Riflessioni e domande interessanti.
Cercherò di inglobare qui tutte le risposte.
In primis le quantità. Di sicuro qualcosa che ha fatto bene ai nostri genitori e nonni, oltre alla qualità, è stata la quantità moderata. Oggi si vive di eccessi e di frigo sempre pieno. Di porzioni extra.
Pur vero che oggi si lavora tanto e tutti, quindi inutile negare che tornare a casa dopo una giornata di lavoro e dover intavolare una cena, vede queste "industrializzazioni" come alleati più che come nemici.
Io in America ci sono stata nel 2001. Ho vissuto il loro senso degli eccessi. Un cibo caro (tranne se non vai nei vari fast food che ho evitato con cura) ma giustificato da porzioni tali al punto che finivo col mangiare una volta al giorno e senza terminare la porzione. Di contro devo dire che la loro carne OGM ha un sapore che ricorda davvero la carne di un tempo.
Esiste ancora un cibo veramente sano? Ni.
Al di là degli alimenti che farebbero bene come frutta e verdura, c'è da considerare lo stato dei terreni in cui crescono che è spesso dei peggiori. Senza contare l'uso dei pesticidi che non a caso furono usati nei campi di concentramento nelle camere a gas. E allora la domanda è: fa davvero così bene mangiare frutta e verdura?
Anche il biologico ha i suoi dubbi. I campi sono adiacenti ai campi di coltivazioni normali. Qualcosina gli arriva sempre, sia in via aerea che nel terreno che, come ricordato, spesso non è solo inquinato, ma proprio contaminato.
E se quel vino che bevo avesse in segreto cartine che lo fanno macchiare il bicchiere? Tutto può essere. Qui entra in gioco il rapporto di fiducia tra produttore e consumatore che non si costruisce in un giorno solo. Poi se il produttore ti porta a visitare sia i campi, sia la cantina dove fa il vino e l'ho visto pure pappuleare (a sto punto dovrei chiedere quanti napoletani ci sono di preciso😅), molto da nascondere non dovrebbe avere. Almeno si spera.😉
Per ora mi sembra abbastanza attendibile e simpaticamente, quando gli chiedo il vino, gli chiedo inchiostro della casa, sia chiaro che scuro. Poi si vedrà. Di sicuro il sapore e la consistenza non sono tipiche dei vini confezionati.
Mangio poco fuori. Tuttavia lo faccio con la consapevolezza che, al di là della qualità del cibo, checché se ne dica, le norme igieniche difficilmente sono rispettate. Bisognerebbe fare un giro nelle cucine frenetiche per capire come e quanto vengono rispettate. E forse, dopo quel giro, difficilmente andremmo a mangiare fuori.😅 Ma non è che un tempo fosse poi così diverso. Forse IlPoeta lo ricorderà. Una delle pizzerie più note della costiera, oggi considerata addirittura l'università della pizza, un bel palazzo di tre piani, nasceva in un semplice giardino poco curato e veniva chiamato dai clienti affezionati "Giggino o zuzzuso." Devo però riconoscere che oggi ha un grande senso dell'igiene e le sue cucine sono tutte assolutamente a vista. Sulla qualità del cibo non so. Forse quel giardino ha visto qualità migliori.
Mmmm che bel ricordo la merenda a scuola. Alle elementari tutti i giorni arrivava anche il latte della Centrale che, con le schifezze che passano ora per latte, ovviamente non c'è più. Ricordo ancora che arrivava in confezioni singole di cartone con cannuccia, tipo i succhi di frutta di oggi. Era buonissimo. E ora il latte non riesco più a berlo proprio perché ricordo quel sapore che non c'è più.
Domanda a chi ha figli. O nipoti. Ma si può ancora portare la merenda da casa a scuola? Non molto tempo fa ho saputo da più genitori che sono "obbligatorie" merendine confezionate. Vi risulta?
MAI e SEMPRE sono le parole più improbabili al mondo.