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Campionato di calcio Serie A stagione 2022/2023 di Award & Oscar FFZ

Ultimo Aggiornamento: 12/06/2023 14:35
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Risveglio Hellas, il Verona
passa a Lecce e inguaia Baroni.
Lotta salvezza vivissima

Primo successo esterno della stagione per i veneti che colpiscono
una traversa con Djuric e passano nella ripresa con Ngonge.
I salentini, in ombra, restano a +4 sul terzultimo posto ma torna la paura


Vincenzo Di Schiavi


Mettiamola così: il Verona ha scelto il momento giusto. La prima vittoria esterna della stagione arriva a quattro giornate dalla fine, ma è pesantissima. Il Lecce viene infilzato con un colpo da biliardo di Ngonge a 20 minuti dal gong che per i veneti vale il +3 sul terzultimo posto occupato dallo Spezia. Una vittoria che premia l’ordine, il ritmo e l’intraprendenza degli ospiti, capaci di produrre una prestazione superiore a un Lecce prima impacciato e poi troppo confusionario. Il vento della paura ora soffia anche nel Salento.

PRIMO TEMPO — L’Hellas è più vivo e prova il cazzotto a freddo dopo 2’: cross dalla sinistra e incornata di Djuric, la palla sbatte sulla parte bassa della traversa, poi la difesa salentina spazza. Poco dopo stesso copione: Lazovic lavora un pallone sempre sulla corsia sinistra e lo serve ancora sulla testa di Djuric, Falcone però gli nega il gol con una super parata. Sembra l’incipit di un primo tempo da luna park e invece tutto torna nel solco dell’attenzione e della paura. Ballano punti pesanti, che il Verona sembrerebbe meritare: fa circolare meglio la palla, sfrutta la superiorità numerica in mezzo al campo e la corsia di sinistra da cui sgorgano i veri pericoli. Il Lecce accusa la vivacità altrui, fatica a imbeccare il trio Di Francesco-Ceesay-Strefezza, ma quanto meno guadagna campo. Non punge, ma allenta la pressione davanti a Falcone ed è già qualcosa. Strefezza torna a centrocampo, si sbraccia, chiama palla, ma la manovra non decolla: tiri zero. Calcioni invece tanti, pure feroci, da una parte e dall’altra. All’intervallo il Verona va col 58% di possesso palla e l’unico tiro in porta del match. Il Lecce invece sa che deve cambiare passo.

COLPO NGONGE — Uscire da quella palude di uomini in mezzo al campo che strozza spazi e idee non è facile per nessuno. Strefezza e Di Francesco provano a mettersi in proprio, ruotando furiosamente da una fascia all’altra, perché da dietro i rifornimenti non arrivano. Il Verona non rinuncia mai all’affondo: Abildgaard e Magnani mettono brividi a Falcone, anche se è il Lecce a dettare i ritmi. La coppia Bocchetti-Zaffaroni però ha l’intuizione giusta nel pompare forze fresche nelle posizioni giuste. Verdi lascia il posto a Ngonge che impiega 6 minuti a produrre la giocata magica. Coglie palla sulla trequarti, si accentra e scarica un sinistro che Baschirotto devia quanto basta per mettere Falcone fuori causa. Baroni inserisce Banda per Di Francesco, l’attaccante manda sul palo un destro davanti a Montipò, ma è fuorigioco. Il Lecce spinge, ci prova, ma sbaglia tantissimo, specie sulle fasce. Banda è l’unico a crederci veramente. Troppo poco. E ora restano quattro giornate. Di passione. Per tutti.

Fonte: Gazzetta dello Sport
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