Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Campionato di calcio Serie A stagione 2023/2024 di Award & Oscar FFZ

Ultimo Aggiornamento: 07/05/2024 00:00
OFFLINE
Post: 104.975
Post: 3.238
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
24/10/2023 13:12
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Udinese, la crisi continua: solo 1-1 in casa col Lecce

Friulani in vantaggio con un rigore di Thauvin nella ripresa.
Per D'Aversa decisivi i cambi: e nel finale pareggia Piccoli


Pierfrancesco Archetti


L’Udinese si illude, si sente vicina alla prima vittoria in questo campionato, ma viene raggiunta all’83’ dal Lecce. Dopo il vantaggio di Thauvin (al primo gol in A) su rigore a inizio ripresa, sono i cambi di D’Aversa a riportare in parità la sfida: cross di Sansone, zampata da due passi di Piccoli, entrambi in campo da cinque minuti. E’ l’1-1 che poi non cambia più.

AVVIO STENTATO — L’Udinese aveva segnato soltanto quattro gol (fra cui un’autorete) in otto giornate, Sottil prova a cambiare davanti mettendo Success insieme a Thauvin. Pereyra e Samardzic sono gli interni, dato che all’ultimo istante c’è la il forfait di Lovric. Thauvin è il più pericoloso, nel primo tempo ci prova sempre con tiri da fuori area perché i padroni di casa faticano ad avvicinarsi a Falcone. Il Lecce comanda di più la partita, si affida ai rientri sul destro di Strefezza: il capitano in un paio di occasioni fa sibilare la palla vicino al palo, mentre un contropiede di Almqvist viene fermato in extremis da Pereyra.

GOL E APPLAUSI — Troppo brutto il primo tempo per essere vero, quindi l’Udinese a inizio ripresa si scatena: il cambio tra l’impaurito Ferreira e il rapido Ebosele fa aprire una breccia a destra. Prima Success mette alto su invito di Thauvin, poi Ebosele crossa ancora per la punta che non segna sulla deviazione di Falcone (respinge Baschirotto sulla linea), ma Gendrey stende Pereyra sul rimbalzo ed è un giusto rigore segnato dal francese. Dopo lo svantaggio, il Lecce fatica ad essere autoritario come nel primo tempo. D’Aversa passa anche al 4-2-3-1, inserendo Banda, ma gli ospiti anziché insidiare Silvestri, si devono rifugiare nei falli (tre gialli nel finale) per evitare i contropiede. Però l’allenatore ospite può giocarsi ancora due carte, Sansone e Piccoli. E sono quelle che cambiano la partita.

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.975
Post: 3.238
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
24/10/2023 13:16
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Fiorentina, che occasione sprecata:
Caputo e Gyasi firmano il colpo Empoli



La squadra di Andreazzoli aveva finora realizzato una sola rete in campionato,
subendone 16: stavolta con un gol per tempo ha meritato i tre punti


Simone Battaggia

Altro che aggancio alla zona Champions. La Fiorentina cade pesantemente nel derby con l’Empoli, uno 0-2 netto che affievolisce il gran momento della Viola e nello stesso tempo accende le speranze di salvezza del club di Fabrizio Corsi. Per gli azzurri un gol per tempo, di Caputo nei primi 45 minuti e del neoentrato Gyasi nella ripresa, e una prestazione di grande autorevolezza, con una difesa solida (enorme Luperto), tanto pressing e rapide imbucate per la velocità dei tre davanti, Cambiaghi (quanta qualità), Caputo e Cancellieri. Andreazzoli vince la partita a scacchi con Italiano, soffocando i play viola con l’enorme lavoro dei vari Marin. Grassi, Maleh, e trovando con le imbucate in profondità la concretezza a rete che finora era mancata.

PRIMO TEMPO — In attacco Italiano rinuncia a Ikoné e schiera Nico Gonzalez a destra e Brekalo a sinistra, mentre Andreazzoli tiene in panchina Baldanzi, che non ha ancora recuperato il trauma distorsivo alla caviglia destra patito martedì scorso a Bolzano con l’under 21: nell’Empoli c’è Caputo centravanti, con Cambiaghi a sinistra e Caputo a destra. Se i numeri finora dicono che quello dell’Empoli è il peggiore attacco della Serie A, il primo tempo non lo dimostra affatto. Gli azzurri sono ben messi in campo, pressano, mandano in confusione una Fiorentina che ha dal solo Nico Gonzalez gli spunti più interessanti, mentre Kayode sembra confuso, Arthur e Duncan incidono poco, il lavoro a sinistra di Brekalo non porta frutto e al centro dell’attacco Nzola si vede davvero poco. L’Empoli attacca i portatori di palla e dà aria al contropiede, con imbucate pericolose: all’11’ Cambiaghi si allunga troppo la palla e grazia Terracciano. Un minuto dopo l’occasione più nitida della Fiorentina, con Nico Gonzalez che colpisce di testa impegnando Berisha e quando ribatte a rete viene chiuso da Luperto. La Fiorentina ci prova ancora con Duncan da fuori, al 18’ Quarta tenta addirittura la rovesciata (alta), ma è l’Empoli a essere più pericoloso: dopo che al 15’ Cancellieri aveva tirato alto di fuori, al 21’ Walukiewicz serve in profondità per Grassi, che dalla destra dell’area crossa per Caputo, puntuale per il tap-in dell’1-0 empolese. La Fiorentina prova a reagire, ha il pallino della gara ma sbaglia molto, non è concreta e perde palle sanguinose, che l’Empoli trasforma immediatamente in palle buone per il velocissimo trio d’attacco. Al 30’ Caputo libera Cambiaghi, e sul tiro a incrociare Terracciano deve superarsi. Al 46’ il Franchi gela: Kayode perde l’ennesima palla, l’Empoli costruisce un ottimo cross di Cancellieri da sinistra, con Caputo sul primo palo che gira in rete. Lo 0-2 viene però cancellato dal Var. L’arbitro Dionisi non viene nemmeno chiamato a rivedere le immagini: si nota infatti che il centravanti dell’Empoli colpisce la palla con il braccio destro.

SECONDO TEMPO — Dopo l’intervallo Italiano schiera Sottil sulla sinistra al posto di Brekalo, mentre Andreazzoli conferma gli undici. L’Empoli dai difende con ordine, Maleh corre come un dannato per infastidire i portatori di palla viola, così bisogna aspettare il 15’ per una concreta occasione viola, con il tiro di Bonaventura respinto in angolo. Il numero 5 viola ci prova anche al 20’, ma è impreciso. L’Empoli dà la sensazione di aver speso molto, ma resta ben coperto e approfitta di ogni occasione per rifiatare. Andreazzoli fa entrare Fazzini e Destro per Marin e Caputo, anche loro sono chiamati a coprire: l’Empoli si difende con nove uomini, la Viola fa girare la palla ma non trova spazi, così entrano Beltran per Nzola e Mandragora per Duncan. Al 32’ il Franchi protesta, Beltran gira a rete trovando Luperto, si invoca il rigore ma si riparte dal corner. E al 36’ firma l’assist per lo 0-2: Cambiaghi recupera palla e lo serve con uno splendido tacco, cross dalla destra per Gyasi che irrompe nell’area piccola e fulmina Terracciano. La partita pian piano si spegne, si vede in campo anche Baldanzi (e pensare che gli ospiti dovevano pagare la sua assenza), la Viola preme ma l’Empoli non mostra cedimenti. Berisha nel finale nega con un gran volo il gol a Gonzalez e allo scadere Destro tira fuori di poco il gol dello 0-3.

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.975
Post: 3.238
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
24/10/2023 13:17
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

SERIE A 2023/2024 9ª Giornata (9ª di Andata)

21/10/2023
Verona - Napoli 1-3
Torino - Inter 0-3
Sassuolo - Lazio 0-2
22/10/2023
Roma - Monza 1-0
Bologna - Frosinone 2-1
Salernitana - Cagliari 2-2
Atalanta - Genoa 2-0
Milan - Juventus 0-1
23/10/2023
Udinese - Lecce 1-1
Fiorentina - Empoli 0-2

Classifica
1) Inter punti 22;
2) Milan punti 21;
3) Juventus punti 20;
5) Napoli e Fiorentina punti 17;
6) Atalanta punti 16;
7) Roma e Bologna punti 14;
9) Lazio e Lecce punti 13;
11) Monza e Frosinone punti 12;
13) Sassuolo punti 10;
14) Torino punti 9;
15) Genoa e Verona punti 8;
17) Empoli punti 7;
18) Udinese punti 6;
19) Salernitana punti 4;
20) Cagliari punti 3.

(gazzetta.it)
[Modificato da ilpoeta59 25/10/2023 07:40]
ONLINE
Post: 56.659
Post: 41.368
Registrato il: 04/02/2004
Registrato il: 13/11/2004
Sesso: Maschile
Admin Unico
CONTENT CREATOR
24/10/2023 14:21
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

IL CALENDARIO CLICCA QUI





ONLINE
Post: 4.172
Post: 4.083
Registrato il: 16/08/2017
Registrato il: 23/08/2017
Sesso: Maschile
STAFF
24/10/2023 14:27
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

@poeta

Domenica 29 ottobre c'è la sfida diretta Napoli - Milan, avete l'occasione per accorciare la distanza di 4 punti che ci separa ma la distanza potrebbe anche lievitare a 7 punti. [SM=x4983510]



ONLINE
Post: 56.659
Post: 41.368
Registrato il: 04/02/2004
Registrato il: 13/11/2004
Sesso: Maschile
Admin Unico
CONTENT CREATOR
25/10/2023 07:40
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Re:
Marco_M77, 24/10/2023 14:27:

@poeta

Domenica 29 ottobre c'è la sfida diretta Napoli - Milan, avete l'occasione per accorciare la distanza di 4 punti che ci separa ma la distanza potrebbe anche lievitare a 7 punti. [SM=x4983510]



È meglio se la tua squadra si fa una passeggiata sulla Caracciolo, lo stadio Diego Armando Maradona è pericoloso! 🤣





OFFLINE
Post: 104.975
Post: 3.238
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
28/10/2023 13:27
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Ci pensa ancora Gudmundsson:
il Genoa respira e inguaia la Salernitana

Due pali in avvio per il Grifone con Badelj
e Retegui che non rientra nella ripresa.
Al 35' il guizzo vincente dell'islandese.
Traversa di Mazzocchi nel finale


Filippo Grimaldi


Dopo quasi un mese il Genoa ritrova la vittoria a spese di una Salernitana che si sveglia tardi e non trova la forza di recuperare dopo il gol decisivo di Gudmundsson nel primo tempo. La sfida fra i due eroi di Berlino 2006, Gilardino e Filippo Inzaghi, premia il rossoblù, com’era successo nel campionato scorso quando il più grande dei due fratelli Inzaghi era venuto al Ferraris con la Reggina. Il suo lavoro inizia a dare frutti, ma servirà tempo per ridare stabilità ed equilibrio a un gruppo che incassa la quarta sconfitta esterna di fila e in campionato non vince da undici turni. Per il Genoa un sorriso a metà, perché ha ritrovato Retegui, assente dal 1° ottobre, uscito però nell’intervallo per il riacutizzarsi dell’infortunio patito a Udine.

CHE PARTENZA — Un avvio di gara a ritmo altissimo per il Genoa, in campo con il 3-5-2, che in trentacinque secondi, fra il 2’ e il 3’ di gioco, va vicino al gol prima con un colpo di testa di Dragusin servito da Gudmundsson (decisivo il riflesso di Ochoa) e poi con un’altra zuccata di Badelj che finisce sul palo alla sinistra del numero uno ospite. Ritmi altissimi, Salernitana in affanno, rossoblù ancora vicini al vantaggio al 16’ con Retegui, la cui girata improvvisa di sinistro termina ancora una volta sul palo. Lì il Ferraris ammutolisce perché l’italo argentino crolla a terra dolorante ancora una volta al ginocchio sinistro. Retegui riesce a ripartire, ma non è al meglio, tanto che nell’intervallo deve lasciare il campo, sostituito da Ekuban. Tuttavia la squadra di Gilardino insiste nella sua azione perché la Salernitana fa pochino in verità dalla mediana in su. Dia si fa vedere al 34’, ma il suo diagonale è bloccato a terra da Martinez. Sulla ripartenza il Genoa va a segno, grazie all’islandese Gudmundsson che lascia sul posto Gyomber e batte Ochoa, sfruttando l’assist di Malinovskyi.

LA REAZIONE — Tutta un’altra storia nella ripresa, perché la squadra di Inzaghi, che mantiene il 3-4-2-1, piazza Sambia a coprire la fascia destra (fuori Bradaric) e Bohinen rinforzo per la mediana (fuori Candreva) e così ha più equilibrio. Gli ospiti approfittano pure di un Genoa che abbassa il baricentro e paga (anche) l’uscita di Retegui. Ekuban lavora per la squadra, ma la sua efficacia sul fronte offensivo è molto limitata e il gioco rossoblù ne risente. Gilardino toglie Malinovskyi e Badelj, e si affida a Kutlu e Strootman, con Frendrup che si accentra per guidare il gioco rossoblù. Inzaghi vara a una Salernitana tutta avanti, dentro anche Ikwuemesi, con Tchaouna chiamato a spingere sulla destra. La Salernitana crede nel pari, ma dalla trequarti in su le manca l’idea giusta e l’uomo capace di tradurla in rete. Mazzocchi al 40’ centra la traversa di testa, ma sul cross di Sambia dalla destra era in posizione irregolare. Il Genoa soffre, ma resiste, Inzaghi chiede ai suoi maggiore compattezza fra i reparti e, a Dia e Ikwuamesi, di stare vicini per sfruttare la loro fisicità, contro un avversario che nella ripresa ha dovuto soprattutto pensare a difendere il vantaggio. Poi il recupero-thrilling: prima Gudmundsson è troppo egoista in contropiede e perde l’occasione per il raddoppio, poi Dia al 47’ calcia incredibilmente fuori di sinistro all’interno dell’area piccola (era però in fuorigioco). Finisce così: il Genoa riparte, la Salernitana annaspa sempre più nella zona rossa della classifica.

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.975
Post: 3.238
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
28/10/2023 17:20
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Il Bologna scappa con Zirkzee,
il Sassuolo lo riprende con Boloca:
il derby finisce 1-1



L'olandese porta avanti i rossoblù con una splendida giocata,
poi il centrocampista romeno fissa il risultato con il primo gol in Serie A della sua carriera


Matteo Dalla Vite

Il Bologna mantiene l'imbattibilità (sono 9 gare di fila), il Sassuolo recupera la partita con Boloca dopo un gol da applausi di Zirkzee che aveva anche realizzato l'1-2 nella ripresa, poi annullato per fuorigioco di Orsolini. La morale del derby emiliano – non esattamente avvincente – è tutta qua. Il Bologna ha lasciato giocare il Sassuolo che ha tenuto più palla e riempito l’area con situazioni più massicce: l'1-1 finale è corretto perché – a proprio modo – sia Sassuolo che Bologna hanno comunque provato a vincere.


QUADRO ZIRKZEE — Rispetto alle formazioni annunciate, Dionisi mette Thorstvedt al posto di Racic mantenendo il 3+1 offensivo con Berardi, Bajrami e Laurienté dietro a Pinamonti; Motta deve fare a meno di Beukema nel riscaldamento e inserisce Bonifazi con conferma del duo svizzero in mezzo al campo (Aebischer-Freuler) e Saelemaekers a sinistra nel consueto 4-2-3-1. Al 2' si fa subito vedere il Sassuolo: imbucata centrale e colpo di Bajrami fuori di poco. Ma il Bologna è una palla un gol: lancio da zona difensiva di Aebischer (alla faccia dell'azione manovrata, comunque sempre cercata), palla a Zirkzee che si beve Erlic e Consigli appoggiando in rete lo 0-1 da giocatore mortifero ed elegante. Un dipinto olio su tela, dopo quello di San Siro, che è il terzo gol stagionale per l'olandese. Pinamonti, 18', ci prova spostato a sinistra: Skorupski è posizionato male, tiro a girare fuori di poco. Il Bologna ha abbassato le pretese, il Sassuolo fatica a trovare lo specchio. La prima mezz'ora è proprio così: il Sassuolo ferito gioca e conclude 4 volte verso Skorupski e il Bologna fa molto meno, fatica a imbastire anche per le coperture ora puntuali dei neroverdi. Al 28' Berardi chiede un rigore per colpo di Calafiori ma il fallo è al contrario e Giua non aveva evidenziato l'inizio-dell'azione viziata da un fallo di mano di un neroverde in mezzo al campo. Il Sassuolo, al tramonto del Lato A, arriva al pari: Boloca sgancia un tiro dal limite dell'area spostato a sinistra, diagonale che Skorupski vede male, 1-1 meritato perché il primo tempo il pallone lo ha portato proprio la squadra di Dionisi.


GOL ANNULLATO — Nella ripresa, Motta cambia De Silvestri con Posch mentre Erlic cerca di rifarsi per la dormita sullo 0-1 e ad altezza dischetto colpisce leggermente troppo col pallone che finisce sulla rete oltre la traversa. Dionisi infila Racic per Thorstvedt, Ferguson arriva vicino al gol (primo acuto personale) e Berardi pure ma c'è Skorupski che neutralizza uno dei tiri a giri dell'azzurro partendo da destra. Fino al 30’ il secondo tempo è abbastanza noioso, a ritmi contenuti, pochi spunti elettrizzanti: al 35' il Bologna cerca di alzare il ritmo, Orsolini si vede respingere un tiro da Consigli che favorisce Zirkzee: temporaneo 1-2 che però il "Saot" (il fuorigioco semiautomatico) annulla per iniziale "offside" di Orsolini. Il Sassuolo si avvicina al vantaggio: colpo di Volpato deviato da Kristiansen, Skorupski la prende col piede sinistro. Si fa male El Azzouzi ed entra Moro nel Bologna, Dionisi infila Defrel per Pinamonti e Pedersen per Vina: Zirkzee batte una punizione sulla quale Consigli fatica, poi il Sassuolo chiude la gara in attacco con Ferrari che spreca una situazione d'area colpendo male e alto. Ci hanno provato. Non ci sono riuscite, a vincere.

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.975
Post: 3.238
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
29/10/2023 00:12
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Buongiorno-gol!
Il Torino rialza la testa e sbanca Lecce



Al rientro dall'infortunio muscolare che lo aveva fermato un mese fa,
il difensore decide la sfida in casa dei pugliesi.
Per i granata 3 punti dopo la striscia no di 5 partite senza vittorie


Mario Pagliara

Ci pensa la bandiera Alessandro Buongiorno ad illuminare la notte salentina dei granata. Il Toro torna a segnare (dopo quattro gare), e a vincere (dopo cinque), firmando a Lecce quel balzo auspicato da Juric alla vigilia. Per il tecnico croato è successo liberatorio e una boccata di ossigeno che vale oro: il colpaccio in trasferta assume un valore specifico di peso in virtù del momento di difficoltà che la squadra di Juric stava attraversando e perché immette nello spogliatoio un’abbondante dose di fiducia. Il Lecce, invece, frena ancora: D’Aversa non vince da cinque giornate nelle quali ha subito tre sconfitte e raccolto solo due pareggi.

KRSTOVIC PERICOLOSO — Sulla carta la serata sembra apparecchiata per gli attaccanti: Pellegri-Sanabria in maglia granata, il tridente Banda, Krstovic, Almqvist in giallorosso. Juric si mette con un “finto” centrocampo a cinque, perché Ricci è il jolly che spesso (e volentieri) si alza sulla trequarti, mentre D’Aversa si incammina sulla strada tracciata finora del 4-3-3. In avvio il Lecce non pare sorpreso dai cambiamenti tattici del Toro: Ramadani fa buona guardia davanti alla difesa, la difesa non concede nulla mentre il giro palla dei granata non sale né di ritmo né di qualità (forse condizionati dal fatto che Gineitis e Linetty sono già ammoniti dopo venticinque minuti). Nel primo tempo gioco non brillante sui due fronti, si vive soprattutto di episodi. E tra l’11’ e il 40’ il Lecce riesce a rendersi pericoloso quattro volte, trovando sulla propria strada un attento Milinkovic: Banda conclude tra le braccia di Vanja (11’), ancora Banda scarica a botta sicura ma il portiere granata stavolta si supera coi piedi (30’). Due minuti dopo show di Krstovic nel cuore della difesa del Toro, ne salta almeno due netti, poi Milinkovic è bravo a chiudergli lo specchio. Al 40’ Almqvist si invola ma Vanja chiude ancora la porta.

BUONGIORNO TORO — La squadra di Juric ha il merito di restare con la testa sempre dentro la partita. Soffre quando è il momento di soffrire, tiene botta, ma è bloccato nella produzione del gioco dalla tensione che, inevitabilmente, genera il momento. Al 39’ Ricci conclude per la prima volta verso la porta di Falcone, la palla vola alta sulla traversa. Nel momento migliore del Lecce, arriva il lampo granata. Il Toro non segnava in campionato da quattro giornate consecutive, e a rompere l’astinenza ci pensa il leader morale di questo gruppo, il difensore Alessandro Buongiorno, al rientro un mese dopo l’infortunio. Minuto numero 41: Linetty lancia Ricci che svirgola nel cuore dell’area, indovinando però un assist involontario per Buongiorno. E’ lo 0-1 per i granata: terzo gol per Buongiorno in Serie A in carriera, tutti e tre fuori casa, il secondo di questo campionato.

STRATEGIE — In avvio di ripresa, D’Aversa inserisce Oudin e Strefezza per provare ad avere maggiore brillantezza senza cambiare l’assetto tattico. Ma adesso è il gioco del Toro a crescere in pulizia e qualità: poco prima del quarto d’ora, Sanabria sfiora di testa il raddoppio su invito di Lazaro (palla alta) e un minuto dopo un assolo di Pellegri muore tra le braccia di Falcone. Dentro nel Lecce anche Sansone e Piccoli e passaggio al 4-2-3-1 per il tentativo di rimonta, mentre Juric - scollinata l’ora - si gioca la carta Zapata. Via via il Lecce scompare dalla scena, ad eccezione di sporardici sussulti di orgoglio, mentre il Toro controlla il vantaggio senza grande patemi. E, dopo sette minuti di recupero e dopo l’espulsione di Juric, festeggia una vittoria liberatoria.

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.975
Post: 3.238
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
29/10/2023 00:17
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Cambiaso sfonda il muro del Verona all'ultimo secondo:
la Juve vince, vola in testa e sogna



I bianconeri non sprecano l'occasione per sorpassare,
almeno per una notte, la capolista Inter


Filippo Cornacchia

All’ultimo secondo – e dopo due gol annullati a Moise Kean dalla Var – la Juventus si prende la testa della classifica per una notte grazie a un insospettabile. Vlahovic, Chiesa o Milik? No, il timbro sul primo posto virtuale della Signora, in attesa dei risultati di Milan e Inter di domani, lo mette Andrea Cambiaso in pieno recupero. Un gol pesantissimo, da bomber d’area. Bianconeri di nuovo al comando in Serie A, almeno per poche ore, come non succedeva da 1182 giorni e dallo scudetto di Maurizio Sarri.

DUE GOL ANNULLATI A KEAN — Allegri riparte da Vlahovic in coppia con Kean. E l’attaccante della Nazionale, in gol all’andata e al ritorno lo scorso anno contro il Verona, ripaga immediatamente la fiducia del tecnico. Il primo tempo e l’inizio del secondo si trasformano in una sorta di Moise contro tutti e di Djuric, il centro-boa del Verona, contro Gatti, Bremer e Rugani. Kean prova in tutti i modi a segnare alla sua ex squadra e prima del quarto d’ora ci riesce con una straordinaria percussione personale. Talmente bella, da essere poi annullata dalla Var per un fuorigioco millimetrico del numero 18. Un tacchetto, massimo due, cancellano la prodezza dell’azzurro, che però insiste e sfiora il vantaggio in almeno altre tre occasioni: colpo di testa, deviazione nell’area piccola e conclusione violenta. Porta stregata, come per Vlahovic (incornata alta da buona posizione). E il Verona? Prima incassa i colpi come un pugile nell’angolo cercando conforto e respiro nella fisicità di Djuric, poi reclama un rigore per un presunto tocco di petto-braccio di Weah (verificato dalla Var) e infine, sulla sirena del primo tempo, fa vivere un brivido al pubblico bianconero con un gran tiro di Bonazzoli respinto ancora meglio da Szczesny. A inizio ripresa stesso film: Kean tarantolato e di nuovo a segno (stavolta di testa), ma ancora una volta il gol è annullato dalla Var per un fallo a inizio azione dello stesso Moise su Faraoni. L’azzurro si innervosisce, si fa ammonire, e alla fine Allegri lo sostituisce con Chiesa. Kean rientra subito negli spogliatoi, deluso: “Perché? Perché?”.


LA ZAMPATA DI CAMBIASO — Chiesa si presenta con il piglio giusto e dà la scossa alla Juventus con una serie di tiri. Nel momento di massima pressione è sempre Fede a tentare l’azione personale e a reclamare un calcio di rigore per la spinta ricevuta in area da Folorunsho. Allegri le tenta tutte e nel finale aggiunge a Chiesa e Milik anche Yildiz e il giovane turco sfiora il gol della serata. Quando lo 0-0 e lo scherzetto del Verona sembrano cosa fatta, ecco la zampata di Cambiaso (tap in dopo il palo colpito di testa da Milik) che vale la testa della classifica almeno fino a domani e ai risultati delle milanesi.

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.975
Post: 3.238
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
29/10/2023 21:13
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Incredibile Cagliari! Sotto 3-0 col Frosinone,
la ribalta al 96' col timbro di Pavoletti



La squadra di Di Francesco scappa con la doppietta di Soulé e Brescianini.
Poi l'impresa dei sardi: Oristanio e Makoumbou accorciano.
E nel finale Pavoletti pareggia e segna il gol vittoria.
Per Ranieri è la prima vittoria in campionato


Francesco Velluzzi

È la svolta di una stagione? Forse sì. Perché quello che è successo alla Unipol Domus ha dell’incredibile. Il Cagliari rimonta dallo 0-3 e trionfa 4-3 col Frosinone. Una battaglia vinta con il cuore, con l’anima, con Claudio Ranieri. Ma soprattutto con un eroe che è il simbolo di questa squadra: Leonardo Pavoletti, l’uomo della provvidenza, quello che a Bari questa squadra l’ha riportata in serie A e che stavolta l’ha tolta dai guai con la collaborazione di Gaetano Oristanio, colui che ha riaperto la partita con i recuperi, gli strappi e le accelerazioni. E il gol. Per il Cagliari è la prima vittoria in campionato. Gli errori difensivi l’avrebbero condannato, la sfortuna (rigore sbagliato e palo) pure, ma la la forza d’animo l’ha riportato a galla quando era sommerso.

MAI RILASSARSI — Il Frosinone ha buttato via la più incredibile delle vittorie rilassandosi nel secondo tempo dopo i tre gol di vantaggio. E stavolta gli errori li ha commessi uno in fila all’altro. Anche con Barrenechea che ha regalato un pallone che Makoumbou ha arpionato riducendo ancora la distanza. Ma il Cagliari (24 conclusioni contro 9) non si è arreso e ha riaperto il suo campionato. Il Frosinone invece oggi capisce che ci sarà da soffrire fino alla fine e che una ripresa del genere non si può concedere.


TATTICA— A Cagliari fa ancora caldo. Maniche corte per tutti. L’arena è praticamente esaurita. Ranieri conferma la formazione che ha fatto bene a Salerno con la sola eccezione di Jankto per Oristanio. Il modulo è di fatto un 4-3-3 con Mancosu alla nove, Jankto a destra e Luvumbo a sinistra. Di Francesco cambia invece tanto rispetto a Bologna e non solo per la squalifica di Mazzitelli sostituito da Brescianini. Il suo dogma del 4-3-3 è sconfessato da un 4-2-3-1 che permette al talento Soulè di spaziare ancora di più sulla corsia di destra. Di punta gioca Cuni che era stato titolare solo con la Roma. Dietro di lui, oltre a Soulé, Reinier al centro e Baez a sinistra. Ma tanto si gioca tutto su Soulé. Dietro ci sono Lirola a destra, con Monterisi e Romagnoli al centro e l’imprescindibile Marchizza a sinistra.

SI GIOCA — Si parte e Soulé impegna subito Scuffet che manda in angolo. Il Cagliari prova a correre pure lui ma deve stare sempre in guardia. Soprattutto sull’argentino. Al 21’ Mancosu viene servito dopo uno strepitoso recupero da Makoumbou, ma il tiro finisce fuori di poco. Al 23’, però, il Cagliari va sotto: erroraccio di Dossena (il secondo in fotocopia) che serve Soulé, rapido scambio con Reinier e Scuffet è infilato. I padroni di casa reagiscono. Subito. Punizione per un'entrataccia di Romagnoli su Mancosu. Va sulla barriera il tiro del trequarti di Cagliari, ma il pallone finisce in area. Testa di Goldaniga, respinge Turati, ma sul proseguimento dell’azione la palla va sul braccio di Soulé. Pairetto va al monitor ed è rigore. Calcia Mancosu: traversa. Jankto spedisce fuori la ribattuta di testa. Sembra non sia giornata, insomma, per i rossoblù. Che su una ripartenza dei ciociari subiscono il secondo gol. Soulé parte indisturbato al centro, si beve Dossena e colpisce al 37’. Le sfortune non sono finite. Mancosu, imbeccato da Luvumbo, colpisce anche il palo. E al 42’ Nandez, forse il migliore, in uno scontro di generosità con Scuffet si stira e deve uscire.

SECONDO TEMPO — Ranieri non ha scelte: deve aumentare il potenziale offensivo. Fuori Deiola e dentro Pavoletti con passaggio al 4-2-3-1. Ma neppure il tempo di riprendere e il Frosinone chiude sostanzialmente la partita. Dopo 4’. Tacco di Lirola per Brescianini. Chi ha davanti? Dossena. Lo punta e con un tiro non irresistibile, ma molto angolato batte ancora Scuffet. E sono tre. Forse esagerato, ma il Cagliari paga le incredibili leggerezze difensive. Ora il Frosinone deve solo tenere e addormentare la gara. Dopo 11’ DiFra dà respiro a Baez e Cuni inserendo Garritano e Cheddira. E al 18’ Ranieri esaurisce tutti i suoi cambi: Viola per Mancosu, Oristanio per Luvumbo e Azzi per Jankto. L’idea è di inserire forze fresche per provare a recuperare. Il Frosinone, invece, prova a perdere tempo con un giocatore che finisce per terra dolorante ogni cinque minuti. I cambi a qualcosa servono perché Oristanio si danna l’anima, recupera palloni e al 27’ scambia con Pavoletti e segna il suo primo gol in A. DiFra cambia ancora: Oyono e Bourabia per Reinier e Lirola, ma dopo 4’ il Cagliari la riapre: Barrenechea è blando nel passaggio a Brescianini che si fa anticipare da Makoumbou che infila Turati: 2-3. Non è finita palla lunga su Pavoletti che va allo scontro con Turati e Monterisi. Pairetto fischia rigore, ma, richiamato dal Var al monitor, lo annulla.


CHE FINALE — E no che non è finita. Perché le troppe perdite di tempo portano il Frosinone ai 7’ di recupero. E al 4’ di recupero Viola mette dentro un’altra palla sulla quale Romagnoli sbaglia il tempo e Pavoletti lo punisce con la sua specialità il colpo i testa: 3-3. È finita? Nemmeno per idea. Perché l’anima di questa squadra è il suo capitano, Leonardo Pavoletti che al 6’ di recupero firma la vittoria. Altra dormita della difesa del Frosinone sulla spizzata di Dossena in area e Pavoletti indisturbato in area segna stavolta di piede. Il recupero diventa ovviamente più ampio e i ciociari si buttano all’assalto: guadagnano l’ennesimo calcio d’angolo e stavolta è ancora Pavoletti che respinge sul colpo di testa di Okoli. Oristanio si invola per il 5-3 ma anziché tirare appoggia sull’esterno a un compagno. Ma stavolta è finita davvero.

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.975
Post: 3.238
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
29/10/2023 21:18
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Il Monza segna e si spegne.
Lucca entra, fa gol e regala un punto all'Udinese di Cioffi

I bianconeri friulani, ancora a secco di vittorie,
rimontano lo svantaggio (a firma Colpani)
e portano a casa un pareggio nel giorno dell'esordio del nuovo tecnico


Matteo Brega


Gabriele Cioffi inizia con un pareggio in casa del Monza. Finisce 1-1 allo U-Power Stadium: al gol di Colpani risponde Lucca. I friulani agganciano l’Empoli, che giocherà domani, al terzultimo posto e restano comunque senza vittorie in campionato. Raffaele Palladino si deve accontentare di un punto che lo posiziona sullo stesso gradino di Lecce e Lazio (anche i biancocelesti in campo domani) ai margini della zona Europa.

ANCORA COLPANI - Tutto secondo le previsioni in casa Monza: privo di Izzo e D’Ambrosio in difesa, Palladino sceglie Andrea Carboni a completare il terzetto difensivo mentre davanti è Vignato a fare il trequartista insieme con Colpani. Cioffi, all’esordio, punta su Success in avanti a sorpresa al cui fianco c’è Pereyra. Il primo quarto d’ora vola via sereno, con una fase di studio prolungata. Scalda l’atmosfera un destro di Vignato al 13’, solo centrale, dopo uno stop morbidissimo. La risposta dell’Udinese arriva al 23’: punizione di Samardzic, il suo sinistro trova la testa di Bijol che gira alto sopra la traversa. Un minuto dopo stessa trama, solo che questa volta l’arcobaleno di Samardzic chiude l’arco nell’area piccola e Di Gregorio in tuffo sposta fuori il pallone. Il Monza passa al 27’: Andrea Carboni lancia Kyriakopoulos sulla fascia, il greco crossa di prima e trova Colpani con perfetta sincronia. Quinto gol in campionato (sui 9 complessivi) per il trequartista bresciano che potrebbe essere convocato da Luciano Spalletti a novembre.

IL PARI ALL’IMPROVVISO - La ripresa inizia con una grande occasione per l’Udinese. Al 6’ arriva un pallone sui piedi Zemura dentro l’area, Di Gregorio si butta sul pallone e riesce nell’impresa di respingere la conclusione. Cioffi dopo 10’ inserisce Ferreira e Lucca per Ebosele e Samardzic. Al 15’ tocca a Palladino: dentro Bondo e Mota Carvalho per Pablo Marì e Vignato. L’esperimento è Gagliardini prima difensore centrale e poi marcatore di destra nel terzetto. Tra i friulani entrano anche Lovric al posto di Payero e Camara al posto di Zemura. Al 21’ l’Udinese pareggia con Lucca all’improvviso. Da una rimessa laterale apparentemente innocua, la palla arriva fin sul secondo palo dove il centravanti è il più rapido a girare in porta. Rapido consulto con il Var e gol convalidato. Al 34’ dentro Maric per Colombo e Birindelli per Colpani. Birindelli a destra spinge più su, a fare il trequartista, Ciurria. Ed è proprio il numero 84 del Monza al 38’ a girare di sinistro verso Silvestri: gran tiro e grande risposta di Silvestri. L’ultimo cambio del Monza è Valentin Carboni, dentro al posto di Ciurria. Al 45’ è Valentin Carboni e chiamare Silvestri a un’altra parata determinante. Finisce così, con un punto a testa e tanti rimpianti in casa Monza.

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.975
Post: 3.238
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
29/10/2023 21:24
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

L'Inter paralizza la Roma:
Thuram-gol e Inzaghi torna primo.
Lukaku fantasma

I nerazzurri schiacciano i giallorossi che pensano solo a difendersi,
il francese decide a 10' dalla fine.
Mou paga la tattica rinunciataria


Andrea Ramazzotti


L'Inter batte anche la Roma, centra la terza vittoria in una settimana dopo la sosta per le nazionali e si riprende il primo posto solitario in classifica che la Juventus le aveva portato via ieri sera. Nel pomeriggio della grande contestazione all'ex Lukaku, fischiato dal primo all'ultimo minuto, il popolo nerazzurro esulta grazie al suo erede, Marcus Thuram che timbra il gol decisivo (il quinto nel 2023-24) sull'assist del solito Dimarco. San Siro ribolle di gioia per un'affermazione meritata: la Roma tira in porta una sola volta con Cristante nella ripresa e per il resto pensa solo a difendersi, con il belga annullato da Acerbi. Gli uomini di Inzaghi invece centrano anche due legni con Calhanoglu e Carlos Augusto e legittimano un inizio di stagione super con 10 affermazioni nelle prime 13 gare ufficiali (8 su 10 in A). Un passo da scudetto anche se la concorrenza non molla.

L'INTER NON SFONDA — Inzaghi va con i titolarissimi e, rispetto alla gara contro il Salisburgo di martedì, rimette nella formazione iniziale Acerbi, Barella, Dimarco e Thuram (in tribuna c'è il padre Lilian). Mourinho, che si vede la sfida dalla tribuna stampa, ha fuori sette elementi tra i quali Dybala, Pellegrini e Smalling, ma in attacco c'è Lukaku, ex fischiatissimo, accanto ad El Shaarawy. L'Inter parte forte, prova a schiacciare la Roma e dopo 6' una sassata di Calhanoglu dal limite si stampa sulla traversa, a Rui Patricio battuto. I padroni di casa tengono più la palla, la fanno girare e poi cercano lo scatto in profondità di Thuram che con un paio di sgasate crea pericoli. Anche Dumfries a destra incide: prima del quarto d'ora salta Zalewski e pennella per l'attaccante francese che si vede negare il gol da un riflesso di Rui Patricio con il piede. La Roma è in difficoltà soprattutto sul lato dove affonda l'olandese, ha Lukaku poco incisivo perché francobollato da Acerbi e si salva anche sul sinistro di Dimarco, di poco a lato. Inzaghi ordina spesso i cambi di gioco per allargare le maglie della difesa giallorossa, mentre in fase di non possesso non pressa sempre: a volte preferisce che gli avversari si alzino e lascino un po' di metri alle loro spalle per "colpirli" con una ripartenza. In attacco, però, la formazione di Mou è poca cosa: al 45' i giallorossi hanno zero tiri tentati (non accadeva dal 2004-05), i nerazzurri sono a quota 12 ma solo uno è nello specchio difeso dal numero uno portoghese.

IL TIMBRO DI MARCUS — La ripresa inizia con Darmian al posto dell'ammonito Pavard e con un colpo di testa di Thuram di poco sul fondo. L'atteggiamento tattico delle due formazioni è sempre lo stesso: l'Inter continua a tenere il pallone (65% all'intervallo), la Roma copre i varchi e, anche se Lukaku è poco servito, accenna il contrattacco. Mourinho vede ammoniti nei primi cinque minuti della seconda frazione sia Ndicka sia Paredes (era diffidato), ma non si scompone. Perché la sua squadra concede qualcosa senza però sbandare. La Roma si fa vedere per la prima volta dalle parti di Sommer con una punizione di Paredes ribattuta dalla barriera, ma il vero pericolo lo svizzero lo corre con un colpo di testa di Cristante che costringe l'ex Bayern a un bell'intervento. L'Inter risponde con un tiro da fuori di Mkhitaryan, deviato in angolo. I nerazzurri non hanno più il ritmo del primo round e la Roma si difende senza soffrire come nel quarto d'ora iniziale. Inzaghi capisce che deve cambiare qualcosa e lo fa ancora una volta con un'intuizione giusta ovvero inserendo Asllani e Frattesi per Calhanoglu e Mkhitaryan. Mourinho risponde con Celik al posto di Zalewski. L'Inter, che aveva cercato a lungo di sfondare a destra con Dumfries, va più spesso a sinistra da Dimarco e l'esterno mancino sforna prima un cross pericoloso (non concretizzato da Dumfries) e poi, su apertura panoramica di Asllani, serve a Thuram l'assist dell'1-0. San Siro esplode e il figlio di Lilian si abbraccia con Lautaro sotto la Curva Nord. Lukaku invece è impietrito a centrocampo. Mourinho getta nella mischia Aouar per El Shaarawy e Belotti per Bove; Inzaghi "spende" Carlos Augusto per Dimarco e De Vrij per Dumfries. Ora l'Inter si ritrae per gli ultimi 5 minuti più recupero di forcing romanista, con Azmoun al posto di Paredes. Carlos Augusto con un grande numero centra in pieno la traversa, ma senza il raddoppio San Siro deve trattenere il fiato fino alla fine, quando Cristante ci prova da fuori senza trovare lo specchio (93'). Poi inizia la festa dell'Inter, di nuovo capolista solitaria.

Fonte: Gazzetta dello Sport
ONLINE
Post: 4.172
Post: 4.083
Registrato il: 16/08/2017
Registrato il: 23/08/2017
Sesso: Maschile
STAFF
30/10/2023 07:20
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Napoli - Milan 2 - 2.....e vi è andata pure bene!!!!! [SM=x611830]



ONLINE
Post: 56.659
Post: 41.368
Registrato il: 04/02/2004
Registrato il: 13/11/2004
Sesso: Maschile
Admin Unico
CONTENT CREATOR
30/10/2023 07:23
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Re:
Marco_M77, 30/10/2023 07:20:

Napoli - Milan 2 - 2.....e vi è andata pure bene!!!!! [SM=x611830]



Adesso il vero problema è l'Inter!





ONLINE
Post: 4.172
Post: 4.083
Registrato il: 16/08/2017
Registrato il: 23/08/2017
Sesso: Maschile
STAFF
30/10/2023 09:51
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Re: Re:
ilpoeta59, 30/10/2023 07:23:



Adesso il vero problema è l'Inter!



Non penso che gli interisti mangeranno il panettone da primi in classifica!!!!



ONLINE
Post: 1.405
Post: 1.387
Registrato il: 04/09/2017
Registrato il: 05/09/2017
Sesso: Femminile
STAFF
30/10/2023 09:58
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Re: Re: Re:
Marco_M77, 30/10/2023 09:51:



Non penso che gli interisti mangeranno il panettone da primi in classifica!!!!




Da qui a Natale l'Inter deve affrontare le grandi tipo l'Atalanta, la Juve e il Napoli ma non sottovalutiamo Lazio, Lecce, Frosinone...persino l'Udinese che già lotta per la salvezza potrebbe riservagli qualche brutta sorpresa!!!!
[Modificato da Pamela© 30/10/2023 09:58]



OFFLINE
Post: 104.975
Post: 3.238
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
30/10/2023 13:29
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Napoli-Milan, 2-2 show:
la doppietta di Giroud illude Pioli,
Politano e Raspadori salvano Garcia

Pareggio denso di emozioni, con i rossoneri avanti di due reti
ma raggiunti dagli azzurri grazie a un secondo tempo gagliardo.
Nel finale rosso a Natan e colpo del clamoroso 3-2 sciupato da Kvara


Alessandra Gozzini


Il pareggio poteva essere un buon risultato per entrambe: per chi fosse uscito sconfitto si sarebbe aperta la crisi. Così però fa certamente più felice il Napoli: Garcia sotto di due gol a fine primo tempo osa con i cambi e fa pari in rimonta. Pioli avanti grazie alla doppietta di Giroud si fa riprendere e abbassa di molto il ritmo nella ripresa. Nessuno dei due allenatori si rilancia, ma nessuno dei due precipita.

SUPER GIROUD — Dopo 31’ minuti Giroud ha già sistemato una doppietta alle spalle di Meret: due gol di testa, colpevole la difesa azzurra (Rrahmani su tutti). Olivier alza le mani al cielo dopo il primo gol (su cross di Pulisic) e si lancia a terra dopo il secondo (perfetto suggerimento di Calabria): la rete ritrovata è una liberazione, dopo due mesi di tentativi a vuoto. Che il Milan fosse diverso dalla versione di Parigi si era intuito subito, fin dai primissimi minuti: Giroud dopo 2’ è il primo a concludere. Per la prima vera chance Napoli si deve quasi arrivare alla mezzora: sull’invito basso di Kvaratskhelia, Politano sbaglia a un passo dalla porta. Reijnders poco prima dell’intervallo alza sopra la traversa il possibile 0-3 rossonero, sul tiro di Musah è invece attento Meret.

RIMONTA — A inizio ripresa cambiano sia Pioli che Garcia. Per l’allenatore rossonero non è la prima sostituzione. Dopo venti minuti del primo tempo aveva perso Kalulu per infortunio. Kjaer non era nemmeno partito per Napoli: affaticamento muscolare dell’ultima ora. In campo va così Pellegrino, al debutto da titolare (e uscito prima della fine). Dopo 45’ resta nello spogliatoio Pulisic: contrattura. Garcia ne cambia tre in un colpo solo: subito Simeone, Olivera e Ostigard. Il nuovo Napoli riapre la partita con Politano dopo 5’: azione insistita e gol di potenza e precisione. L’esordiente Pellegrino lo lascia andare. La rimonta si concretizza dopo pochi minuti: punizione di Raspadori dal limite dell’area (fallo e giallo per Romero), che la fa girare alla sinistra della barriera. Difficile per Maignan vederla partire. Del pareggio azzurro è “complice” anche Theo: liscia sotto porta a conclusione di un’azione manovrata. Un errore che è lo specchio della sua partita e, finora, di gran parte della stagione. Va di poco meglio a Leao, che spreca tanto prima di inquadrare lo specchio e trovare la risposta di Meret. Rafa esce sul 2 a 2, così come Giroud (arrabbiati entrambi): Pioli toglie gli attaccanti titolari per provarci con Okafor e Jovic. Che, come spesso accaduto nelle altre occasioni (un paio di eccezioni per Okafor), producono poco. Una buona sponda di Jovic su cui Calabria tenta di inserirsi senza trovare la porta. L’ultimo assalto è rossonero anche grazie alla superiorità numerica: rosso a Natan a un minuto dalla fine. A nessuno dei due riesce più il guizzo vincente (Kvara ci va vicino nel recupero). La notte del Maradona si chiude in pareggio.

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.975
Post: 3.238
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
30/10/2023 23:55
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Scamacca show a Empoli:
due gol e un assist, l'Atalanta scavalca il Napoli



Per l'attaccante anche un palo, una traversa e una rete annullata:
toscani travolti e quarto posto per i bergamaschi


Andrea Elefante

Uno Scamacca devastante, proprio sotto gli occhi del c.t. Spalletti, presente in tribuna, mette la firma più chiara su un monologo assoluto dell’Atalanta, che anche grazie alla vittoria della Lazio sulla Fiorentina decolla fino al quarto posto. Per il centravanti contro l'Empoli due gol, un assist, due legni colpiti e e molto altro: irrefrenabile. Intorno a lui, una squadra che ha giocato a memoria, solidissima anche dietro, per smascherare i limiti di un attacco fermo a tre gol segnati (due nella vittoria del derby) in dieci gare. Troppo pochi per pensare di salvarsi senza brividi. E questo, per la squadra di Andreazzoli, è un grosso passo indietro rispetto all’ultima partita, che può pesare anche dal punto di vista psicologico. L’Atalanta, invece, vola verso la sfida all’Inter di sabato con una botta di fiducia non da poco. E una certezza: con uno Scamacca così, non deve porsi limiti.

LE SCELTE — Andreazzoli non cambia e dà fiducia ai protagonisti della vittoria di Firenze: complice l’indisponibilità di Baldanzi, replica anche il tridente offensivo con Cancellieri e l’ex Cambiaghi ad “accompagnare” Caputo. In casa Atalanta, dando per logici i rilanci dal 1’ di Scalvini e Scamacca, che a Graz avevano iniziato in panchina, Gasperini doveva sciogliere in pratica un solo dubbio, quello del secondo attaccante, al fianco del centravanti della Nazionale: confermato Lookman, preferito a De Ketelaere e Muriel, con Koopmeiners trequartista. Al posto di Zappacosta, influenzato, c’è Hateboer che torna dal 1’ dopo più di nove mesi.

PRIMO TEMPO — Testimoniato dal 60 % abbondante di possesso palla alla fine dei primi 45’ c’è un dominio assoluto dell’Atalanta, che schiaccia l’Empoli sotto tutti i punti di vista e potrebbe chiudere la frazione con più di due gol di vantaggio: strapotere fisico, qualità, dialoghi meccanizzati alla perfezione, lucidità nell’alternanza fra giro palla e affondi. Come dimostra il suo score c’è l’impatto sulla partita di Gianluca Scamacca, che promette - quando troverà anche continuità nell’aggredire i momenti della partita - di diventare ancora più devastante: il gol che apre il match, dopo 5’ su un passaggio in profondità di Lookman che diventa assist perché il centravanti inventa un colpo di tacco da paura per beffare Berisha; un palo dopo 17’, con un tiro mirato all’angolo più lontano; un gol di testa annullato per fuorigioco di Koopmeiners nella partenza dell’azione; il 2-0 sfiorato (colpo di testa su cross di Hateboer, parato da Berisha) e poi ispirato, con il passaggio vincente per la rasoiata di Koopmeiners, al minuto 29. Già 5’ prima l’Atalanta aveva sfiorato il raddoppio con Ruggeri, legittimando una superiorità totale, che l’Empoli riesce a spezzare appena una volta, con un’incursione di Cambiaghi interrotta da Ruggeri: Massimi, fra le proteste empolesi, non vede gli estremi per il rigore e la sala Var conferma la sua decisione.

SECONDO TEMPO — All’Atalanta manca solo il terzo gol per permettersi poi di gestire il gap con l’Empoli, che sembra partire con più convinzione, ma viene frustrato presto. Perché quel terzo gol arriva dopo 6’, e la firma è sempre quella: Scamacca sfrutta un recupero di De Roon su rinvio sballato di Maleh e scarica un gran destro che sorprende Berisha sul suo palo. Prima di uscire, il centravanti fa in tempo a sfiorare la tripletta con un gran tiro dalla distanza che si spegne sulla traversa, dopo aver già fallito il gol con la chance più facile, un pallone vagante in area, mirato altissimo con il sinistro. E l’Empoli? Nonostante le sostituzioni di Andreazzoli cambia poco: un po’ di vivacità in più data da Maldini e soprattutto Fazzini, ma è troppo sicura la gestione dei nerazzurri, tenuti vivi anche dalla gestione delle energie di Gasperini. L’unica occasione per l’Empoli è con una volata sulla destra di Cambiaghi, che però mira il corpo di Musso che respinge di petto. Il simbolo della solidità difensiva dell’Atalanta, che non rischia praticamente più di compromettere il settimo clean sheet su dieci gare.

Fonte: Gazzetta dello Sport
OFFLINE
Post: 104.975
Post: 3.238
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 18/12/2008
Sesso: Maschile
STAFF
30/10/2023 23:59
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

All'ultimo respiro:
il rigore di Immobile al 95' piega la Fiorentina.
La Lazio sorpassa la Roma



Più Viola nel primo tempo, con Beltran (rete annullata e palo),
meglio i biancocelesti nella ripresa, con le palle gol per Anderson e Luis Alberto.
Nel recupero mani di Milenkovic e Ciro decide il match dal dischetto


Nicola Berardino

Arriva al quinto minuto di recupero la vittoria della Lazio sulla Fiorentina. Su rigore ci pensa Ciro Immobile a firmare la terza vittoria di fila della squadra di Sarri in campionato. Per il capitano, subentrato al 32’ della ripresa a Castellanos, non ci poteva esser ritorno al gol più felice: non segnava dal 23 settembre, al Monza. Tre punti importantissimi per la Lazio che si porta a una lunghezza dalla stessa Fiorentina, appena tre gradini sotto il quarto posto dell’Atalanta. Impreca la squadra viola, al secondo stop consecutivo: punita all’ultimo giro dopo una gara che in più occasioni l’aveva portata anche vicina al gol.

IN EQUILIBRIO — Cambiano quattro ruoli nella Lazio rispetto all’undici schierato dal via contro il Feyenoord. In difesa al posto dell’infortunato Casale torna Patric e sulla corsia destra si rivede Lazzari. In mediana, tocca a Guendouzi. Al centro dell’attacco parte Castellanos: Immobile in panchina. Anche la Fiorentina ritoccata in ogni reparto rispetto alla formazione opposta al Cukaricki giovedì. Dopo il ko di Kayode va Parisi a fare il terzino destro mentre sull‘altra fascia c’è il recuperato Biraghi. In mediana e nella trequarti riecco Arthur, Duncan, Gonzalez e Bonaventura, rimasti ai box in Conference. Prima chance per la Lazio. Gonzalez perde palla in copertura, Guendouzi si avventa e smista un traversone radente che però non viene agganciato da Castellanos. Che al 12’ serve Luis Alberto nell’area piccola: la botta del Mago si infrange sull’esterno della rete. Un minuto dopo la Fiorentina va a segno con Beltran ma il gol viene annullato dopo un controllo Var da parte di Marcenaro perché l’argentino ha toccato il pallone col braccio. Al 17’ il centravanti viola di nuovo alla ribalta: con un colpo di testa timbra il palo. La Lazio aumenta il possesso palla. Felipe Anderson si invola sulla destra ma il cross è infruttuoso. Sul fondo un tentativo di Zaccagni. Castellanos innesca Luis Alberto, bloccato all’ultimo da Biraghi. Insidia per la Lazio al 38’: Provedel anticipa Gonzalez lanciato da Ikone. Prima dell’intervallo Fiorentina protesa all’attacco: i biancocelesti controllano.

IL TIMBRO DI CIRO — Italiano riparte nel secondo tempo con Mandragora che rileva Duncan. Sarri fa scaldare Cataldi e Kamada. Provedel di guardia su un tiro di Parisi. Alta una girata di Castellanos. Al 58’ prodezza di Terraciano su tiro ravvicinato di Felipe Anderson. Ammonito Sarri per proteste. Nella Fiorentina entrano Nzola e Barak per Beltran e Bonaventura. Sarri avvicenda Rovella con Cataldi. Gonzalez da posizione propizia angola troppo la conclusione. Nuovamente Terracciano in vetrina: salva su Luis Alberto. Lazio più aggressiva. Al 67' Vecino e Kamada rilevano Guendouzi e Luis Alberto: centrocampo biancoceleste integralmente ribaltato dalla panchina. Applausi dell’Olimpico per Immobile che comincia la fase di riscaldamento. Sull’Olimpico, intanto, si scatena un acquazzone. Doppia chance per Felipe Anderson: ribattuta da Milenkovic e poi alto. Maxime Lopez sostituisce Arthur- Al 77’ Sarri inserisce Immobile e Zaccagni per Castellanos e Zaccagni mirando alla svolta in attacco. Ranieri dà il cambio a Biraghi per rinsaldare la difesa. Ma la formazione avanza il baricentro del gioco. Ripartenza della Lazio: fiondata dell’ex Vecino a lato. Provedel para su Nzola. Gara a tutto campo e a ritmo sostenuto. Sinistro di Barak sul fondo. Provedel è pronto su un diagonale di Maxime Lopez. Quattro minuti di recupero. A 20 secondi dal termine Milenkovic intercetta col braccio una capocciata di Vecino. Marcenaro non ha dubbi e assegna il rigore, confermato pure dal Var. Dal dischetto Immobile infila Terracciano e sigla la vittoria della Lazio nell’apoteosi dell’Olimpico.

Fonte: Gazzetta dello Sport
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]



Feed | Forum | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:48. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com