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Campionato di Calcio Serie A 2020 - 2021. Tutte le partite - Calendario - Commenti.

Ultimo Aggiornamento: 27/05/2021 00:19
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Darmian fa godere l'Inter: lo scudetto è sempre più vicino



L'ex Parma ancora decisivo dopo la rete al Cagliari.
Aspettando Atalanta e Milan, il vantaggio sulla seconda sale a 13 punti


Luca Taidelli

Matteo Darmian come Fabio Grosso al Mondiale 2006. Poco glamour ma uomo del destino, l'ex Parma firma un altro momento iconico della cavalcata interista verso lo scudetto. Dopo il gol al Cagliari nel finale, ecco quello al Verona in capo ad un match molto sofferto che certifica gli stenti della capolista. Perché dopo gli indizi di Napoli e Spezia, gli affanni contro la banda Juric confermano che i nerazzurri stanno pagando un cocktail di stanchezza, tensione in calo dopo mesi a tutta e pressione da traguardo in vista. Darmian la sblocca al 76', ma ai punti avevano convinto di più gli ospiti. Quello che conta però è che con 13 vittorie di fila in casa Conte pareggia il record di Leonardo nel 2011 e che a 5 turni dalla fine il vantaggio sulla seconda sale a 13 punti, con Milan e Atalanta che però devono ancora giocare.

LE SCELTE — Conte punta sui titolarissimi. Anche se, tra Covid, acciacchi e squalifiche, la formazione della svolta non veniva riproposta dal derby del 21 febbraio scorso. Alle spalle della LuLa ci sono Barella, Brozovic ed Eriksen, con Hakimi e Perisic a tutta fascia. Juric invece tiene l’ex Dimarco nel terzetto difensivo, con Ceccherini e Magnani, per spingere sulle fasce con Faraoni (altro ex) e Lazovic. La sorpresa semmai è sulla trequarti, visto che alle spalle di Lasagna al fianco di Barak c’è Bessa (terzo ex, resta solo Salcedo, in panchina), di nuovo preferito a Zaccagni.

PRIMO TEMPO — Leggi lo score recente (6 sconfitte nelle ultime 7) e pensi che il Verona sia bollito. Invece in diverse occasioni recenti non ha raccolto quanto meritava e soprattutto non va dimenticato che nessuna big in casa ha superato la squadra di Juric: pareggi per Juve e Milan, sconfitte per Atalanta e Lazio. Vero però che davanti a Silvestri le maglie si sono slabbrate, tanto che nei primi 6' Lautaro sbaglia solo davanti al portiere (ma aveva controllato con la mano) e Hakimi non trova lo specchio da buona posizione. Tameze ha il compito di togliere spazio e idee ad Eriksen, con Ilic che si occupa dell'altra fonte di gioco, Brozovic. Dovrebbe avere più libertà Barella, su cui accorcia Dimarco, ma anche gli esterni nerazzurri non alzano troppo il ritmo. Quasi che non vada tradito il copione "vengo fuori alla distanza", come dimostrano i due terzi dei gol complessivi segnati nel secondo tempo. Il Verona allora ci prova, con Lasagna che si sdoppia tra fare legna a centrocampo e dare profondità in attacco. Al 24', ospiti vicinissimi al vantaggio, con Bessa che si fa murare da Handanovic e il mancino di Dimarco esce di poco, con Barak che non ci arriva di un soffio. Al 29', Eriksen su punizione non sfrega la lampada come nel derby di Coppa. Occasione preziosa, in un match bloccato. Anche perché Lazovic ha velocità e malizia per frenare Hakimi, mentre Magnani e Ceccherini (che però si prendono un giallo a testa) tengono alla grande nei corpo a corpo con Lukaku e Lautaro. I veneti aspettano l'avversario ma quando ripartono azzannano il pallone, laddove l'Inter lo rumina. Come dimostra l'unico tiro in porta di Hakimi.

SECONDO TEMPO — Nell'intervallo Juric sostituisce gli ammoniti Ceccherini e Magnani con Gunter e Dawidowicz. Conte invece non cambia, sperando che a variare sia l'intensità dei suoi. Invece sono gli ospiti ad alzare il baricentro e mettere in difficoltà la capolista con tanta densità e sovrapposizioni continue. Una serie di mischie non portano a nulla, ma l'Inter riesce a uscire soltanto con un assolo di Lautaro che al 19' si fa metà campo palla al piede ma esalta Silvestri. Conte cerca la scossa con Darmian e Sensi per Perisic ed Eriksen. Perso Tameze per un problema muscolare, Juric rischia abbassando Barak e inserendo il quarto ex, Salcedo. Hakimi rinfresca la statistica dei legni (5 nelle ultime tre) con una gran punizione. Al 26' entra Sanchez, ma non per formare il tridente. Esce infatti Lautaro. La mossa però paga perché il cileno avvia l'azione rifinita da Hakimi per Darmian, che al 25' sfrutta il collasso a destra della linea veronese, entra in area e batte Silvestri. Come col Cagliari, la svolta arriva con l'uomo meno glamour. Juric ci prova con Colley per Bessa, Conte toglie Brozovic e Hakimi per i chili di Gagliardini e D'Ambrosio. Finale teso, con Juric imbufalito per un gol annullato a Faraoni, che in effetti non sembra commettere fallo su un Handanovic molle sulla presa alta dopo che il pallone si era impennato.

Fonte: Gazzetta dello Sport
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