Occhi bistrati, andamento perennemente barcollante, gestualità manuale da ipnosi, gioielli pescati nbel repertorio personale, grazia spadaccina e sorridente alla Errol Flynn, acconciatura e dentatura da sacerdote del rock anni Settanta, look da flibustiere che a metà degli anni Ottanta avrebbe fatto la gioia di Vivienne Westwood... Il pirata incarnato da Johgnny Deep è di quelli che non si dimenticano.
Un monumento ondivago alla controcultura degli ultimi trentacinque anni.
Un cartone animato in carne ed ossa che strega bambine e bambini di ogni età. Un seduttore sublime di fronte al quale si cedono volentieri tutte le armi.
E dire che quando si è saputo della sua partecipazione al film Disney "Pirati dei Caraibi - La maledizione della Prima Luna", in molti avevano scommesso su ravvedimenti familiari e rientri nei ranghi degli Studios.
A quarant'anni, con moglie e figli, mica si può continuare a stare fuori dagli schemi. E una svolta alla propria carriera, sempre in precario equilibrio tra un film di amici sciroccati e autori del festival senza mercato, forse è arrivato il momento di darla... Addio outsider, insomma.
Ma quando si è corsari nell'animo, non c'è ruolo nè marchio che tengano. Jack Sparrow, ormai è chiaro, è una figura degna di stare accanto ad Edward mani di forbice, William Blake, Don Juan De Marco, Raul Duke, Ichabod Crane.
Vale a dire le migliori creature che popolano non solo il curriculum artistico di Johnny Depp, ma anche il nostro immaginario cinematrografico recente, cos' povero di personaggi da chiamare per nome.
Chi si aspettava da parte dell'attore "ribelle" la resa all'establishment hollywoodiano più classico, ha trovato l'arrembaggio più sottile e resistente. £Entrato nel "Regno del Topo", al costpetto dell'icona americana per eccellenza insieme alla Coca-Cola, Johnny Depp ha fatto educatamente l'inchino e si è alzato nei panni di Jack Sparrow, del suo Jack Sparrow. Perchè il pirata in esilio, capace di sconfiggere gli zombie sul loro stesso terreno, non è solo un altro personaggio formidabile in una galleria di dropout autentici: è la summa del Depp-pensiero e del Depp-style, sullo schermo come dal vivo, in continua evoluzione eppure sempre fedeli a se stessi.
Chi ha avuto la fortuna di incontrare Johnny Depp, sa che la parola chiave nel suo caso è "carisma". Ha fatto miracoli, con la data di nascita che si ritrova, il 1963. Fosse venuto al mondo trent'anni prima, avrebbe trovato posto nell'olimpo dei selvaggi al fianco del suo amico Marlon Brando, con cui ha poi lavorato in Don Juan De Marco maestro d'amore e che ha diretto in The Brave - Il coraggioso.
E avrebbe traversato l'America on the road con il suo idolo Jack Kerouac, di cui raccoglie manoscritti e cimeli con passione folle, o con Hunter S. Thompson, inventore del "gonzo journalism" nell'Era dell'Acquario, di cui ha fatto un ritratto memorabile in Paura e delirio a Las Vegas.
Fosse nato negli anni Quaranta, forse sarebbe stato uno dei protagonisti della scena pop-rock più trasgressiva insieme a personaggi tipo Iggy Pop, che ha poi conosciuto grazie a Emir Kusturica in Arizona Dream, o Keith Richards, a cui ha chiesto il permesso per modellare Jack Sparrow a sua immagine e somiglianza.
Nato invece a Owensboro, Kentucky, nei primi anbni sessanta, Johnny Depp si è affacciato allo schermo - picolo, troppo piccolo per lui - negli anni Ottanta con il serial 21 Jump Street, si è ritirato quasi subito nonostante le 10.000 lettere al mese che riceveva dalle sue fans, e quanto al carisma si è dovuto arrangiare, facendo i conti con un epoca consevatrice, rifugiandosi davanti alla macchina da presa dei pochi registi allergici al mainstream, specializzandosi in personaggi spostati, dislocati sempre altrove, alle prese con realtà parallele, sdoppiamenti di personalità, dimensioni soprannaturali di vario genere. Per non parlare di trucchi e travestimenti, che di volta in volta funzionano su di lui come una seconda pelle: dal volto color gesso di Edward a quello insanguinato di C'era una volta il Messico, dal golfino di angora rosa di Ed Wood alla pelliccia di Dead Man, dagli abiti gotici di Il mistero di Sleepy Hollow agli sgargianti completi da Drag queen di Prima che sia notte, dalla collezione di occhiali Ray-Ban di Blow ai cappelli e alle T-shirt originali di Paura e delirio a Las Vegas, la filmografia di Johnny Depp è un paradiso per i cinefili feticisti.
...continua
Ariel.
(Tratto da Gli Speciali di
Ciak).