È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!


Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Campionato di calcio Serie A stagione 2022/2023 di Award & Oscar FFZ

Ultimo Aggiornamento: 12/06/2023 14:35
OFFLINE
Post: 104.923
Post: 3.225
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
22/04/2023 14:07
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Verdi trascina il Verona: doppietta, Bologna battuto e Spezia agganciato

L'ex Roma realizza un rigore nel primo tempo e concede
il bis di testa nella ripresa, al 94' la rete di Dominguez.
Liguri risucchiati in terz'ultima posizione



Nella partita inaugurale della 31ª giornata di campionato il Verona centra la seconda vittoria nelle ultime tre gare, supera 2-1 il Bologna e aggancia lo Spezia a quota 26, risucchiando la squadra ligure in piena zona retrocessione. Match winner è Verdi, che nel recupero del primo tempo realizza un calcio di rigore e nella ripresa raddoppia con un colpo di testa. Al 94' Dominguez dimezza il passivo. Zaffaroni recupera Lazovic e Doig, ma soprattutto sceglie di mandare in campo Gaich e non Djuric. Out Arnautovic, Cambiaso e Soriano, Thiago Motta risponde con Zirkzee nel tridente insieme ad Aebischer e Barrow. Inizio cauto da parte di entrambe, col Bologna che punta sul possesso palla per evitarsi guai, addormentare la partita ed attendere il momento buono per affondare i colpi. Non ci sta il Verona, che dopo una decina di minuti prende coraggio e cambia marcia.

VANTAGGIO VERONA — Verdi è l’emblema della trasformazione gialloblù: al 12 un suo assist innesca Lasagna, fermato da Skorupski. In due minuti è lo stesso Verdi a provare la conclusione, col portiere che prima blocca il suo sinistro e poi devia in angolo il suo destro in corsa. Il Bologna risponde con Dominguez che chiama in causa Montipò. Al 22’ un fallo di Posch su Depaoli fa urlare al rigore, ma il Var stabilisce che l’irregolarità si è consumata fuori area. I padroni di casa perdono due giocatori per infortunio: al 30’ Abildgaard accusa dei giramenti di testa con offuscamento della vista (per i quali viene portato in ospedale per accertamenti) e lascia il posto a Duda; al 40’ tocca a Lasagna dare forfait e lo sostituisce Lazetic. Al 41’ il Bologna trova il tiro con Zirkzee, Montipò si oppone d’istinto. Al 48’ la scena madre: in un’uscita Skorupski centra con un braccio il volto di Gaich e per il Var è rigore: dal dischetto non sbaglia Verdi, al 51’. Per la cronaca, il primo tempo terminerà dopo oltre 56 minuti.

VERDI CONCEDE IL BIS — La ripresa si apre con tre cambi: nel Verona c’è Djurc al posto di Gaich, nel Bologna Orsolini e Moro per Aebischer e Barrow. La gara è da subito intensa e combattuta, senza esclusione di colpi. Faraoni prima si fa ammonire (e salterà la prossima, contro la Cremonese), poi si fa perdonare realizzando un cross perfetto per la testa di Verdi e al 62’ il Verona si porta sul 2-0. Gli emiliani non si danno per vinti ma i padroni di casa hanno buon gioco nel chiudere gli spazi e il Bologna non riesce più ad arrivare al tiro, salvo un finale infuocato. Nemmeno i gialloblù si rendono più pericolosi, ma il finale è tutto di marca bolognese: al 94' Dominguez dimezza lo svantaggio con un pallonetto, e tre minuti più tardi Orsolini sbaglia clamorosamente l'occasione del pareggio.

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.923
Post: 3.225
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
22/04/2023 22:01
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Salernitana scatenata:
3-0 al Sassuolo e +7 sulla zona retrocessione

Dopo sei pareggi di fila i granata tornano alla vittoria.
Decidono le reti di Pirola (9’), Dia (20’) e Coulibaly (65’).
Emiliani mai in partita.
E’ l’8° risultato utile consecutivo per la squadra di Sousa


Matteo Pierelli


Una Salernitana così splendente era difficile immaginarla. Concreta davanti e attenta dietro, la squadra di Paolo Sousa grazie a questo 3-0 mette in cassaforte tre punti pesantissimi, stabilendo anche il proprio record in Serie A: mai era arrivata a otto risultati utili consecutivi. Stavolta è stato tutto facile contro un Sassuolo mai in partita: già dopo 20 minuti i padroni di casa hanno chiuso una partita che sulla carta era molto insidiosa vista la forma degli emiliani, reduci dal colpo contro la Juve. Invece i granata, grazie ai gol di Pirola e Dia nel primo tempo e Coulibaly nella ripresa, ottengono un successo importantissimo nella corsa salvezza, che il Verona aveva riaperto completamente venerdì sera battendo il Bologna. La Salernitana, che non vinceva da fine febbraio (3-0 al Monza), vendica il 5-0 subito all’andata e soprattutto, ora, è sette punti sopra il terzultimo posto e può respirare, prima delle due partite difficili che ha all’orizzonte contro Napoli e Fiorentina.

PARTENZA A TUTTO GAS — L’ottimo Paulo Sousa schiera i suoi con un paio di novità: Lovato dietro e Botheim in campo al posto di Piatek nel 3-4-2-1. Il Sassuolo, invece, ancora privo di Berardi, risponde con il consueto 4-3-3 con Defrel al centro dell’attacco. I campani partono fortissimo e passano già dopo nove minuti: azione da calcio d’angolo, Candreva la butta in mezzo e Pirola di testa infila il fischiatissimo Consigli. Il Sassuolo cerca di reagire spingendo a sinistra con Laurienté, ma è la Salernitana al 20’ a trovare il raddoppio grazie a un’azione cominciata da Dia e rifinita dallo stesso attaccante senegalese che batte Consigli dopo una bella sponda di Botheim. A quel punto la Salernitana arretra il baricentro e il Sassuolo prende in mano le redini del gioco ma prima il tiro di Laurienté finisce fuori di poco, poi Frattesi trova sulla sua strada Ochoa’. E’ l’ultimo acuto degli emiliani.

BRAVO SOUSA — Nella ripresa Dionisi toglie Frattesi e mette dentro Pinamonti che va a fare la prima punta con Bajrami alle sue spalle e Defrel e Laurienté sugli esterni. Non cambia granché: il Sassuolo stenta a trovare spazi e per trovare una prima occasione dei neroverdi bisogna aspettare una disattenzione della difesa dei padroni di casa, ma il sinistro di Ferrari finisce fuori di poco. Per il Sassuolo non è proprio giornata e poco dopo, al 65’, arriva il terzo gol della Salernitana con Coulibaly che, su assist di Dia, di piatto piega ancora Consigli. La partita in pratica finisce qui, con la festa dei 20mila dell’Arechi che acclamano Paulo Sousa che dal suo arrivo, in nove partite, ha perso solo al debutto contro la Lazio.

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.923
Post: 3.225
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
22/04/2023 22:13
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Il Toro fa l'impresa!
Un gol di Ilic abbatte la Lazio.
Ululati razzisti contro Singo e Karamoh



Un gran sinistro del serbo lancia i granata a pari punti con la Fiorentina (42).
Sarri ko dopo tre mesi, non basta l’ingresso in campo di Immobile nel secondo tempo.
Cori dalla Nord contro i giocatori granata


Mario Pagliara

Un Toro perfetto firma un’impresa capitale. Ferma la corsa della Lazio seconda della classe in Serie A, che non perdeva in campionato da otto giornate (7 vittorie e un pareggio). L’ultima sconfitta casalinga di Sarri risaliva all’11 febbraio con l’Atalanta. I granata si regalano un sabato a cinque stelle. Decide un gol di Ilic alla fine del primo tempo, ma è stata eccezionale l’interpretazione di tutti i granata saliti tanto di tono nella ripresa. Il punteggio alla fine è anche un po’ bugiardo, perché la squadra di Juric poteva segnare molto di più, avendo avuto due clamorose occasioni con Radonjic, una con Sanabria e un’altra con Schuurs.


IL BRIVIDO — Stava per entrare nella storia del campionato, questo Lazio-Toro. Perché dopo appena ventisette secondi, sulla testa di Zaccagni cade la palla che può cominciare a scavare una differenza: Felipe Anderson scappa sulla destra, il cross è preciso al centro dell’area granata dove Zaccagni ci arriva di testa. Vanja Milinkovic Savic ha uno scatto all’ultimo secondo, per un soffio riesce ad evitare il gol-lampo della squadra di Sarri. Passato il brivido di apertura, il match dello stadio Olimpico si riequilibra: la Lazio è un po’ più fluida nel gioco e nel giro-palla orizzontale, ma abbastanza inconcludente nell’ultima trequarti. Paga l’assenza in avvio di Immobile, seduto in panchina dopo l’incidente di sei giorni fa alla guida della sua auto. Il Toro interpreta un primo tempo di grande attenzione: è tosto, lavora tanto lungo la cerniera Vlasic-Linetty-Ilic per intercettare le principali fonti di gioco di Sarri (Vecino, Sergej Milinkovic Savic, Luis Alberto) ma ha anche le energie e la forza per rendersi pericoloso negli attacchi in verticale.


IL COLPO DI IVAN — E infatti, il bollettino delle occasioni del primo tempo pende dalla parte della squadra di Juric. Dopo il brivido di Zaccagni, la Lazio non riesce più a sfondare il muro granata. Chiede un rigore, al 12’, per una presunta sbracciata di Singo su Hysaj (che non c’è), e Ghersini non la sanziona. Prima di scappare in vantaggio, il Toro di Juric produce una grossa occasione con la coppia Sanabria-Radonjic: sponda del paraguaiano, dribbling su Patric e conclusione del serbo (20’). Provedel si salva in angolo con un prodigioso intervento di piede. A spezzare l’equilibrio ci pensa, a due minuti dall’intervallo, un missile calciato da Ivan Ilic. Stavolta Provedel è tradito da un rimpallo velenoso sotto i suoi occhi, e il Toro va all’intervallo in vantaggio: è la prima rete di Ilic al Toro, la sua prima anche in questo campionato.


RAZZISMO DALLA NORD — In avvio di ripresa, Sarri sbilancia la Lazio inserendo Immobile e Marcos Antonio al posto di Pedro e Vecino. E mentre i biancocelesti si allungano, l’occasione per chiudere i conti la produce ancora il Toro: è il 12’ quando Vlasic pesca in area Radonjic, botta di prima intenzione del serbo sul quale il riflesso di Provedel è nuovamente strepitoso come nel primo tempo sempre su Radonjic. Nonostante l’ingresso di Immobile, il copione della partita non cambia. Il Toro gioca un secondo tempo perfetto, non permettendo mai a una Lazio nel frattempo divenuta brutta né di calciare in porta né di rendersi pericolosa, se non per un tiro dalla distanza di Luis Alberto nei minuti di recupero. Difende con intelligenza il vantaggio, sfiora il bis nel finale con Sanabria e Schuurs. La macchia del pomeriggio sono gli ululati razzisti partiti dalla Curva Nord dei tifosi laziali, e percepiti nitidamente, prima quando Singo prendeva il pallone, poi nel finale su Karamoh.

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.923
Post: 3.225
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
22/04/2023 23:13
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Samp e Spezia, punto che non serve a nulla.
E il Verona avvicina la salvezza

La squadra di Semplici rimonta i blucerchiati
ma fallisce l’appuntamento con i tre punti:
il vantaggio sui veneti ora è solo di una lunghezza


Filippo Grimaldi


A chi giova questo pareggio? Sicuramente non alla Sampdoria, che prima si illude con il gol di Amione, ma poi si fa raggiungere da Verde e alla fine resta ultima della classe. Ma, in verità, aiuta poco anche lo Spezia, che avrebbe avuto bisogno di una vittoria esterna per rimediare al successo di ieri sera del Verona. Era stato battezzato il derby ligure della disperazione, e così alla fine è stato. Ciascuno con i propri guai e cattivi pensieri. La Samp con una classifica ormai compromessa e un piano salvezza che si allontana giorno dopo giorno, con scadenze vicine da onorare e lo spettro del fallimento e della ripartenza dalle serie inferiori ogni giorno sempre più concreta. Lo Spezia che ha palesato qualche difficoltà nel primo tempo, e quando ha avuto finalmente una reazione non è riuscito ad andare oltre il gol del pari: una gara sporca, dove alla fine alla squadra di Stankovic è mancata la continuità e a quella di Semplici (che fuori casa non vince da metà gennaio) un po’ discontinuo.

QUANTI PROBLEMI — La Samp deve rinunciare a Nuytinck in difesa, che si aggiunge alla lunga lista degli indisponibili. Torna Zanoli braccetto di destra, Leris va a fare il trequartista e si piazza alle spalle della coppia Gabbiadini-Lammers. Lo Spezia, che fuori casa ha raccolto in questa stagione solo dieci dei suoi 27 punti, perde in extremis Dragowski fra i pali (problema alla schiena durante il riscaldamento), sostituito da Zoet, ma ritrova Bastoni titolare, Wisniewski fa il centrale con Nikolaou e nel tridente offensivo Gyasi e Maldini supportano Nzola. Un primo tempo giocato a gran ritmo, con Ekdal e poi Augello subito pericolosi, e Léris che si rivela la mossa a sorpresa di Stankovic, perché crea spazi in avanti e i suoi inserimenti fanno saltare le misure della difesa spezzina. Un gran pressing dei blucerchiati che si concretizza al minuto 23 quando sull’angolo battuto da Augello (quinto assist stagionale) salta altissimo Amione (ma che errore Amian), Zoet tocca con la mano destra ma riesce solo a spedire il pallone sul palo e poi in rete. La Samp non molla, Esposito mura Lammers vicinissimo al raddoppio (28’), e poco dopo Maldini si arrende a un problema muscolare alla coscia sinistra, sostituito da Verde. E proprio il nuovo entrato al 34’ crea la migliore occasione per gli ospiti nel primo tempo, ma Ravaglia, il migliore dei suoi, è pronto alla respinta in angolo. Uno Spezia un po’ bloccato e poco fluido nella manovra, anche se al 41’ Bourabia fallisce un’altra favorevole occasione.

STOP FORZATO — Una brutta pagina, invece, quella che si consuma dopo 50” dal via della ripresa, con sette minuti di sospensione della gara e una pesante contestazione della gradinata sud, il cuore della tifoseria doriana, con il lancio in campo di una trentina di torce e fumogeni (ma come sono entrati sugli spalti?) e due striscioni (“se non capite il gesto chiedete a questi infami”) che spiegano (secondo i contestatori) il motivo della protesta, con i responsabili della crisi societaria: il patron Ferrero su tutti, ma anche la vecchia proprietà, la Lega Calcio, la Federcalcio e le istituzioni locali. Lo stop di sette minuti rallenta un po’ la Samp, che da lì in poi patisce la spinta dello Spezia. Così al 14’ la squadra di Semplici punisce la Samp e pareggia con Verde di testa su cross di Bastoni, dopo un provvidenziale ma vano intervento difensivo di Gabbiadini. E lì si spostano gli equilibri della gara. Dalla gradinata sud piove un altro fumogeno, lo speaker annuncia che in caso di ulteriori oggetti in campo la gara sarebbe stata definitivamente fermata. Non succede, ma si è rotto l’incantesimo, la Samp fatica, lo Spezia insiste, Esposito su punizione impegna ancora Ravaglia, ma nel maxirecupero – dieci minuti – è Zoet decisivo (47’) su Zanoli. Finisce così, e sono solo rimpianti.

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.923
Post: 3.225
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
23/04/2023 15:58
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Riecco la LuLa: l'Inter batte l'Empoli 3-0
e torna a vincere dopo 5 giornate



Doppietta di Lukaku, gol finale di Lautaro.
Inzaghi conquista i tre punti e sorpassa
momentaneamente il Milan al quinto posto


Filippo Conticello

Non è una "grazia" ricevuta, ma una luce per il futuro. È Romelu Lukaku, fermo con la sua ormai celebre esultanza davanti ai tifosi nerazzurri che lo acclamano dopo una doppietta che mancava da una vita. Così da Empoli il belga manda un messaggio a tutti, a se stesso, all'Inter, alla Juve e, soprattutto, al Milan europeo: Rom potrebbe essere tornato semplicemente se stesso, dominante e chirurgico, nel momento più importante della stagione. E questo exploit, fatto di due reti e di un assist da vecchia Lu-La per il gol di Lautaro, arriva il giorno dopo la decisione del presidente Figc Gravina di "graziarlo" dalla squalifica per la semifinale di Coppa Italia di mercoledì coi bianconeri: questa al Castellani è la migliore prestazione della sua seconda vita da interista e pure una potente autocandidatura per un finale ad alta intensità. Lo 0-3 contro la squadra di Zanetti interrompe la spirale negativa in campionato di Inzaghi dopo 5 gare senza vittoria e, forse, rimette la rotta sui giusti binari: arrivare quarti ancora si può, basta solo essere l'Inter, quella di un tempo.

L'AVVIO — All'inizio Simone Inzaghi passa l'Inter alla centrifuga e ne cambia nove rispetto alla notte di San Siro contro il Benfica: i troppi impegni davanti da qui alla resa dei conti europea col Milan impongono scelte estreme, soprattutto il debutto in campionato da titolare di Bellanova dopo 9 lunghi mesi. Per il resto ecco l'eterno D'Ambrosio per far rifiatare il tuttofare Darmian e De Vrij che lascia un po' di riposo pure a Bastoni. In mezzo si rivede Gagliardini e a sinistra Gosens, mentre spicca il ritorno da titolare di Calhanoglu: il turco deve adattarsi al vecchio ruolo di mezzala perché in regia Brozovic ha bisogno di minuti e fiducia. Davanti ritorna la coppia Lukaku-Correa, quella che Simone sta affinando in alternativa a Dzeko-Lautaro, ma che rischia adesso di essere messa in discussione dal boom del centravantone belga. Da parte sua, Paolo Zanetti due mesi fa ha già preso lo scalpo dell'Inter a San Siro con un blitz del gioiellino Baldanzi, pericoloso anche stavolta con il suo ondeggiare dietro alle punte. Per il resto, gioca Haas come mezzala destra e in avanti la scelta cade su Cambiaghi nel ruolo di partner di Caputo, mentre al centro della difesa si rivede Ismajli dopo alcune settimane di assenza. Nonostante i nerazzurri tengano la palla e occupino la metà campo rivale, all'inizio sono le ripartenze dei baby terribili dell'Empoli a creare grattacapi: Handa deve fermare in uscita Cambiaghi, arrivato a tu per tu dopo un aggancio superbo, e poi distendersi un sinistro di Baldanzi. Nel complesso, la squadra di Inzaghi fino alla trequarti ricamerebbe pure bene ma, come spesso le capita, manca l'ultima imbucata per qualche errore di troppo: nel primo tempo, ad esempio è Brozo a mancare due palle sanguinose. E se al 45' il portiere dell'Empoli Perisan ha fatto un'uscita e poco più, ci sarà un perché.

ROMELU… TRIS — Nell'intervallo, però, l'Inter cambia la maschera ed è una creatura diversa da quella vista nelle ultime di campionato: si intravede finalmente aggressività, determinazione e, soprattutto, conclusioni efficaci là davanti. Ad aiutarla la rete dello 0-1 che al 48' apre la partita come una scatoletta di tonno: Lukaku segna come non ce lo si aspetta, di destro e su azione. L'ultima rete non su calcio di rigore in campionato, il belga l'aveva segnata prima di Ferragosto 2022, nel debutto in campionato in Salento. Il tappo è forse saltato, anche perché dopo 28' arriverà pure il bis di Big Rom, ma quanto cambierà nelle gerarchie di fine stagione lo si scoprirà solo vivendo. Di certo, con l'Empoli costretto a recuperare, si aprono spazi in cui l'Inter può andare a nozze. A destra Bellanova ha campo per sfondare e rovesciare in mezzo palloni interessanti, mentre su una ripartenza a tutto campo Calha strappa per 30 metri e poi di sinistro obbliga Perisan a un mezzo miracolo. A mostrare quanto sia cambiato il vento a Empoli anche la traversa di testa su palla inattiva di De Vrij. Quando Inzaghi cambia Correa per Lautaro, poi, si vedono finalmente sprazzi di vecchia Lu-La, l'habitat naturale di Romelu. E, infatti, il numero 90 completa la sua domenica con un altro gol su azione. Bellissimo, old style, da vecchio Lukaku: doppio passo tutto di potenza e sinistro scaricato all'angolino. E alla doppietta si aggiunge pure l'assistenza per il gol dello 0-3 del gemello argentino, con tanto di mitraglia di coppia sparata per l'esultanza vintage della Lu-La. In fondo, il futuro dell'Inter è da cercare solo nel passato.

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.923
Post: 3.225
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
23/04/2023 23:44
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Monza, che rimonta con la Fiorentina:
da 0-2 a 3-2, di Pessina il gol decisivo



Viola in doppio vantaggio dopo soli 13’ grazie alle reti di Kouamè e Saponara,
poi sempre nel primo tempo l’autogol di Biraghi e poi il gol di Mota portavano il 2-2.
A inizio ripresa, la rete che vale altri tre punti per la squadra di Palladino


Fabio Bianchi

Monza e Palladino, chapeau. Dopo la vittoria con l’Inter, altri tre punti contro la Fiorentina. Una che, solo sulla carta se ci basiamo su questa sfida, doveva essere una delle squadre più in forma del campionato. I brianzoli hanno dimostrato, oltre al solito bel gioco, anche un grande carattere. Subito sotto di due gol, sono riusciti a rimontare e superare una Viola che sembra tornata, considerato anche i brividi nel ritorno di Conference con il Lech, agli antichi difetti. Cioè poca determinazione sotto porta e difesa che traballa a ogni attacco avversario. Sarà anche che ha la testa alle coppe (giovedì c’è il ritorno della semifinale di coppa Italia con la Cremonese) ma è un alibi che non regge (e nemmeno il turn over) per la banda Italiano che si riallontana dalle zone alte della classifica, mentre il Monza, con tutti meriti, sorpassa anche il Sassuolo.

GARA A DUE VOLTI — C’è stata una Fiorentina chirurgica all’alba del primo round e un Monza straripante, con la complicità appunto di una Viola distratta, per usare un eufemismo, in difesa. Nel giro di 13 minuti la banda Italiano era avanti 2-0. Prima con un colpo di testa di Kouame, tutto solo in area, su corner di Biraghi. Poi con un tiro sotto porta di Saponara ben pescato da Kouamè dopo una grande azione di Dodo. Sembrava una passeggiata invece mai fidarsi del Monza che non si è disunito, anzi ha cominciato a macinare un bel gioco ispirato da un Caprari che né Dodo né Milenkovic riuscivano a fermare. Il fantasista del Monza ha ispirato il 2-1 dopo un serie di dribbling e il tiro respinto da Terracciano finito sulle gambe di Biraghi. Da lì, il Monza ha continuato a spingere mettendo in difficoltà la Fiorentina sulla sinistra e anche nelle vie centrali con Rovella e Pessina dove solo Amrabat opponeva una buona resistenza. E al tramonto ha colto il pareggio con un lancio di Di Gregorio diretto per Dani Mota. Quarta nn calcola bene la traiettoria, Terracciano sbagliava l’uscita e il brasiliano in mezza acrobazia infilava il pallone nella porta vuota. Il bello è che nel recupero il Monza su angolo è andato ancora in rete con Pessina, ma lo stesso centrocampista si era aggiustato prima la palla con la mano. Giusto annullare.

RIMONTA COMPLETATA — Nel secondo round il Monza è entrato come si deve mentre la Fiorentina è rimasta così, nel limbo di un gioco d’accademia mai incisivo (un solo tiro telefonato) e con la difesa sempre in balia delle folate avversarie. Dopo una ripartenza micidiale dove Colpani tuto solo servito da Caprari si è fatto respingere il tiro, i brianzoli si sono procurati un rigore per un pestone di Amrabat a Dani Mota che Pessina ha trasformato. Rimonta completata. Nemmeno i cambi hanno risvegliato la Viola, chi è entrato (Castrovilli e Sottil e poi Jovic) non ha dato nulla e anzi è stato sempre il Monza sfiorare altri gol. Nel finale Caldirola ha preso pure il palo esterno. Un vittoria più che meritata.

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.923
Post: 3.225
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
24/04/2023 00:05
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

L’Udinese riparte e lascia nei guai la Cremonese:
3-0 con Samardzic, Perez e Success



Dopo tre turni senza vittoria basta un tempo
agli uomini di Sottil per chiudere il match.
Per la Cremonese stop pesante dopo le due vittorie a seguire


Francesco Velluzzi

L’Udinese risponde presente. La Cremonese si assenta. Per un tempo intero. Quello che serve ai bianconeri di Andrea Sottil per segnare tre gol, il primo dopo 1’45” con un colpo da campione del gioiello Samardzic, e chiudere il conto tornando a una vittoria che società e pubblico pretendevano dopo tre gare in cui era arrivato soltanto un punto strappato nel recupero su rigore col Monza. Splendido primo tempo da dedicare a uno stadio pieno (quasi 24 mila spettatori), arricchito dalla presenza dei ragazzi dell’Academy e dai tanti giovani invogliati col biglietto a 5 euro. L’Udinese festeggia anche il primo gol in campionato di Isaac Success e il secondo di Nehuen Perez, una sentenza di testa. La Cremonese dopo due successi da speranza, si arrende troppo presto pensando forse di più alla sfida di ritorno nella semifinale di coppa Italia a Firenze, ma dove parte da due gol di svantaggio.

IL PRE — Il colpo d’occhio è lo stadio praticamente pieno per una partita con una squadra di prima fascia. E’ un segno d’amore da parte del popolo friulano.

PRIMO TEMPO — All’uscita dagli spogliatoi la sorpresa arriva dalla panchina dell’Udinese: Sottil lascia fuori Beto e opta per un modulo che ha dentro il talento di Samardzic e la qualità di Pereyra sistemato dietro Success, unica punta. Ballardini invece parte con la difesa a quattro per coprirsi sulle avanzate dei quinti bianconeri. Davanti c’è Tsadjout col ritrovato Dessers. E Bonaiuto alle spalle. Si parte e l’Udinese si butta forsennata in avanti. Infatti dopo 1’45” Lazar Samardzic fa qualcosa di meraviglioso: servito da Lovric, calcia d’esterno sinistro imparabile per Carnesecchi. E l’Udinese è in vantaggio. La reazione della Cremonese c’è con Tsadjout che colpisce di testa mandando fuori su invito di Bonaiuto. Ma i bianconeri riprendono a martellare: al 15’ Sernicola salva un gol fatto di Udogie, cinque minuti dopo lo scatenato Samardzic pesca la testa di Lovric, ma Carnesecchi respinge bene. Al 24’ i grigiorossi sfiorano il pari con il solito Dessers che fa tutto benissimo saltando Bijol e calciando bene, ma è il palo a dirgli di no. Gol non fatto, gol subito. Punizione dalla trequarti sinistra per fallo guadagnato dal solito Success (con giallo a Sernicola che gli farà saltare il Verona perché diffidato), la batte Samardzic ben tagliata dentro e Perez sale sopra Bianchetti firmando il bis. L’Udinese giostra a piacimento con la regia di Walace che telecomanda il gioco, conMeitè impassibile, e al 36’ lancia Success che con un movimento stile basket scatta seminando Bianchetti e timbra il primo gol in questo campionato. Una liberazione per il nigeriano. Sono tre le reti bianconere, ma Success si ferma per un problema a una coscia e va dentro Beto. Si fa male pure Tsadjout che fa chiudere il tempo a Felix. Un primo tempo sontuoso quello della squadra di Sottil, meglio anche di quello col Monza alla vigilia di Pasqua.

SECONDO TEMPO — Ballardini prova a correggere: dentro Aiwu e Okereke per Sernicola e Castagnetti, ritorno della difesa a tre, ma è l’Udinese che continua a essere pericolosa con un Ehizibue formato XL che semina il panico a destra calcia e trova Carnesecchi che manda in angolo. Balla cambia ancora: Quagliata per Dessers, il migliore tra i giocatori di movimento, ma da risparmiare per giovedì. Niente però scuote la Cremo, anzi è Aiwu a mandare, ma nella sua porta, Beto che parte di slancio ma trova sempre Carnesecchi con lo scatto alla risposta. La prima parata di Silvestri al 29’ su punizione facile di Bonaiuto. Al 30’ Ballardini capito che niente cambierà fa il regalo al 2004 Alberto Basso Ricci, attaccante che debutta in serie A. Mentre per vedere in campo il Simone Pafundi che il ct Roberto Mancini considera imprescindibile, anche sul 3-0 e con una partita chiusa dal primo tempo, bisogna aspettare il minuto 40. Sfumature. Pafundi entra ruba immediatamente la palla a Valeri che lo stende e si fa ammonire. Il 2006 esce con la borsa del ghiaccio su una spalla.

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.923
Post: 3.225
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
24/04/2023 21:45
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

La doppietta di Leao stende il Lecce:
il Milan aggancia il quarto posto

Guizzo di testa e una discesa in "stile Napoli" per il portoghese.
I rossoneri salgono a 56 punti e al momento raggiungono la Roma


Francesco Pietrella

Due guizzi per scacciare i fantasmi e tornare a vincere. Leao si traveste nuovamente da man of the match, sigla due gol e stende il Lecce a San Siro, offrendo a Pioli un paio di regali: il primo è la vittoria numero cento da quando allena il Milan, il secondo è il controsorpasso all’Inter, vittorioso a Empoli. Botta e risposta da derby. Anche perché il San Siro di oggi è un prequel di ciò che vedremo in semifinale di Champions: più di 72mila spettatori.

RIGORE TOLTO — Il Milan del primo tempo sa di “vorrei ma non riesco”, fiaccato dal muro del Lecce alzato da Baroni e sorvegliato da Baschirotto e Umtiti, che imbrigliano Rebic dall’inizio alla fine. Il croato è spaesato, mai incisivo, gioca solo di sponda. Un lontano parente dell’Ante risolutore visto due anni fa. I rossoneri provano a pungere diversamente. Tonali ci prova con un destro da fuori al 10’, poi Chiffi tiene San Siro con il fiato sospeso. Al 13’ – dopo una bella combinazione sulla sinistra tra Theo e Leao – assegna un rigore al Milan per un fallo di Baschirotto sul francese, sceso in campo con i capelli rosa shocking, come gli scarpini. Il centrale leccese mima più volte di aver colpito il pallone, e lo fa con la calma di chi sa di avere ragione. Theo ribatte, indica il dischetto, ma Chiffi rivede tutto al Var. E “vince” Baschirotto: niente penalty.

BASTA LEAO — Il Lecce si rifà sotto e quasi gela Maignan al 19’. Cross di Gendrey dalla trequarti destra, liscio di Krunic e palo pieno di Banda da sei metri. L’esterno si fa beffe di Kalulu un paio di volte, sgasa e dribbla con facilità e contiene anche Messias in copertura, ma gli manca l’affondo decisivo. E alla fine Leao ne approfitta: al 40’, sugli sviluppi un corner dalla sinistra, Tonali crossa e il portoghese infila di testa Falcone. Si tratta del secondo gol in rossonero siglato in questo modo. Il primo? Proprio al Lecce, a giugno 2020. Il bello è che arriva dopo una quarantina di minuti giocati con indolenza, tra cambi di gioco sballati e giocate non riuscite. Ma alla fine segna proprio lui. Leao è anche questo.

ANCORA RAFAEL — Il copione della ripresa sembra lo stesso. Il Milan prova a chiuderla, fraseggia stretto, sfrutta le disattenzioni di un Lecce bramoso di tenere lontano l’Hellas e uscir fuori dalla zona a rischio, ma non chiude l’azione. Prima con Theo, poi con Brahim e Leao. A tutti riesce la prima giocata, a nessuno la seconda, la più importante. Questione di tempo. Pioli butta dentro Kjaer, Bennacer e Saelemaekers al sessantesimo. Fuori Thiaw, Tonali e Messias, con cui l’allenatore rossonero aveva parlato a lungo nel prepartita. Gara ombrosa del brasiliano, però. Il Lecce, invece, è una medaglia dai due volti. Quando c’è da battagliare tiene botta come può, ma in fase di costruzione fa fatica. L’unica parata di Maignan arriva al 70’ a seguito di un bel un destro di Strefezza dai venti metri, mentre tre minuti dopo Leao si riaccende sfiorando l’eurogol col pallonetto. La doppietta è rimandata: al 75’ parte in contropiede, si fa una trentina di metri palla al piede e poi strozza il sinistro quanto basta per pungere di nuovo Falcone, regalandosi il gol numero 12 in Serie A. Mai così tanti in carriera. Pioli gli concede la standing ovation a 10’ dalla fine. Il Milan torna a vincere dopo due pareggi di fila e aggancia momentaneamente la Roma al quarto posto con 56 punti, mentre per il Lecce è crisi nera: sette sconfitte e un pari nelle ultime otto. Il Verona è a -2. Il palo di Banda solo 0-0 resterà un rimpianto.

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.923
Post: 3.225
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
24/04/2023 22:01
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Raspadori punisce la Juve all'ultimo respiro:
il Napoli prepara la festa-scudetto

L'attaccante, appena entrato in campo, beffa i bianconeri al 93',
dopo un gol annullato a Di Maria con la Var.
Ora per il Tricolore a Spalletti manca solo la matematica


Filippo Cornacchia


Il Napoli batte la Juve dopo un finale rovente con un gol di Giacomo Raspadori, bianconero mancato, e avvicina la festa scudetto: il tricolore può arrivare già la prossima giornata se gli azzurri vinceranno contro la Salernitana e la Lazio non andrà oltre il pareggio contro l’Inter. Tanti i rimpianti per i bianconeri, che restano terzi in classifica nonostante il terzo ko consecutivo in Serie A, soprattutto per i due gol annullati nel finale (sullo 0-0) a Di Maria e Vlahovic.

SOULE’ E NDOMBELE — Partenza lenta. Allegri lancia dal primo minuto Soulé assieme a Miretti sulla trequarti a rimorchio di Milik (con Vlahovic inizialmente in panchina), mentre in difesa affianca Gatti e Rugani a Danilo. La novità di Spalletti è Ndombele a centrocampo al posto di Zielinski.

GATTI RISCHIA — Juve-Napoli si accende con due tiri dalla distanza (di Cuadrado e Ndombele), ma in avvio il brivido più grande il pubblico lo vive quando Szczesny si esibisce in un dribbling tanto bello quanto rischioso su Lozano. Poco prima della mezzora Rabiot prova a sbloccare la partita con il suo mix di forza e tecnica. Il francese brucia Olivera, poi serve un traversone teso a centro area. Nessuno bianconero, però, riesce ad approfittarne. Pochi minuti dopo rischia grosso Gatti che, nel tentativo di stoppare Kvaratskhelia, colpisce con una manata il georgiano, che resta a terra per qualche minuto. L’arbitro Fabbri e il Var (soprattutto) sorvolano. Gatti tira un sospiro di sollievo e nel finale di tempo salva la Juventus con un gran recupero su Lozano, che pecca di egoismo (a sinistra c’era Kvaratskhelia libero). La partita sale di giri: Rabiot in scivolata fa sentire tutto il suo strapotere fisico a Anguissa, ma stavolta l’arbitro ammonisce il francese.

IL JACK VINCENTE — Subito Juve a inizio secondo tempo sull’asse Soulé-Kostic. Il Napoli resiste e poi risponde con due conclusioni pericolose di Kvaratskhelia e Ndombele. Allegri all’ora di gioco ridisegna la squadra: fuori Miretti e Kostic, dentro Di Maria e Chiesa. E poco dopo il tecnico bianconero si gioca anche la carta Fagioli (al posto di Soulé), mentre Spalletti inserisce Zielinski e Elmas. E proprio quest’ultimo attiva Osimhen, che sfiora la rete con tiro velenosissimo a fil di palo. Il bomber nigeriano prende fiducia e metri (ai difensori juventini) e su perfetto suggerimento di Di Lorenzo tenta il gran gol con una conclusione di prima intenzione che finisce alta di poco. La Juve tiene e a dieci minuti dalla fine va vicino all’1-0: sponda di Gatti e acrobazia di Rugani che si spegne a lato. Al 38’ la Juve passa in vantaggio con Di Maria, che conclude a rete una ripartenza bianconera. L’Allianz Stadium esulta, ma la festa viene spenta dall’arbitro Fabbri che dopo il controllo al Var annulla la rete per il fallo a inizio azione di Milik su Lobotka. La Juve insiste. Vlahovic al 45’ entra al posto del polacco e poco dopo trova la deviazione vincente sotto porta su assist di Chiesa. Gol? No. Perché Federico tocca la palla quando ha già superato la linea. Così, come spesso succede nel calcio, in pieno recupero il Napoli trova il gol vincente con il subentrante Raspadori che avvicina lo scudetto degli azzurri. Nella panchina del Napoli iniziano i festeggiamenti, mentre Allegri furioso lascia la panchina in anticipo.

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.923
Post: 3.225
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
24/04/2023 23:00
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Atalanta, che tris alla Roma!
Gasp stende Mou e torna in corsa per la Champions



La Dea sblocca il match con Pasalic e raddoppia nella ripresa con Toloi.
Dopo il 2-1 di Pellegrini chiude l'incontro Koopmeiners su errore di Rui Patricio


Andrea Ramazzotti

L'Atalanta rientra in corsa per la qualificazione diretta alla prossima Champions battendo la Roma (3-1) e rovinando la centesima panchina giallorossa di José Mourinho. Meritato il successo della Dea che segna con Pasalic, Toloi e Koopmeiners. Inutile la rete del momentaneo 2-1 di Pellegrini che non rianima una squadra stanca dopo i supplementari di Europa League di giovedì contro il Feyenoord e alle prese con troppi infortuni.

PASALIC GOL — Gasperini, ancora privo di Lookman, punta sul 3-4-2-1, con Koopmeiners e Pasalic alle spalle di Zapata, a secco dal 9 novembre; Mourinho, senza l'infortunato Smalling, mette al centro del terzetto difensivo Llorente e porta inizialmente in panchina un Dybala non al top per schierare in avanti Abraham, con Pellegrini e Solbakken trequartisti. La gara è intensa e molto tattica fin dall'inizio: le due formazioni giocano a specchio e i duelli a tutto campo si susseguono. I nerazzurri alzano spesso in pressione Ederson, i giallorossi rispondono cercando di schermare De Roon con Solbakken, chiamato anche a far male con le ripartenze. La Dea non riesce a far girare veloce la palla perché la Roma è ben disposta e perché Zapata là davanti è spesso isolato. La prima mezzora se ne va senza tiri verso la porta e il match è tutto meno che spettacolare. Al 35' Zalewski ci prova da fuori, ma la sua conclusione viene deviata in angolo, mentre quella di Pasalic, quattro minuti più tardi, termina alle spalle di Rui Patricio. Bravo Scalvini a recuperare palla su Abraham e a servire Zapata che disorienta Celik e crossa in mezzo per la terza rete in Serie A del croato, perso da Ibanez. La Roma prima dell'intervallo risponde con una botta di Abraham altissima sopra la traversa, ma nel complesso la prima frazione degli uomini di Mourinho è deludente: senza Matic, in mezzo Cristante e Bove faticano a impostare e la squadra non si accende.

EMOZIONI FINALI — La Roma dà l'impressione di iniziare meglio la ripresa, con un colpo di testa di poco fuori bersaglio di Abraham, ma è solo un'illusione. L'Atalata risponde con una conclusione fuori di De Roon e soprattutto non allenta la pressione in mezzo al campo per evitare che gli ospiti impostino facilmente. Zapata in avanti fa un grande lavoro di sponda e nel proteggere il pallone, così i giallorossi non prendono mai in mano il ritmo della sfida. Mou decide di dare una svolta facendo quattro cambi tutti insieme: al 19' entrano Matic, Spinazzola, El Shaarawy e Dybala, escono Bove, Zalewski, Mancini e Solbakken. La Roma passa al 4-2-3-1 e alza di molto il baricentro grazie alla maggiore qualità che ha in campo; Gasperini inverte gli esterni (Zappacosta va a destra contro El Shaarawy, Maehle a sinistra), poi inserisce Palomino per l'infortunato Djimsiti. E appena entrato Palomino va a colpire di testa su angolo di Koopmeiners, Rui Patricio respinge e Toloi mette dentro il tap in del 2-0. I giallorossi provano a rispondere con Dybala, ma la Joya, che non è al top e si tocca l'adduttore, in due occasioni non trova lo specchio. Mourinho si gioca il tutto per tutto con Belotti per Abraham, la Dea risponde con Hojlund per Pasalic e Demiral per Maehle. La mossa dello Special One paga perché il Gallo fa la sponda per la rete di Pellegrini, al terzo centro consecutivo. Il match, che sembra riaperto, viene però immediatamente richiuso dal clamoroso errore in uscita di Rui Patricio che si fa sfuggire il pallone e consente a Koopmeiners di firmare il 3-1. Pellegrini timbra il palo, il numero 30 (!) della stagione, e la partita della Roma finisce in quel momento perché Dybala, toccato duro da Palomino, resta in campo perché le sostituzioni sono esaurite e la squadra è già in dieci complice l'infortunio muscolare di Llorente.

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.923
Post: 3.225
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
25/04/2023 14:01
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

SERIE A 2022/2023 31ª Giornata (12ª di Ritorno)

21/04/2023
Verona - Bologna 2-1
22/04/2023
Salernitana - Sassuolo 3-0
Lazio - Torino 0-1
Sampdoria - Spezia 1-1
23/04/2023
Empoli - Inter 0-3
Monza - Fiorentina 3-2
Udinese - Cremonese 3-0
Milan - lecce 2-0
Juventus - Napoli 0-1
24/04/2023
Atalanta - Roma 3-1

Classifica
1) Napoli punti 78;
2) Lazio punti 61;
3) Juventus(-0) punti 59;
4) Milan e Inter punti 56;
6) Inter punti 54;
7) Atalanta punti 52;
8) Bologna punti 44;
9) Udinese, Fiorentina e Torino punti 42;
12) Monza punti 41;
13) Sassuolo punti 40;
14) Salernitana punti 33;
15) Empoli punti 32;
16) Lecce punti 28;
17) Spezia punti 27;
18) Verona punti 26;
19) Cremonese punti 19;
20) Sampdoria punti 17.

(gazzetta.it)

(-0) Penalizzazione parzialmente e temporaneamente revocata della giustizia sportiva
dopo la sentenza del Collegio di Garanzia che ha deciso il 19 aprile scorso di rimandare
il procedimento ad altra Corte d'appello federale ma confermando l'impianto accusatorio
quasi in toto per i vertici dell'epoca, a partire da Andrea Agnelli, il che fa pensare
che la "punizione" è solo rimandata ed eventualmente da rimodulare (in senso afflittivo
la partecipazione alle prossime competizioni europee è a rischio anche per la concomitante
inchiesta UEFA che necessita di tempi più brevi rispetto al rischio di una lunga attesa
da parte della giustizia sportiva italiana). In più altri processi attendono la Juventus e
c'è chi ha già messo in moto il TAR per la riassegnazione a tavolino dello scudetto 2018/2019
al Napoli.
OFFLINE
Post: 4.618
Post: 389
Registrato il: 07/12/2022
Registrato il: 13/04/2023
Sesso: Maschile
26/04/2023 07:25
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Stasera ritorno di Coppa Italia..tra Inter e Juve
all'andata finì 1-1

Comunque vada...
ci saranno inevitabilmente delle polemiche..
ormai nel calcio contano solo quelle. 🙄
E tra le due squadre non scorre buon sangue da sempre 🤭
Quindi lo spettacolo è assicurato 😁

Wow

Wow



Abbasso la lampo
ONLINE
Post: 56.536
Post: 41.256
Registrato il: 04/02/2004
Registrato il: 13/11/2004
Sesso: Maschile
Admin Unico
CONTENT CREATOR
26/04/2023 08:16
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Re:
Little_Luis (4KmB221207), 26/04/2023 07:25:

Stasera ritorno di Coppa Italia..tra Inter e Juve
all'andata finì 1-1

Comunque vada...
ci saranno inevitabilmente delle polemiche..
ormai nel calcio contano solo quelle. 🙄
E tra le due squadre non scorre buon sangue da sempre 🤭
Quindi lo spettacolo è assicurato 😁

Wow

Wow



Il Napoli è fuori da Coppa Italia e Champions però questo è l'anno del terzo scudetto! [SM=x1583472]







OFFLINE
Post: 4.618
Post: 389
Registrato il: 07/12/2022
Registrato il: 13/04/2023
Sesso: Maschile
26/04/2023 11:22
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Beh con tutto il rispetto per Il Napoli che ha stravinto il campionato con pieno merito...😇

Io credo che tutti coloro che tifano per le altre squadre e non...compresi corvi e cornacchie di varie razze...🤣🤣🤣🤣🤣
stanno solo seguendo le vicende juventine sui famigerati - 15 che sono stati ridati...ma ci sarà (forse) un altro processo..😎
.e quindi.. dal secondo posto in giù...è tutto in bilico..e ci sono 6 squadre in corsa per 3 posti Champions 🤔

Ma pure la partita di stasera...aldilà di quello che si pensa...è di vitale importanza🤭

Wow



Abbasso la lampo
ONLINE
Post: 56.536
Post: 41.256
Registrato il: 04/02/2004
Registrato il: 13/11/2004
Sesso: Maschile
Admin Unico
CONTENT CREATOR
26/04/2023 11:54
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

@Little_Luis

Io credo che tutti coloro che tifano per le altre squadre e non...compresi corvi e cornacchie di varie razze...🤣🤣🤣🤣🤣
stanno solo seguendo le vicende juventine sui famigerati - 15 che sono stati ridati...ma ci sarà (forse) un altro processo..😎



Aridatece la Gioconda!
È in ballo anche la riassegnazione dello scudetto 2018/19 a favore del Napoli. [SM=x611868]





OFFLINE
Post: 4.618
Post: 389
Registrato il: 07/12/2022
Registrato il: 13/04/2023
Sesso: Maschile
26/04/2023 11:58
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

ilpoeta59, 26/04/2023 11:54:

@Little_Luis

Io credo che tutti coloro che tifano per le altre squadre e non...compresi corvi e cornacchie di varie razze...🤣🤣🤣🤣🤣
stanno solo seguendo le vicende juventine sui famigerati - 15 che sono stati ridati...ma ci sarà (forse) un altro processo..😎



Aridatece la Gioconda!
È in ballo anche la riassegnazione dello scudetto 2018/19 a favore del Napoli. [SM=x611868]

Mi spiace ma il gossip della gioconda
non lo seguo😁😳🤣

Wow



Abbasso la lampo
OFFLINE
Post: 697
Post: 690
Registrato il: 07/02/2006
Registrato il: 07/02/2006
Sesso: Maschile
26/04/2023 12:16
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Re:
Little_Luis (4KmB221207), 26/04/2023 11:58:

Mi spiace ma il gossip della gioconda
non lo seguo😁😳🤣

Wow



per quale squatra fai il tifo? [SM=x1584470]






"Ci siamo messi dalla parte del tortano perché la pastiera era finita"




OFFLINE
Post: 4.618
Post: 389
Registrato il: 07/12/2022
Registrato il: 13/04/2023
Sesso: Maschile
26/04/2023 12:39
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Pensavo si fosse capito😇

Juve 😁



Abbasso la lampo
ONLINE
Post: 4.100
Post: 4.011
Registrato il: 16/08/2017
Registrato il: 23/08/2017
Sesso: Maschile
STAFF
26/04/2023 15:11
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Re:
Little_Luis (4KmB221207), 26/04/2023 12:39:

Pensavo si fosse capito😇

Juve 😁



Piacere, Milan. [SM=x611821]





OFFLINE
Post: 4.618
Post: 389
Registrato il: 07/12/2022
Registrato il: 13/04/2023
Sesso: Maschile
26/04/2023 17:45
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Ah ok😅
Pensavo peggio 😁



Abbasso la lampo
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]



Feed | Forum | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:20. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com