Campionato di calcio Serie A stagione 2023/2024 di Award & Oscar FFZ

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ilpoeta59
00martedì 22 agosto 2023 07:43
Re:
Marco_M77, 22/08/2023 07:32:

Gruppo di testa molto affollato!!!! [SM=x4983510]



L'esordio delle neo-promosse si è concluso con 2 sconfitte (quella del Frosinone e quella del Genoa) e un pareggio a reti inviolate del Cagliari a Torino.
Marco_M77
00martedì 22 agosto 2023 07:49
Re: Re:
ilpoeta59, 22/08/2023 07:43:



L'esordio delle neo-promosse si è concluso con 2 sconfitte (quella del Frosinone e quella del Genoa) e un pareggio a reti inviolate del Cagliari a Torino.



Frosinone e Genoa le hanno prese di santa ragione, in casa per giunta!!!!!! [SM=x611823]
binariomorto
00sabato 26 agosto 2023 23:35
L'Atalanta gioca un tempo e non riesce
a rimontare: il Frosinone vince 2-1



La squadra di Di Francesco al 24' è già avanti 2-0 con le reti di Harroui e Monterisi.
Nella ripresa Gasp cambia varie pedine, la Dea torna a girare, Zapata segna.
Ma non basta


Andrea Elefante

Non era stata (tutta) vera gloria quella dell’Atalanta che aveva debuttato in campionato dominando sul campo del Sassuolo: un netto passo indietro della squadra di Gasperini, non solo nell’efficacia offensiva, ma anche nell’approccio, nella solidità, nella concretezza dimostrati una settimana prima. Era stata vera gloria quella del Frosinone alla prima contro il Napoli: prima di crollare sotto i colpi di Osimhen, la squadra di Di Francesco aveva dimostrato idee, condizione atletica, capacità di soffrire: tutto confermato contro l’Atalanta, ma senza distrazioni ed errori difensivi che una settimana prima avevano pesato sul risultato. La vittoria di ieri, costruita su un primo tempo di grande coraggio e forza fisica e una ripresa di sacrificio e resistenza, è legittima e promette un campionato coraggioso. Tanto più visto l’impatto dei nuovi acquisti e la possibilità di completare ulteriormente l’organico nei giorni di mercato che restano. E che anche l’Atalanta potrà utilizzare per rifinire le forze a disposizione di Gasperini.

LE SCELTE — Di Francesco, rispetto alla formazione che ha preso al debutto contro il Napoli, fa un cambio obbligato (il portiere Cerofolini per Turati, squalificato) e due per scelta: subito dentro il neo acquisto Cheddira come terminale offensivo e anche Barrenechea. Il che lo porta a variare anche il sistema di gioco, consolidando il centrocampo: il 4-1-4-1 si rivela un’arma decisiva, con l’argentino davanti alla difesa, Gelli che si allarga sulla destra, ma sdoppiandosi in un lavoro preziosissimo che lo porterà ad alzarsi o accentrarsi, per aggiungersi a Mazzitelli e Harroui Gasperini invece modifica la squadra che ha vinto con il Sassuolo con Ederson (a Reggio Emilia entrato nella ripresa), che va in mezzo al fianco di De Roon: così è Koopmeiners ad avanzare subito alle spalle della coppia offensiva, ancora formata da Lookman e Zapata. Dunque De Ketelaere e Scamacca partono ancora dalla panchina.

PRIMO TEMPO — L’avvio del Frosinone è in fotocopia rispetto a quello di una settimana fa contro il Napoli ed è uguale anche il marcatore che apre la partita, stavolta dopo 5’. Romagnoli è la foto di una squadra che pressa altissimo, con aggressività, forza fisica e atletica: ruba palla a centrocampo a Lookman, con un blitz che diventa un suggerimento per Harroui che si trova quasi un’autostrada verso la porta e infila Musso, a difesa nerazzurra sbilanciata, ma anche svagata. Come si vedrà di nuovo neanche 20’ dopo, in occasione del raddoppio: su calcio piazzato decidono i due centrali difensivi, con opera di disturbo decisiva di Romagnoli e gol di scaltrezza di Monterisi, che brucia Koopmeiners e Zapata. E l’Atalanta? Neanche riordinando le idee trova mai davvero pericolosità, e dunque stavolta il Frosinone mantiene alta le linee del coraggio e dell’entusiasmo, senza accusare cali rispetto alla gara del debutto: al 17’ una buona combinazione Ederson-Koopmeiners trova Zappacosta che arriva in corsa sulla destra, ma tira altissimo; al 30’ ancora Zappacosta da centro area può mirare la porta, ma trova sulla sua strada il salvataggio provvidenziale di Monterisi. Nient’altro, anzi nel finale è ancora il Frosinone a impegnate due volte, seppur non grandi difficoltà, Musso, con tentativi di Baez e di Mazzitelli di testa.

SECONDO TEMPO — Gasperini si gioca subito De Ketelaere, al posto del deludente Lookman, e pure Zortea e quando sta per calare anche la carta Scamacca, al posto di Zapata, proprio il colombiano, al minuto 11, riapre la partita, ricevendo palla da Ederson e girandosi bene su Monterisi, per battere Cerofolini sul suo palo. L’Atalanta ha ben più di mezzora per cercare la rimonta, ma perde l’attimo per mettere con le spalle al muro il Frosinone, che accusa un inevitabile calo fisico, e consente alla squadra di Di Francesco di rifiatare. Le occasioni migliori sono comunque per la squadra di Gasperini, che almeno quattro volte potrebbe firmare il pareggio: con Scalvini (24’), non abbastanza killer su assist di Scamacca appena entrato; con un sinistro di De Ketelaere (30’); un colpo di testa di Scamacca, alto di pochissimo (39’) e al 42’ con un sinistro non abbastanza angolato di Koopmeiners, murato da Szyminski, entrato da poco al posto di Harroui, per saggia decisione di Di Francesco, che chiude con una difesa a cinque e quattro centrocampisti, chiudendo bene tutti gli spazi ai nerazzurri. E vanificando l’all in di Gasperini, che aveva speso anche Muriel, per un 3-4-3 con Koopmeiners mediano assieme a Ederson, De Roon arretrato sulla linea difensiva e il colombiano a sinistra nel tridente completato da Scamacca e De Ketelaere. Che a Gasperini servono presto al top della forma e spendibili da subito.

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00sabato 26 agosto 2023 23:38
Colpani stende l'Empoli:
doppietta e primi 3 punti per il Monza



Il fantasista firma un gol-gioiello e raddoppia di testa.
Ancora una sconfitta per i toscani che sciupano diverse occasioni.
D'Ambrosio esce in barella


Matteo Brega

Un anno dopo l’ultima presenza allo stadio di Silvio Berlusconi (26 agosto 2022, Monza-Udinese) a celebrare l’occasione ci pensa Andrea Colpani, uno dei pupilli dell’ex presidente. Doppietta (un anno dopo anche dopo il suo primo gol in A) per regalare al Monza i primi tre punti del campionato contro l’Empoli che resta fermo a zero.

SOLO MONZA — Raffaele Palladino sceglie di adattare a sinistra Ciurria e lascia in panchina sia Kyriakopoulos sia Franco Carboni. Paolo Zanetti si presenta con il 4-2-3-1 con Haas e non Grassi davanti alla difesa. Trentaquattro secondi e Baldanzi si fa ammonire: sarà l’unico sussulto del primo tempo del gioiellino empolese. Il Monza imposta la partita come vuole e ci riesce. Possesso palla, ricerca della profondità con Mota prima punta e giocate rapide di Caprari e Colpani. Ciurria a sinistra non è Carlos Augusto ma è ficcante lo stesso. Dopo 9’ Cancellieri trova un diagonale largo di non molto. Ma è il tentativo isolato di un Empoli limitato. Merito del Monza. Dal 13’ iniziano le occasioni dei brianzoli. Prima Caprari fermato dal fuorigioco arriva davanti a Perisan, poi Mota di testa anticipa Ismajli e di testa spedisce fuori di poco. Al 20’ sontuosa traversa di Gagliardini con una sassata da lontano. Al 25’ Caldirola apre l’azione sulla sinistra con un tacco inatteso, libera la corsa di Ciurria che crossa al centro per Colpani il cui sinistro è fermato solo dall’intervento di Luperto. Poi ancora Mota, Colpani e Caprari: l’Empoli ha il fiatone. Al 45’ il gol del vantaggio brianzolo. Colpani controlla sul centrodestra, finta, si accentra sul sinistro e con il piede preferito scarica alle spalle di Perisan. La crescita del numero 28 è evidente ormai. E il primo tempo finisce qui. Dominio in pratica del Monza.

SHOW COLPANI — Il secondo tempo parte con Fazzini per Cancellieri e l’Empoli sistemato con il 4-3-3. La pressione toscana si fa sentire per una decina di minuti scarsi. Il tutto racchiuso in un minuto circa, il 4’, quando l’Empoli ha almeno tre occasioni. Prima Caputo si fa respingere da Di Gregorio, poi Birindelli salva su un tiro in mischia quindi arriva un tiro di Marin da lontano che scheggia la traversa grazie alla deviazione di Di Gregorio. Pressione infruttuosa, perché passano quattro minuti e il Monza raddoppia. Gagliardini apre, Ebuhei sbaglia l’intervento, la palla arriva a Ciurria che ha il tempo di scegliere come crossare e lo fa sulla testa di Colpani. Perisan non è perfetto e la palla entra in rete: prima doppietta in Serie A per il numero 28. La partita si spegne e i brianzoli potrebbero ampliare il margine con Caprari e Mota che avrebbero due buone occasioni per segnare. In tribuna accanto all’a.d. Adriano Galliani ci sono Paolo Berlusconi e Akpa Akpro, da ieri ufficialmente un nuovo giocatore del Monza in prestito con diritto di riscatto dalla Lazio. Zanetti prova a riaprire la partita inserendo Shpendi e Piccoli riportando l’Empoli al 4-2-3-1. E intorno alla mezzora ci vuole un super Di Gregorio a respingere un destro di Haas e un ottimo Gagliardini ad anticipare Baldanzi sulla respinta. Un sussulto subito placato dalla ripartenza brianzola chiusa con un destro velenoso di Ciurria di poco largo dal limite. Nel finale grande azione in velocità chiusa dalla scivolata fuori di poco di Vignato subentrato pochi minuti prima. L’Empoli spreca anche nel finale: errore di Pablo Marì, Piccoli si invola e non trova nemmeno lo specchio della porta. Finisce così 2-0 per il Monza, apprensione per l’uscita in barella di D’Ambrosio.

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00sabato 26 agosto 2023 23:44
Pulisic ancora a segno,
Giroud ne fa due su rigore:
poker Milan al Torino



In gol anche Theo Hernandez, applaudito da tutto lo stadio al momento del cambio,
L'unico gol dei granata è di Schuurs


Marco Pasotto

Troppo Milan, se a funzionare nella stessa partita è sia il vecchio che il nuovo Diavolo. L’impasto gustoso tra chi è appena arrivato e chi c’era già si era intravisto anche a Bologna, ma stavolta ha permesso a Pioli di presentare un menù di altissima appetibilità che non ha praticamente permesso al Torino di sedersi a tavola.

I granata escono schiacciati sotto il peso massiccio di quattro gol e sono costretti ad assistere a un Milan che diverte e dà la nettissima sensazioni di divertirsi. Era da un (bel) po’ che in casa rossonera mancava questo genere di conforto. E tutto sotto gli occhi di Gerry Cardinale, che quest’anno pare non volersene perdere una. Il Milan ha comandato il match con Giroud, Theo e Leao (e pazienza se il gol deve ancora attendere), ma anche con Pulisic e Reijnders, e tutto sembra incastrarsi con grande naturalezza. Per merito della qualità di alcuni singoli e per merito delle novità tattiche di Pioli, ben trasmesse e ben recepite. Juric invece dovrà lavorare soprattutto per aumentare l’efficacia offensiva, che manca paradossalmente in misura maggiore rispetto a quella difensiva, nonostante la pesantezza del punteggio induca altri pensieri.

LE SCELTE — Pioli ha lasciato a casa anche stavolta tutti i giocatori – Caldara, Ballo-Touré, Saelemaekers, Origi e Traoré – che ballano tra uscite potenziali ed esuberi certificati, e ha confermato l’undici di Bologna. Quindi il Pu-Gi-Le – Pulisic, Giroud, Leao - in attacco e Loftus-Cheek, Krunic, Reijnders in mediana. Juric aveva due dubbi in settimana, sciolti in questo modo: Vojvoda preferito a Lazaro sulla fascia sinistra e Radonjic al posto di Karamoh accanto a Vlasic e a supporto di Sanabria. Il resto ha replicato l’undici disegnato col Cagliari, con Bellanova sulla corsia di Hernandez: binario dell’alta velocità andata-ritorno, in pura teoria, mentre la pratica è stata molto diversa perché il Milan ’23-24 usa i terzini come mediani aggiunti e le percussioni centrali di Theo sono state uno dei grimaldelli con cui il Diavolo ha perforato il Toro. Non è roba nuova, sono cose che Pioli chiede al francese da tempo. La novità semmai è la frequenza con cui succede e la specularità con il medesimo lavoro di Calabria. Volendo sintetizzare: in fase di possesso i terzini rossoneri si accentrano e alzano sulla linea mediana, mentre le mezzali si trasferiscono sulla trequarti. Movimenti che avevano dato risultati già a Bologna e sono deflagrati con potenza stavolta.

INSERIMENTI — Il Torino si è rintanato fin dai primi minuti sotto la pressione del Diavolo, nonostante un abbozzo di aggressività smarrita dopo un paio di giri di lancetta: troppo pericoloso andare in pressione alta di fronte ai guizzi di Pulisic – quasi una sentenza nell’uno contro uno – da una parte, quelli di Leao dall’altra, e gli inserimenti sempre intelligenti di Reijnders. Nel cuore del campo le coppie sono state evidenti ed “affiatate” fin da subito: Krunic-Vlasic, Reijnders-Ricci e Loftus-Cheek-Ilic. L’ha spuntata il Milan, soprattutto con il moto perpetuo di Reijnders che ha eliminato il fosforo di Ricci e asciugato i rifornimenti a Vlasic e Radonjic. Discorso a parte per Sanabria, con una serata nata sotto la cattiva stella e terminato dopo 22 minuti per un problema fisico. Al suo posto l’ex Pellegri. Il primo quarto d’ora è vissuto sotto le fiammate rossonere, che però sono state inconsistenti sotto porta: una girata di Giroud, una punizione di Hernandez. Tutto finito fuori, senza grandi emozioni. Il Toro ha provato sporadicamente a mettere fuori il naso, ma si è perso nell’ultimo terzo di campo. La sfida si è accesa davvero poco dopo la mezzora, quando il Milan è passato: Pulisic ha chiuso alla perfezione inserendosi sul secondo palo un’azione in profondità avviata da lui stesso e rifinita con saggezza da Loftus-Cheek. Verticalità: è il nuovo Milan, sì. Il Torino però ha avuto la prontezza di reagire subito – tre minuti dopo -, in pratica al primo vero tentativo: destro al volo “ciabattato” di Ricci che si è trasformato in un assist per Schuurs, lesto e abile a infilare Maignan. Il Toro però è rimasto in partita soltanto sei minuti, il tempo per il Var di richiamare Mariani al monitor per una mano di Schuurs in area. Rigore trasformato da Giroud, a cui si è aggiunto nel recupero il terzo gol rossonero in versione deluxe, con uno scavetto di Hernandez a tu per tu con Milinkovic dopo un doppio duetto con Leao.

DIALOGO — Nella ripresa Juric ha provato a rimediare, inserendo Linetty (Ilic), Karamoh (Radonjic) e Lazaro (Bellanova), ma la reazione è stata pressoché nulla di fronte a un Milan sempre più accerchiante e insistente. Loftus-Cheek si è fatto murare il destro da ottima posizione, Pulisic ha spedito in curva dopo un fitto dialogo con Leao e Giroud, e poi al minuto numero 18 è di nuovo entrato in scena il Var. Medesime modalità del primo tempo: Mariani al Var e secondo rigore per i rossoneri (Schuurs su Leao) messo a segno da Giroud. Quattro a uno e match in archivio. Il Toro resta inchiodato a un punto, il Milan rimane a punteggio pieno e ora l’asticella si impenna: Roma, Inter, Lazio, Juve e Napoli nelle prossime otto uscite.

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00sabato 26 agosto 2023 23:48
Duda e Ngonge abbattono la Roma:
Verona a punteggio pieno, Mou fermo a 1



Aouar accorcia le distanze nel secondo tempo,
poi Pellegrini colpisce una traversa su punizione,
ma i veneti (in 10 per l'espulsione di Hien)
reggono all'assalto finale dei giallorossi


Andrea Pugliese

Ancora un passo falso, ancora nessuna vittoria per la Roma di Mourinho. Peggio, stavolta a Verona arriva anche una sconfitta per 2-1, seppur a conti fatti immeritata. I giallorossi chiudono infatti con 16 tiri a 4, 12 angoli (contro uno, al 101’, dell’Hellas), un possesso palla del 72% e due traverse (Cristante e Pellegrini). Ad esultare però alla fine è il Verona, che frutta al meglio le amnesie difensive giallorosse e punisce con Duda e Ngonge. Alla Roma non basta la rete di Aouar per cambiare la partita. Troppi errori, ad iniziare dall’utilizzo di Paredes, che la fase difensiva sembra essersela dimenticata da un po’. Per i veneti, invece, prestazione di spessore di Djuric e Ngonge, ma molto bene anche Hongla e Hien (fino al rosso).

HELLAS AVANTI — Mourinho rinuncia ad Aouar, per dare più consistenza al centrocampo inserendo Paredes al centro e spostando Cristante a mezzala. Baroni, invece, sceglie Djuric come riferimento offensivo, arretrando Ngonge sulla trequarti. Neanche il tempo di ragionare che il Verona è già avanti, con Duda che approfitta di una respinta difettosa di Rui Patricio su Terraciano e di una dormitona di Lllorente sulla ribattuta. Allora la Roma prova a riorganizzarsi, ma la mossa di mettere Paredes e Cristante insieme non paga: l’argentino è lento nei recuperi, l’azzurro da mezzala non si trova (ma è lui a sfiorare il pari al 10’, traversa di testa su angolo di Pellegrini). Dybala e Pellegrini provano ad inventare qualcosa (il capitano sfiora il pari da fuori), Belotti lotta ma invano e Zalewski calcia su Magnani a botta sicura quando il pari sembrava fatto. La Roma fa costantemente la partita, Doveri prima dà e poi toglie (fuorigioco iniziale di Dybala) un rigore per un presunto fallo di mano di Hongla (che in campo sembra un leone) e in pieno recupero arriva il 2-0 dei veneti: sbilanciamente generale della difesa, con Lllorente a vuoto e Hongla che beffa Smalling nell’uno contro uno.

PROVE DI RIPRESA — Nella ripresa Mourinho cambia tutto, mettendo dentro Aouar, Spinazzola ed El Shaarawy al posto di Llorente, Kristensen e Paredes e passando al 4-3-3. Dopo 4 minuti la Roma perde anche Zalewski (colpo al volto dopo uno scontro con Duda), ma in tre minuti crea le condizioni per riaprire la partita: Montipò prima si supera su El Shaarawy, poi dice no a Cristante ed infine esce a vuoto su Belotti in mischia, con Aouar che insacca il 2-1. Allora Baroni corre a ripari e mette più muscoli e corsa in mezzo con Serdar, per limitare le fonti di gioco avversarie, giocandosi poi anche la carta Bonazzoli per tenere alta la squadra e farla respirare. Ed infatti la Roma a conti fatti non costruisce più nulla. Poi però la partita può cambiare al 37’: rosso a Hien e traversa su punizione di Pellegrini. Gli ultimi brividi arrivano da un tiro di Cristante e da un colpo di testa di Aouar. Finisce così, con l’Hellas a far festa con la sua gente e la Roma a testa bassa.

Fonte: Gazzetta dello Sport
ilpoeta59
00domenica 27 agosto 2023 08:40
La Roma di Mourinho è partita molto male!!! [SM=x4983510]
binariomorto
00lunedì 28 agosto 2023 13:51
La Fiorentina va sul 2-0
ma si fa rimontare dal Lecce.
Krstovic firma il pari



I viola giocano un ottimo primo tempo e segnano con Gonzalez e Duncan,
nella ripresa si riscattano i giallorossi, in gol con Rafia e poi col montenegrino


Giovanni Sardelli

Un tempo a testa e pareggio come logica conseguenza. Fiorentina e Lecce impattano al Franchi dopo che nei primi 45 minuti i viola sembravano poter vincere facilmente con due gol segnati ed un palo colpito mentre la squadra di D'Aversa non trovava ritmo e risposte. La pareggia Krstovic ad un quarto d'ora dal termine, centravanti classe 2000 appena entrato, con un bel colpo di testa. Triplo esordio dal primo minuto in maglia viola per Christensen, Parisi e Beltran, nel Lecce Strefezza centravanti con Banda ed Almqvist ai lati. Giusto il tempo di iniziare che la Fiorentina al terzo va in vantaggio con la specialità della casa già vista nella prima a Genova: corner, colpo di testa di Gonzalez (toccato anche da Ramadani) e palla all'angolo con Falcone battuto. Logica l'insoddisfazione di D'Aversa che la situazione l'aveva a lungo studiata in allenamento. Il gol non placa la Viola che somiglia decisamente di più a quella di Genova rispetto alla squadra vista a Vienna. Beltran mostra lampi di classe nel controllo, nel dribbling come nel passaggio. Proprio da un suo taglio in verticale nasce il secondo gol con Arthur che completa l'azione perfetta crossando per Duncan: testa del centrocampista e raddoppio servito. Gol numero 4000 nella storia della Fiorentina. A due dal termine Fiorentina vicinissima al terzo gol con un'altra azione perfetta in verticale grazie a Nico che serve perfettamente ancora Duncan il cui sinistro al volo colpisce la base del palo a Falcone battuto.

REAZIONE LECCE — D'Aversa cambia ad inizio ripresa, dentro Dorgu e Kaba, fuori Gallo e Gonzalez con l'avanzamento di Rafia sulla trequarti. Mossa che regala immediatamente i frutti sperati con Arthur che perde il pallone e Rafia che fa partire un tiro perfetto sotto l'incrocio. Partita riaperta e Lecce che giustamente ci crede. Al 55' è Pongracic ad inserirsi centralmente, tiro fuori. Viola che arranca ed Italiano sbuffa preparando i primi cambi. Dentro Brekalo per uno spento Sottil e Nzola al posto di Beltran, applauditissimo. Poi dentro anche Mandragora fra i viola e Krstovic nel Lecce. Proprio il numero 9 appena entrato trova il pareggio con un bel colpo di testa su cross perfetto di Dorgu. Incredibile per quanto visto nel primo tempo ma nell'aria invece per come si è strutturato il secondo. Il Var toglie un rigore assegnato nel finale ai viola, il forcing degli uomini di Italiano, parsi anche piuttosto stanchi durante un secondo tempo mal giocato, non porta frutti. Finisce con la gioia dei tifosi salentini ed il rammarico degli oltre 30mila viola che speravano in un esordio casalingo decisamente differente. Adesso l'attenzione si sposta a giovedì, contro il Rapid Vienna la Fiorentina deve subito dare un segnale alla stagione.

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00lunedì 28 agosto 2023 13:55
Juve, non basta il solito Vlahovic:
un bel Bologna si prende un punto

Nell'esordio casalingo del campionato la squadra di Allegri subisce la rete di Ferguson
poi recupera nella ripresa con l'attaccante serbo, alla seconda rete in due match


Filippo Cornacchia


Un’incornata di Dusan Vlahovic salva la Juventus ed evita ai bianconeri la sconfitta casalinga contro il Bologna. Il secondo centro in due partite del serbo – e sarebbero potuti essere tre (una rete contro i rossoblù è stata annullata dopo controllo al Var) – permette alla squadra di Massimiliano Allegri di pareggiare la rete iniziale del rossoblù Ferguson, che regala così il primo punto del campionato agli emiliani che però non cancella la rabbia per il rigore negato.

STADIUM GELATO — In partenza la Juventus negli uomini è più o meno la stessa del 3-0 di Udine. Eppure nel primo tempo ritmo e occasioni sono diverse. A parte una girata iniziale – e fuori misura – di Vlahovic, un diagonale deviato di Weah e una punizione laterale di Fagioli, è la squadra di Thiago Motta ad avere le chance migliori. Se Ndoye spreca la palla del possibile vantaggio (22’), due minuti dopo Ferguson non perdona e il Bologna gela i 38 mila dell’Allianz Stadium. Lo scozzese, liberato da un’ottima giocata di Zirkzee tra gli incerti Bremer e Alex Sandro, batte Perin. E sempre Ferguson, poco prima della mezzora, va vicinissimo al raddoppio.

POGBA&VLAHOVIC — E’ un’altra Juve nella ripresa. Chiesa guida la riscossa con uno strappo dei suoi sulla sinistra e dopo 7 minuti Vlahovic fa esultare lo Stadium con una girata ravvicinata. I festeggiamenti vengono, però, spenti dal Var che annulla la rete per un fuorigioco di Rabiot. Neanche un gran tiro di Weah sorprende il reattivo Skorupski. Così Allegri dopo una ventina di minuti si gioca la carta Pogba, al debutto stagionale e osannato dai tifosi bianconeri. Assieme al francese il tecnico livornese manda in campo anche Iling Jr. L’inglese rischia grosso in area su Ndoye, il Bologna reclama il rigore ma l’arbitro Di Bello lascia correre. Ma poi Iling Jr, servito in fascia da Pogba, si fa perdonare a dieci minuti dalla fine con un cross perfetto per la testa di Vlahovic, che incorna dove Skorupski non può arrivare.

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00lunedì 28 agosto 2023 14:00
Retegui affonda la Lazio: vola il Genoa, Sarri perde ancora

Il bomber rossoblù trova il primo gol in Serie A e regala tre punti importanti a Gilardino.
Cadono ancora i biancocelesti, fermati dalla traversa colpita da Immobile nella ripresa


Nicola Berardino


La Lazio resta a zero. Contro il Genoa la squadra di Sarri bissa la sconfitta di Lecce. Il primo gol in A di Mateo Retegui al 16’ del primo tempo fissa il risultato. Vana e inconcludente la rincorsa dei biancocelesti, che scontano un approccio soft alla gara ma poi non riescono a trovare la spinta giusta per riacciuffare il risultato. Smuove la classifica con una vittoria preziosa il Genoa, che con tenacia e lucidità sa custodire il vantaggio. Così Gilardino può festeggiare il suo primo successo in A da allenatore.

SUBITO RETEGUI — Sarri, alla centesima gara da tecnico biancoceleste, inserisce Casale e il centrale è l’unica novità rispetto alla formazione di Lecce. In panchina Sepe, il nuovo secondo portiere, arrivato dalla Salernitana. Brucia ancora il 4-1 subito dalla Fiorentina, così Gilardino riassesta il Genoa passando alla difesa a quattro con Sabelli e Vazquez sulle corsie esterne. In mediana. spazio a Strootman. Nella trequarti, al fianco di Gudmundsson, c’è Malinoskyi al debutto in rossoblù. Prima della gara ricordato Vincenzo D’Amico, fantasista della Lazio scudetto del 1974, scomparso il primo luglio. Il Genoa si sgancia subito: colpo di testa di Retegui parato da Provedel. La Lazio scatta all’attacco puntando sul palleggio. Al 12’, incursione di Vazquez sulla sinistra: parabola a rientrare che timbra il palo. Quattro minuti dopo il Genoa passa con il primo gol in A di Retegui, pronto a insaccare sulla respinta di Provedel a una botta di Frendrup. La Lazio accusa il colpo, la squadra di Gilardino si mostra più agile nella manovra. Biancocelesti in difficoltà nelle verticalizzazioni. Alla mezz’ora proteste laziali per Immobile spintonato in area da Dragusin. La formazione di Sarri non riesce a trovare sbocchi a rete. Intervento di Bani su Zaccagni in area: Marinelli non riscontra irregolarità. Sei minuti di recupero. Tiro di Kamada deviato in angolo. Assedio laziale, ma il muro rossoblù regge. All’intervallo con l’1-0 per la squadra di Gilardino. Fischi dei tifosi laziali.

GENOA BLINDATO — Nella ripresa la Lazio prova a dare più intensità alla manovra. Tentativo di Zaccagni deviato in angolo. Martinez smanaccia una traiettoria calibrata di Luis Alberto. Aumenta la pressione biancoceleste. Ripartenza rossoblù: insidioso traversone di Frendrup non raccolto da Retegui. Replica la Lazio: pallonetto ravvicinato di Immobile che colpisce la traversa. Al 21’ Sarri fa entrare Luca Pellegrini, Vecino, e Isaksen al posto di Marusic, Kamada e Felipe Anderson. Triplo cambio anche nel Genoa: Ekuban, Thorsby ed Hefti rilevano Retegui, Strootman e Malinovskyi. La Lazio non trova il ritmo per rendere più profonda la manovra. Sarri sostituisce Cataldi con Castellanos: attacco a quattro punte. Dalla distanza ci prova Vecino: Martinez è di guardia. Ancora Vecino: capocciata fuori. Incornata di Castellanos a lato. GiIardino avvicenda Sabelli con Martin. Ekuban va vicino al raddoppio: fiondata a lato. Cinque minuti di recupero. Jagiello sostituisce Gudmundsson. Il Genoa è ormai blindato in copertura, ma non disdegna rilanci offensivi. Vincono i rossoblù. Lazio delusa e incredula fa i conti con la seconda sconfitta nei primi 180 minuti di campionato tra i fischi pungenti dell’Olimpico.

Fonte: Gazzetta dello Sport
ilpoeta59
00lunedì 28 agosto 2023 15:16
Alle squadre laziali nun glie dice bene, in compenso il napoli vola a 6 punti! [SM=x4983510]
Pamela©
00lunedì 28 agosto 2023 15:18
Re:
ilpoeta59, 28/08/2023 15:16:

Alle squadre laziali nun glie dice bene, in compenso il napoli vola a 6 punti! [SM=x4983510]



La strada è lunga!!!!! [SM=g6168407]
Marco_M77
00lunedì 28 agosto 2023 18:31
Grande attesa per l'Inter che gioca a Cagliari!!!!! [SM=x4983510]
ilpoeta59
00martedì 29 agosto 2023 06:50
Re:
Marco_M77, 28/08/2023 18:31:

Grande attesa per l'Inter che gioca a Cagliari!!!!! [SM=x4983510]



E anche l'Inter si è presa i suoi 3 punti.

binariomorto
00martedì 29 agosto 2023 13:23
È già Napoli show con Osimhen e Di Lorenzo: 2-0 al Sassuolo

Raspadori colpisce un palo e sbaglia un rigore.
Rosso a Lopez per proteste nella ripresa.
Superiorità schiacciante dei campioni d'Italia


Maurizio Nicita


Buona la prima per Rudi Garcia al Maradona. Da avversario in francese non aveva mai vinto in questo stadio, ma ci riesce al primo tentativo con una prestazione convincente del suo Napoli che sembra aver ripreso il discorso da dove lo aveva interrotto in primavera. Gioco spumeggiante, un Osimhen che fa la differenza e altri protagonisti che stanno ritrovando la migliore condizione. E l’allenatore asseconda questa voglia di divertirsi dei suoi ragazzi proponendo nel finale un 4-2-4 con Simeone al fianco del cannoniere nigeriano. Troppo arrendevole un Sassuolo morbido e condizionato nella ripresa anche dall’espulsione di Maxime Lopez che decide di insultare l’arbitro e lasciare la partita. Sabato arriva la Lazio ferita di Sarri, vedremo se gli azzurri riusciranno a continuare il loro percorso netto.

SENZA KVARA — Garcia preferisce tenere con sé in panchina il georgiano non ancora al meglio della condizione. Al suo posto Raspadori che sfrutta ogni attimo per mettersi in evidenza e dopo un minuto colpisce un palo, a Consigli battuto, con un bell’inserimento da sinistra in mezzo per raccogliere l’ottimo suggerimento di capitan Di Lorenzo. Insomma il Napoli riparte dalle proprie certezze e il Sassuolo appare molle nei contrasti e nella prima mezz’ora soffre molto i campioni d’Italia. Soprattutto la catena di destra con Di Lorenzo e Politano crea continuamente difficoltà alla difesa emiliana. In una di queste situazioni Vina entra scomposto in area su Politano, appare abbastanza netto il fallo da rigore, non per Guia che deve essere richiamato dal var Chiffi per assegnare il tiro dagli undici metri. Sul dischetto si presenta Osimhen che con un potente destro incrociato porta a tre le sue reti in questo campionato e sono ben 20 nel 2023: nessuno meglio in Europa. Il Napoli si diverte in palleggio marcando una superiorità territoriale: qualche occasione ma non arriva il raddoppio. E nella seconda parte del tempo il Sassuolo prova ad alzare il baricentro ma senza trovare spazi nella difesa azzurra. Un colpo di testa di Tressoldi da angolo è l’unica volta in cui gli ospiti si avvicinano ai pali di Meret.

FUORI LOPEZ — A inizio ripresa Maxime Lopez si fa cacciare da Guia per aver usato qualche frase offensiva e particolarmente pesante nei confronti dell’arbitro che tira fuori direttamente il rosso, con il francese che non fa una piega e se ne va. L’episodio complica i piani a Dionisi. Il quale accelera i cambi e passa a un 4-4-1 per limitare i danni. Arriva anche il secondo rigore perché su angolo Erlic salta con un braccio alto e intercetta la traiettoria: stavolta Guia non ha dubbi. Osimhen cede il tiro a Raspadori, ma l’emozione per i vecchi compagni fa un brutto scherzo al bolognese che tira alto. Il Napoli non si scompone e continua a macinare gioco. Nel frattempo entra Kvaratskhelia e con uno slalom dei suoi confeziona un assist per Di Lorenzo che segna da attaccante vero. Il resto è accademia.

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00martedì 29 agosto 2023 13:27
Samardzic torna a brillare ma non basta: Dia riprende l'Udinese

Un punto a testa tra la Salernitana e i friulani al termine di una partita equilibrata.
Succede tutto nella ripresa: vantaggio ospite con il serbo, pareggio del bomber senegalese


Francesco Velluzzi


Serve una scossa decisa con i cambi alla Salernitana per evitare la sconfitta con l’Udinese al debutto all’Arechi, davanti al presidente della Regione Vincenzo De Luca, ma senza il suo presidente Danilo Iervolino, rimasto bloccato a Roma dal maltempo. E’ un pareggio (1-1) giusto perchè l’Udinese comincia e approccia meglio la partita, sfiora il vantaggio nel finale della prima frazione (grande Ochoa) e lo trova al 12’ della ripresa con l’uomo che deve trascinarla, Lazar Samardzic. Dopo il gol però si ferma, si perde, smette di giocare e subisce la rete del bomber Dia (16 gol nello scorso torneo) e le giocate del duo Candreva-Martegani che creano continua apprensione tra i bianconeri che, comunque, sembrano avere meno qualità rispetto alla passata stagione. Vista così, è logico pensare che entrambe le squadre quest’anno dovranno lottare e parecchio. Ma a Udine sono pronti a correre ai ripari con nuovi innesti (Pereyra, una punta e almeno un difensore)


PRIMO TEMPO — Dopo la consegna della targa a Gyomber che controlla Roma ha tagliato il traguardo delle 100 partite in maglia granata, si gioca. Per lui promozione in A e due salvezze. Un pilastro nella difesa a tre di Paolo Sousa, che schiera solo “vecchi” granata e nessuno dei nuovi, neppure l’atteso Legowski al quale viene preferito Bohinen. Scelta che inizialmente non sembra azzeccata perché il norvegese è lento, impacciato, sbaglia tanto. La partita comincia a farla l’Udinese. Sottil sceglie per le corse Ferreira e non Ebosele, e riconferma Kamara a sinistra. Samardzic c’è, ma si vede solo al 27’ quando la Salernitana perde una palla e lui ne semina due e va al tiro: deviato. Di calcio se ne vede poco, a parte qualche preziosismo del solito Candreva e di Dia che sulle spalle porta il 10. La Salernitana si accende solo dopo 30’, cioè dopo la sosta per bere. Bohinen, spinto dal tecnico che nel breve intervallo gli chiede di più, crea pericolo con un bel tiro a giro alto di poco. Ma proprio mentre la squadra di casa fa esaltare un po’ la sua curva(attacca lì) è l’Udinese che crea due palle gol: Su corner al 44’ Lucca svetta l’unica volta di testa, ma Ochoa è molto attento. Il portiere messicano è ancora più bravo quando al 47’ su un rimpallo di testa che favorisce Kabasele compie un’autentica prodezza evitando lo svantaggio.

EMOZIONI NELLA RIPRESA — I tecnici non cambiano. E non cambia neppure Ochoa che comincia il secondo tempo come aveva finito il primo: manda in angolo un siluro di Thauvin ben piazzato. Ma all’8’ Paulo Sousa prova a dare una scossa sostituendo Bohinen per il debuttante Martegani. La Salernitana è irriconoscibile rispetto alla trasferta di Roma: inconsistente, senza gamba e mai propositiva. L’Udinese becca qualche giallo, ma capisce che può affondare e al 12’ va in vantaggio. Avvia tutto Kamara, il cui lancio trova la testa di Lucca: ottima la sponda su Pirola per Samardzic che arriva indisturbato e colpisce col mancino. La reazione di Sousa è ancora nei cambi: dentro anche Bradaric e Cabral per gli spenti Mazzocchi e Botheim. Nessun cambio di modulo. Al 22’ i granata rischiano ancora: Samardzic di tacco libera Lovric che trova ancora reattivo Ochoa. Ma la Salernitana con i nuovi è un’altra. Ha un sussulto Kastanos e Silvestri blocca. Ma il portiere dei friulani non può nulla al 27’ sulla splendida azione che parte da Martegani: trova Candreva, che manda splendidamente a calciare Dia che sorprende il disattento Ferreira e pareggia. Ora la squadra di casa ci crede e infatti Silvestri è bravo su Martegani e ancora più bravo su Candreva, imbeccato dall’ottimo numero 7, mandando in angolo una gran botta. Ma è sempre protagonista il portiere dei friulani: prima con un’uscita avventata, poi blocca Cabral. Ci prova fino alla fine la squadra di Sousa, con quella di Sottil che è alle corde, ma non ci sono più guizzi e la gara finisce in parità. Giustamente.

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00martedì 29 agosto 2023 13:31
La regola del 2-0: Inter, tutto facile anche col Cagliari.
Milan e Napoli raggiunte in testa

Le reti di Dumfries e Lautaro nel primo tempo consentono agli uomini
di Inzaghi di gestire senza problemi la timida reazione della squadra di Ranieri.
Al comando del campionato ora c'è un poker con le tre big e il Verona


Vincenzo D'Angelo


Un indizio non è mai una prova, però stavolta quantomeno è un gran bel segnale. Nella prima uscita esterna stagionale, l'Inter in un colpo solo scaccia via ansie e fantasmi del passato: 2-0 al Cagliari senza macchie. L'esame contro una piccola – tra l'altro su un campo molto caldo come l'Unipol Domus, sold out – è stato passato a pieni voti. Con qualità e personalità. Questo chiedeva Simone Inzaghi, dopo un 2023 che nella scorsa stagione ha mostrato la faccia più brutta dell'Inter formato trasferta. Stavolta tutto è stato perfetto, con i nerazzurri sempre in totale controllo e affamati nell'area avversaria. Ancora in gol Lautaro, assist per Thuram, centrocampo dominante e difesa mai in affanno. Meglio di così, difficile sperare. L'Inter tiene il passo di Milan e Napoli, convincendo sotto ogni profilo.

I GOL — La partita la sblocca Dumfries, che dimostra di essere finalmente tornato il giocatore che con l'Olanda ha impressionato ad Euro 2020 e all'ultimo Mondiale. Stavolta ha raccolto l'invito in profondità di Thuram e in diagonale ha battuto Radunovic (21'), mettendo così la strada in discesa. La risposta del Cagliari è racchiusa in due capocciate fuori misura di Pavoletti, che poi prima dell'intervallo ha lasciato il campo per un problema ai flessori della coscia sinistra. Prima, era arrivato il raddoppio dell'Inter col solito Lautaro Martinez (per lui anche un palo al volo sullo 0-0), bravo a scattare sul filo del fuorigioco e freddo sotto porta a saltare un difensore con una finta prima di depositare all'angolino il 2-0. Ranieri ha osservato amareggiato dalla panchina: troppo aperta la sua difesa, troppa poca pressione sui palleggiatori nerazzurri che hanno trovato con facilità le imbucate vincenti, approfittando anche degli errori in costruzione del Cagliari.

QUALITÀ E CONTROLLO — Nella ripresa l'Inter controlla senza affanni, gestendo palla e ritmi di gioco. Nell'area del Cagliari ci arriva di rado (palo di Calhanoglu nel finale), come i rossoblù, che trovano il tempo per recriminare su un contatto Luvumbo-Cuadrado-Bastoni apparso da subito poca cosa e nel recupero di sfiorare il gol della bandiera con Azzi (bravo Sommer a bloccare). I tre cambi in contemporanea (Cuadrado-Carlos Augusto-Frattesi per Dumfries-Dimarco-Barella) danno l'esatta misura della qualità della rosa nerazzurra. In attesa di Sanchez, del rientro di Acerbi e del nuovo "braccetto" destro, Inzaghi può ritenersi soddisfatto: la squadra cresce in condizione, vince e continua a non subire gol. Segnali da squadra matura, con l'obiettivo chiaro in testa: l'Inter quest'anno vuole giocarsi lo scudetto fino in fondo. Per il Cagliari c'è da lavorare, ma questo Ranieri lo sa benissimo. Ed è grazie al suo straordinario lavoro che i sardi sono tornati in Serie A. Per salvarsi, però, servirà ritrovare compattezza e cattiveria.

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00martedì 29 agosto 2023 13:53
SERIE A 2023/2023 2ª Giornata (2ª di Andata)

26/08/2023
Frosinone - Atalanta 2-1
Monza - Empoli 2-0
Milan - Torino 4-1
Verona - Roma 2-1
27/08/2023
Fiorentina - Lecce 2-2
Juventus - Bologna 1-1
Lazio - Genoa 0-1
Napoli - Sassuolo 2-0
28/08/2023
Salernitana - Udinese 1-1
Cagliari - Inter 0-2

Classifica
1) Milan, Napoli, Inter e Verona punti 6;
5) Fiorentina, Juventus e Lecce punti 4;
8) Atalanta, Monza, Frosinone e Genoa punti 3;
12) Salernitana punti 2;
13) Roma, Bologna, Cagliari, Torino e Udinese punti 1;
18) Lazio, Empoli e Sassuolo punti 0.

(gazzetta.it)
Marco_M77
00martedì 29 agosto 2023 18:22
Il Verona è a 6 punti, sarà contento Davide.
Pamela©
00mercoledì 30 agosto 2023 08:33
ilpoeta59
00giovedì 31 agosto 2023 07:16
@Pamela

Domani c'è lo scontro diretto Roma - Milan ma non si sa ancora se Lukaku partirà dalla panchina.
Marco_M77
00giovedì 31 agosto 2023 07:34
Re:
ilpoeta59, 31/08/2023 07:16:

@Pamela

Domani c'è lo scontro diretto Roma - Milan ma non si sa ancora se Lukaku partirà dalla panchina.



Questo è un derby del nostro staff. 😂🤣😂
Pamela©
00giovedì 31 agosto 2023 09:12
Re: Re:
Marco_M77, 31/08/2023 07:34:



Questo è un derby del nostro staff. 😂🤣😂



Come si dice in questi casi: vinca il migliore, cioè la Roma!!!!! 😅
ilpoeta59
00giovedì 31 agosto 2023 09:44
La classifica degli sport più seguiti in Italia:

1) Calcio
2) Tennis
3) Rugby
4) Pallacanestro
5) Moto GP
6) Wrestling
7) Formula 1


(Fonte Sisal)

Il calcio è sempre al primo posto! [SM=x1583472]
Gino Daniele 3.0
00venerdì 1 settembre 2023 07:35
domani allo stadio Diego Armando Maradona c'è Napoli - Lazio [SM=x611903]
ilpoeta59
00venerdì 1 settembre 2023 08:02
Re:
Gino Daniele, 01/09/2023 07:35:

domani allo stadio Diego Armando Maradona c'è Napoli - Lazio [SM=x611903]



A marzo ci hanno battuti in casa (0 - 1), adesso nce avimme a' levà e schiaffi a faccia! [SM=x4983510]
binariomorto
00sabato 2 settembre 2023 08:25
È tornato Berardi!
Doppietta decisiva al Verona,
prima vittoria del Sassuolo

Il capitano neroverde, alla prima stagionale,
decide il match con l'Hellas con due gol nella ripresa,
di Pinamonti il vantaggio iniziale.
Ai gialloblù non basta la rete di Ngonge


Pierfrancesco Archetti


Il Sassuolo aveva perso le prime due partite ma non aveva Berardi. Rientrato il leader, è arrivata la vittoria insieme alla doppietta del suo uomo con più qualità. Il Verona era a punteggio pieno, ma stavolta sbaglia troppo a partire dalla difesa. Riesce a pareggiare nella ripresa con Ngonge, ma dopo si arrende allo show di Berardi. Verdetto corretto.

AVVIO SPRINT — Va detto anche che Berardi si ripresenta dopo le turbolenze dovute al desiderio di essere ceduto e non dopo un infortunio. Ma si fa perdonare subito: cross al centro che mette in difficoltà il Verona, il secondo invito è di Toljan e Pinamonti gira di testa in rete dopo colpevoli disattenzioni di Coppola e Magnani. E’ il primo gol del Sassuolo in questo campionato. I neroverdi provano a insistere con un paio di spunti di Laurienté e Berardi, ma il Verona prende campo e comincia a produrre occasioni da gol. Duda manda alto da buona posizione, un gol di Ngonge viene annullato per giusto fuorigioco in partenza, ma dopo è suo l’errore più grave mancando la porta di testa su cross di Doig. Si rifarà nella ripresa con l’1-1, che in realtà era un tentativo di cross che nessuno tocca.


LE MOSSE — Dionisi dopo mezz’ora rafforza il centrocampo mettendolo stabilmente a tre, Baroni invece deve cambiare l’infortunato Hongla con Serdar. In avanti Folorunsho è il finto nove al posto di Djuric, che entra nella ripresa; vicino a lui si muovono Ngonge e Mboula, cambiato a inizio secondo tempo con Bonazzoli. Ma i problemi maggiori per l’Hellas sono sempre in difesa dove manca lo squalificato Hien. A inizio della seconda parte, fra errori da entrambi le parti, il colpo di Ngonge sorprende tutti, però dopo inizia lo show di Berardi: supera Coppola e infila con una deviazione il 2-1, poi pescato da Bajrami si procura il rigore del tris (fallo di Doig) e non sbaglia. Bentornato.

Fonte: Gazzetta dello Sport
binariomorto
00sabato 2 settembre 2023 08:29
Il Milan non si ferma: 2-1 a Roma e primo posto da solo.
Magia di Leao, debutta Lukaku

Quarto gol in tre partite per Giroud, Rafa incanta con una rovesciata.
Pioli a 9 punti, Mourinho a 1.
A mezz'ora dalla fine rossoneri in 10 per il rosso a Tomori che salterà il derby.
Di Spinazzola il gol per i giallorossi


Andrea Pugliese


Il Milan fa bottino pieno, la Roma resta ancora a bocca asciutta. Con Giroud e Leao che firmano la terza vittoria rossonera e la prima di Lukaku che non basta per rimettere il sorriso a Mourinho. Che la partita di fatto se la va a giocare solo nell’ultima mezzora, quando l’espulsione di Tomori cambia del tutto le carte in tavola. Fino a quel momento, infatti, non c’era stata partita, con il Milan assai più bravo della Roma in tutte le situazioni di gioco. Il gol finale di Spinazzola, poi, ha provato a ridare fiato alle speranze giallorosse, ma vanamente.

DOMINIO ROSSONERO — Già senza Dybala, Mou deve rinunciare anche a Pellegrini, almeno inizialmente, out per un affaticamento muscolare. Lukaku invece c’è e va in panchina, anche per eccitare l’ambiente. Dall’altra parte, invece, Pioli conferma la squadra che ha iniziato facendo faville, tra Bologna e Torino. Ne nasce una partita gestita completamente dal Milan, che ha anche il vantaggio di passare subito con un rigore di Giroud (fallo netto di Rui Patricio sulla percussione di Loftus-Cheek). Mou applaude la terna arbitrale in modo polemico, Pioli lo zittisce con il dito e lui replica a gesti. Il fatto è che sulle fasce c’è un mismatch a tratti imbarazzante, con Celik che ha il mal di testa a forza di rincorrere Leao ed Hernandez e Zalewski che fatica spesso e volentieri su Pulisic. Anche perché la mossa di Pioli è quella di accentrare Calabria quasi da mediano aggiunto e di alzare il più possibile proprio Loftus-Cheeek, in modo di liberare la fascia per gli uno contro uno di Pulisic sullo stesso Zalewski. Mourinho, invece, ha predisposto un centrocampo più compatto con Paredes e Cristante, anche perché il baricentro è basso ed i metri da coprire per l’argentino sono meno che a Verona. Dopo 29’, però, il portoghese perde anche Aouar per un problema muscolare (dentro Pellegrini) e allora ne viene fuori una Roma mai aggressiva e mai propositiva, che tira per la prima volta in porta al 47’ (El Shaarawy fuori dal limite) e che chiude il primo tempo con il 30% di possesso palla e una sequenza di 9 tiri a uno per il Milan. Che la palla gol per raddoppiare ce l’aveva anche avuta, con Rui Patricio stavolta prodigioso su Pulisic da due passi. La squadra di Pioli palleggia bene e quando riesce va anche dentro, con Tomori e Thiaw dietro che lasciano le briciole a Belotti ed El Shaarawy.

FIATO GIALLOROSSO — Neanche il tempo di ripartire che il Milan è sul 2-0: cross di Calabria e magia di Leao in acrobazia, complice anche la marcatura (eufemismo) imbarazzante di Celik. Poi Loftus-Cheek sfiora anche il 3-0, la Roma cerca una reazione di rabbia e dopo un po’ (16’) prova anche a dare una svolta alla partita, con il rosso (doppia ammonizione) di Tomori per fallo su Belotti. Va dentro Kalulu prima e Pobega poi, Mou risponde con Lukaku, Bove e Spinazzola. A dare equilibrio al Milan allora tocca a Pulisic, che si divide tra il ruolo di mezzala e di esterno alto finché ne ha per aiutare e dividersi nel doppio compito. Così ci prova prima El Shaarawy (parato), poi Lukaku (alto di poco) e infine Spinazzola (ancora alto), senza trovare mai il gol però. Pure perché nel frattempo Pioli ha messo dentro energia fresca con Okafor e Chukwueze, anche se l’inferiorità numerica si sente eccome. La reazione della Roma è però più rabbiosa che ragionata e di rabbia arriva anche il gol di Spinazzola, in pieno recupero, con deviazione decisiva di Kalulu. L’ultima speranza è un tiro di Zalewski deviato in angolo. Poi è festa rossonera.

Fonte: Gazzetta dello Sport
ilpoeta59
00sabato 2 settembre 2023 09:58
Ha detto male a Pamela e a Davide, Marco esulta...e io?
Mi tocca aspettare... [SM=x4983510]
Marco_M77
00sabato 2 settembre 2023 10:06
Re:
ilpoeta59, 02/09/2023 09:58:

Ha detto male a Pamela e a Davide, Marco esulta...e io?
Mi tocca aspettare... [SM=x4983510]



Questo è un Milan da scudetto!!!! [SM=x611915]
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