È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!


Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Serie A Campionato 2017-2018: cronache, classifiche e... tanti commenti

Ultimo Aggiornamento: 21/05/2018 13:08
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 3.227
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
28/11/2017 16:40
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

SERIE A 2017/2018 14ª Giornata (14ª di Andata)

25/11/2017
Bologna - Sampdoria 3-0
Chievo - Spal 2-1
Sassuolo - Hellas Verona 0-3
Cagliari - Inter 1-3
26/11/2017
Genoa - Roma 1-1
Milan - Torino 0-0
Udinese - Napoli 0-1
Lazio - Fiorentina 1-1
Juventus - Crotone
27/11/2017
Atalanta - Benevento 1-0

Classifica
1) Napoli punti 38;
2) Inter punti 36;
3) Juventus punti 34;
4) Roma(*) punti 31;
5) Lazio(*) punti 29;
6) Sampdoria(*) punti 26;
7) Milan, Bologna e Chievo punti 20;
10) Atalanta e Torino punti 19;
12) Fiorentina punti 18;
13) Cagliari punti 15;
14) Udinese(*) e Crotone punti 12;
16) Sassuolo punti 11;
17) Genoa e Spal punti 10;
19) Hellas Verona punti 9;
20) Benevento punti 0.

(*) Sampdoria, Roma, Lazio e Udinese una partita in meno.


(gazzetta.it)
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 3.227
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
28/11/2017 16:43
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Pare proprio che nel prossimo Napoli-Juventus non ci sarà il tanto atteso gol dell'ex Gonzalo Higuain: l'argentino è stato operato alla mano e penso proprio che non sarà della partita.
ONLINE
Post: 56.565
Post: 41.281
Registrato il: 04/02/2004
Registrato il: 13/11/2004
Sesso: Maschile
Admin Unico
CONTENT CREATOR
28/11/2017 16:47
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Ok, per quanto concerne la classifica marcatori diciamo che Immobile e Icardi sono sempre in testa a pari merito con 15 goal segnati.

Classifica marcatori – Immobile 15, Icardi 15, Dybala 13, Mertens 10, Higuain 9, Dzeko 7, Quagliarella 7, Thereau 6.





ONLINE
Post: 56.565
Post: 41.281
Registrato il: 04/02/2004
Registrato il: 13/11/2004
Sesso: Maschile
Admin Unico
CONTENT CREATOR
28/11/2017 16:49
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Re:
binariomorto, 28/11/2017 16.43:

Pare proprio che nel prossimo Napoli-Juventus non ci sarà il tanto atteso gol dell'ex Gonzalo Higuain: l'argentino è stato operato alla mano e penso proprio che non sarà della partita.



Peccato, è sempre un piacere fischiarlo! [SM=x1583491]







OFFLINE
Post: 104.931
Post: 3.227
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
02/12/2017 00:16
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Re: Re:
ilpoeta59, 28/11/2017 16.49:



Peccato, è sempre un piacere fischiarlo! [SM=x1583491]






Le ultime parole famose... e mi fermo qui per non infierire.
Come ha ben titolato la Gazzetta dello Sport, Higuain stasera ha dato... una mano alla Juventus.

[SM=x611943]
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 3.227
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
02/12/2017 00:17
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Roma-Spal 3-1: Dzeko, Strootman e Pellegrini in gol, Viviani accorcia

Tutto facile per i giallorossi, in 11 contro 10 per l'espulsione di Felipe dopo 11 minuti:
Schick entra nella ripresa e l'Olimpico riabbraccia Emerson


La Roma dimentica il pareggio di Genova con tre schiaffi alla Spal: Dzeko, Strootman e Pellegrini lanciano Di Francesco aspettando Napoli-Juventus, in una partita fortemente condizionata dall'espulsione di Felipe dopo 11 minuti di gioco. La rete di Viviani conta solo per le statistiche, Semplici ha visto scorrere davanti agli occhi una partita a senso unico.

IL VAR — L'episodio chiave arriva all'11', il rosso a Felipe. È la prima volta che la Roma sfrutta il Var in suo favore. Già, perché l'arbitro Abisso aveva in un primo momento solo ammonito Felipe, reo di aver atterrato Dzeko lanciato a rete, anche se in posizione defilata. Poi l'arbitro, tramite l'ausilio del replay, cambia la decisione: cartellino rosso e partita ancora di più a senso unico. E pensare che era stata la Spal a sfiorare per prima la rete, al 4', con un colpo di testa alto di Paloschi a centro area, ben servito da Lazzari. In inferiorità numerica Semplici ridisegna così la squadra: difesa che passa a 4, con Lazzari terzino destro e Rizzo a sinistra e Bonazzoli che scala in fascia destra in mezzo al campo, per un 4-4-1. Cambio momentaneo, perché al 20' Mora sostituisce lo stesso Bonazzoli, piazzandosi a centrocampo. La Roma però era già passata in vantaggio al 19': El Shaarawy - che al 12' si era visto deviare in angolo una conclusione da Gomis - serve perfettamente in profondità Dzeko, che controlla e di sinistro si sblocca con l'aiuto del palo. In campionato il bosniaco non segnava dal primo ottobre, due mesi esatti di astinenza. Al 24' il centravanti sfiora anche il raddoppio, di testa su angolo d Kolarov. Si gioca a una sola metà campo. Al 25' Gomis fa il miracolo su testa di Manolas, al 30' è ancora Dzeko a girarsi bene dal limite dell'area, ma il sinistro è di poco largo. Al 32' la Roma raddoppia: respinta di Gomis su conclusione di Pellegrini, altro gioiello di El Shaarawy che con il tacco serve Strootman, l'olandese vince il rimpallo e scarica il sinistro sotto la traversa, per il primo gol stagionale. Ancora Roma, ancora Dzeko: al 36' il bosniaco manca la deviazione su tiro di Kolarov, al 37' si divora il 3-0 su retropassaggio sciagurato di Rizzo, ma si fa ipnotizzare da Gomis in uscita. In chiusura di primo tempo pericoloso il turco Under - preferito dal 1' a Schick - che esalta le doti di Gomis dopo un sinistro a giro sul primo palo.

ECCO SCHICK — Il secondo tempo inizia ancora con la Roma in proiezione offensiva. Al 4' Dzeko è egoista nel cercare la conclusione dal limite - bloccata da Gomis - invece di servire Pellegrini. Il centrocampista si rifà 4' più tardi: all'8' arriva anche il suo primo gol in maglia giallorossa, con un inserimento da dietro che lo porta a colpire di testa su cross di Kolarov. Al 9' però la Spal si conquista un rigore: ingenuo Manolas a cinturare Mora in area. Batte l'ex Viviani e trasforma spiazzando Alisson, ma Abisso fa ripetere l'esecuzione. A quel punto Viviani cerca il cucchiaio, Alisson devia sulla traversa, Pellegrini liscia il rinvio e lo stesso Viviani a quel punto ribadisce in rete per il 3-1. Di Francesco sostituisce prima Gonalons (più volte a rischio secondo giallo) per Gerson, poi al 19' lancia in campo Schick al posto di Under. Siamo al minuto 24' quando Kolarov, dopo un'azione travolgente della Roma sulla sinistra, scarica in porta una conclusione che Gomis respinge ancora. Un minuto più tardi è El Shaarawy a mancare un facile tap-in dopo l'assistenza di Florenzi. Al 30' è il momento del rientro in campo di Emerson, fuori dal 28 maggio per la rottura del crociato. La partita scorre via senza grandi sussulti, Semplici concede minuti a Borriello al posto di Paloschi. Risultato non in discussione, c'è tempo per Schick che al 34' si divora il 4-1 con un colpo di testa fuori. Doppia chance Roma al 39': prima Gomis devia sulla traversa una punizione di Pellegrini, poi sul successivo corner Schick devia di testa ma Gerson spedisce alto il tap-in dall'area piccola. Ce n'è abbastanza, per un match mai in discussione.

Davide Stoppini

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 3.227
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
02/12/2017 00:20
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Napoli-Juventus 0-1: decide Higuain su assist di Dybala.
Allegri a -1 da Sarri

Al 13' gran contropiede di Dybala per il Pipita che non sbaglia.
Poi i bianconeri concedono poco agli azzurri


E alla fine sorride sempre lui, Gonzalo Higuain, con quella faccia un po' così, tra lo strafottente e il soddisfatto. La mano che ha tenuto in apprensione i tifosi della Juventus non ha impedito all'attaccante argentino di segnare la terza rete al San Paolo da juventino. Che lo fischino pure: lui risponde coi gol. Questo poi è pesantissimo, perché permette alla Signora di accorciare le distanze dalla capolista Napoli: -1. Colpo grosso a casa del nemico, cui stavolta il bel gioco e il possesso palla non bastano per evitare la sconfitta, per di più con il Pipita operato alla mano sinistra lunedì scorso (e in campo con una fasciatura), senza Mandzukic (out per un problema al polpaccio nell'ultimo allenamento) e con Cuadrado e Bernardeschi acciaccati.

PIPITA E DOPPIO BUFFON — Dopo le innumerevoli prove della vigilia, Allegri sceglie un inedito 4-2-3-1 (che in fase di non possesso diventa 4-4-2) con Matuidi esterno sinistro e De Sciglio e Asamoah sulle fasce. Out Barzagli. Sarri risponde con Mario Rui a sinistra e il solito tridente di piccoletti, Callejon, Mertens, Insigne. Il Napoli pressa e spinge, anche se dal punto di vista atletico non pare al top, la Juventus si difende e aspetta, con l'obiettivo di ripartire e colpire in contropiede. E infatti ci riesce al 13', quando Douglas Costa va a prendersi il pallone lontanissimo e serve Dybala; l'argentino dopo una grande azione palla al piede vede il taglio di Higuain e lo serve: destro e mano sull'orecchio per rispondere ai soliti e ripetuti fischi (in partita e durante tutto il riscaldamento) dei suoi ex tifosi. La Signora ha l'occasione del raddoppio poco dopo, su angolo, ma il tiro al volo di Benatia è alto. Il Napoli cerca il pareggio con Insigne: per lo scugnizzo azzurro due tiri in sequenza, il primo su gentile omaggio di Chiellini (rinvio sbagliato), il secondo di testa su corner. In tutte e due le occasioni i guantoni di Gigi ci mettono una pezza.

ATTACCO E DIFESA — Il Napoli non ci sta e inizia il secondo tempo all'arrembaggio, costringendo la Juve a difendersi con tutti i suoi mezzi. C'è ancora Buffon su un tiro insidioso di Insigne, mentre la bordata di destro di Callejon va fuori di poco. La Juve pensa più a gestire che a giocare, però quando arriva in zona Reina è sempre pericolosa. Come con Matuidi, che su gran palla di Pjanic tira bene ma addosso al portiere. Intanto Allegri aggiunge fisicità e freschezza con Marchisio e Cuadrado, mentre Sarri inserisce Zielinski. Il più pericoloso dei napoletani resta Insigne, che prima di essere sostituito da Ounas a causa di un infortunio, intorno alla mezzora ci riprova con un diagonale di sinistro (fuori) e subito dopo viene anticipato da Buffon. Niente da fare, la Juventus sbanca il San Paolo e il Napoli ora sente il fiato sul collo. Il campionato così diventa ancora più bello.

Fabiana Della Valle

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 3.227
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
02/12/2017 00:23
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota





[SM=x611825]

[SM=x3421076]
NAPOLI


ONLINE
Post: 56.565
Post: 41.281
Registrato il: 04/02/2004
Registrato il: 13/11/2004
Sesso: Maschile
Admin Unico
CONTENT CREATOR
02/12/2017 06:23
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Re: Re: Re:
binariomorto, 02/12/2017 00.16:




Le ultime parole famose... e mi fermo qui per non infierire.
Come ha ben titolato la Gazzetta dello Sport, Higuain stasera ha dato... una mano alla Juventus.

[SM=x611943]



Stamattina mi gioco 5 (la mano), 9 (la maglia del traditore) e 71 (l'omme e' merda)...terno secco sulla ruota di Napoli! [SM=x4983510]






ONLINE
Post: 56.565
Post: 41.281
Registrato il: 04/02/2004
Registrato il: 13/11/2004
Sesso: Maschile
Admin Unico
CONTENT CREATOR
02/12/2017 06:36
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

E ci sta bene pure un po' di gossip...



Questa foto di Salvini con i nostri giocatori Insigne e Callejon ha fatto indignare sia i napoletani che i puristi della lega Nord.

Scrive un napoletano a Salvini: "Puoi farti le foto con i giocatori del Napoli, puoi farti una foto dove mangi una pizza a via Caracciolo, puoi farti una foto a san Gregorio Armeno ora che si avvicina Natale, puoi cambiare nome da Lega Nord a "Lega". Ma ricorda: Napoli non ti vuole".





OFFLINE
Post: 104.931
Post: 3.227
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
02/12/2017 23:23
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Torino-Atalanta 1-1: Ilicic risponde a N'Koulou, Belotti ancora all'asciutto

Il difensore porta avanti i granata con un colpo di testa,
lo sloveno entra e cambia volto alla gara: Miha e Gasp sempre a braccetto



In scena al Grande Torino lo spareggio per l’Europa, occasione ghiotta per i granata per mettere luce in classifica con i nerazzurri di Bergamo prima di Lazio e Napoli. Doveva vincere il Toro per scacciare la pareggite, una sola vittoria nelle ultime nove prima dell’anticipo di questa sera, e ridare fiato alle speranze europee di classifica. Non c’è riuscito per un secondo tempo a favore degli ospiti, con l'Atalanta che ha cambiato volto con l’ingresso di Ilicic.

NIENTE FESTA — Compleanno amaro, 111 anni dalla fondazione per il club granata per una classifica che non decolla, anzi. Otto pareggi in 15 partite, peggio ancora, una sola vittoria contro il Cagliari il 29 ottobre nelle ultime 10 gare. Se il Toro è questo addio sogni d’Europa, tanto più in vista di due gare contro le prime della classe, Lazio e Napoli i prossimi impegni. L’Atalanta non è dispiaciuta. Ben messa in campo nei primi 45’ senza però mai dare l’impressione di cedere, meglio quando ha iniziato a giocare nella ripresa. Il Toro in verde per onorare la Chapecoense nel primo anniversario della scomparsa della squadra brasiliana, Gasperini meno nero del solito per i risultati dei suoi fuori casa (nessuna vittoria, terzo pareggio e 4 sconfitte).

BOTTA N'KOULOU... — L’Atalanta recupera Spinazzola dopo tre gare di stop per infortunio, ma deve fare a meno di De Roon, Mihajlovic alla fine lascia in tribuna Niang e Bonifazi. Dopo solo 15’ cambio forzato tra i granata per l’infortunio muscolare di Ansaldi, sostituito da Barreca. La gara in avvio è senza scossoni: Spinazzola che si annulla nella marcatura di Iago Falque, Caldara fa buona guardia, anche in modo rude, su Belotti. Il Torino si affida al solito movimento di Falque, il più reattivo ed imprevedibile dei granata ed alle giocate di Ljajic che su calcio piazzato al 24’ sfiora il gol. Al 34’ Berisha salva su un inserimento di Obi. Si deve accontentare di tirare un paio di calci d’angolo il Papu Gomez versione biondo platino, ed una conclusione nel finale di tempo tra le braccia di Sirigu. Il Toro la sblocca da calcio d’angolo nel recupero, al 46,’ con il primo gol in granata di N’Koulou su cross di Ljajic.

... RISPOSTA ILICIC — Ripresa più pimpante con il Toro che manca il raddoppio con Ljajic e l’Atalanta che un minuto dopo, al 5’ manca con Petagna la deviazione sotto rete. Al 9’ Ilicic, entrato nella ripresa al posto di Kurtic, trova il pareggio. L’attaccante, servito sul filo del fuorigioco da Petagna, batte Sirigu con la difesa granata immobile. I padroni di casa accusano il colpo e rischiano di andare sotto al 13’, tiro di Petagna ma Sirigu è ben piazzato. Ancora Ilicic, il più pericoloso dei bergamaschi, manca la deviazione sotto rete al 24’. Forze fresche verso la mezz’ora, fuori Petagna, dentro Cornelius per l’Atalanta, una punta in più per il Toro con Boyè al posto di Obi, 4-2-3-1 il modulo. Al 31’ tocca a Berisha il miracolo su diagonale di Belotti. Nel finale il fuorigioco salva il Torino dopo un’uscita da rigore di Sirigu sui piedi del Papu. Al minuto 71’ lo stadio Grande Torino ha tributato un lungo applauso a ricordo delle 71 vittime della tragedia aerea della Chapecoense.

Francesco Bramardo

Fonte: Gazzetta dello Spost
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 3.227
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
03/12/2017 18:26
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Benevento-Milan 2-2:
il portiere Brignoli segna al 95',
primo punto in A

Gattuso debutta con un pari clamoroso:
Brignoli di testa segna all'ultima azione e regala un risultato storico ai suoi,
ai rossoneri non bastano Bonaventura e Kalinic. Espulso Romagnoli


Rampulla, spostati. Il nuovo mito dei portieri in libera improvvisazione, il nuovo simbolo degli uomini in lotta con la banalità – perché restare in porta quando tutto sembra crollare? – è Alberto Brignoli da Trescore Balneario (Bg), portiere del Benevento di proprietà della Juve. Al minuto 50 del secondo tempo, con il Milan avanti 2-1, è andato nell’altra area e ha girato in porta il 2-2 da attaccante: gol a Gigio Donnarumma, un collega da 60 milioni e notorietà planetaria. Questa fa il giro del mondo, in giornata la vedranno a Sydney, a Mosca, a San Francisco. Cinque minuti dopo, quando lo speaker urla, “risultato finale Benevento-Milan 2-2”, lo stadio ancora non ci crede. Il Benevento ha fatto il primo punto della sua vita in Serie A, nel modo più originale del mondo. Il Milan invece torna a casa incredulo: i gol di Bonaventura e Kalinic, forse rinati dopo mesi di difficoltà con la prima partita di Gattuso, così servono a poco.

IL MILAN DI GATTUSO — Tutto strano, ma meritato. La partita infatti aveva mandato un messaggio da Benevento a Pomigliano d’Arco, distanza 41 chilometri: non è più il Milan di Montella. Se questo sia il Milan di Gattuso - e se tutto questo sia un bene o un male - non è ancora chiaro, ma di sicuro la squadra è diversa. Non necessariamente migliore o peggiore, diversa. Hanno segnato Bonaventura e Kalinic, entrambi in fase decisamente scura negli ultimi tempi con l’allenatore-Aeroplanino, e il Milan ha giocato una partita molto più difensiva del previsto. Molto meno possesso rispetto alle abitudini, tanto aiuto reciproco come piace a Gattuso e qualche momento di sofferenza sia in undici sia nell’ultimo quarto d’ora più recupero, quando Mariani ha espulso Romagnoli per doppia ammonizione. Gattuso in difesa è passato immediatamente a quattro, poi addirittura a cinque quando ha scelto Zapata per Suso. L’uomo è concreto e non si fa problemi se gli ultimi cinque minuti diventano un assedio del Benevento, che altri allenatori delle grandi non tollererebbero.

I TRE GOL — Il Benevento, appunto. De Zerbi comincia con un abbraccio riappacificante con Gattuso e chiude col sorriso. Anzi, forse ha addirittura dei rimpianti. Un po’ per un paio di occasioni mancate, un po’ per la natura dei gol. Il primo è episodico e, banalmente, nasce da una rimessa laterale di Borini. Kessie fa la cosa che gli riesce meglio in questi tempi grami: difende palla e vince un duello col fisico sulla linea di fondo, poi scucchiaia da destra oltre la difesa per Bonaventura. Jack tira due volte di testa in due secondi: il primo tiro finisce a metà tra Kalinic e Brignoli, che si contendono la palla col risultato di scatenare un rimpallo. Quando un difensore allontana, Bonaventura è al posto giusto per il secondo tentativo, quello buono. Il secondo gol è da distrazione. Angolo per il Milan da destra, la palla va a Bonaventura che crossa e Kalinic, dimenticato dalla difesa, firma il bigliettino per i ringraziamenti e appoggia in porta. In mezzo, il pareggio durato sette minuti. Altro angolo, questa volta da sinistra, tiro fortissimo di Letizia da lontano e tap-in di Puscas, attaccante prestato dall’Inter, dopo la bella parata di Donnarumma. Un mezzo gol da derby.

LA PARTITA — Il resto è calcio di lotta, con un Milan povero di idee offensive, Montolivo e Kessie in buona giornata, Suso molto opaco. Nel complesso, una partita mediocre. I primi 35 minuti sono una pubblicità ai lunghi sabati sera con amici, quelli con rientro assonnato alle 6 di mattina: dormite pure fino all’una, tanto nell’anticipo succede pochino. Il Milan è ordinato ma offensivamente quasi nullo, così il Benevento spesso fa la partita. De Zerbi deve aver pianificato attacchi laterali, alle spalle di Borini e Rodriguez, perché dall’inizio cerca D’Alessandro e Parigini con lanci lunghi. Il piano ha un senso perché Donnarumma rischia un paio di volte su altrettanti cross da destra. Parigini al 21’ libera con una sponda Memushaj, che calcia fuori, e al 32’ fa fare la stessa fine a una palla extra lusso di D’Alessandro. Gattuso un po’ si agita ma nel complesso trova il modo di stabilizzare la partita, con un paio di chiusure di Bonucci e dieci uomini a difendere in alcuni momenti del secondo tempo. Sembra la prima partita di una nuova epoca, invece sarà ricordata come un mondo a parte: il pomeriggio in cui Brignoli ha segnato a Donnarumma.

Luca BIanchin

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 3.227
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
03/12/2017 18:30
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Bologna-Cagliari 1-1: Destro risponde a Joao Pedro

I sardi ci sperano ma a dieci minuti dalla fine l'attaccante di Donadoni pareggia i conti



Chi cercava continuità dopo due vittorie di fila, chi aveva bisogno di far dimenticare la figuraccia di Coppa Italia. Obiettivi raggiunti in entrambi i casi: il pareggio (il primo del Cagliari dopo 23 gare di campionato) è il risultato più logico. E il Bologna fatica molto per meritarlo.

EQUILIBRIO — Il gol di Joao Pedro sblocca un primo tempo molto equilibrato. Le squadre si annullano, giocando in modo prudente e concedendo pochi spazi. Quella dell’ex Lopez (qui è stato esonerato due anni fa a tre giornate dai playoff per andare in A), ha subito una buona occasione: minuto 5, fuga di Padoin sulla sinistra, cross, Joao Pedro anticipa De Maio e Mirante ma mette fuori. Il Bologna si affida soprattutto al movimento di Palacio, che spesso lascia la sinistra per alternarsi a Poli. Al 23’ La Penna annulla giustamente un gol di Poli in fuorigioco, due minuti più tardi i rossoblù protestano per un fallo di mano di Ceppitelli che però tocca prima con la faccia: carambola, dunque. La Penna non fischia, poi chiede un parere al Var (Pasqua) e conferma la decisione. Gli uomini di Donadoni s’innervosiscono e prendono il al 42’: tutto nasce da un errore di Maietta che dà il via all’azione, la palla arriva a Faragò che con un delizioso assist di controbalzo di sinistro libera Joao Pedro a centro area (male De Maio che si fa sorprendere). Il brasiliano, trasformato in seconda punta da Lopez, batte Mirante che accenna a un’inutile uscita.

SOLO BOLOGNA — Ma nel secondo tempo si vede solo il Bologna che attacca con rabbia e poca lucidità. All’11’ Rafael salva di piede su Destro, tre minuti dopo punizione per fallo di Cigarini su Donsah: batte Pulgar, gran volo di Rafael. Al 24’ è Poli a mangiarsi il pareggio: cross del solito Palacio da sinistra, Destro non ci arriva e l’esterno manda alto da ottima posizione. Il gol (meritato) è nell’aria e arriva al 36’: cross di Masina da sinistra, Rafael esce male, Pisacane sbaglia il tempo e Destro colpisce di testa. E’ il suo gol numero 6 al Cagliari.

Guglielmo Longhi

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 3.227
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
03/12/2017 18:34
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Fiorentina-Sassuolo 3-0: gol di Simeone, Veretout e Chiesa

I viola tornano a vincere dopo 4 gare di astinenza:
dominano i neroverdi, a cui non basta l'arrivo in panchina di Iachini per cambiare marcia



Stesso punteggio, oltre un mese dopo. La Fiorentina regola il Sassuolo 3-0 e riprende il cammino di vittorie interrotto lo scorso 25 ottobre quando superò con il medesimo risultato il Torino. Gara senza storia e tanto lavoro da fare per il nuovo tecnico dei neroverdi Iachini. Pioli conferma la formazione in grado di pareggiare domenica scorsa con la Lazio. Iachini invece cambia. Un centrale in più, Goldaniga, ed un centrocampista in meno. Un 5-4-1 che in fase offensiva diventa 3-4-3. Davanti Matri preferito a Falcinelli. Inizio sonnolento e ritmi bassissimi. Ci provano Benassi (centrale) e Berardi (palla altissima), ma le emozioni sono pochissime. Al 26' Chiesa verticalizza per Thereau, il tiro del francese termina abbondantemente a lato. Un minuto dopo contropiede Sassuolo, Matri anticipa Biraghi ma calcia debole.

DOPPIO VANTAGGIO — Al 28' Consigli è bravo a deviare in angolo un colpo di testa di Chiesa su assist di Badelj. La Fiorentina aumenta la pressione ed il Sassuolo soffre. Al 32' i viola passano: cross perfetto di Laurini, Acerbi salta a vuoto e Simeone di testa batte l'incolpevole Consigli. Quinto gol in campionato del Cholito. Il Sassuolo reagisce con Politano, il cui diagonale viene toccato dal piede di Sportiello finendo sul palo. Ma in transizione la Fiorentina raddoppia. Simeone serve Thereau sulla destra, il francese partito in posizione regolare intuisce il movimento del connazionale Veretout: assist al bacio e gol del centrocampista.

SENZA STORIA — Dopo l'intervallo si riparte senza cambi. A sfiorare ancora il gol è la Fiorentina, due volte con Pezzella respinto al mittente da Consigli. Iachini allora prova a cambiare qualcosa: fuori un evanescente Berardi, dentro Falcinelli. Poi è Gazzola a lasciare il campo a Lirola. Niente da fare, il Sassuolo non c'è e la Fiorentina ne approfitta. Thereau taglia splendidamente il campo per Chiesa che si invola sulla destra e tocca dolcemente sul secondo palo. Gol bellissimo per il figlio del grande Enrico. Pioli risparmia qualche minuto a Laurini e Thereau, inserendo Vitor Hugo e Babacar passando al 3-5-2. Non accade altro e la Fiorentina si gode il successo che la riporta in una posizione di classifica con finestra sull'Europa. Per il Sassuolo pochissime note liete (Consigli) ed una certezza. Al momento il proprio scudetto è la salvezza.

Giovanni Sardelli

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 3.227
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
03/12/2017 18:37
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Inter-Chievo 5-0, tris Perisic, Icardi e Skriniar.
Spalletti primo da solo

Nerazzurri primi da soli: ora la Juve.
Tripletta del croato, gol di Icardi e Skriniar:
la squadra di Spalletti annienta i veronesi


"Salutate la capolista" urla la gente di San Siro. Dopo che a scaldare l'atmosfera nel pre-gara era stato Alberto Brignoli da Benevento, è festa grande per una grande Inter che si prende la vetta della classifica sbriciolando un Chievo che dura metà tempo. Decidono la tripletta di Perisic e gli acuti di Icardi - aspettando Immobile stasera, l'argentino diventa capocannoniere solitario - e Skriniar. Alla faccia dei dubbi sulla pressione da primato e sulle tre assenze pesanti, i nerazzurri hanno dato una prova di forza devastante, divertendosi e facendo divertire con giocate d'alta scuola. Gruppo in fiducia che sabato andrà in casa della Juve a +2 per capire se lo "scudetto" resta davvero soltanto il ritorno in Champions o se si può ambire al bersaglio grosso.

A SPALLATE — Spalletti non rischia Vecino, al fianco di Borja c'è Joao Mario, con Brozovic alle spalle di Icardi. In fase difensiva l'Inter si allinea nel 4-4-2, ma servirà a poco perché la pressione nerazzurra è costante e il Chievo, pur ordinato soprattutto all'inizio, in tutta la frazione riuscirà ad impegnare Handanovic soltanto con un colpo di testa di Meggiorini (14') e una telefonata di Birsa nel finale. Nel mezzo, senza dimenticare i pericoli creati all'alba del match da Ranocchia e Candreva, c'è solo l'onda interista. Che nasce da una squadra corta che si muove in sincronia, forte di giocatori in fiducia tra cui Santon e Ranocchia, mentre Joao Mario ci mette un po' a carburare. Come da caratteristiche delle due squadre, il gioco scorre soprattutto sulle fasce. L'Inter colleziona corner come ciliegie e Ranocchia va vicino al gol addirittura quattro volte da calci da fermo. Insegna il fabbro che a furia di dare spallate, prima o poi qualsiasi porta si apre. Quella di Sorrentino cede al 23', con Santon che sovrasta Depaoli e Sorrentino che sulla prima respinta si vede piegare i guantoni da Perisic, fino a quel momento ben frenato da Cacciatore. Trovato il vantaggio, la manovra interista diventa ancora più fluida. Joao si fa ipnotizzare su assist di Icardi, ma al 38' il capitano si mette in proprio. Errore di Inglese, break di Brozovic che verticalizza per Mauro il quale pare perdere l'attimo invece si decentra apposta per scagliare una sassata in diagonale sulla quale Sorrentino non è impeccabile. Con Birsa costretto ad abbassarsi troppo e gli interni che non trovano mai il tempo dell'inserimento, le due punte rimangono spesso isolate. E al 43' Joao Mario si mangia il 3-0 che avrebbe chiuso i conti già all'intervallo.

SIGILLI E ACCADEMIA — Nessun cambio e stesso copione a inizio ripresa. Al 9' Perisic sfiora la doppietta su cross di Joao, due minuti dopo Ranocchia si prende l'ovazione per un'ammonizione (!!) per fallo su Meggiorini. Birsa al 13' sbaglia il cambio di gioco, Perisic è un rapace, scherza Dainelli e trova il diagonale mancino della sicurezza. Da lì in poi è accademia e testa a Torino. Anche perché Skriniar (il terzo stagionale) apre e chiude un'azione da manuale, con gol di testa in tuffo sul babà di Candreva. Il Chievo non può far altro che guardare, rischia più volte la manita e perde pure Rigoni per infortunio. Entra Tomovic, con Cacciatore che si piazza davanti alla difesa. Spalletti invece concede la giusta passerella a Icardi, D'Ambrosio e Candreva per dare un po' di lustro anche a Eder, Dalbert e Karamoh, che va due volte vicino al gol. Che trova ancora Perisic nel recupero, dopo che Sorrentino era stato miracoloso su Ranocchia e Borja. Per oggi può davvero bastare così.

Luca Taidelli

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 3.227
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
04/12/2017 00:23
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Sampdoria-Lazio 1-2: Milinkovic Savic e Caicedo rimontano Zapata

Tutto nella ripresa: Zapata porta avanti i blucerchiati,
ma le reti del talento serbo e di Caicedo regalano la vittoria alla squadra di Inzaghi



Ancora Caicedo e sempre nel recupero. L'attaccate ecuadoriano che domenica scorsa in pieno recupero aveva causato il rigore che aveva consentito alla Fiorentina di riprendere la Lazio, stavolta regala alla squadra di Inzaghi tre punti d'oro e insperati per come si era messa la partita. Sempre in pieno recupero. La Lazio continua così la sua serie di vittorie lontano dall'Olimpico (ora sono 9 su 9 gare giocate tra coppa e campionato) e si riporta nel gruppetto di testa di campionato. S'interrompe invece la striscia vincente interna della Samp, al primo k.o. a Marassi dopo 6 successi su 6 partite. La squadra di Giampaolo prima s'illude di continuare l'en plein col gol di Zapata, ma poi crolla nel finale sotto i colpi di Milinkovic e Caicedo.

EMOZIONI SENZA GOL — Le squadre partono subito a tutta e continueranno così fino all'intervallo. Ritmi elevatissimi da ambo le parti, con i rispettivi centrocampo che vengono spesso saltati. Samp meglio nei primi venti minuti, Lazio più pericolosa nella seconda parte della prima frazione. Con occasioni da rete che grosso modo si equivalgono. La squadra di casa sfiora il gol con i tiri da fuori di Praet e Ramirez e soprattutto con la conclusione ravvicinata di Zapata che Strakosha riesce in qualche modo a respingere. La formazione di Inzaghi ci prova invece con i colpi di testa a botta sicura (che però finiscono fuori) di Parolo e Marusic, con una bella girata di Immobile e poi in particolare la doppia occasione Immobile-Luis Alberto (sul primo o tiro Viviano respinge, sul secondo salva sulla linea Bereszynski). Mancano i gol, non le emozioni.

EMOZIONI E GOL — La ripresa comincia sulla stessa falsariga di quanto visto nella prima frazione. Lazio vicinissima al gol al 7': il tiro di Parolo supera Viviano ma finisce sul palo. Tre minuti dopo l'occasione capita alla Samp e la squadra di casa la sfrutta passando in vantaggio: lancio di Torreira per Quagliarella che smista verso Zapata che a tu per tu con Strakosha non perdona. A quel punto la partita cambia. La Samp cerca giustamente di amministrare il vantaggio e chiude gli spazi ad una Lazio che fa fatica a creare occasioni. Inzaghi decide così di cambiare. Dopo l'avvicendamento Bastos-Patric (difensore per difensore) cambia modulo con gli inserimenti di Caicedo e Lukaku e per Leiva e Lulic, passando al 3-5-2. Il pari arriva poco dopo. Punizione di Luis Alberto dalla trequarti, la spizza Parolo per il tap-in vincente di Milinkovic. Sembra finita e invece no. In pieno recupero Milinkovic prende palla sulla trequarti, la fa filtrare in area dove interviene prima Immobile e quindi Caicedo per il gol-vittoria della Lazio.

Stefano Cieri

Fonte: Gazzetta dello Sport
ONLINE
Post: 56.565
Post: 41.281
Registrato il: 04/02/2004
Registrato il: 13/11/2004
Sesso: Maschile
Admin Unico
CONTENT CREATOR
04/12/2017 06:59
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota


il pomeriggio in cui Brignoli ha segnato a Donnarumma.



Il gioco del calcio è il gioco più bello del mondo, lo dimostrano storie come questa del Benevento che dopo 14 sconfitte consecutive riesce ad ottenere un pareggio grazie a un colpo di testa del suo portiere! [SM=x611823]








OFFLINE
Post: 104.931
Post: 3.227
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
05/12/2017 00:03
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Crotone-Udinese 0-3: doppietta di Jankto e gol di Lasagna

Il mancino della Repubblica ceca firma la doppietta che indirizza la partita, poi il tris di Lasagna



Nonostante un inizio di stagione molto modesto, scorrendo la rosa dell'Udinese in molti si chiedevano cosa ci facesse là sotto la squadra che da due partite di campionato è allenata da Oddo dopo l'esonero di Delneri, forse tardivo. E infatti, al primo scontro con una squadra che per salvarsi dovrà fare della vera fatica, emergono le differenze, con un 3-0 che matura alla distanza dopo un inizio migliore del Crotone.

CI PENSA JANKTO — Abbastanza scontato che un giocatore di ben altro livello, Jakub Jankto, faccia la differenza. L'ex Ascoli veniva da un periodo complicato, tra voci di richiesta di cessione e una panchina contro il Napoli per scelta tecnica. Importante per Oddo averlo ritrovato, nel momento di maggiore difficoltà della partita. Perché la prima parata importante è di Bizzarri sul gran destro del vivace Nalini, la cui uscita per infortunio nella ripresa danneggerà molto la squadra di Nicola. Jankto prima cicca un sinistro abbastanza comodo, poi non può sbagliare sulla respinta di Cordaz, che aveva salvato su Lasagna.

FINISCE — Da questo momento è un altra partita, col Crotone che non crea nulla e una rinfrancata Udinese che la mette al sicuro in avvio di ripresa. Maxi Lopez salta con irrisoria facilità Ceccherini e serve a Jankto la palla del raddoppio, col boemo che incrocia benissimo il destro. Il tris è un bel contropiede, con Barak che regala a Lasagna il più facile dei gol.

Gasport

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 3.227
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
05/12/2017 00:07
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Serie A, Verona-Genoa 0-1: decide Pandev. Ma Taarabt era in gioco?

Colpo dei liguri al Bentegodi: Ballardini prosegue la striscia positiva e porta i rossoblù fuori dalla zona retrocessione.
I Var giudicano regolare la posizione del marocchino al momento della rete del macedone


Il 15° turno di Serie A va in archivio con il colpaccio del Genoa, che passa 1-0 al Bentegodi: la striscia positiva di Ballardini prosegue e i liguri lasciano la zona retrocessione, salendo a quota 13 e mettendosi ben 5 squadre alle spalle. Tra queste c'è il Verona, penultimo a 9, che però protesta sul gol-partita di Pandev per un possibile fuorigioco: i Var sono di parere opposto.


GIALLO TAARABT — Nonostante la situazione pericolante delle due squadre, la prudenza resta negli spogliatoi: il Verona, trascinato da un tonico Buchel, parte col piede premuto sull'acceleratore e mette subito i brividi a Perin con un tiro-cross di Verde che scheggia la traversa, ma il Genoa non perde occasione per ripartire in velocità. Il piano tattico di Ballardini è chiaro: tagliare i rifornimenti a Cerci e Valoti, imbavagliare Bessa e Verde, azionare Taarabt. E col passare dei minuti, la partita s'incanala su ritmi meno forsennati, più adatti a giocatori esperti come Veloso, Rigoni e Pandev. Un attimo prima dell'intervallo, quando tutto lascia pensare che si vada al riposo sullo 0-0, ecco l'episodio che spacca la partita: Taarabt fugge sulla sinistra, il suggerimento è deviato da Bertolacci e perfetto per il destro vincente di Pandev. L'1-0 per il Genoa viene convalidato, i Var non suggeriscono nulla a Damato, ma la posizione di Taarabt è molto dubbia anche dopo i replay televisivi. Ci sarà da discutere.

RIGONI SPRECA — Pecchia protesta al rientro in campo, dopo aver rivisto le immagini. Ma ormai può far poco, se non inserire subito Kean al posto dell'acciaccato Bruno Zuculini. E' il Genoa, però, ad avere il match-point: Pandev e Rigoni, prima di lasciare il posto a Lapadula e Omeonga, confezionano una palla-gol che l'ex rosanero mette incredibilmente a lato. Gli attacchi del Verona proseguono fino alla fine, ma perdono di lucidità di minuto in minuto e Perin deve intervenire solo su Cerci e Kean. Troppo poco. Al fischio finale, dopo aver imprecato per il raddoppio fallito in contropiede da Biraschi, Ballardini esulta: in poche settimane ha già cambiato faccia al Genoa, rendendolo solido e pratico. Doti che mancano al Verona, e per salvarsi servono come il pane.

Stefano Cantalupi

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 3.227
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
05/12/2017 00:09
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

SERIE A 2017/2018 15ª Giornata (15ª di Andata)

01/12/2017
Roma - Spal 3-1
Napoli - Juventus 0-1
02/12/2017
Torino - Atalanta 1-1
03/12/2017
Benevento - Milan 2-2
Bologna - Cagliari 1-1
Fiorentina - Sassuolo 3-0
Inter - Chievo 5-0
Sampdoria - Lazio 1-2
04/12/2017
Crotone - Udinese 0-3
Hellas Verona - Genoa 0-1

Classifica
1) Inter punti 39;
2) Napoli punti 38;
3) Juventus punti 37;
4) Roma(*) punti 34;
5) Lazio(*) punti 32;
6) Sampdoria(*) punti 26;
7) Fiorentina, Milan e Bologna punti 21;
10) Atalanta, Torino e Chievo punti 20;
13) Cagliari punti 16;
14) Udinese(*) punti 15;
15) Genoa punti 13;
16) Crotone punti 12;
17) Sassuolo punti 11;
18) Spal punti 10;
19) Hellas Verona punti 9;
20) Benevento punti 1.

(*) Sampdoria, Roma, Lazio e Udinese una partita in meno.


(gazzetta.it)
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]



Feed | Forum | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:11. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com