a colpire a rete. La Samp si risveglia dal lungo torpore solo al 20’, quando Quagliarella scarica un destro potente ma centrale su cui è reattivo Cordaz. Gli ospiti trovano poi il gol 5’ dopo sfruttando le doti fisiche di Zapata, abile a girarsi in area e ad infilzare Cordaz con un sinistro micidiale. Partita riaperta? Macché. I padroni di casa resistono alla pressione degli ospiti e chiudono il match al 40’ per effetto del clamoroso autogol di Viviano, che si scontra con Silvestre nel momento in cui il difensore cerca di rinviare il pallone respingendo la sfera nella propria porta (dopo che Simy in contropiede aveva colpito il palo con un destro ad incrociare). Avanti Crotone, giù la testa Samp.

Alessio D'Urso

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00lunedì 12 marzo 2018 00:16
Juventus-Udinese 2-0: Dybala, super doppietta

Una doppietta della Joya spiana la strada ai bianconeri,
che sbagliano anche un rigore ceduto dallo stesso Paulo a Higuain



Ha un che di londinese il cielo grigio sopra Torino: Paulo Dybala lo osserva prima di incastonare una gemma mancina su punizione. E alza gli occhi anche dopo aver graffiato con un tocco svelto di destro. Di fronte aveva l’Udinese, ma è come se proseguisse sulla stessa onda dalla notte di Wembley: una doppietta che allunga la magia del gol-qualificazione in casa del Tottenham. La Joya, in condizione strepitosa e impegnato a tutto campo, non sembra uno alla terza partita intera dopo un lungo stop. Per questo la Juventus si consegna a lui e alla ritrovata sintonia con Higuain: sì, è di nuovo nitido il segnale di ricezione in HD. Così, dopo il 2-0 ai deludenti friulani di Oddo, il Napoli (fermato sullo 0-0 a San Siro in serata) è superato e mercoledì contro l’Atalanta c'è la possibilità di portarsi a +4.

LE FORMAZIONI — Troppe le energie spese nel frullatore di Londra, necessario riprendere fiato soprattutto in mezzo: per questo riposano Matuidi e Pjanic ed ecco al loro posto Sturaro e Marchisio, per una mediana più muscolare e meno cerebrale del solito. Contrariamente alle indicazioni della vigilia, Mandzukic, reduce da affaticamento, non parte dall’inizio e il tris creativo davanti è lo stesso anti-Tottenham: Dybala-Higuain-Douglas. A dirla tutta, la Joya fa più il dieci e, alle spalle del Pipita, si muove sulle punte per cercare la giusta imbucata, mentre il brasiliano si scatena più largo a destra. Con questo scacchiere, quasi un 4-2-3-1, è saggiamente elastica la posizione di Sturaro, abile a mordere Barak in fase difensiva ed esterno d’attacco quando c’è da offendere. Oddo, invece, deve fare scelte obbligate in difesa e nel 3-5-2 schiera come centrali Nuytinck, Angella e Samir. Maxi Lopez, invece, vince il ballottaggio con Perica e si posiziona in attacco insieme a Jankto. Proprio il ceco, protetto di Nedved, fa ammonire Chiellini a pochi secondi dal via e sulla punizione laterale di Adnan servono le antenne dritte di Szcesny. All’inizio, i friulani sono ordinati e pure propositivi, ma è solo una illusione: col tempo i mancini della Juve iniziano la loro corrispondenza di amorosi sensi. Responsabilità anche di Oddo che non accorcia quanto servirebbe sugli uomini di maggior classe in campo: giusto o sbagliato che sia, il tecnico friulano parte con l’idea di giocarsela.

SENTENZA JOYA — In ogni caso, è una bellezza per gli occhi veder duettare di fino Dybala e Douglas Costa, anche se è il Pipita a prendersi la punizione spacca-partita su anticipo sbagliato di Angella: la Joya, poi, è la solita sentenza col calcio da fermo tagliato che plana sopra la barriera e si accomoda sotto all’incrocio. È poi lo stesso Dybala a procurarsi un calcio di rigore (ancora una volta disattenzione di Angella) e a cederlo al compare di attacco, nonostante indicazione diversa dalla panchina. Ma qui la maledizione prosegue: l’ultima volta, nella stessa porta, Higuain aveva timbrato la traversa con uno strano tiro rabbioso, adesso il Pipita cerca l’angolo e Bizzarri si distende e lo neutralizza. La scelta di far calciare Gonzalo, però, non piace ad Allegri, furibondo prima e dopo il penalty.

ONDA GIUSTA — Nel secondo tempo Higuain si fa subito perdonare con una di quelle giocate che lo rendono uno dei centravanti più completi in circolazione: controllo spalle alla porta, difesa robusta del pallone e cioccolatino per liberare il compagno. Il regalo lo scarta Dybala che trova così la prima doppietta dal nuovo anno: la sensazione del bis gli mancava dall’ultima del 2017 a Verona. In ogni caso, è la connessione argentina a far sussultare lo Stadium: molti dei destini futuri passeranno, infatti, dalla buona vena dei suoi gioielli davanti. Se in più si aggiungono gli strappi brutali di Douglas Costa, il corredo è completo: dopo uno scatto della zanzara brasiliana, ad esempio, è Matuidi a sfiorare il gol in allungo sul cross del Pipita. Su un altro scatto, Dybala scarica un gran sinistro: se non fosse per il miracolo di Bizzarri, la Joya si porterebbe a casa il pallone. Niente di particolarmente grave per Oddo, che avrà pure smarrito l’incredibile vena degli esordi friulani, ma che ha comunque mezzali di qualità come Barak e Fofana e buoni esterni nel duo Widmer-Adnan. Stavolta hanno sofferto tutti contro avversari di taglia superiore, al punto che quasi mai l’Udinese si è resa pericolosa in zona Szczesny (appena un tiro di Balic nel secondo tempo). Al contrario la Juve surfa che è un piacere: oltre ogni fatica, cavalca da Wembley l’onda giusta, quella che piace a Dybala.

Filippo Conticello

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00lunedì 12 marzo 2018 00:19
Sassuolo-Spal 1-1: segnano Antenucci e Babacar su rigore

Antenucci lancia gli ospiti, rimedia Babacar dal dischetto.
Poi Politano sbaglia un altro rigore. Un punto che serve più a Semplici che a Iachini



La sfida salvezza si chiude con un pareggio che serve più alla Spal che al Sassuolo, ancora in piena crisi: questa è la nona partita senza vittorie. Ma è un piccolo passo avanti, almeno sul piano del gioco, per la squadra di Iachini, che ha molto da rimproverarsi, a cominciare dal rigore sbagliato.

GRAZIE VAR — La partita si accende dopo quasi una mezz’ora di nulla. Si vede solo possesso palla della Spal, mentre il Sassuolo pensa a difendersi. Minuto 27: ottima imbucata di Schiattarella per Antenucci, che fa un paio di passi e tira. Il pallone finisce sotto le gambe di Consigli e va in rete. Il Sassuolo non ha il tempo di accusare il colpo, perché trova il pari quasi subito: cross di Politano, mani di Lazzari al limite dell’area, l’arbitro Doveri non ha dubbi e fischia il rigore: segna Babacar. E si riparte da zero, con le squadre che finalmente decidono di osare. L’ex Kurtic da fuori, Paloschi non ci arriva. Poi è la Spal a protestare per un tocco di Acerbi: l’arbitro consulta la Var. Non è mano, il pallone finisce sul torace del difensore. Ma è il destino che sia la video assistenza a essere protagonista: tocco di Lirola, c’è un netto fallo di mano di Grassi in area, i giocatori del Sassuolo urlano all’arbitro, Doveri fa proseguire l’azione. Contropiede della Spal, pallone fuori. Intanto il Var Mariani avverte Doveri. Che cambia idea e fischia il rigore: sul dischetto va Politano (perché non Babacar?) che si fa parare il tiro. Nel recupero un supplemento di emozioni: gran parata di Meret su Magnanelli e traversa di Ragusa.

MEGLIO IL SASSUOLO — Nel secondo tempo, il Sassuolo continua a fare la partita, anche se con poca lucidità, mentre la Spal aspetta per ripartire. Iachini mette una punta in più (Matri) e passa al 4-4-2, ma non serve a dare la svolta alla partita. Le due squadre, ora appaiate a 24 punti, decidono che non è il caso di prendersi rischi. Nel recupero dubbi su un contatto nell’area del Sassuolo tra Grassi e Adjapong. Ma la Var aveva già dato e Doveri non interviene. Finisce con un pari che va più stresso a Iachini.

Guglielmo Longhi

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00lunedì 12 marzo 2018 00:22
Genoa-Milan 0-1, André Silva regala la vittoria allo scadere

I rossoneri dominano nel primo tempo e per buona parte del secondo ma trovano il gol vittoria solo al 94'.
Ora la Champions diventa un obiettivo alla portata



André Silva fa sognare il Milan. Il gol del portoghese che affonda il Genoa arriva solo al 94' e fa esultare i tifosi rossoneri che si erano già rassegnati a un pareggio dopo aver largamente dominato il match. La legge casalinga della squadra di Ballardini stavolta non funziona. Il Milan che doveva rifarsi dal k.o. di coppa contro l’Arsenal e dimostrare a Gattuso di essere cresciuto anche in questo aspetto invece sì: prima depresso per le sconfitte, ora battagliero e vincente. Il Genoa aveva vinto in casa tre delle ultime quattro, e due erano state contro Lazio e Inter. Sapendolo, e consultando i dati del dopo Europa League, Gattuso aveva optato per un paio di cambi: Borini per Calabria e Kalinic per Cutrone a centro area. Quella rossoblù era invece affidata a Pandev e Galabinov.

COMANDO — La partita di giovedì, contrariamente a quanto si poteva pensare, non ha lasciato le gambe pesanti al Milan che parte sprint, o almeno in comando. Il Genoa si è affida più al contropiede e al gioco di rimessa. Il primo tentativo è con il piatto – alto – di Bonaventura. Bassa e angolata è invece la conclusione di Kalinic, su cui balza Perin a salvare la porta. Pandev e Galabinov combinano in contropiede ma se c’è pericolo, c’è anche Bonucci a chiudere. Il gioco però è quello che è, dunque non resta che affidarsi ai calci piazzati: la punizione di Calhanoglu, ex mago di Leverkusen, è però centrale su Perin. Su angolo tocca invece al Genoa: il colpo di testa di Spolli finisce a lato. Su un’altra azione di corner c’è il gol annullato al Milan per fuorigioco di Bonaventura (e Kessie): la Var conferma.

VAR BIS — La ripresa si annuncia subito più viva – Pandev tiro centrale – e la sensazione si materializza sul gol di Rigoni annullato dalla Var. Ancora azione di calcio da fermo, batte la punizione Hiljemark dalla sinistra su cui trova la deviazione che si infila alle spalle di Donnarumma: il tocco però è in fuorigioco. Il Genoa potrebbe passare davvero con Zukanovic che non inquadra da due passi. Rino ci prova con Cutrone al posto di Kalinic (più tardi anche con André Silva) con l’intento di avere un centravanti ancora più coinvolto nella manovra d’attacco, che latita: le conclusioni di Bonaventura e Rodriguez sono più iniziative personali. Diverso è il caso della manovra organizzata da Suso e Kessie che porta Jesus alla conclusione: a lato. Più tardi ci proverà anche Franck: parato. Anche Ballardini cambia i suoi attaccanti scegliendo Lapadula e Omeonga: cambia pochissimo e i pericoli creati lo stesso. Fino all’ultimo secondo quando Silva trova la deviazione vincente su cross di Suso. E il Milan avanza.

Alessandra Gozzini

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00lunedì 12 marzo 2018 00:25
Inter-Napoli 0-0: Sarri perde la vetta, adesso comanda la Juve

Gara equilibrata al Meazza:
la migliore occasione è dei nerazzurri, che colpiscono il palo con Skriniar di testa nel secondo tempo



Supplementari e rigori. Fosse stata una doppia sfida di Champions, servirebbero: 180 minuti fra Inter e Napoli, due 0-0. Per l’Inter è un mezzo successo, perché la Champions è l’obiettivo (a cui resta attaccata) e il rivale è superiore, come racconta la classifica. Per il Napoli è una mezza sconfitta, perché interessa solo il campionato e lì la Juve ha ufficialmente sorpassato, anche con una gara da recuperare.

BILANCI — Anche a livello di prestazioni, non sono segnali incoraggianti per Sarri. Per carità, i suoi giocano, come sempre, ma sembrano aver lasciato per strada qualcosa a livello di brillantezza e concretezza. Spalletti blocca gli azzurri come all’andata e anche stavolta non si vedono contromisure. Come succedeva talvolta la scorsa stagione: un baco nel sistema che sembrava debellato. Fronte Inter, invece sono passi in avanti importanti, rispetto ai dolori degli ultimi tempi: squadra compatta, attenta, anche intensa. Crea persino le occasioni migliori: nella ripresa qualcosa concede, ma ci mancherebbe. Miranda e Skriniar sono monumentali. E persino il loggione di San Siro non può dire nulla a Brozovic mediano. Prossimo passo: recuperare Perisic (male) e servire Icardi (mai visto). L’Inter si conferma più a suo agio nei momenti di guerra con le superpotenze che nel gestire l’ordinaria amministrazione “di pace”.

QUI INTER — Il centrocampo era il settore apparso più in difficoltà nel lungo inverno interista, e alla fine Spalletti lo cambia: i due ex-viola vanno in panchina, Rafinha fa il rifinitore e primo uomo-pressing, Gagliardini viene rispolverato, intercettando più di un pallone (e anche la tibia di Mertens al 38’), Brozovic lo affianca, con diligenza e pochi svolazzi. Il piano interista è chiaro: far ingolosire il Napoli, saltare il primo pressing e andare in verticale. L’audace colpo rischia di riuscire una sola volta nel primo tempo, con Candreva lanciato da Rafinha e diagonale di poco largo, ma è anche l’occasione migliore di tutto il primo tempo, su entrambi i fronti. Il palo di Skriniar, di testa, a inizio ripresa (punizione di Cancelo, ormai un punto di forza) sarà la cosa più vicina al gol di tutto il match, a conferma che, come all’andata, la squadra di Spalletti non “ruba” il punto, nonostante i dati sul possesso palla.

QUI NAPOLI — Il Napoli si esibisce a lungo in un torello a tutto campo a cui manca però la consueta fase in cui l’avversario, intontito, viene colpito da due affondi letali. Merito dell’Inter, forse, che non si sfilaccia e non perde le distanze, colpa di una serata non “scintillante” di Insigne e Mertens, che mancano sempre l’ultimo passaggio, l’ultimo dribbling o meglio l’ultima scelta. In tutto quei due mettono insieme tre occasioni (due tiri a lato, uno scavetto alto, tutti nella ripresa) che per le abitudini della casa sono pochino. Alla fine Handanovic non fa vere parate, i centrocampisti si inseriscono poco, gli juventini rischiano di allontanarsi. Ma è lunga, e le sfide all’Inter (4 punti lasciati), sono finite.

Valerio Clari

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00lunedì 12 marzo 2018 00:31
SERIE A 2017/2018 28ª Giornata (9ª di Ritorno)

09/03/2018
Roma - Torino 3-0
10/03/2018
Hellas Verona - Chievo 1-0
11/03/2018
Fiorentina - Benevento 1-0
Bologna - Atalanta 0-1
Cagliari - Lazio 2-2
Crotone - Sampdoria 4-1
Juventus - Udinese 2-0
Sassuolo - Spal 1-1
Genoa - Milan 0-1
Inter - Napoli 0-0

Classifica
1) Juventus(*) punti 71;
2) Napoli punti 70;
3) Roma punti 56;
4) Lazio punti 53;
5) Inter(*) punti 52;
6) Milan(*) punti 47;
7) Sampdoria(*) punti 44;
8) Atalanta(**) punti 41;
9) Fiorentina(*) punti 38;
10) Torino(*) punti 36;
11) Udinese(*) e Bologna punti 33;
13) Genoa(*) punti 30;
14) Cagliari(*) punti 26;
15) Chievo(*) punti 25;
16) Crotone(*), Spal e Sassuolo(*) punti 24;
19) Hellas Verona(*) punti 22;
20) Benevento(*) punti 10.

(rinv.) Serie A ferma per lutto dopo la notizia della morte improvvisa del capitano della Fiorentina Davide Astori.
(*) Benevento, Cagliari, Chievo, Crotone, Hellas Verona, Inter, Fiorentina, Genoa, e Juventus, Milan, Sampdoria, Sassuolo, Torino e Udinese una partita in meno.
(**) Atalanta due partite in meno.

(gazzetta.it)
binariomorto
00mercoledì 14 marzo 2018 16:35
È morto Luigi Necco: volto di 90° minuto:
raccontò gli scudetti del Napoli di Maradona

Il popolare giornalista sportivo avrebbe compiuto 84 anni il prossimo 8 maggio


Lutto nel mondo del giornalismo e del calcio: è morto all'ospedale Cardarelli di Napoli, per una grave insufficienza respiratoria, Luigi Necco, il popolare giornalista napoletano volto storico di 90° minuto. Avrebbe compiuto 84 anni a maggio. Necco raccontò gli scudetti del Napoli di Maradona, storici i suoi collegamenti dallo stadio San Paolo, nelle telecronache fu lui a inventare l'espressione "Milano chiama, Napoli risponde".


MUNDIAL 1986 — A Messico 1986 quando Maradona segnò un gol con la mano all’Inghilterra Necco gli disse a mo' di battuta: "La mano de Dios o la cabeza de Maradona". E il Pibe de Oro rispose "Tutte e due". Dopo 90' minuto, la sua carriera continuò a "Mi manda Raitre" e a Mediaset dove si è occupato delle dirette dai campi per "Buona Domenica".

L'ATTENTATO — Il 29 novembre 1981, Necco fu vittima di un attentato: gambizzato in un ristorante di Avellino. A sparare tre uomini inviati a Vincenzo Casillo 'O Nirone, luogotenente del boss della camorra Raffaele Cutolo. Pochi mesi prima il giornalista a 90° minuto aveva parlato dell’incontro fra il presidente dell’Avellino Antonio Sibilia, accompagnato dal calciatore brasiliano Juary, con lo stesso Cutolo, in una delle udienze del processo al boss. Durante una pausa dell’udienza Sibilia saluta il boss con tre baci sulla guancia e fa consegnare dal calciatore medaglia d’oro con dedica "A Raffaele Cutolo dall’Avellino calcio". In seguito Sibilia dichiarò:"Cutolo è un supertifoso dell’Avellino; il dono della medaglia non è una mia iniziativa, è una decisione adottata dal consiglio di amministrazione".

IL CORDOGLIO DEL NAPOLI — "Il presidente Aurelio De Laurentiis, i dirigenti, lo staff tecnico, la squadra e tutta la SSC Napoli si uniscono al dolore della famiglia ed esprimono profondo cordoglio per la morte di Luigi Necco, figura storica del giornalismo e volto di spicco della Rai", il cordoglio del club azzurro che, sul proprio sito internet aggiunge: "Necco ha raccontato per decenni le gesta sportive del Napoli con un garbo, eleganza, professionalità, passione e sempre con uno sguardo ironico e sorridente che ha reso il suo stile unico e inimitabile".

Gasport

Fonte: Gazzetta dello Sport
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